Rivista Phronesis Anno XII, numero 23-24, Aprile 2015.

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Phronesis ne intraveda un uso anche in prospettiva educativa. Socrate e Platone, oppure Aristotele? La dialettica si sviluppò nella Grecia classica fra il V e il IV secolo a.C. Radicata probabilmente nella scuola Eleatica, essa raggiunse grande sviluppo e diffusione nell’Atene dei Sofisti, nonché di Socrate, Platone e quindi Aristotele. Quest’ultimo, si ricordi, nacque appena quindici anni dopo la morte prematura di Socrate e lavorò circa vent’anni nell’Accademia, a fianco del maestro, Platone. Dunque, l’attività di cui ciascuno di essi trattò fu pressoché la medesima, a livello operativo e procedurale, e come tale sarà discussa in questa sede, quantunque diverso fosse sia l’aspetto espositivo con cui venne descritta sia il significato a essa attribuito, cioè la  15 sua concezione . Dal primo punto di vista, si può dire che Platone semplicemente mostrò la dialettica attraverso i suoi dialoghi, raccontandola, illustrandola in maniera paradigmatica e insegnandola mediante una sorta di regula aemulationis; Aristotele, invece, oltre che racchiuderla in dialoghi (andati perduti), intese definirne il metodo in maniera sistematica, fornendone indicazioni sotto forma manualistica. Dal secondo punto di vista, come noto, per Platone la dialettica era una scienza, o comunque un’attività nella quale trovava compimento l’intera filosofia, mentre per Aristotele si trattava di una mera modalità conoscitiva, tra altre, cioè una procedura indagatrice 16ed esploratrice per discutere di qualunque argomento, non solo filosofico . Essa esprimeva (o  Si tratta di un argomento condiviso nella storiografia. Enrico Berti, per esempio, al riguardo rileva: «Tra le due dialettiche, quella descritta da Aristotele e quella praticata da Platone [si noti: descritta in un caso, praticata nell’altro], non c’è infatti nessuna differenza quanto a struttura argomentativa e a contenuto: l’unica differenza è nella valutazione che di essa davano rispettivamente Platone e Aristotele. Per Platone, infatti, la dialettica era già di per se stessa una scienza, anzi era l’unica vera scienza, mentre per Aristotele essa è soltanto critica, “peirastica”, cioè non è di per sé una scienza, ma è solo un metodo, un procedimento argomentativo» (Le ragioni di Aristotele, Laterza, RomaBari 1989, p. 83). 16   Berti ha ribadito ciò in varie occasioni. E già Alessandro di Afrodisia, a suo tempo, in maniera anche più decisa, ha suggerito che per questo motivo Aristotele, quando trattò dell’utilità della dialettica, sentì l’esigenza di rimarcare che essa (e quindi la sua trattazione) fosse utile, fra l’altro, «per le scienze filosofiche» (pros tas katá philosophían epistémas) (Top. 101 a 34-36), o per discutere «le prime tra le proposizioni di ciascuna 15

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Saggi


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