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Arte
FRIDA KAHLO IL CAOS DENTRO
Apre il 10 ottobre a Milano negli spazi della Fabbrica del Vapore: un percorso sensoriale altamente tecnologico e spettacolare che immerge il visitatore nella vita della grande artista messicana
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Valeria Rastrelli
La mostra è curata da Antonio Arèvalo, Alejandra Matiz, Milagros Ancheita e Maria Rosso e rappresenta un’occasione unica per entrare negli ambienti dove la pittrice visse e per capire, attraverso i suoi scritti e la riproduzione delle sue opere, la sua poetica e il fondamentale rapporto con Diego Rivera. E anche per vivere, attraverso i suoi abiti e i suoi oggetti, la sua quotidianità e gli elementi della cultura popolare a lei tanto cari. Dopo una spettacolare sezione multimediale con immagini animate e una avvincente cronistoria raccontata attraverso le date che hanno segnato le sue vicende personali e artistiche, la mostra entra nel vivo con la riproduzione minuziosa dei tre ambienti più vissuti da Frida a Casa Azul, la celebre magione messicana costruita in stile francese da Guillermo Kahlo nel 1904: la camera da letto, lo studio realizzato nel 1946 al secondo piano e il giardino. Segue la sezione “I colori dell’anima” con i magnifici ritratti fotografici di Frida realizzati dal fotografo colombiano Leonet Matiz Espinoza (1917-1988). Al piano superiore c’è una sezione dedicata a Diego Rivera: qui troviamo proiettate le lettere più evocative che Frida scrisse al marito, e una stanza dedicata alla cultura e all’arte popolare in Messico, che tanta influenza ebbero sulla vita di Frida, dove sono esposti alcuni esempi di collane, orecchini, anelli e ornamenti propri della tradizione e che hanno impreziosito il suo abbigliamento. Nella sezione seguente sono esposti gli abiti della tradizione messicana che hanno ispirato e influenzato i modelli indossati dalla Kahlo: gonne ampie e coloratissime, scialli e camiciole, copricapo e collane. Il focus su questo tema procede nella sezione dedicata ad alcuni dei più conosciuti murales realizzati da Diego Rivera in varie parti del mondo: saranno proiettati nella
Leo Matiz: Frida Kahlo Coyoacàn, Città del Messico, 1944 Fotografia a colori © Fondazione Leo Matiz

loro interezza e in alcuni dettagli i ventisette pannelli murali che compongono il “Detroit Industry Murals” (Detroit, 1932), il “Pan American Unity Mural” (San Francisco, 1940) e “Sueño de una tarde dominical en la Alameda Central” (Città del Messico). Nella sezione “Frida e il suo doppio” sono esposte le riproduzioni in formato modlight di quindici tra i più conosciuti autoritratti realizzati nel corso della sua carriera artistica. A conferma della sua grande fama globale, la mostra prosegue con una straordinaria collezione di francobolli dove l’artista è stata effigiata, una raccolta unica con le emissioni di diversi stati. Il percorso comprende anche l’opera originale di Frida del 1938 “Piden Aeroplanos y les dan Alas de Petate” (Chiedono aeroplani e gli danno ali di paglia), e sei litografie acquerellate originali di Diego Rivera.

Dall’alto in senso orario, “Autoritratto con vestito di velluto”, 1926. Olio su tela. Museo Dolores Olmedo, Messico. Particolari dello Studio di Frida (tavolo scrittoio con Diario e colori - sedia a rotelle, pennelli e cavalletto). Casa Azul, 1946. Coyoacàn, Città del Messico © NAVIGARE Srl. Pagina accanto, “Autoritratto con scimmie”, 1943. Olio su tela Collezione Jacques - Natasha Gelman (Città del Messico, Messico). Riproduzione formato Modlight © Banco de México Diego Rivera & Frida Kahlo Museums Trust, México D.F.

