Giuseppe Dezza - I luoghi della fragilità

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Si passa e si va. I luoghi della fragilitĂ Giuseppe Dezza

prodotta da

con

nell’ambito del Festival dei Diritti 2019 5


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Dentro a uno specchio

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Qualche tempo fa, quando abbiamo pensato di dar visibilità, voce e presenza a quei cittadini a cui, nei nostri frettolosi percorsi, non riserviamo se non uno sguardo superficiale e sfuggente, non li riconosciamo come individui meritevoli né di un nome nè di una parola solidale – i progetti “10 X PV” e “Nominare il mondo. Senza tetto né legge a Pavia”- ci eravamo ripromessi, con gli amici di “In & Out”, di riservare una costante attenzione agli “invisibili” e restituire loro evidenza e dignità. Oggi è il progetto di AINS, e sono gli scatti fotografici di Giuseppe Dezza, a cogliere le situazioni di disagio e difficoltà di alcune donne e uomini che abitano transitoriamente i “non luoghi” e, vivendo in spazi della città degradati e abbandonati, sono anch’essi trasformati in parvenze anonime, sempre più sole ed emarginate dalla comunità. A tal punto, che l’obiettivo per lo più non percepisce e cattura la loro presenza, se non attraverso il riflesso della loro immagine sbiadita dentro a uno specchio. Strade e ambienti squallidi e disadorni, con oggetti casuali sparsi alla rinfusa, spazi di cui ci si può appropriare solamente grazie ad una scritta sui muri, come a dire : vivo qui, esisto anch’io, anche per me conta l’amore, anch’io voglio essere bella. Perché l’umanità non è diversa, non mutano i sentimenti e i sogni: cambiano le condizioni morali e materiali che possono, in un clic, far passare dallo stare bene allo stare male, da una vita solida e protetta a una vita di estrema fragilità e precarietà. Attenzione: in quello specchio, potremmo riconoscere il nostro volto.

Susanna Zatti

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AINS onlus - Associazione Italiana Nursing Sociale Ains onlus è un’associazione non a scopo di lucro, sorta nel 1998 per volontà di alcuni infermieri. Oggi è un gruppo più eterogeneo, dove si incontrano e collaborano persone dalle differenti biografie ma insieme unite dall’identico denominatore comune della solidarietà. Da anni svolgiamo attività e progetti rivolti alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle situazioni di crescente povertà, emarginazione sociale o emergenze di natura sanitaria in Guatemala dove finanziamo progetti di sostegno scolastico a distanza per bambine e bambini, assistenza sociale e sanitaria ad anziani e attività di prevenzione rivolte alle donne che vivono a Santa Gertrudis, una baraccopoli abitata da poco più di 700 persone dove ha sede il “Comedor Infantil-Casa 4 luglio” la nostra struttura. A Pavia collaboriamo con alcune realtà che si occupano di persone fragili attraverso progettualità che hanno come obiettivo il soddisfacimento dei bisogni primari dell’uomo, l’educazione sanitaria e la prevenzione.

ains.onlus@libero.it ainsonlus.blogspot.it - Comedor4luglio.blogspot.com

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La Mostra

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Progetto speciale iGIGANTI photoSHOWall Le pareti fotografiche scomposte photoSHOWall, che caratterizzano il progetto speciale “i GIGANTI”, oltre a essere opere site specific promuovono un nuovo “concept” di sistema allestitivo funzionale e coinvolgente per una visione partecipata e diffusa di immagini e contenuti. Inoltre, sono pensate anche per spazi espositivi inconsueti, normalmente non deputati a ospitare mostre ed eventi, nella convinzione che esiste la necessità di avvicinare e incontrare un pubblico nuovo, fuori dai canali istituzionali. Le installazioni “i GIGANTI” nei prossimi mesi potranno essere utilizzate per diffondere i contenuti della mostra attraverso un modello espositivo itinerante, nuovo e di qualità.

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photoSHOWall Una cornice è quasi sempre concepita come un elemento accessorio il cui compito è quello di supportare l’opera in uno spazio, di conservarla, proteggerla da fattori esterni. Per tutte queste ragioni la parete photoSHOWall non può essere considerata - anche quando ne sembra ricalcare l’esteriorità - una cornice. Si tratta, al contrario, di un sistema espositivo che stabilisce con le opere uno stretto rapporto dialettico grazie al quale si comprende come forma e sostanza si presentino come due aspetti complementari della stessa realtà. Questo progetto, grazie alla sua modularità, può adattarsi alle diverse esigenze espressive delle opere fotografiche ma può anche conferire loro una diversa e talvolta inaspettata modalità di presentazione. Il concetto base che caratterizza photoSHOWall è la possibilità di accostare i diversi moduli di cui è composto inserendoli in una struttura a capsule. Moduli progettati per accogliere le stampe a diversi gradi di profondità e ottenere un effetto tridimensionale della composizione nel suo complesso. Il manufatto così costruito può essere appoggiato ad una parete o diventare esso stesso parete o contenitore quando viene realizzato nella versione autoportante. Come sempre succede ai progetti modulari, molti sono i formati possibili della realizzazione finale e che dipendono principalmente dal soggetto e dalla definizione delle fotografie utilizzate. L’immagine ingrandita e scomposta può essere riprodotta a diverse scale fino a coincidere con l’intera parete (come nel caso della serie di installazioni “iGIGANTI photoSHOWall” che prendono il nome dalla loro dimensione). Parete che viene realizzata anche in versione autoportante e mobile contenitore. Roberto Mutti 50


photoSHOWall è stato sviluppato nell’ambito del progetto SHOWall finanziato dal Bando “Smart Fashion and Design” promosso da Unione Europea e Regione Lombardia come sistema innovativo nell’area del design, della moda, delle industrie creative e culturali. photoSHOWall è un progetto di Davide Tremolada Intraversato, è prodotto a Pavia da mtp arredamenti utilizzando pannelli in MDF di legno riciclato. www.photoshowall.com www.mtp-arredamenti.it

Hanno firmato installazioni photoSHOWall i fotografi: Erminio Annunzi, Olivo Barbieri, Monika Bulaj, Gianni Berengo Gardin, Francesco Cito, Harry De Zitter, Roberto Kusterle, Joey Lawrence, Gianni Maffi, Jo-Anne McArthur, Darcy Padilla, Pedro Pardo, Graziano Perotti, Giulio Piscitelli, Pio Tarantini, Zeng Yi. 51



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