Museo della Collegiata di Sant’Andrea a Empoli

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me quinte scenografiche che inquadrano la Vergine in gloria. Il pittore ripropone in modo pressoché fedele modelli di fra Barolomeo anche se in una versione più semplificata ed ingenua. L’opera è databile agli anni Trenta del secolo. 76. pittore toscano Vergine assunta 1600 ca. tela; cm 215 135 collegiata di Sant’Andrea n. 74 (inv. Carocci 45) La tela è stata variamente riferita all’ambito di Matteo Rosselli o dell’Empoli (Paolucci 1985). La presenza di una cappella dell’Assunta nella collegiata potrebbe essere un indizio della sua provenienza. È un’opera che si pone nel contesto di quella pittura della Controriforma, inaugurata a Firenze da Santi di Tito, caratterizzata dall’intento di esposizione chiara ed immediatamente comprensibile, svincolata perciò dalle elaborate e complesse invenzioni tipiche del manierismo. Nel dipinto è chiaro il debito alla tradizione fiorentina di primo Cinquecento, fortemente influenzata da Andrea del Sarto. Anche il modello dell’Assunta ha uno sviluppo iconografico che parte dall’affresco di Rosso fiorentino nel Chiostrino dei Voti alla Santissima Annunziata per poi svi-

lupparsi, con una fortuna che copre circa due secoli, nel celebre dipinto di Daniele da Volterra per la cappella Orsini a Trinità dei Monti a Roma. 77. jacopo da empoli (Firenze, 1551-1640) Incredulità di san Tommaso 1602 tavola; cm 186 136 iscrizioni: iacopo empoli 1602 (sul bordo della veste della prima figura a sinistra) oratorio di San Tommaso n. 73 (inv. Carocci 41)

77, particolare

8 - salone

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