Museo diocesano di Cortona

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Montecchio Vesponi

Fuori delle mura, lungo l’antica via Clodia, è la paleocristiana Pieve di Retina dedicata ai santi Ippolito e Cassiano, costruita sui resti di un edificio romano. Riprendendo la ex Statale 71 Umbro-Casentinese in direzione sud si passa accanto al castello di Montecchio Vesponi, una cerchia muraria turrita e merlata che cinge la sommità di un monticello (da cui “Montecchio”) che domina la vallata. Dopo la battaglia di Campaldino del 1289 – nella quale si affrontarono i Guelfi fiorentini e i Ghibellini aretini – il castello fu dato da Firenze al celebre condottiero John Hawkwood, detto Giovanni Acuto. Nella piana di Cortona, all’incrocio fra le direttrici viarie verso Chiusi e Roma, sono importanti tombe gentilizie a tumulo. Prima di raggiungere Cortona, in località Sodo, si trovano due imponenti tumuli, qui detti “Meloni” i e ii del Sodo, all’interno dei quali sono stati ritrovati materiali e ricchi corredi funerari ora esposti al Museo di Cortona. Nei pressi vi è anche la cosiddetta Tanella di Pitagora, una camera sepolcrale di età tardoellenistica. Oltrepassata Cortona, per la quale si rimanda alla più accurata descrizione in questa guida, proseguendo verso sud lungo la strada statale Umbro-Casentinese, si raggiunge la frazione di Camucia. Nei pressi della stazione ferroviaria si trova un tumulo etrusco (detto Melone), al cui interno sono due grandi sepolcri a più camere: la tomba A segue lo schema della casa antica; la tomba B si compone di un corridoio dal quale si accede a sei celle. La prima tomba fu scoperta dal famoso archeologo Alessandro François, da cui prende il nome. Da Camucia, la strada per Foiano della Chiana conduce all’abbazia di Santa Maria a Farneta, fondata tra ix e x sela valdichiana aretina


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