lo e si trasferì in una sede più vasta (quella odierna) nella quale la collezione di fisica e quella di meccanica vennero riorganizzate nei locali adiacenti all’anfiteatro nel quale si tenevano le lezioni, dove si trovano ancora oggi (Fig. 8). Nel 1892 il Gabinetto ricevette dal Pio Istituto de’ Bardi alcune decine di strumenti che, seppur in parte già obsoleti per l’epoca, vennero ad arricchire le collezioni. Fra essi si trova ad esempio un pregevolissimo barometro inglese realizzato da Daniel Quare all’inizio del xviii secolo e l’unica macchina elettrostatica oggi esistente recante la firma del celeberrimo costruttore Jesse Ramsden (Fig. 9). Nel 1900 l’Istituto partecipò all’Esposizione Universale di Parigi e per l’occasione fu pubblicato un volume riccamente illustrato nel quale l’edificio, i Gabinetti e le collezioni scientifiche vennero accuratamente descritti. Per
Fig. 7 Tavola tratta dal “Nuovo Cimento” (vol. 8, 1880) che illustra un apparecchio ideato da Adolfo Batoli
Fig. 8 Il salone del Gabinetto di Fisica in un’immagine di fine Ottocento il gabinetto di fisica dell’istituto tecnico toscano
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