HI-TECH AMBIENTE n.7.2016

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SPECIALE DRONI PER L’AMBIENTE della vegetazione - una camera all’infrarosso termico, utile per mappare la temperatura superficiale del suolo e che, quindi, può essere utilizzata per l’individuazione delle fuoriuscite di percolato e biogas dalle discariche, per il monitoraggio della presenza di acqua nei corpi di frana, per l’individuazione di scarichi abusivi e per rilevare la possibile presenza nel sottosuolo di rifiuti sepolti abusivamente. In Francia i droni dotati di camere all'infrarosso termico sono stati utilizzati per il controllo di 20 km di una rete di teleriscaldamento nei pressi di Lione. Sono stati localizzati 10 punti critici, nei quali l'infiltrazione di acqua avrebbe causato problemi a distanza di tempo, e 2 punti bisognosi di intervento in tempi brevi.

zione del “buono stato ecologico” per la direttiva quadro sulle acque (2000/60/CE). I droni sono stati impiegati per il telerilevamento di prossimità, mediante velivoli che volano a bassa quota (poche centinaia di metri), dotati di sensori ottici e chimici; questa tecnica presenta molteplici vantaggi per il monitoraggio dell’ambiente marino costiero, quali facilità di impiego, costi contenuti, ampia ripetibilità dei rilievi, rapidità di intervento ed esecuzione del monitoraggio anche in aree inaccessibili o situazioni di emergenza. Un altro vantaggio è la possibilità di condividere rapidamente dati e immagini tra i vari gruppi di lavoro in campo, in ufficio e in laboratorio. Nell’ambito del progetto, Ispra ha condotto uno studio generale per verificare la fattibilità dell’uso dei droni, definendo le caratteristiche tecniche necessarie a garantire una corretta esecuzione dei rilievi (ad esempio, numero di motori e di sensori di stabilità, tipo di GPS e di remotizzazione, tipo di sensori ottici, ecc.). Nel fu-

CONTROLLO DI INCENDI ABUSIVE E NON

Lo stesso tipo di apparecchiature può essere impiegato per il controllo degli incendi. Ad esempio, nei terreni ricchi di torba possono accendersi piccoli focolai di combustione, che sono difficili da spegnere a causa della natura della torba, che è idrofoba e impedisce all’acqua di penetrare all’interno del materiale. Questi focolai possono mantenersi silenti a lungo, senza essere visibili in superficie perchè non producono fumo, e serpeggiare sotto la superficie per poi riaccendere incendi anche in zone distanti da quelle di innesco. L’uso del telerilevamento aereo per rilevare l’eventuale presenza di focolai non direttamente percepibili è stato sperimentato dall’Università di Bologna. Per mezzo di un drone multirotore dotato di termocamera sono stati individuati e localizzati estesi focolai nel sottosuolo della Valle del Mezzano (Ferrara), che avevano suscitato disagi nell'area dei lidi ferraresi a causa dei cattivi odori Questo primo approccio, condotto soprattutto allo scopo di valutare potenzialità e limiti dell’impiego dei droni per la prevenzione incendi, ha mostrato l’utilità di questo strumento per guidare eventuali interventi verso zone dove focolai senza fumo non risultano immediatamente visibili agli operatori. Lo stesso tipo di apparecchio può essere inoltre utilizzato per il controllo del territorio

Continua a pag. 49 e l’individuazione di combustioni abusive di rifiuti. CONTROLLO DI ECOSISTEMI MARINI

Un gruppo di società private ha lanciato il progetto “S3T - Sistema di supervisione per la sicurezza del territorio”, che ha l’obiettivo di sviluppare metodologie e tecnologie multidisciplinari volte a migliorare il monitoraggio e la valutazione degli ecosistemi marini. Il progetto è realizzato con il contributo del Fondo europeo per lo sviluppo rurale, e vi partecipano le Arpa regionali e l'Ispra. Nel Lazio, l’amministrazione regionale ha finanziato l’impiego sperimentale di droni per il monitoraggio degli sversamenti in mare di idrocarburi (oil spill), della presenza e distribuzione di rifiuti marini spiaggiati e per la mappatura delle praterie di fanerogame marine: è stata eseguita la mappatura di praterie di Posidonia oceanica, che rappresenta un importante indicatore biologico sia per la definizione del “buono stato ambientale” ai sensi della direttiva 2008/56/CE, che per la valutaHi-Tech Ambiente

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