Museo Stibbert

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Southampton, Portswood House, una fastosa costruzione circondata da una vasta proprietà. Alla sua morte, avvenuta nel 1809, l’intera proprietà fu venduta e il ricavato diviso in parti uguali tra i suoi tre figli. In seguito la villa fu distrutta ed oggi non ne restano che poche tracce e una piccola immagine dell’epoca. Ciascuno dei tre figli del generale Stibbert ebbe in eredità dal padre un terzo del patrimonio, senza alcun privilegio di primogenitura. Thomas si era nel frattempo arruolato nell’esercito di Sua Maestà, raggiungendo il grado di colonnello nel prestigioso reggimento delle Coldstream Guards, con le quali aveva combattuto in varie parti d’Europa contro gli eserciti napoleonici. La notizia della morte di suo padre lo raggiunse infatti in Spagna, ferito dai Francesi durante la battaglia di Talavera nel luglio 1809, e lo fece definitivamente decidere ad abbandonare l’esercito per occuparsi dei suoi beni. Gli altri due fratelli fecero scelte completamente diverse: il secondogenito, Giles, si sposò in Inghilterra con la figlia di un pastore anglicano, conducendo una vita regolare e tranquilla, mentre il terzogenito, Robert, si trasferì a Parigi dove in pochi anni morì in miseria dopo aver dissipato tutto il suo patrimonio al gioco. È dunque Thomas Stibbert che seguiremo fino a Firenze, dove lo condusse una ininterrotta vita di viaggi attraverso l’Europa. Intorno al 1835, in una delle tante residenze che ospitavano gli stranieri in visita a Firenze, in palazzo Altoviti in piazza Santa Trinita, Thomas Stibbert già ultrasessantenne conobbe Giulia Cafaggi, una donna toscana molto più giovane di lui, non nobile né ricca, ma dal carattere determinato. Thomas e Giulia iniziarono una relazione, conducendo una vita molto riservata e tranquilla nella nuova abitazione che avevano scelto in via del Cocomero, l’attuale via Ricasoli, dove erano affittuari dell’architetto Pasquale Poccianti. museo stibbert

Anonimo, Ritratto del Colonnello Thomas Stibbert, ante 1810


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