Rivista lasalliana 1-2010

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Le scuole tecniche e professionali lasalliane in Italia

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il parere contrario espresso da fratel Isidoro e da fratel Teodoreto che ne facevano 44 parte . Stimavano infatti che la denominazione riflettesse solo in parte quella di Casa di Carità Arti e Mestieri preconizzata da fra’ Leopoldo per il tipo di istituzione di cui aveva chiesto ai Fratelli di farsi promotori. Nel 1925 divenne ufficiale il nome fissato dal comitato. Quando nel 1932 l’istituzione ottenne il riconoscimento legale dei corsi professionali diurni come Scuola di avviamento industriale, vi funzionava anche un Corso di perfezionamento triennale per meccanici ed elettricisti. Siccome i locali erano insufficienti dato il crescente numero degli allievi, i Fratelli acquistarono un terreno in corso Trapani, dove fu edificata una nuova sede, in cui l’Istituto Arti e Mestieri si trasferì dall’anno scolastico 1935-36. Nel 1937-38 contava già 500 alunni suddivisi tra la Scuola di avviamento al lavoro, triennale, e la Scuola Tecnica, biennale. Conservava dunque il carattere di istituzione a indirizzo professionale. Biella. Quando, nel 1904, il Ministero della PI stabilì che la scuola elementare si limitasse alle prime 4 classi, i Fratelli dell’Istituto La Marmora sostituirono alla quinta classe un Corso di perfezionamento per quei ragazzi che, terminate le classi elementari, desideravano imparare ancora alcune nozioni che potessero essere utili nello svolgimento del lavoro futuro (Viansone, 213). All’inizio dell’anno scolastico 1911-12 il provveditore agli studi di Novara riconobbe al corso la denominazione di Scuola tecnica. Con la riforma del 1923 il nome mutò in Corso complementare e comprese l’insegnamento della dattilografia (con la conseguente necessità di acquistare un congruo numero di macchine da scrivere). Nel 1929 si ebbe l’ulteriore intitolazione in Corso di avviamento professionale commerciale e Istituto tecnico inferiore. Nel 1939 entrambi furono associati all’E.N.I.M. e godettero dei relativi vantaggi. Infine, nel 1940-41, mentre il Corso di avviamento manteneva nome e programmi, il Corso tecnico inferiore divenne Scuola media. L’evoluzione dell’insegnamento professionale destò l’interesse anche di alcuni industriali del Biellese che, nell’intento di offrire ai giovani la possibilità di acquisire una formazione tecnica in vista di un impiego pubblico, finanziarono la costruzione e il funzionamento di un internato, il Convitto biellese. Affidato ai Fratelli nel 1937, contribuì a potenziare in città la loro presenza educativa. Giaveno. In questa cittadina posta all’imboccatura della Val di Susa il canonico Giacinto Pacchiotti aveva fondato una Scuola professionale di Arti e Mestieri, assicurandole il futuro con un lascito testamentario. Dall’anno 1893-94 cominciò a funzionarvi anche una Scuola tecnica per l’insegnamento di disegno, calligrafia, tecnologia industriale e meccanica elementare. Come il altri casi già considerati, dopo essere diventata Scuola complementare (1923), nel 1928 aveva preso il nome di Scuola di avviamento al lavoro. L’insufficiente numero di allievi ne aveva però determinato la chiusura nel 1933. Quando nel 1936 fu loro affidata la direzione, i Fratelli aprirono la

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Fr. Teodoreto, Nella intimità del Crocifisso, pp. 164 ss.


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