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Equo compenso, Anac spiega come calcolarlo nelle gare di progettazione pAg
Equo compenso, Anac spiega come calcolarlo nelle gare di progettazione
Aggiornate le Linee Guida sull’affidamento dei servizi di architettura e ingegneria
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Sebbene rimessa in discussione nel dibattito politico degli ultimi mesi, l’autorità Nazionale anticorruzione (anac) prosegue nel suo lavoro di redazione delle linee Guida attuative del codice degli appalti.
Ultime, in ordine di tempo, le linee Guida n. 1 sull’affidamento dei servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria, delle quali è stato pubblicato il 15 maggio scorso un aggiornamento che contiene una norma interpretativa sull’equo compenso nelle gare di progettazione. Stralciate, invece, le indicazioni sull’uso del bIM che, insieme a quelle sull’equo compenso, erano contenute nel documento base per l’aggiornamento delle linee Guida n. 1 sottoposto un anno fa a consultazione pubblica. le indicazioni fornite dall’anac sono di natura strettamente interpretativa e hanno lo scopo di coordinare la disciplina della determinazione del corrispettivo da porre a base di gara con l’introduzione del principio dell’equo compenso. l’articolo 19-quaterdecies, comma 3, del dl 148 del 16 ottobre 2017 convertito dalla legge 172 del 4 dicembre 2017 - ricorda l’anac - ha sancito l’obbligo per la pubblica amministrazione di garantire il principio dell’equo compenso per le prestazioni rese dai professionisti. la norma, inizialmente riferita alle sole prestazioni professionali degli avvocati, è stata successivamente estesa agli incarichi inerenti ai servizi di ingegneria e architettura, ma con una incongruenza: il dM 17 giugno 2016 si applica per il calcolo sia degli emolumenti per le prestazioni svolte dai professionisti, sia degli importi a base di gara, facendo venir meno il principio base delle procedure ad evidenza pubblica del confronto competitivo tra gli operatori economici basato anche sull’elemento prezzo.
partendo, quindi, dal presupposto che il concorrente presenta in sede di offerta un ribasso sull’importo a base di gara, determinato sulla base dei corrispettivi di cui al dM 17 giugno 2016, si pone il problema di definire quale sia il “compenso equo”. la soluzione proposta dall’anac è quella di applicare la formula bilineare in sede di attribuzione dei punteggi relativi al criterio prezzo, analogamente alle linee guida n. 2 recanti “Offerta economicamente più vantaggiosa”. Questa opzione accentua la concorrenza inducendo i concorrenti a formulare offerte aggressive per conseguire un punteggio particolarmente elevato a fronte di punteggi ridotti per gli altri concorrenti. Inoltre, l’anac specifica che, per garantire l’equità del compenso, non possono essere richieste, durante l’esecuzione del contratto, prestazioni ulteriori non quantificate nel corrispettivo posto a base di gara. Un’altra rilevante modifica riguarda il criterio della professionalità e adeguatezza dell’offerta. le linee guida n. 1, in ottemperanza al correttivo del codice appalti del 2017, prevedevano che i tre servizi idonei alla dimostrazione della professionalità del concorrente dovessero essere stati svolti nei 10 anni precedenti la gara in questione. Gli operatori hanno contestato tale previsione (10 anni) ritenendola limitativa della partecipazione alle procedure di gara. È stato, quindi, eliminato il riferimento al periodo di 10 anni; ne consegue che i candidati possono illustrare in sede di offerta tre servizi relativi a interventi ritenuti significativi della propria capacità e affini a quelli oggetto dell’affidamento svolti lungo tutto l’arco della sua vita professionale.
In sede di consultazione - riferisce l’anac - diversi stakeholders hanno segnalato la necessità di una revisione delle tariffe previste nel dM 17 giugno 2016, per adeguarle alle nuove prestazioni in materia di metodi e strumenti elettronici. Non avendo l’anac competenze a riguardo, non è stata introdotta alcuna modifica. Infine, l’anac ha ritenuto opportuno non riprodurre nel testo definitivo le indicazioni inerenti all’uso di metodi e strumenti elettronici di modellazione per edilizia e infrastrutture (bIM), contenute nel documento posto in consultazione un anno fa.
fonte: edilportale.com
Le mille piccole opere per rilanciare il Paese. A Milano la ‘due giorni’ di RE Italy alla Borsa Italiana Palazzo Mezzanotte

Si è conclusa con successo la ‘due giorni’ degli Stati Generali del Real Estate. RE ITALY Convention Days 2019 – organizzata da Monitorimmobiliare e Monitorisparmio in Borsa Italiana a Milano – che ha visto già nella prima giornata di lavori oltre 2.000 partecipanti, la partecipazione del 95% delle società del settore con un fatturato superiore ai 20 milioni di euro e il 98% dei fondi immobiliari oltre ai rappresentanti di più di 300 aziende.
Nel suo messaggio di apertura, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha sottolineato come il “Governo stia puntando moltissimo sulle norme introdotte con il decreto Sblocca cantieri, il cui principale obiettivo è appunto quello di velocizzare la realizzazione delle opere di cui l'Italia ha bisogno e di accelerare il completamento di quelle già in via di costruzione, oltre ad aumentare il volume e snellire le procedure per la manutenzione ordinaria e straordinaria. Non solo. Nel decreto, attualmente in fase di miglioramento in Parlamento, c'è anche una norma che velocizza la rigenerazione urbana e che renderà più snello l'iter per migliorare l'assetto urbanistico delle nostre città”. “Resto convinto - ha aggiunto - che fare una seria manutenzione dell'esistente, mettere in sicurezza le infrastrutture e gli immobili che già abbiamo e, contemporaneamente, realizzare opere utili possa essere la chiave di volta per una duratura ripresa del settore edilizio e dell'economia. Parlo di quelle tante, tantissime, piccole opere diffuse sul territorio, di quella miriade di cantieri che si verrebbero ad aprire ogni anno, dando lavoro a moltissime imprese, se solo si facesse seriamente manutenzione nel nostro Paese.
E proprio questo è l'obiettivo principale del mio mandato da Ministro, quello a cui lavoro ogni giorno. Accanto a ciò - conclude - l'impegno è massimo anche, come dicevo, per riaprire celermente i cantieri bloccati, per la realizzazione di opere utili, sempre con lo scopo di ottenere il massimo risultato senza sprecare i soldi degli italiani e con il minor consumo di suolo possibile". “Ritengo che l'imposta patrimoniale sia un'idea demenziale". Così l'ex ministro delle Finanze, Giulio Tremonti. Tremonti ha spiegato che "alcune imposte patrimoniali ordinarie già ci sono" perchè "quando non c'è reddito ma solo catastale, di quello si tratta". Per quanto riguarda invece le "grandi patrimoniali", ad esempio "su patrimoni oltre i 100 o 200 miliardi, non servirebbero a niente, non cambia nulla", quindi l'impatto sarebbe impercettibile.
Il ministro per la pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, ha sottolineato come sia necessario “puntare su una pubblica Amministrazione più efficiente e su una maggiore digitalizzazione”. ”Siamo ancora indietro sulla digitalizzazione, c’è bisogno di un salto di qualità”, ha concluso sottolineando che occorre puntare di più sulla formazione e su una nuova cultura della Pubblica Amministrazione che deve essere più vicina e presente.
L’ex ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha sottolineato che il “problema principale oggi per l’Italia è la mancanza di prospettive. L’economia italiana da un anno non cresce più. Ci vuole un governo che abbia una linea di politica economica. Non mi sembra che sia il caso adesso, purtroppo per il Paese”.
E a margine della convention: “In merito all' eventualità di un aumento dell'Iva, "ci sono vari scenari per la gestione della prossima legge di bilancio, ma indipendentemente dalla legge di bilancio, ci vuole un governo e attualmente non si sa se ci sarà questo governo, un altro governo o questo governo con un atteggiamento diverso. Sarebbe auspicabile un governo che gestisca una legge di bilancio molto difficile e complicata con chiarezza d'intenti di medio termine".
La Legge di bilancio, ha proseguito l'ex ministro, "va inserita in una strategia di medio termini altrimenti gli effetti positivi rischiano di non emergere. Ci vuole un governo che abbia il sostegno del Parlamento, che faccia la legge di bilancio e che come punto di partenza metta sul tavolo 35 miliardi, per l'Iva, per le spese correnti, per gli impegni già presi".

