Feeling Home. La mostra in cartolina

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Isabella Balena Isabella Balena Franco Carlisi Franco Carlisi Francesco Cito Francesco Cito Luca Cortese Luca Cortese Gianni Maffi Gianni Maffi Pierfranco Fornasieri Pierfranco Fornasieri Carlo Riggi Carlo Riggi Tarantini Pio Pio Tarantini Daniele Vita Daniele Vita

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Curatrice: Curatrice: Giusy Tigano Giusy Tigano



MOSTRA FOTOGRAFICA autori Isabella Balena, Franco Carlisi, Francesco Cito, Luca Cortese, Gianni Maffi, Pierfranco Fornasieri, Carlo Riggi, Pio Tarantini, Daniele Vita testi introduttivi Ilaria Baiocchi, Gigliola Foschi, Roberto Mutti, Barbara Silbe, Pio Tarantini, Giusy Tigano concept owner GT Art Photo Agency a cura di Giusy Tigano progetti fotografici “La mostra in Cartolina” photoSHOWall partner tecnico


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La Mostra fotografica “Feeling Home - Sentirsi a casa” si propone come spunto di riflessione su un tema delicato, universale, estremamente attuale e di grande respiro. Si offre come spazio vivo di un confronto con noi stessi in una cornice di ispirazioni e di stimoli diversi. Il lavoro di ricerca dei Fotografi GT Art Photo Agency confluisce in una proposta artistica straordinariamente toccante su un argomento che non può lasciare indifferenti: quel viaggio che tutti hanno dovuto affrontare, prima o poi, nel proprio percorso di vita.

Ciascun autore si è concesso di intraprendere questo viaggio delicato e spiazzante attraverso la fotografia, cercando individualmente la propria risposta, o forse solo una risposta possibile. Nel silenzio più assordante dei nostri corridoi interiori, ispirati o disorientati dai sogni, dall’oblìo e dalla memoria, oppure schiacciati dalla frenesia o dalla fatica estenuante delle nostre corse quotidiane, di quelle più folli o avventurose, inconsapevolmente siamo sempre alla ricerca di un approdo o di un senso appagante di identità. Nessun viaggio mai potrà restituirci identità o emozionarci di più del viaggio intimo e solitario che ci conduce a “casa”.

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Identità La lettura di Isabella Balena è un delicato e intenso album di famiglia, uno scrigno di intimità e di gesti semplici, un inno al quotidiano e spontaneo scambio affettivo entro uno spaziotempo “domestico” e profondo. Nell’interezza del percorso visivo, si avverte la premura di un profondo slancio materno e di una maturazione emotiva personale legata al tempo che passa e alle trasformazioni della vita che mantengono intatto un senso di appartenenza e di identificazione rispetto agli amori più profondi che ci legano all’esistenza. (Giusy Tigano)

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ISABELLA BALENA “Per un fotografo che è anche una donna, può ISABELLA BALENA darsi che arrivi un periodo nel quale il tuo mondo si

raccoglie in pochi metri ma si amplifica l’amore, si dilata nelle stanze della casa e l’occhio si accorge “Per un fotografo che è anche una donna, può darsi che arrivi un periodo neldi quale il tuogesti mondo si raccoglie pochi metri ma sidiventa amplifica l’amore, piccoli e di bellezzeinintime. Lì tutto si dilata nelle stanze della casa e l’occhio si accorge di piccoli gesti e di casa.”. bellezze intime. Lì tutto diventa casa.”.

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ISABELLA BALENA


La mia casa è ovunaue siano i miei figli. Millie Ayala

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Avvicinare le lontananze Franco Carlisi crea immagini che sono un viaggio di avvicinamento verso gli altri, verso la loro vita, le loro emozioni. Fatto di frammenti carichi di momenti intimi e intensi, di sguardi e carezze, il suo modo di narrare è come una poesia in cui ogni immagine diviene un verso capace di dar vita a un piccolo mondo aperto verso l’immaginazione di chi osserva. […] Immagini segnate da inquietudini e avvicinamenti, preziose come è preziosa l’esistenza di ognuno di noi. (Gigliola Foschi)

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FRANCO CARLISI “A Grangifuni, un posto sperso nelle campagne

FRANCO tra Naro ed CARLISI Agrigento, in una terra di nessuno, vivono individui dalle diverse origini che si unasperso sola identità: quella “A riconoscono Grangifuni, un in posto nelle campagne umana“. trauniversalmente Naro ed Agrigento, in una terra di nessuno,

vivono individui dalle diverse origini che si riconoscono in una sola identità: quella universalmente umana“.

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FRANCO CARLISI


Ogni dimora è un candelabro dove ardono in appartata fiamma le vite. Jorge Luis Borges

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Il ritorno Francesco Cito ci racconta Napoli, i suoi tratti inconfondibili, le sue contraddizioni e la sua ironia irriverente con un’energia reportagistica sincera e diretta, con il piglio di un figlio che desidera tracciarne un ritratto onesto che tuttavia non pretende di essere esaustivo. Probabilmente l’Autore non si propone nemmeno di “descrivere” i suoi luoghi, semplicemente “prende appunti” con sguardo interessato e bonario, vi si abbandona e se ne lascia attraversare, senza altro fine che semplicemente - averne esperienza, ancora. (Giusy Tigano)

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“Tornandoaa casa, “Tornando dopo che si è stato casa, dopo via per lungo tempo, che si è stato troppo se la lontananza viaconta per lungo gli anni, il primo tempo, desiderio, è ripercorrere i luoghi troppo sedell’infanzia. la Tutto riemerge, nulla è lontananza mutato”. conta gli anni, il primo desiderio, è ripercorrere i luoghi dell’infanzia. Tutto riemerge, nulla è mutato".

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FRANCESCO CITO


La mia casa è piccola, ma le sue finestre si aprono su un mondo infinito. Confucio

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Quotidianità domestica Luca Cortese si inserisce in un filone di impostazione realistica, affettuosa e nello stesso tempo indagatrice dell’animo umano, selezionando per il progetto Feeling Home una serie di fotografie che attraverso scorci e dettagli raccontano non soltanto le cose ma soprattutto il vissuto, le persone. (Pio Tarantini)

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LUCA CORTESE “<Casa> è un luogo complesso, ben connotato LUCA CORTESE fisicamente, molto più incerto nell'anima”.

“<Casa> è un luogo complesso, ben connotato fisicamente, molto più incerto nell’anima”. 19


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LUCA CORTESE


Le case sono fatte per viverci, non per essere guardate. Francis Bacon

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Armonie interiori Può avere molti volti, una casa. Per alcuni è un recinto di mattoni, per altri travalica l’univocità del concetto e si trasforma in un misto di sensazioni, odori, volti, affetti o ricordi, in una condizione che ci dà riparo e pace. Proprio questo stato d’animo è alla base delle scelte di Pierfranco Fornasieri, che preferisce “parlare” in terza persona, da osservatore del suo mondo di immagini evocative fatte di silenzio e di soste. Ogni scatto è come un segreto svelato da uno sguardo mai invadente. Questi frammenti di vita gli permettono di incontrare gli altri e lo riportano a se stesso, estraneo eppure sempre presente in questo viaggio dentro di noi. (Barbara Silbe)

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PIERFRANCO FORNASIERI “<Casa> è uno stato mentale. PIERFRANCO FORNASIERI

Sentirsi a casa significa vivere una condizione di profonda sintonia con l’ambiente”.

“<Casa> è uno stato mentale. Sentirsi a casa significa vivere una condizione di profonda sintonia con l’ambiente”. 23


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PIERFRANCO FORNASIERI


La casa della poesia non avrĂ mai porte. Alda Merini

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Spaesamento Essere testimoni dei profondi cambiamenti di cui Milano è in questi anni protagonista è per un fotografo una importante opportunità, quella di poterli documentare ma anche interpretare. Autore capace di confrontarsi con il paesaggio naturale come con quello urbano mostrando i segni di uno stile deciso, Gianni Maffi indaga sulla sua città alla ricerca delle nuove configurazioni di cui la storia è la guida mentre l’architettura ne è la rappresentazione più evidente. (Roberto Mutti)

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GIANNI MAFFI “Ho tentato di comprendere e di rappresentare il GIANNI MAFFI mutamento, la capacità di adattarsi,

di cambiare prospettive senza perdere imparando a “sentirsi a casa” “Hoi propri tentatoriferimenti, di comprendere e di rappresentare il mutamento, la capacità di in contesti mutevoli e a volte quasi irriconoscibili”. adattarsi, di cambiare prospettive senza perdere i propri riferimenti, imparando a “sentirsi a casa” in contesti mutevoli e a volte quasi irriconoscibili”.

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GIANNI MAFFI


Di una cittĂ non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dĂ a una tua domanda. Italo Calvino

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Evanescenza e sogno L’interpretazione di Carlo Riggi si lega a luoghi soprattutto interiori: la “casa“ non può essere contestualizzata, non ha indirizzo, non ha meridiani o paralleli, esiste (o non esiste) al di là di ogni geografia. Le sue fotografie descrivono esistenze reali o immaginarie, percorsi di vita disgregati, emozioni estemporanee, scenari surreali di vite consumate o solamente immaginate. L’intero portfolio è un’opera d’arte composta da tasselli diversi e complementari, piccole caselle di esistenza fotografate con delicatezza, sensibilità e curiosità, col trasporto intimo di chi si lascia attraversare da un’emozione ed è capace di fotografarla. (Giusy Tigano)

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CARLO RIGGI “Casa è ciò che ci contiene, nel corpo, CARLO RIGGI ma soprattutto nelle emozioni”. “Casa è ciò che ci contiene, nel corpo, ma soprattutto nelle emozioni”. 31


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CARLO RIGGI


Quello che vorrei dipingere è la luce del sole sulla parete di una casa. Edward Hopper

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Paesaggi dell’anima I lavori di Pio Tarantini sussurrano un “Panta Rei” che è tanto personale quanto universale, di ciò che scorre e non torna, ma al tempo stesso assume nuove forme e crea una realtà “altra” grazie al ricordo, alla continuità dei luoghi e all’amore, anelito e stimolo epifanico di un’arte garbata, semplice e gentile. (Ilaria Baiocchi)

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tanto torna, realtà ghi e rbata,

PIO TARANTINI “Credo ci siano abbastanza elementi PIO TARANTINI perché ogni mio ritorno sia un sussulto emotivo”. “Credo ci siano abbastanza elementi perché ogni mio ritorno sia un sussulto emotivo”. 35


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PIO TARANTINI


Vivere in un ambiente è bello quando l'anima è altrove. In città quando si sogna la campagna, in campagna quando si sogna la città. Dappertutto quando si sogna il mare. Cesare Pavese

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La casa che non c’è

La casa che non c’è

Può apparire singolare la scelta di Daniele Vita, fotografo impegnato soprattutto sul fronte della docu-mentazione sociale, nel proporre una apparire scelta di selezionePuò di fotografie chesingolare ritraggonola profughi Daniele suVita, fotografo impegnato siriani accampati rovine di vecchi edifici a sul fronte della docuIstanbul. soprattutto […]

mentazione sociale, nel proporre

Daniele Vita appartiene invece a una genìa di una selezione di fotografie che fotografi sempre più rari e fuori moda: persona ritraggono profughicarico disiriani schiva, fautore di una vita spartana, accampati su rovine vecchi grande umanità e disponibilità verso il di prossimo, edifici a Istanbul. […]di quei centri si è aggirato a lungo tra la gente devastati per fare fotografie ma nello stesso Daniele Vita appartiene invece a una genìa di fotografi sempre p tempo per dare una mano, quando era e fuori moda: umano persona possibile,rari e stabilire un contatto conschiva, fautore di una vita spartana carico grandecolpita. umanità quella gente così di duramente Ecco,e disponibilità verso il prossimo, si questo èaggirato il suo modoadi lungo “sentirsi tra a casa”. la gente di quei centri devastati per far

fotografie ma nello stesso tempo per dare una mano, quando er possibile, e stabilire un contatto umano con quella gente co duramente colpita. Ecco, questo è il suo modo di “sentirsi a casa” (Pio Tarantini)

(Pio Tarantini)

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DANIELE VITA “Il mio sentirmi a casa è in ogni luogo e in nessuno”.

DANIELE VITA “Il mio sentirmi a casa è in ogni luogo e in nessuno”. 39


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DANIELE VITA


Dove tu sei, quella è casa. Emily Dickinson

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CON LA MOSTRA FOTOGRAFICA, molte CITAZIONI LETTERARIE sul tema

La tua casa è dentro di te. O in nessun luogo.

(Herman Hesse)

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Alla fine dell'intero percorso espositivo, ci si ritrova soli con se stessi, una sorta di ritorno alla propria "isola personale" alla luce delle diverse voci che abbiamo sentito entrare nelle nostre stanze attraverso i tanti spunti fotografici e letterari. L'augurio è che il percorso non abbia esasperato i vuoti interiori, che abbia piuttosto aiutato ad accettarli, e che abbia valorizzato al contempo lo spazio pieno, il tempo di valore, la ricerca preziosa di significato. Come sempre, il senso del Viaggio non è la meta, ma la bellezza del percorso: la riscoperta di altre parti di noi con cui cominciare a dialogare, la sensazione di essere stati raggiunti da una possibile risposta che ci descrive, da una lettura che ci assomiglia, da una sensibilità che ha toccato la nostra, da un'emozione che ha saputo sorprenderci. O da piÚ di una di queste cose, ricchezza nuova al nostro bagaglio prima di riprendere il cammino straordinario e solitario verso "casa". La nostra, questa volta. Giusy Tigano (curatrice)

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2019

Dove faremo CASA? NON PERDIAMOCI DI VISTA! Seguici su

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