Periodico italiano magazine Dicembre 2019

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ello storico dell’arte Geo Poletti ............................................................................................................... d’eccezione, che accoglie parte della straordinaria ‘Collezione Poletti’, formatasi tra Milano, Londra e Lugano a partire dagli anni ’50 del secolo scorso, grazie al gusto e alla connoisseurship di Ruggero Poletti (Milano, 1926 – Lenno (Co), 2012). Storico dell’arte e collezionista nonché pittore, noto ai più come ‘Geo’, amico di studiosi quali Giovanni Testori, Mina Gregori, Giuliano Briganti e Federico Zeri, ma soprattutto di Roberto Longhi, con il quale condivise metodo di studio e gusti, orientandosi verso la pittura caravaggesca italiana e spagnola. Protagonisti dell’evento, ritratti e nature morte della sua raccolta, accomunate tutte dal medesimo afflato naturalistico, dalla medesima sentita esigenza di restituzione della realtà: quella del corpo umano e animale, delle rughe e delle grinze, della peluria e del piumaggio, ma anche la realtà dei fiori e della frutta, fissati e ‘raggelati’ sulla tela dalla mano del pittore in composizioni ‘senza tempo’. Clou della mostra: ‘i dialoghi’ – collezionistici e stilistici – che i dipinti Poletti intessono con alcune opere Barberini-Corsini. Esempio più sensazionale, il mistero del Pescivendolo: tre quadri raffiguranti lo stesso soggetto – un pescivendolo che sventra una rana pescatrice – ma eseguiti da mani diverse ed esposti insieme per la prima volta. Delle tre versioni, databili tutte alla metà del XVII secolo e provenienti rispettivamente dalla Collezione Poletti, dalle Gallerie Nazionali (acquisto dello Stato nel 1914) e dal Museo Nazionale di Varsavia, l’opera Barberini-Corsini risulta essere il prototipo. Come mai replicare un ritratto di pescivendolo? Che si tratti di Masaniello, come indurrebbe a pensare lo scrittore d’arte, Bernardo De Dominici, quando menziona numerosi ritratti che l’eroe antispagnolo si sarebbe fatto fare dopo la celebre rivolta del 1647? Un’ipotesi suggestiva e affascinante, ma tutta da verificare. Per scoprire qualcosa in più di questo e di altri ‘enigmi’, abbiamo intervistato la curatrice della mostra, Paola Nicita, funzionario storico dell’arte delle Gallerie Nazionali di Arte Antica Barberini-Corsini. Paola Nicita, l’enigma del reale: potrebbe spiegarci questo titolo così accattivante? “Il titolo vuole attirare i visitatori a capire e approfondire un enigma, a venire alla mostra e magari a dare una risposta. Noi riteniamo che la pittura della realtà, che affonda le sue radici nella cultura caravaggesca della pri-

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