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NERA Dramma familiare a Zafferana Etnea
Aveva lasciato non pochi strascichi nella vita di Sebastiano Leonardi, operaio di 44 anni residente a Fleri, tranquilla frazione di Zafferana Etnea, la relazione extraconiugale tra la moglie e Alfio Cristaldi,
pluripregiudicato di Acireale. Nonostante tutto, però, l’uomo aveva deciso di provare a ricostruire quell’amore, accettando di prendersi cura anche del figlio nato da quella storia. Un equilibrio instabile andato in frantumi lo scorso 23 maggio quando Leonardi, al termine di un violento diverbio con l’ex amante della moglie, ha imbracciato uno dei fucili detenuti legalmente in casa ed ha sparato. Il colpo fatale, quello che non ha lasciato scampo, ha raggiunto Alfio Cristaldi al polmone. Per molti un finale prevedibile. I litigi tra i tre erano ormai divenuti sempre più frequenti. La vittima, dal carattere aggressivo e dal passato turbolento (era stato condannato, tra l’altro, per aver preso parte ad una violenta spedizione punitiva nei confronti del titolare di una casa del pesce di Roccalumera), continuava a minacciare i coniugi. Al centro dei dissidi l’affidamento del minore. Nonostante il tribunale si fosse espresso, affidando il bambino alla madre e stabilendo giorni ed orari di visita per il padre, quest’ultimo pretendeva di vedere il figlio anche al di fuori di quel programma. Cristaldi più volte in passato avrebbe raggiunto l’abitazione dei coniugi Leonardi senza preavviso, minacciando conseguenze se non gli avessero consentito di incontrare il bimbo. L’ultima irruzione è finita male. Una delle due testimoni presenti, la sorella di Sebastiano Leonardi, avrebbe raccontato agli inquirenti che la vittima quella sera avrebbe aggredito pesantemente, almeno verbalmente, il fratello, minacciandolo a più riprese. Ma la dinamica dell’azione, ricostruita dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Giarre, escluderebbe la legittima difesa. Il colpo mortale, infatti, avrebbe raggiunto Cristaldi alla schiena, mentre l’uomo tentava la fuga dopo il primo sparo. Il corpo del 43enne è stato infatti ritrovato nelle immediate vicinanze del cancello. I colpi esplosi dal fucile calibro 12 in tutto sarebbero stati quattro. L’indagato, accusato di omicidio volontario, non ha voluto rispondere alle domande del sostituto procuratore di Catania Alessandra Tasciotti. Avrebbe però risposto, alla presenza del difensore di fiducia Nicola Licciardello, durante l’interrogatorio di garanzia al gip, che ha convalidato l’arresto e applicato la misura cautelare in carcere, escludendo però l’aggravante dei futili motivi. Alla tragedia per la morte di un uomo, in questo caso, si aggiunge inevitabilmente anche il dramma familiare che ne consegue. Ed a pagare il prezzo più alto è, come spesso accade, il minore, rimasto in un colpo solo senza padre e patrigno. A lui, inconsapevole pomo della discordia, non sarà facile raccontare quanto accaduto.
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DRAMMA FAMILIARE A ZAFFERANA ETNEA QUANDO LA CONTESA DI UN MINORE
FINISCE NEL SANGUE A SPARARE CONTRO L’EX AMANTE DELLA MOGLIE, CHE VOLEVA VEDERE IL FIGLIO, UN 44ENNE di Maria Bella Alfio Cristaldi, la vittima L'intervento dei carabinieri sul luogo dell'omicidio

