La dottrina dell'elezione, di A. W. Pink

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respingerne una di esse. La dottrina dell'elezione sovrana è chiaramente rivelata nelle Sacre Scritture; così pure lo è l'autenticità dell'offerta evangelica a tutti coloro che la ricevono: dobbiamo contendere tanto per l'una quanto per l'altra. Non creiamo forse noi stessi una difficoltà nel supporre che la salvezza sia il solo obiettivo, o persino il disegno principale della predicazione dell'Evangelo? Ci si può chiedere quali altri fini siano realizzati attraverso di esso. Indubbiamente le finalità della predicazione dell'Evangelo sono molte. Il primo fine dell'Evangelo, come in ogni altra cosa, è l'onore del grande Nome di Dio e la gloria di Suo Figlio. Nell'Evangelo, il carattere di Dio e l'eccellenza di Cristo sono rivelate più che in qualsiasi altra cosa. Che una testimonianza universale vi sia resa è infinitamente opportuno. Che tutti debbano conoscere le infinite perfezioni di Colui con il quale essi hanno a che fare, è infinitamente desiderabile. Dio, così, ne risulta magnificato e l'incomparabile valore di Suo Figlio è proclamato, anche se attraverso di esso non fosse salvato alcun peccatore e nessuno vi credesse. La predicazione dell'Evangelo, inoltre, è lo strumento stabilito, nelle mani dello Spirito Santo, attraverso il quale gli eletti sono portati a Cristo. Dio non disdegna di far uso di strumenti, ma si compiace di avvalersene. Colui che ha stabilito il fine, ha pure stabilito i mezzi che devono essere usati per raggiungerlo. È proprio perché i figli dio Dio sono "dispersi" (Giovanni 11:52) fra tutte le nazioni, che Egli ha comandato: "che nel suo nome si sarebbe predicato il ravvedimento per il perdono dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme" (Luca 24:47). È attraverso l'ascolto dell'Evangelo che essi sono chiamati fuori dal mondo. L'Apostolo afferma, parlando degli eletti, che "eravamo per natura figliuoli d'ira, come gli altri" (Efesini 2:3). Essi sono peccatori perduti che hanno bisogno di un Salvatore e, indipendentemente da Cristo, per loro non c'è salvezza. L'Evangelo, quindi, deve essere predicato e creduto da loro prima che essi si possano rallegrare nel fatto che i loro peccati siano perdonati. L'Evangelo, quindi, è il grande ventilabro di Dio

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