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Gli attributi di Dio, p. 11 di 63

Al riguardo della precognizione di Dio vi sono due cose che molti ignorano: il significato del termine, e il raggio in cui questo viene usato nella Scrittura. Proprio perché così diffusa è l’ignoranza, è facile per predicatori e per insegnanti contrabbandare idee sulle presunte sue perversioni, anche fra il popolo di Dio. C’è un’unica salvaguardia contro l’errore, e cioè essere fermamente stabiliti nella fede; come pure lo studio diligente e devoto e il ricevere con umiltà ciò che la Parola di Dio insegna. Solo allora saremo abbastanza forti per contrastare gli attacchi di coloro che ci assalgono. Vi sono alcuni oggi che abusano di questa stessa verità per portare discredito e negare l’assoluta sovranità di Dio nella salvezza dei peccatori. Proprio come i critici moderni ripudiano la divina ispirazione delle Scritture e gli evoluzionisti l’opera di Dio nella creazione, così alcuni pseudo-esperti di Bibbia pervertono la precognizione di Dio al fine di far accantonare la Sua elezione incondizionata alla vita eterna. Quando però viene esposto il tema importante e benedetto della divina predestinazione, quando viene presentata la scelta eterna da parte di dio di alcuni ad essere resi conformi all’immagine del Suo Figlio, il Nemico manda sempre qualcuno che contesterà come l’elezione si basi sulla precognizione di Dio, e questa “precognizione” viene di solito interpretata come se significasse che Dio aveva previsto che alcuni sarebbero stati più disponibili di altri che essi avrebbero risposto più prontamente alle sollecitazioni dello Spirito, e che, proprio perché Dio sapeva avrebbero creduto, Egli li avrebbe di conseguenza predestinati alla salvezza. Una tale affermazione, però, è radicalmente errata. Essa ripudia la verità della corruzione totale dell’essere umano, perché ritiene che vi sia qualcosa di buono in alcune persone. Essa detrae dall’indipendenza di Dio, perché fa si che i Suoi decreti dipendano da ciò che Egli scopre nella creatura. Essa capovolge completamente ogni cosa, perché nel dire che Dio avrebbe previsto che certi peccatori poi credessero in Cristo, e che per questo essi sarebbero stati predestinati alla salvezza, è l’opposto stesso della verità. La Scrittura afferma che Dio, nella Sua sovranità, ha scelto alcuni affinché diventassero recipienti dei Suoi distinti favori (At. 13:48), e quindi Egli ha determinato di impartire loro il dono della fede. La falsa teologia, invece, fa si che la precognizione che Dio aveva della fede che avremmo avuto diventi la causa della nostra elezione a salvezza; mentre l’elezione di Dio è. la causa, e il nostro credere in Cristo l' ‘effetto. Prima però di procedere oltre nella nostra discussione di questo tema molto discusso, facciamo una pausa e definiamo i nostri termini. Che intendiamo per “precognizione”? “Conoscere prima del tempo” è la pronta risposta di molti. Non dobbiamo però correre troppo presto alle conclusioni, né dobbiamo ricorrere ad un comune vocabolario della lingua italiana come autorità finale, perché non comprenderemo questo termine dalla semplice sua etimologia. Ciò di cui abbiamo bisogno è di verificare come questo termine venga usato dalla Scrittura. L’uso che lo Spirito Santo fa di un’espressione definisce sempre il suo significato e raggio sema ntico. E’ proprio il mancare di applicare questa semplice regola ad essere responsabile di così tanta conf usione ed errori. Troppa gente presume di sapere già il significato di una parola usata dalla Scrittura, e sono troppo pigri per verificare con una concordanza che questo sia effettivamente tale. Approfondiamo questo punto. Prendiamo per esempio la parola “carne”. Il suo significato sembra così ovvio che molti riterrebbero una perdita di tempo confrontare i contesti della Scrittu-


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