Museo di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Firenze

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Una scelta così radicale è legata in gran parte alle sue vicende personali e professionali, e in particolare ai rapporti conflittuali nei confronti delle autorità accademiche della Facoltà di Scienze della costituenda Università di Firenze. Egli uscì sconfitto da questa disputa e dopo anni di isolamento e di parziale cessazione della sua attività di studioso, nel 1904, decise di riprendere gli studi dedicandosi solo alle Palme. È praticamente da quel momento che prende forma l’Erbario Palmitico, una collezione che costituì il suo principale strumento di confronto e ricerca. Tale collezione, accresciuta per tutta la sua vita ed oltre (le aggiunte avvennero infatti anche per tutto il periodo che Ugolino Martelli, suo discepolo, ebbe in custodia la collezione) si formò per scambi e donazioni con tutti gli studiosi di Palme dell’epoca. Infatti, il livello degli studi del botanico fiorentino lo fece presto assurgere a fama internazionale e nello stesso tempo egli divenne il maggior specialista di Palme del mondo. Quando la collezione pervenne nei locali dell’Erbario Centrale a Firenze, dopo la morte di Martelli (1937), era costituita da 426 pacchi di essiccati e 451 contenitori di vario tipo di altri prodotti vegetali sistemati, in gran parte, in carpoteca. Ma la sua peculiarità si scoprì all’apertura dei

pacchi, i quali non erano costituti solo da essiccati, ma anche da migliaia di stampe in folio, foto di diverso formato e ancora disegni in gran parte acquerellati a china, sia di Beccari sia di altri autori e interi epistolari disposti sui fogli oltre ai vari prodotti vegetali di carpoteca e non, già rammentati. Insomma chi aprì i pacchi si trovò di fronte a un vero e proprio Museo delle Palme. Successivi studi hanno appurato che i reperti giunti a Beccari furono inviati da circa 290 donatori (persone o istituzioni) per complessivi 490 raccoglitori che comprendevano: le grandi istituzioni, i botanici di professione, viaggiatori, esploratori e missionari ed infine gli introduttori, o importatori, di flora esotica! Un piccolo universo. Attualmente, con le successive sistemazioni in erbario, la collezione degli essiccati è conservata in 386 pacchi sistemati nella sala 5 dell’Erbario Centrale Italiano. Si tratta di una mole di campioni così grande e di così vasta provenienza geografica che ancor oggi la distribuzione che si può ricavare dai reperti conservati presenta un’estrema concordanza con l’attuale areale delle Palme nel mondo. ! La Xylotheca Fra le collezioni ancillari conservate nella sezione si trova una grande Xylotheca, di fatto l’unica presente nelbotanica

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