La dottrina dell'elezione, di A. W. Pink

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corpo" (Efesini 5:23). Ciascuna di queste funzioni Gli è stata data dal beneplacito della volontà di Dio. Lo stesso duplice rapporto di Cristo con il Suo popolo è presentato pure in Colossesi 1:1820: questo doppio onore ufficiale che Gli è conferito è aggiunto al di sopra della dignità regale della Sua Persona come Dio-uomo. Ora, questo duplice rapporto che Cristo ha con il Suo popolo comporta, per quanto riguarda la nostra elezione in Cristo (che non è assoluta ma relativa ai Suoi due uffici principali) due aspetti distinti. Il primo riguarda le nostre persone senza considerare la nostra caduta in Adamo. Questo significa che Egli ci ha contemplato nella pura sostanza creaturale che doveva essere creata e, in considerazione di questo, Dio ci ha destinati alla gloria ultima in quanto in rapporto con Cristo come nostro "Capo" (membra del Suo corpo o Sua sposa, o piuttosto entrambi, dato che Egli è il Capo della Chiesa). Di questo eravamo pienamente capaci prima o senza considerare la nostra Caduta. In secondo luogo, le nostre persone sono state considerate come decadute, corrotte e peccatrici, e quindi come oggetto da salvare e da redimere: in questo Egli si rapporta a noi come Salvatore. Ciascuno di questi rapporti era stato inteso per la gloria della grazia di Dio. Prima di tutto, nel Suo disegno di farci avanzare (considerandoci semplicemente creature) ad una gloria più alta in Cristo, condizione di maggior gloria di quanto fosse raggiungibile per la legge della creazione. Destinarci a gloria era pura grazia, tanto quanto lo è redimerci dal peccato e dalla miseria dopo essere decaduti, perché era del tutto indipendente da opere o meriti, esattamente come l'elezione di Cristo (nostro modello) era stata fatta senza considerare opere d'alcun tipo, come Egli dichiara: "Ho detto a Dio: «Tu sei il mio Signore; non ho bene alcuno all'infuori di te»" (Salmo 16:2). "Sebbene l'opera della vita di Cristo e la Sua agonia mortale abbiano dato lustro senza paralleli ad ogni attributo di Dio, il beato ed infinitamente felice Dio non aveva alcun bisogno dell'ubbidienza e della morte di Suo Figlio. È per amor nostro che è stata intrapresa l'opera di redenzione" (C. H. Spurgeon). È a questa grazia originale ciò a cui si riferisce (2 Timoteo 1:9) la sola grazia che spinge Dio a redimerci ed a 103


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