Rivista lasalliana 1-2009

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Etica per educatori

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La verità del corpo risulta parte importante nella grande avventura dell’amore. L’essere umano è un’opera maestra. E’ il punto culminante dell’organizzazione materiale della natura. Chi non si meraviglia di fronte alla precisione e alle rifiniture dei diversi organi che compongono il corpo? Il corpo non è un semplice strumento, un arnese da lavoro o un accessorio dello spirito. Il mio corpo sono io. Quando consegno il mio corpo, do me stesso. Corpo e spirito si forgiano insieme, l’uno per l’altro. Conseguentemente, non si può usare il proprio corpo senza che questo implichi tutta la persona. E il corpo si deve sforzare nel parlare lo stesso linguaggio del cuore, ossia della persona. Agisce alla maniera di uno schermo dove si leggono sentimenti e emozioni personali. Il corpo permette a un uomo, a una donna, di rendere concreta, realmente, l’intensità del suo amore, la comunione profonda dei loro cuori e delle loro anime. Può, a volte, essere ostacolo nella relazione interpersonale visto che l’incontro non sempre è trasparente. Uno stesso gesto può essere segno di consacrazione o di profanazione, di comunione o di divisione. E’ essenziale che il corpo impari ad usare lo stesso linguaggio del cuore. Così quando guarderemo qualcuno, non ci fermeremo al suo corpo ma arriveremo alla totalità della sua persona. ! Un film - Billy Elliot (Stephen Daldry) Racconta il sogno di un ragazzo di bassa classe sociale che vuole diventare ballerino. La piena realizzazione del nostro essere, data da Dio, implica l’aspirazione alla vitalità attraverso tutti i nostri sensi. A Billy chiedono cosa sente quando balla. La sua risposta è: Elettricità! ! Per saperne di più I. EIBL-EIBENSFELDT, Etologia umana. Le basi biologiche e culturali del comportamento, Boringhieri, Torino 1993. A. LOWEN, Il linguaggio del corpo, Feltrinelli, Milano 1990. C. PERI – G. SALONIA, “Corpo/corporeità”, in UPS (ed.), Dizionario di scienze dell’educazione, LAS, Roma 2007.

Scienza - Tecnica E’ convenzione definire la scienza come l’insieme di saperi ottenuti mediante l’osservazione e il ragionamento, sistematicamente strutturati e dai quali si deducono principi e leggi generali. Ottenere saperi presuppone agire all’interno del mondo. Ora, questo agire non può essere eticamente neutro. Perché chi lo porta a termine nemmeno lo è. Tanto gli scienziati come chi li finanzia hanno credi, valori, interessi. Accettare questa non neutralità non è sminuire il valore della conoscenza scientifica. Significa che occorre giudicare moralmente tale attività per promuoverla o, in caso, denunciarla.


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