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MAGNOLIA SPRINT

INSIDE A1 - Di Francesco Velluzzi

QUATTRO VITTORIE NELLE PRIME QUATTRO PARTITE, LA MOLISANA CAMPOBASSO QUEST’ANNO SEMBRA PROPRIO AVERE UNA MARCIA IN PIÙ. CON QUESTO REPORTAGE VI SVELIAMO GLI INGREDIENTI SEGRETI DELLA MAGNOLIA, A PARTIRE DAL SUO MANAGEMENT IN GRAN PARTE COMPOSTO DA DONNE

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Qualcosa è cambiato. Anzi, precisiamo: tutto è cambiato. Perché altrimenti il campionato della Magnolia La Molisana Campobasso non sarebbe cominciato con quattro vittorie nelle prime quattro sfide. Va bene la prima vittoria nell’opening day di Moncalieri contro Empoli, che sembra decisamente in ritardo dopo aver sorpreso tutti nella passata stagione, ma il colpo grosso al supplementare a Costa Masnaga è stato il primo segnale che decretava la nascita di una nuova squadra che in questo campionato si farà sentire. Eccome. Perché la settimana successiva il gruppo allestito da Mimmo Sabatelli e da uno staff in cui le donne hanno un ruolo di primissimo piano, anche a livello dirigenziale, ha sbancato pure Bologna. Ha battuto a casa sua la Virtus Segafredo delle stelle allenata dal CT della Nazionale Lino Lardo. D’accordo, mancavano Sabrina Cinili e la terza straniera, ma Cecilia Zandalasini, la più accreditata di tutte, era in campo e chi le ha fatto fare una brutta figura è una ragazzina di 15 anni. Si, avete capito bene. Classe 2006. Nazionalità Ecuador. Si chiama Blanca Quiñonez. Vive nella foresteria del club, gioca da formata. E su Zanda ha disposto una marcatura incredibile. Per merito di una difesa incredibile, Campobasso ha ottenuto a Bologna la terza vittoria di fila. Poi nel largo successo col Banco di Sardegna Sassari le affermazioni consecutive sono diventate quattro. E ora i “Fioridacciaio”, così sono chiamate le molisane, sono lassù con le big del campionato, tanto per cambiare Reyer Umana Venezia e Famila Schio.

Cosa è cambiato? È cambiato tutto, innanzitutto in campo. Campobasso, che nella passata stagione aveva acquisito il diritto alla A1, ha fatto tesoro di una prima non eccellente esperienza. Era arrivata nona, condizionata da Covid, infortuni, inesperienza. “Oggi ci sentiamo meno acerbe, siamo più preparate. Lo scorso anno avevamo avuto la consapevolezza del salto di categoria a luglio e i giochi erano ormai fatti, soprattutto sul mercato delle italiane. Le squadre, nel basket femminile, vengono concepite sostanzialmente tra maggio e giugno. Ci siamo trovate un po’ in difficoltà”, racconta Rossella Ferro, direttrice generale del club, ma anche moglie del coach Mimmo Sabatelli. Col quale condivide passione e progetto. Senza mai perdere di vista l’azienda della pasta, simbolo del Molise, nella quale mette ovviamente lo stesso impegno e la stessa passione che trasmette nella pallacanestro. Lo sport-vita in cui la figura di Sabatelli è totalizzante. “Mimmo vive per questo. Ama il basket. Ci mette davvero tutto se stesso. E io lo accompagno in un progetto che ritengo importante, per tutto quello che abbiamo in mente, per come stiamo facendo crescere le nostre giovani”.

Ed eccolo Mimmo, il coach innamorato. Che vive per questo club che vuole rompere l’egemonia del nord. E che, stavolta, è partito forte. “Abbiamo costruito innanzitutto un gruppo. E questa era la priorità. Fatto tesoro della prima esperienza nella massima serie, abbiamo stravolto tutto. La squadra è completamente nuova. Sia nelle italiane che nelle straniere. Abbiamo sfruttato l’ottimo rapporto con Schio, portando a Campobasso Stefania Trimboli, la nuova capitana in cui crediamo molto. Infatti ha firmato un contratto biennale”. Come Giuditta Nicolodi. La lunga arrivata da Ragusa in cerca di un riscatto che sta già trovando. “Ma con Schio abbiamo trovato l’intesa anche sull’argentina Chagas, ventenne di talento, che lo scorso campionato lo ha giocato a Empoli”. Proprio da Empoli Sabatelli ha asportato anche la lunga di grande esperienza Nina Premasunac, croata che conosce ormai a memoria il nostro campionato per il lungo periodo trascorso a Broni. A una squadra così, che ha aggiunto anche un’altra buona italiana in regia come Anna Togliani, cosa mancava? La forza esplosiva delle americane.

Robyn Parks

Robyn Parks

Ed ecco l’altro colpaccio: Robyn Parks. Tanti tatuaggi sul corpo, molta garra in campo. L’Europa l’ha vista prima in Spagna e nella Liga si è affermata: “Guardando tante giocatrici, ci è capitata lei. Senza dubbio un ottimo acquisto per noi - spiega il tecnico delle molisane -. I nostri buoni riferimenti ci hanno portati a lei che è una macchina da punti, vede il canestro, è un tre puro che parte, però, da una base: la difesa”. Lo conferma lei stessa: “Prima di tutto bisogna difendere forte, da quello si costruisce l’attacco. Per ottenere il meglio e arrivare all’obiettivo bisogna sempre aggredire e difendere. Campobasso mi piace, sono conquistata ai tifosi che mi sembrano sensazionali. E ci aiutiamo a lavorare al meglio per ottenere il miglior traguardo possibile”. Sabatelli il meglio potrà ottenerlo anche da Gray che piano piano si sta integrando in un gruppo che vive bene assieme.

Allora dove sta il segreto di Campobasso? Nel fatto che, praticamente, ha cinque straniere a disposizione: Gray, Parks, Premasunac, Chagas e Quiñonez, le ultime due giocano da formate. Ma difficilmente le vedremo nella Nazionale italiana. Che da due così, se potesse averle a disposizione, potrebbe partire per arrivare a risultati che mancano da troppo tempo. Se la scorsa stagione avete sentito parlare tanto del talento di Matilde Villa, quest’anno sentirete mille elogi di Blanca Quiñonez, classe 2006. Ha una fisicità incredibile, sembra nata per la pallacanestro e può ricoprire più ruoli. Gioca da tre e da quattro, ma potrebbe arrivare a stare da protagonista in campo anche da guardia. Le manca solo il buon palleggio per fare il play, scherza qualcuno alla Molisana Arena, l’impianto che ospita i Fioridacciaio e che oggi, accogliendo il sessanta per cento del pubblico, gode di 780 appassionati. Quando si potrà, saranno 1300. Blanca è al terzo anno a Campobasso, vive e studia lì. “I genitori sono rimasti in Ecuador, ma noi abbiamo potenziato il settore giovanile, stiamo facendo un gran lavoro anche con Vincenzo Di Meglio. E, infatti, nella squadra che abbiamo allestito, abbiamo tenuto soltanto le giovani”, spiega Sabatelli che per il quinto anno consecutivo allena la squadra rossoblù.

Stefania Trimboli

Stefania Trimboli

CAPITANA Squadra che oggi si identifica anche nella capitana Stefania Trimboli, che ha accettato anche per amore di traslocare dal Nord (è nata a Trieste e la scorsa stagione era in paradiso a Schio): “Il mio fidanzato Alessio sta nel campo della ristorazione a Battipaglia, dove io ho trascorso tre anni, e se prima incontrarci era un miraggio, ogni volta un’impresa, adesso abbiamo trovato la quadra e riusciamo a vederci ogni settimana”. Su queste basi, la sua vita è cambiata in meglio. “L’esperienza di Schio è stata super. Ho trovato un tecnico come Pierre Vincent dal quale ho davvero imparato tanto. Peccato che la scorsa stagione non sia finita in bellezza, perché lo scudetto lo abbiamo perso e in Eurolega ci siamo fermate per un punto perdendo la partita decisiva che ci avrebbe condotte alla fase finale. Ora sono ripartita da Campobasso e sono felice. La società è ambiziosa, il progetto è molto valido. C’è entusiasmo, determinato anche dal fatto che siamo partite molto bene. Il gruppo è ottimo. Ci troviamo bene insieme e non è una frase fatta. Credo che la svolta sia stato il successo di Costa. Lì abbiamo capito che siamo una squadra che può dire la sua. Ora dobbiamo solo continuare. Chiaro che il colpo di Bologna ci ha gasate”. Anche Trimboli incorona Quiñonez: “Ha una fisicità incredibile, è un prospetto da seguire con particolare interesse”.

IL CUORE DI ROSSELLA Guarda al futuro anche la direttrice generale Rossella Ferro. Che ha messo alla presidenza Antonella Palmieri e ha pure la collaborazione di un’altra cara amica come Valeria Cavaliere e di Francesca Di Nucci al marketing. Un team al femminile che ragiona come in azienda, vista l’esperienza professionale che tutte e tre hanno. “Noi donne seguiamo con l’occhio sempre rivolto al modello aziendale. Passione e lavoro devono coniugarsi.

Portare le donne all’interno della società lo ritengo un passo fondamentale. Vogliamo dare forte visibilità al movimento femminile al sud dove ci sono, oltre a noi, solo Ragusa e Sassari. Proviamo a essere un modello. Coinvolgendo, innanzitutto, famiglie e figli che sono la base del progetto. I bambini si iscrivono. I genitori li seguono. E chi fa sport impara a ragionare di quadra. Un metodo che diventa fondamentale nel futuro, quando si intraprende un percorso professionale in un’azienda. Ragionare con la testa da imprenditrici è importante”. Senza mai perdere di vista l’amore per lo sport. “Cerchiamo di fare di tutto qui a Campobasso e l’emergenza che sta finendo ci aiuta a risalire. Pensare di mettere il dj set alla Molisana Arena ci fa tornare il sorriso. Ma è tanto quel che facciamo all’interno del nostro impianto. Ci sono attività per i bambini, che giocano, tirano a canestro, vincono premi e gadget. Abbiamo prodotto il merchandising. Riaperto il bar. Insomma, siamo tornati a vivere. Aspettiamo solo il nostro impianto pieno. Sperando di dare a tutti le soddisfazioni che meritano.”

La Molisana ha cominciato a farlo vincendo le prime quattro partite del suo secondo campionato di A1. Con la carica di Rossella e Mimmo. Con la forza di un gruppo che pare aver trovato la chimica giusta. Poi dopo la sosta per le Nazionali, i Fioridacciaio sfideranno le due big, Venezia e Schio, e vedremo se faranno paura anche a loro. C’è da aspettarselo.

Rossella Ferro

Rossella Ferro

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