NF 24 giugno 2020 ITA

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E X A LLIEVI Newsflash ANNO 9 - NUMERO 38 - 24 GIUGNO 2020

Periodico di attualitĂ religiosa e sociale della Confederazione Mondiale degli Exallievi ed Exallieve di Don Bosco Edizione italiana Traduzioni: Sandra Pistilli

150 anni Carlo Gastini

Michal Hort

Francesco Muceo

Antonio Pires

Pietro Gribaudi

con Don Bosco Taboada Lago

Giuseppe Castelli Gonzalez Torres

Felice Masera

Arturo Poesio


L A VOCE DEL R ETTOR M AGGIORE

ECCO I NOMI DEI NUOVI DELEGATI DEL RETTOR MAGGIORE PER LA FAMIGLIA SALESIANA (ANS – Roma)

Con un comunicato ufficiale Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana e Padre e Centro di unità della Famiglia Salesiana, ha comunicato i nomi dei nuovi Delegati del Rettor Maggiore per quei gruppi che prevedono un’animazione spirituale diretta da parte dei Figli di Don Bosco. Di seguito riportiamo il testo del comunicato.

Don Joan Lluís Playà

Cari confratelli salesiani, cari membri della Famiglia Salesiana, vi saluto con cordialità e affetto. Dopo la celebrazione del Capitolo Generale 28 dei Salesiani di Don Bosco, si stanno verificando alcuni cambiamenti nei diversi servizi di animazione. Uno di questi riguarda il Segretariato del Rettor Maggiore per la Famiglia Salesiana. A questo proposito desidero informare la Famiglia Salesiana nel mondo in merito a coloro che saranno i Delegati del Rettor Maggiore per quei gruppi che prevedono un’animazione spirituale diretta da parte nostra. Tali Delegati del Rettor Maggiore sono:

- Don Joan Lluís Playà, Delegato del Rettor Maggiore per il Segretariato della Famiglia Salesiana; egli continuerà ad essere l’Assistente Ecclesiastico delle VDB (Volontarie di Don Bosco) e dei CDB (Volontari con Don Bosco). Don Joan Lluís è già noto per aver lavorato negli anni precedenti in questo campo. Lo ricordiamo anche come buon coordinatore dell’équipe delle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana.

Signor Duc (Domenico) Nam Nguyen

- Il Signor Duc (Domenico) Nam Nguyen, coadiutore salesiano vietnamita, sarà il Delegato del Rettor Maggiore per l’Associazione dei Salesiani Cooperatori e il Delegato del Rettor Maggiore per gli Exallievi di Don Bosco.

In copertina: I Presidenti della Confederazione mondiale degli Ex Allievi di Don Bosco, dal fondatore Carlo Gastini (1870) all’attuale slovacco Michal Hort.

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L A VOCE DEL R ETTOR M AGGIORE

Domenico conosce molto bene il contesto europeo e il contesto italiano ed è naturalmente un punto di riferimento per la cultura asiatica. La mia intenzione non è quella di europeizzare o occidentalizzare l’animazione della Famiglia Salesiana, ma di renderla più universale, e anche di offrire il grande valore della vocazione del salesiano coadiutore in ciò che gli è proprio, compresa l’animazione nella Famiglia Salesiana, in particolare di due dei suoi gruppi composti principalmente da laici. - Don Alejandro Guevara, attualmente Delegato della Famiglia Salesiana dell’Ispettoria Maria Ausiliatrice con sede a Siviglia (Spagna), sarà il Delegato del Rettor Maggiore come Animatore Spirituale dell’Associazione di Maria Ausiliatrice, accompagnando prima di tutto l’ADMA PRIMARIA di Torino e, da lì, tutta l’Associazione nel mondo salesiano. Il suo luogo di vita e di animazione sarà proprio Valdocco e da Valdocco.

- Farà parte dell’équipe del Segretariato anche don Pier Luigi Cameroni, Postulatore generale per le cause dei Santi, per arricchire la Famiglia Salesiana con la sensibilità e la prospettiva della santità salesiana a cui tutti siamo chiamati.

Don Alejandro Guevara

Sono molto grato a questi quattro confratelli per la disponibilità e la generosità con cui hanno accettato questi incarichi; ringrazio anche don Eusebio Muñoz, don Giuseppe Casti e don Raphael Jayapalan per il servizio responsabile e qualificato che hanno reso nei sei anni precedenti a favore della nostra Famiglia; e auspico, per i prossimi anni, sia la continuità di una viva e bella animazione di tutta la Famiglia Salesiana, sia quella novità che la Chiesa e il carisma di don Bosco ci chiedono oggi.

Vi saluto con affetto,

Ángel Fernández Artime, SDB Rettor Maggiore

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Don Pier Luigi Cameroni

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I L D ELEGATO MONDIALE

DOMENICO NAM NOMINATO DELEGATO MONDIALE DEGLI EX ALLIEVI DI DON BOSCO Fr. Domenico (47 anni, nato a Ho Chi Minh City) ha fatto la sua prima professione a Bathon, Ho Chi Minh City (1998) e ha trascorso la sua formazione iniziale sia in Vietnam (Dalat postnoviziato) che nelle Filippine (FIS - Cebu: formazione pratica; FIN - Paranaque: biennio per i Fratelli Salesiani) e ha continuato la sua specializzazione e missione in Italia (Venezia Mestre,Vaticano: 2006-2016). Dopo il suo rientro in Vietnam nel 2016 è stato responsabile del Mai-Sen TVET (Centro di formazione professionale: specializzazione ristorante-albergo) a Ho Chi Minh City, residente nella comunità Ben Cat. Nell'Ispettoria Vietnam-Mongolia è stato anche Coordinatore dei (62) Fratelli Salesiani e capo del Comitato organizzatore del 7° Congresso dei Fratelli Salesiani EAO (K'Long, agosto 2018). Lo scorso febbraio-marzo ha partecipato come Delegato dell’Ispettoria Vietnam-Mongolia al 28° Capitolo Generale (Valdocco, Torino).

Prima intervista con Fratel Dominic Nam (Nguyen Duc Nam) Ho Chi Minh - 6 giugno 2020 Come si è sentito quando il Rettor Maggiore l’ha chiamata per questo servizio di animazione della Famiglia Salesiana? «La mia prima sensazione è quella di ricordare la mia esperienza quando ho fatto la prima professione: “Perché io? Signore!”. Già da quel primo momento ho dedicato totalmente la mia vita ai giovani e al servizio della Congregazione. Naturalmente, come essere umano, vedo che questo compito è impegnativo, ma allo stesso tempo è un’opportunità per me di vedere la grandezza e la meraviglia che Dio sta facendo nella nostra Congregazione. La sfida è grande, ma la grazia di Dio è molto più grande. La lettura di oggi mi rafforza: la vedova ha messo due piccole monete, ma Gesù ha detto ai suoi discepoli, questa povera vedova ha messo più di tutti gli altri contribuenti al tesoro. Quindi, “ciò che diamo” conta. Dio, ti prego, insegnami a dare tutto, anche il poco che ho».

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Com’è stata la tua partecipazione al Capitolo Generale 28 - alcune intuizioni - la consapevolezza più profonda, i sentimenti? «La mia esperienza del Capitolo Generale 28 è ancora fresca nella memoria. Ho visto, ho vissuto nella ricchezza della nostra Congregazione con la presenza di confratelli provenienti da ogni angolo del mondo, con colori diversi, lingue diverse, culture e provenienze diverse. Ma siamo una cosa sola in Don Bosco, nello spirito salesiano. Lo Spirito Santo opera in tutte le nostre presenze a favore dei giovani poveri. Questo è veramente il “pezzo forte” che lo Spirito Santo ha dato alla Chiesa e ai giovani attraverso Don Bosco. È stato così significativo celebrare il Capitolo Generale a Valdocco per studiare il tema: “che tipo di salesiani per i giovani di oggi”. Il nostro amato Papa Francesco ha anche invitato tutti noi a fare una “opzione Valdocco”, a tornare alla fonte originaria per raccogliere l’acqua più pura e per rinnovare il nostro impegno verso Dio e verso i giovani». Il tuo sogno sui Salesiani Cooperatori e sugli Ex Allievi di Don Bosco? «Il mio sogno sulla famiglia salesiana è quello di continuare a crescere sempre di più - essendo un grande albero - affinché molti più giovani poveri si rifugino. Vorrei prendere in prestito le parole del Papa nel suo messaggio ai partecipanti al Capitolo Generale 28 per esprimere il mio augurio a tutti i Salesiani Cooperatori e agli Ex Allievi di Don Bosco. “Quelli incontrati da Don Bosco ieri e dai salesiani oggi non sono semplici destinatari o destinatari finali di una strategia pianificata in anticipo, ma protagonisti vivi dell’oratorio ancora da realizzare. Attraverso di loro e con loro il Signore ci mostra la sua volontà e i suoi sogni. Potremmo chiamarli co-fondatori delle vostre case, dove il salesiano sarà un esperto nel suscitare e valorizzare questo tipo di dinamiche, senza porsi come loro padrone e senza neanche sentirsi tale. Un’unità, che ci ricorda che siamo ‘una Chiesa che va avanti’ e ci mobilita per questo: una Chiesa capace di lasciarsi andare a zone di conforto, sicure e in alcune occasioni privilegiate, per trovare negli ultimi la fecondità tipica del Regno di Dio. Prendiamo il coraggio di andare controcorrente e di essere luce, sale e lievito al mondo”». Fonte: AustraLasia

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I L D ELEGATO MONDIALE

“GIUBILEO - È ORA DI SVEGLIARSI” MESSAGGIO DI SALUTO Con il cuore pieno di gratitudine Il mio cuore è pieno di gratitudine e di immensa gioia nel momento in cui concludo il mio incarico dopo aver servito la Confederazione degli Exallievi di Don Bosco come Delegato Mondiale per 4 anni (2016-2020). È stata un’opportunità offerta da Dio per visitare e animare le Federazioni degli Exallievi di tutto il mondo. Sono grato al Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, per questa singolare opportunità, e al Presidente Michal Hort, ai membri della Presidenza, ai collaboratori laici a Roma, ai Delegati e ai Presidenti dei vari Paesi e delle varie Ispettorie per la loro amicizia e collaborazione nel migliorare la qualità della Confederazione in tutto il mondo. Anno del giubileo: ritorno alle radici, per volare con le ali

Celebriamo i 150 anni della nostra esistenza come Exallievi di Don Bosco. È un richiamo alle radici per svegliarci. Torniamo alle nostre radici per essere ispi-

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rati e rafforzati a volare con le ali. L’origine del Movimento degli Exallievi risale all’iniziativa di un piccolo gruppo di exallievi artigiani del primo Oratorio di Valdocco, a Torino. Guidati dal rilegatore di libri Carlo Gastini, si recarono da don Bosco nel giorno del suo onomastico, il 24 giugno 1870, per esprimergli la loro gratitudine portando in dono delle “tazzine da caffè”. Don Bosco voleva bene ai suoi allievi e loro ricambiavano questo amore. Una volta concluso il loro programma educativo, li seguiva, li accoglieva, li guidava, li ammoniva quando necessario e si preoccupava del loro benessere, soprattutto della loro vita spirituale:

«Con la vostra presenza mi assicurate che i principi della nostra santa religione che vi ho insegnato sono saldamente radicati nei vostri cuori e che questi sono le linee guida per la nostra vita» (MB XVII, p. 173174). Don Bosco ricordava anche gli assenti e come un padre amorevole esclamava: «Non tutti sono tornati, ma quando li in-


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contrerete, dite loro a nome mio che don Bosco li ama sempre». I miei sogni - Il futuro della Federazione degli Exallievi Mentre lascio il mio incarico e passo il testimone al Sig. Dominic, SDB, a lui consegno anche i miei sogni. • Sogno una Confederazione di Exallievi che diventi una forza formidabile nella Famiglia Salesiana, un faro di luce nella Chiesa e nella Società. • Sogno le unioni degli Exallievi in ogni opera, centro giovanile e parrocchia con la registrazione ufficiale dei membri. La presenza di un gruppo di exallievi attivi è segno che lo spirito di Don Bosco ha davvero toccato i loro cuori, suscitando gratitudine. • Sogno giovani exallievi che trovino una guida, una speranza e una direzione nella vita anche dopo essere usciti dalle istituzioni, attraverso l’organizzazione e la formazione di unioni di giovani exallievi in ogni Ispettoria/Paese. • Sogno una situazione in cui gli Ispettori, i Delegati e i Presidenti si impegnino insieme per la causa degli Exallievi, raggiungendo il maggior numero possibile, senza accontentarsi di un ridotto numero di unioni composte da pochi Exallievi che vivono una vita comoda. • Sogno che le Federazioni degli Exallievi diventino sale del loro Paese e luce del

mondo attraverso progetti sociali concreti verso i più poveri ed emarginati, per sperimentare valori di dignità, amore, libertà e giustizia. • Sogno gli Exallievi di varie religioni che vivono in armonia e promuovono la stessa nella Società. L’Associazione è un membro unico della Famiglia Salesiana, composta da persone di varie religioni. • Sogno una Presidenza Mondiale attivamente coinvolta con tempo, energia e denaro, capace di motivare ogni Federazione nazionale/ispettoriale a impegnarsi nella trasformazione della Società secondo i valori di Cristo e attraverso l’impegno sociale e politico. Abbiamo tanta strada da percorrere Sono consapevole che l’organizzazione dell’Associazione degli Exallievi non è facile, ma ritengo che possiamo trovare la motivazione nelle parole di Santa Madre Teresa: «Quando non sei in grado di correre veloce, corri lentamente. Quando non sei in grado di correre, cammina; quando non sei in grado di camminare, usa il bastone; ma mai, mai fermarti». Credo che la sfida sia proprio quella di comprendere che il successo non consiste nel vincere sempre, ma nel non scoraggiarsi mai. P. Jayapalan Raphael SDB Delegato Mondiale degli Exallievi (2016-2020)

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S ALUTO DEL P RESIDENTE

7 DOMANDE AL PRESIDENTE DELLA CONFEDERAZIONE MONDIALE Quale la realtà attuale della Confederazione Mondiale?

«Userei l’espressione: “in costante crescita”; come ricorderai, la nostra più grande sfida nel 2015 era di metterci in contatto non solo con i 100.000 ex Allievi già ufficiali, ma con tutti quegli ex Allievi e amici di Don Bosco sparsi in tutto il mondo.

Ora, dopo cinque anni, posso dire che la sfida è impegnativa. Avere nella testa e nel cuore milioni di ex Allievi che sono passati per le mani di più di 14.000 salesiani in più di 3.000 scuole, e in più di altre 4.000 opere a livello globale è un conto, ma riuscire, poi, a organizzarli è un altro conto. Però ci stiamo lavorando. Incessantemente. Con l’aiuto di Don Bosco, del nostro team e della famiglia salesiana.

Ogni giorno sempre più ex Allievi e amici di Don Bosco scoprono e approfondiscono la loro identità mettendosi al servizio degli altri. Mettendo quotidianamente a disposizione della propria comunità e delle diverse situazioni della vita, ognuno la sua competenza, il suo talento e la sua professionalità.

Perché era questo ciò che Don Bosco intendeva quando diceva di aiutarsi l’un l’altro. E questo è ciò che è scritto nella nostra Preghiera-Promessa e che dovrebbe essere la realtà quotidiana per tutti noi».

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In questi anni di Presidenza tra le numerose realtà incontrate, quale ti è rimasta nel cuore?

«Tutte quante. Tutte… ognuna per una ragione diversa. La “Vecchia” Europa per la sua forte Storia, le sue ricche attività e la sua influenza reale nella società e nella tradizione politica ed economica ma anche per lo sforzo che fa per dialogare con i giovani; la “Nuova” Europa per l’incredibile energia senza limiti ma senza un sistema e dei processi che la rendano sostenibile; l’Africa per il suo naturale approccio nell’aiuto ai più poveri e la libertà di vita, ma che lotta per gli strumenti di base e la comunicazione; l’Asia per la sua straordinaria crescita, per la sua energia e le sue competenze, ma che non ha influenza oltre i confini della sua regione; l’America Latina per la conoscenza ben diffusa di Don Bosco e gli ex Allievi che operano molto nella vita di tutti i giorni con grande gioia, e che però è priva della possibilità di rafforzare le strutture e il sistema operativo.

Ecco quello che mi è rimasto in mente e la Presidenza Mondiale dovrà indirizzare e bilanciare. Soprattutto con iniziative come le “migliori pratiche” da condividere attraverso il nostro sito web globale, la rivista e la rete di media di proprietà. Scoprendo le differenze che ispirano il miglioramento».


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Confederazione Mondiale Exallievi ed Exallieve di Don Bosco

Come sta andando la realizzazione della Programmazione che hai fatto con il tuo Consiglio mondiale?

«Sta andando molto bene. Specialmente nell’Anno Giubilare, ma ne parleremo fra un po’ di tempo. Stiamo raggiungendo l’obiettivo di traghettare la Presidenza Mondiale e la Confederazione nel 21° secolo.

Proprio per essere una struttura di supporto al nostro movimento - cito ancora: “Come sarà l’ex-Allievo del 21° secolo?” - ciò in cui siamo bravi come Presidenza è illuminare, ispirare e innovare; ispirare le strutture e i leader locali e nazionali attraverso la programmazione, la crescita sostenibile e il pensiero progettuale.

Quello di cui non sono soddisfatto e quello che ci manca è una comunicazione valida e capillare con gli ex Allievi e amici di Don Bosco; questo è ciò su cui dobbiamo lavorare di più.

Ma ci sono tre cose più importanti per tutte le realtà degli ex Alunni sparsi in tutto il mondo: piano strategico, elenchi di ex Allievi in base alle loro capacità lavorative e liste di progetti. E, a questo punto, voglio anche menzionare l’importanza del nostro team di Presidenza: fra membri eletti, membri associati, capi progetto ed esperti, siamo più di trenta persone! Nonostante siano tutti volontari (hanno

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tutti lavoro e famiglia) vengono ogni giorno a lavorare al loro posto e di questo sono immensamente grato a ciascuno di loro». Prospettive e speranze – Movimento salesiano.

«Quali sono le prospettive del Movimento Salesiano? Beh, io intendo l’espressione “Movimento Salesiano” in due modi. Il primo è “Movimento Salesiano” come sinonimo di famiglia salesiana. E qui l’idea è il cerchio “magico” della famiglia salesiana. Che cosa vuol dire? È molto semplice. I salesiani crescono i giovani, insegnano loro cosa sono i gruppi familiari salesiani. I giovani scelgono la loro vocazione, o SDB, FMA o cooperatori o ex Allievi… E dalle famiglie degli ex Allievi nascono nuovi membri del Movimento Salesiano, nuovi giovani che andranno all’oratorio e che saranno seguiti da SDB, FMA, ecc. Credo che dobbiamo lavorare su questo modo di vedere il Movimento Salesiano.

L’altro modo in cui intendo il Movimento Salesiano sono i laici che amano Don Bosco ma non si sentono parte dei gruppi della famiglia salesiana. Li vedo molto come “amici di Don Bosco” com’è scritto sulla statua della Confederazione Mondiale ExAllievi e Amici di Don Bosco. Ma entrambi i modi di intendere il “Movi-

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Carlo Gastini

Michal Hort

mento Salesiano” hanno una cosa in comune - integrare il movimento salesiano integrare nel movimento salesiano le vocazioni degli ex studenti con gruppi religiosi e aiutarsi a vicenda: laici che servono i gruppi religiosi come professionisti e che ricevono in cambio un servizio spirituale dai gruppi religiosi per fare del bene a loro e alle loro famiglie». Alcuni adulti pensano che certi giovani siano passivi, indifferenti, talmente sfiduciati e scoraggiati da non sognare e progettare più. Che ne pensi?

2015 Nuovo Statuto mondiale

«Beh, in realtà non sono d’accordo con queste affermazioni; c’è sempre stata e sempre ci sarà l’idea di un “gap generazionale”, le strutture istituzionali sono generalmente governate da anziani, i giovani non hanno una visione tradizionale delle cose; i giovani sono da sempre ribelli, sono da sempre il motore dei cambiamenti e del progresso – sia in senso positivo che negativo! Sono sempre loro i leader delle rivoluzioni - quelle buone e quelle cattive.

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Ma noi non dobbiamo preoccuparci di questi clichés (anche se sono veri). Perché per i giovani noi abbiamo lo straordinario esempio di Don Bosco e il suo vademecum. La sua profondità e il suo amore hanno sempre attratto i giovani e sono stati fonte di ispirazione per loro. È questo ciò di cui hanno più bisogno. Come ha fatto Don Bosco». EX ALLIEVI Newsflash - 24 giugno 2020

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Una tua sensazione per questo 150° anniversario di noi Ex Allievi. «Il 150° anniversario; è un dono per noi. Possiamo guardarci indietro. Possiamo ricordare le cose belle e ispiratrici del passato. Possiamo trarre ispirazione da 150 anni di storia e di tradizione. È vasto. È emozionante. È bello. E ci ha portato molte grandi idee. Vorrei elencarne alcune che la Confederazione Mondiale sta promuovendo e sviluppando. Tutto ha inizio con l’Anno Giubilare (giugno 2019 – giugno 2020) che abbiamo concordato con l’intera squadra della Presidenza durante la riunione della stessa in Colombia nel 2018. Abbiamo stabilito che ci prepareremo per un anno, per l'intero anno delle celebrazioni (giugno 2020 - giugno 2021), che ci porterà alla prossima Assemblea Generale nel 2021. Prima di tutto ci siamo accordati sul motto del nostro anniversario (ispirato dagli SDB): se “Come sarà l’ex Allievo del 2021?” oppure “Come sarà l’ex Allievo per i prossimi anni?”. Per comprendere a fondo abbiamo stilato un Questionario. Un Questionario con la “Q” maiuscola. Semplice, con poche domande, ma molto dettagliate. E lo abbiamo distribuito agli interessati. Chi sono? Beh, non solo gli ex Allievi. Ci siamo spinti oltre. Abbiamo spedito il Questionario da riem-


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pire a tutti i leader dei gruppi della famiglia salesiana! Per capire come ci vede la nostra “famiglia”. Per avere un’opinione dall’esterno. E abbiamo avuto un bellissimo riscontro. Questo questionario è importante anche per un altro obiettivo: in base alla risposte prepareremo le proposte di modifica del nostro Statuto mondiale in modo da renderlo attuale per gli ex Allievi di oggi e per quelli del 21° secolo. Insieme a questa ci sono altre iniziative, collegate all’anniversario, da menzionare. Stiamo preparando il compendio/ raccolta dei 150 migliori pratiche/progetti gestiti da ex Allievi e il compendio di 150 profili di grandi ex Allievi del passato cui ispirarsi. E ancora. Vogliamo mettere in risalto il nostro Fondatore, Carlo Gastini. Abbiamo preparato un libro su di lui, stiamo ragionando sull’idea di erigergli una statua a Valdocco e vogliamo dare inizio al processo per la sua beatificazione. Un altro libro pronto è quello sul nostro Alberto Marvelli, ex Allievo italiano già beatificato. Con questo libro vogliamo far capire agli ex Allievi cosa significa essere “Buoni cristiani e Onesti cittadini” nel quotidiano della vita reale. Da non dimenticare la nostra iniziativa principale “le tazzine”; intendiamo far rivivere il gesto del regalo che i primi ex Allievi fecero a Don Bosco il 24 giugno 1870.

Gli regalarono un cuore d’argento e un servizio di tazzine da caffè. Dopo 150 anni, il 24 giugno 2020 regaleremo 150 sevizi di tazzine da caffè (insieme al caffè degli ex Allievi) agli ex Allievi di oggi, iniziando da Don Artime e dal Papa. Il denaro che riceveremo da questi servizi di tazzine verrà devoluto a 4 progetti educativi (uno per ogni continente) agli ex Allievi del settore del caffè (Don Bosco in gioventù era stato barista) ed ecco perché il caffè. E Don Bosco stesso ci sta aiutando con le nostre celebrazioni – perché la Strenna del 2020 è uguale al nostro motto: “Buoni cristiani e Onesti cittadini”. Grazie, Don Bosco!». Che dire alla fine? «Il messaggio più importante da dare, le parole più importanti da dire sono sempre le stesse: “Siate buoni cristiani e onesti cittadini”. Spiegazione: usiamo i talenti che il Signore ci ha dato, l’educazione ricevuta da Don Bosco e le specializzazioni e le capacità professionali per servire. Per servire gli altri ex Allievi, la famiglia salesiana e le comunità in cui viviamo. Questo significa essere un ex Allievo di Don Bosco. Cercare la santità nella nostra vita di tutti i giorni, nella nostra famiglia, nel nostro lavoro… nella nostra vita professionale, personale e pastorale». Pierluigi Lazzarini www.exallievi.org

Bangkok

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E DITORIALE

150 ANNI ! “Con Don Bosco e con i tempi”

Carissime Amiche ed Amici,

150 anni! Quanto tempo? Parecchio, se pensiamo ai cambiamenti avvenuti nella nostra società. Sostiene un grande pensatore: «Il tempo non aspetta nessuno. Ieri è storia. Il domani un mistero. L’oggi è un regalo, per questo si chiama “presente”». Le celebrazioni degli anniversari non sono solo commemorazione, ma una crescita dei valori che il passato ha trasmesso. A Torino, il 29 aprile 2012, l’allora Rettor Maggiore don Pascual Chàvez, nel suo intervento in occasione del Centenario della Confederazione mondiale asseriva come «le Associazioni di Ex Allievi e di Ex Allieve non furono fondate da Don Bosco, né dai Salesiani. Sono nate da un senso di gratitudine vissuta e condivisa. La riconoscenza è il primo frutto di una buona educazione, perché essa continua ad essere “cosa del cuore”. Una risposta spontanea al cuore di Dio che non ha risparmiato neppure il proprio Figlio per salvarci; al cuore di Don Bosco, che promise ai suoi ragazzi che sino l’ultimo respiro della sua vita sarebbe stato per loro». L’Associazione degli Ex Allievi non ha avuto direttamente un “fondatore”. Come scrive anche don Ceria, essa è nata «con la forza delle cose che traggono origine e vita da cause naturali e spontanee» (Annali I, 715).

Chi aveva conosciuto quel prete di modesta corporatura fisica rimaneva affascinato dalla grande statura del personaggio, tanto da volergli restare accanto per condividerne la missione educativa rivolta ai giovani. Spontaneamente nasce così l’Associazione degli Ex Allievi che, grati per l’educazione ricevuta, assumevano un impegno di vita per testimoniare nel quotidiano, giorno dopo giorno, come si potesse essere “buoni cristiani e onesti cittadini”. È bello e stimolante notare come la denominazione data agli antichi allievi delle Case salesiane non sia quella di Ex Allievi “salesiani”, bensì quella di Ex Allievi “di Don Bosco”. Ex Allievi “di” Don Bosco (non ex allievi di quel salesiano o di quella Casa salesiana). Per questo siamo organizzati a livello mondiale, nazionale, regionale, locale. Accompagnati a crescere in ambienti educativi accoglienti e allo stesso tempo esigenti, ove la gioia dello stare insieme non è priva di responsabilità nei confronti dell’ambiente, degli insegnanti e dei compagni. L’ex allievo favorisce l’amicizia, in un clima di salesiana cordialità, e non disdegna i mezzi tradizionali per alimentare la sana allegria: simpa-

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E DITORIALE

Il primo periodico: “Federazione”

tia, canto, musica. Ciò consente di non chiuderci a noi stessi, ma di aprirci a quei simpatizzanti che potranno affiancarsi alla nostra opera. D’altronde, Don Bosco non disquisiva sui giovani, era grande in mezzo a loro: li sfidava, li provocava, li accettava, li faceva sentire importanti. Ovunque ci si sposti si coglie la presenza viva di Don Bosco nel mondo di oggi, attraverso i suoi figli. Nel nome e sotto l’impulso del santo di Valdocco si attua quell’ “internazionalismo” originato dal suo progetto, che “non sopporta confini” perché sorretto da una mentalità aperta e sconfinata. Volti di innumerevoli giovani, di tutti i Continenti, allegri sempre e gioiosi di vita. La chiamata a ricordare va oltre la narrazione. Il cammino per sua natura si svolge avvolto in una miriade di avvenimenti e di concatenazioni. 150 anni! La significativa ricorrenza sta registrando diverse iniziative, pur nella tragica pandemia provocata dal Covid-19. Peculiare l’indizione di un Anno Giubilare: dal 24 giugno 2020 al 24 giugno 2021. Il Giubileo come momento di revisione della via percorsa e da percorrere. Anche momento di riconciliazione con Dio e con i fratelli. Educare con il cuore di Don Bosco è far rivivere nella propria esperienza educativa le convinzioni e lo stile di Don Bosco, il quale era solito ammonire: «Ricordatevi che l’educazione è cosa di cuore e che Dio solo ne è il padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna se Dio non ce ne insegna l’arte e non ce ne dà in mano le chiavi». Il domani degli ex allievi si va forgiando proprio su questa vivace salesianità, che stimola a mantenerci sempre giovani secondo il collaudato motto: “Con Don Bosco e con i tempi”. Il Giubileo rappresenti realmente occasione di rinvigorimento della fede e della testimonianza dei cristiani, di gioia interiore e anche di un giubilo che si manifesti all’esterno. Nell’azione di curare il terreno deve sempre esserci maestro Don Bosco con il suo entusiasmo, la sua esperienza, la sua pedagogia preventiva, il suo esempio contagioso. Auguro a tutti buon Anno Giubilare! Pierluigi Lazzarini

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150 ANNI DI STORIA

150 ANNI DI S TORIA DEGLI E X A LLIEVI La ricorrenza costituisce favorevole occasione per offrire ai lettori una panoramica, attraverso gli scritti più rappresentativi. È stato necessario operare una scelta per caratterizzare le varie componenti. Solo così la Storia può divenire “maestra”, solo se lo studio è condotto in profondità. Gli articoli ed il lessico usato devono essere considerati adeguati all’epoca in cui sono stati scritti.

Le origini

[Torino - Valdocco].

Fioriva sempre accanto all’ospizio l’oratorio festivo. Il Santo, non potendosene più occupare personalmente, vi faceva soltanto brevi comparse. Dal 1869 ne aveva affidato la direzione al giovanissimo sacerdote don Giulio Barberis, anima candida, tutta di Dio e di Don Bosco, del quale sapeva far valere fra i giovani lo stragrande ascendente morale. Gli prestavano aiuto catechisti salesiani ed ex allievi. Di questi ex allievi l’Oratorio, avendo ornai ventiquattro anni di esistenza, contava già un bel numero.

Che antichi allievi di collegi religiosi si mantenessero in relazione con i loro educatori, non era cosa nuova, ma fu novità l’associarsi e formare come tanti quadri di un grandioso esercito che non conosce frontiere. Si scrisse non a torto che questo fu un fatto nuovo nella storia della pedagogia. 14

Nel 1883 un tal Agostino Semeria scriveva a don Rua dalla Liguria: «Sono ormai diciassette anni che io ho lasciato cotesto Oratorio e non l’ho ancora messo in dimenticanza. Come potrò io scordarmi di tante cure amorose prodigateci da Don Bosco negli anni della nostra inesperienza? Ricordandomi di quei tratti di bontà ineffabile, di quelle parole affettuose colle quali c’incoraggiava alla virtù, di quella pazienza con cui tollerava i nostri difetti, di quella sollecitudine per la nostra educazione, mi sento intenerito, commosso, e le lacrime non posso trattenere dagli occhi miei».

Lo stesso ricordo sempre presente e operante è così descritto dall’ex allievo professor Maranzana in un suo discorso del 1893: «Gli antichi allievi dell’Oratorio, dispersi nel mondo, ma sempre uniti in un solo affetto, fissano il pavido sguardo su questo asilo di amore e di pace, ricordano i loro antichi compagni, gli amati Superiori, portano indelebilmente impressa nel cuore la cara immagine di quell’angelo in umane

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sembianze, che fu il loro buon padre Don Bosco».

Dal canto suo Don Bosco non cessava di dare ai suoi ex allievi segni di paterno affetto, sempreché avesse modo di farlo. Per questo li invitava spesso all’Oratorio e occorrendo continuava a esser loro benefattore. Venendo poi essi a fargli visita, li accoglieva a festa; si interessava delle loro persone, delle loro famiglie, dei loro affari; li consigliava, li incoraggiava, li ammoniva, rafforzando con ogni mezzo il filo delle mutue relazioni. Quando poi si recava in qualche città, dove sapeva esservi ex alunni, cercava d’informarli in tempo, esprimendo il desiderio di vederli e indicando il luogo del suo soggiorno.

Naturalmente nel giorno della sua festa, solita a celebrarsi il 24 giugno, gli giungevano numerosissime le lettere di augurio e di riconoscenza da parte di antichi alunni,


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ai quali egli non mancava di rispondere nei modi più opportuni. E appunto in occasione della sua festa nacque l’idea delle prime manifestazioni collettive. Tali dimostrazioni ebbero principio nel 1870.

passare un momento da loro. Non è a dire quanto ne godette l’animo delicatissimo del buon Padre, e come la sua ardente carità colse a volo l’occasione per ripetere a quei suoi carissimi figli il grande ammonimento di conservare e diffondere nelle famiglie lo spirito dell’Oratorio.

Alcuni operai torinesi, che erano stati fra i primi alunni di Don Bosco, si proposero di festeggiarne anch’essi con la presenza e con doni l’onomastico. Erano una dozzina.

Diffusasi la notizia, l’idea attecchì con la forza delle cose che traggono origine e vita da cause naturali e spontanee.Gli allievi che di anno in anno, finito il loro ginnasio o appresa la loro arte, avevano lasciato l’Oratorio, quando morì Don Bosco, erano sparsi per tutta l’Italia ed anche in paesi esteri, condottivi dai loro affari; ma la memoria della loro giovinezza andava ognora congiunta con l’immagine del Padre affettuoso, che aveva lasciato di sé traccia incancellabile nella loro esistenza.

Era nel crocchio Carlo Gastini, che il Venerabile aveva accolto tra i primi nell’Oratorio, fin dal 1847, e continuava a recarvisi giornalmente come capo legatore. I compagni, ricordando le mille prove di bontà, di cui anch’essi erano stati ricolmi, si rammaricavano che approssimandosi l’onomastico di Don Bosco non potevano più dirgli, di presenza, almeno un grazie! – Tu sei fortunato, ripetevano a Gastini, perché lavori all’Oratorio, e continui a esser sempre con Don Bosco!

– Ascoltate! – rispose Gastini: e combinarono di trovarsi, insieme con altri compagni, il 24 giugno nella chiesa di Maria Ausiliatrice per assistere alla Messa di Don Bosco e, in corpo, presentarsi a lui.

Nizza - Altare di Don Bosco

La festa del “Grazie”

Detto fatto, il 24 giugno 1870 un bel nucleo di ex allievi si portavano con gioia al Santuario, e dopo la Messa del Venerabile raccoltisi nella sala che è dalla parte opposta alla sagrestia, invitavano il Servo di Dio a www.exallievi.org

Quell’anno [1888, dopo la morte di Don Bosco] Don Rua continuò una tradizione e sancì una novità, alle quali guardava in qualche modo tutto il mondo salesiano. Coloro che ragionavano con mentalità sorpassata, gratificarono talvolta i Salesiani del titolo di festaioli. È vero. Don Bosco amò e fece amare le belle feste nelle sue chiese e nei suoi collegi: ma è anche vero che le feste, celebrate come egli usava e insegnava, producevano frutti di benedizione e costituivano un elemento prezioso della sua pedagogia. Due emergevano su tutte per per la loro annua e larga ripercussione, sicché appartengono alla tradizione storica della Società: la solennità di Maria AusiliaEX ALLIEVI Newsflash - 24 giugno 2020

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New Rochelle (USA)

trice e l’onomastico di Don Bosco. Più difficile parrebbe, per non dire impossibile, che sopravvivessero le manifestazioni devote e filiali, che nell’onomastico di Don Bosco rallegravano tanto i cuori e facevano tanto bene ai giovani.

Durante l’anno di lutto sarebbe stata una stonatura quella celebrazione, comunque la si potesse rinnovare, quando non c’era più il re della festa. Or ecco che gli ex allievi dell’Oratorio escogitarono il modo di perpetuare la dimostrazione, dandole un carattere originale e geniale, che don Rua approvò, se pure non ne fu egli stesso l’ispiratore.

Riunitosi il loro comitato nella casa parrocchiale di S. Agostino, dov’era parroco don Felice Reviglio, il primo prete fatto da Don Bosco, si studiò come sarebbesi potuto d’allora in poi onorare la memoria dell’indimenticabile benefattore e padre.

Vennero ventilate diverse proposte: erigergli un monumento, fare ogni anno una commemorazione o un pellegrinaggio alla sua tomba, tenere un’accademia il 24 giugno, formare di tutti gli ex allievi dell’Ora-

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torio una regolare associazione con sede centrale a Torino.

Ma finalmente prevalse l’opinione non potersi stabilire nulla di meglio che continuare l’annua dimostrazione del 24 giugno nella persona di don Rua con il titolo di “dimostrazione filiale alla memoria di don Giovanni Bosco”.

L’idea piacque universalmente, sicché nel 1889 furono per la prima volta associati nell’omaggio della riconoscenza Don Bosco e il suo Successore anticipandosi la festa di S. Michele per unirla a quella di Don Bosco.

«E questo va bene, disse don Rua nell’accademia del giorno 23.

Io sono contento che non si perda l’uso di festeggiare l’onomastico di Don Bosco. È mio vivo desiderio che la sua memoria sia sempre impressa nei nostri cuori, e sono contentissimo che si colga ogni circostanza che possa contribuire a rendere più vivo il ricordo delle sue virtù». Le testimonianze Qui sta bene cedere la penna a un testimonio oculare, che in una corrispondenza pri-

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vatissima così descrive (Lettera di don Lazzero a Mons. Cagliero, Torino, 3 luglio 1889): «Alla sera del 23 non ci accorgevamo neppure che mancasse Don Bosco.

Gli stessi pensieri nelle letture, gli stessi canti e concerti delle bande dell’Oratorio e di S. Benigno Canavese; lo stesso concorso di forestieri, le rappresentanze degli oratorii esterni, della Società Operaia Cattolica di S. Gioachino e via. Alla mattina del 24 all’ora solita degli anni antecedenti entrarono in bel numero gli antichi allievi, accompagnati dalla musica, si raccolsero nella solita sala e tennero un discorso di ossequio al sig. don Rua, precisamente come si faceva per Don Bosco.

Finita questa cerimonia, si portarono a Valsalice per lo scoprimento solenne di una bellissima lapide di marmo, grazioso ornamento al sepolcro di Don Bosco, loro obolo per l’anno 1889. L’accademia ad onore e memoria di Don Bosco nella sera del 24 ebbe un esito imponente pel decoroso contegno con cui vennero ascoltati i componimenti ad hoc, tanto da parte degli interni


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quanto dei numerosi esterni intervenuti». Sorsero così a poco a poco Associazioni locali, che poi riunitesi formarono Associazioni nazionali, finché queste si coordinarono e costituirono la grande Associazione internazionale: esercito immenso, come dicevamo, pronto a mettersi in moto, solo che partisse dal centro una parola d’ordine (Presidente internazionale fu da prima l’avv. Masera, ex allievo di Fossano; gli è succeduto l’avv. Poesio, già allievo dell’Oratorio al tempo di Don Bosco).

salesiano di Livorno e della sua vita collegiale nella casa di Firenze, proseguì: «Allora fu gettato nell’anima mia un seme che doveva far frutto dopo». Duplice fu quel frutto: il ritorno alla fede e la forza a sopportare la grande avversità.

Poi ricordò: «Se mi domando da quali profondità sono risalite in me certe voci, mi sembra di riudire le grida e i canti di quando si giocava e si pregava con la stessa innocenza, con la stessa felicità. A quella scuola avevo appreso le verità che dovevano essere dimenticate, ma non cancellate dalla violenza della gioventù».

Ne ammirammo la compattezza e l’agilità negli anni trionfali della Beatificazione e della Canonizzazione di Don Bosco.

Non molti ex-allievi hanno il dono di saper vestire di forme così elette il loro pensiero, ma il pensiero è in molti, anzi in moltissimi.

Allora si videro ex allievi illustri che, pur avendo conosciuto Don Bosco soltanto attraverso i suoi figli, si levarono in ogni parte del mondo a celebrare il Santo dell’educazione giovanile. Uno di essi fu Carlo Delcroix, il grande mutilato di guerra, deputato al Parlanento italiano e Presidente dell’Associazione nazionale dei Mutilati. Egli perdette combattendo entrambi gli occhi e tutt’e due le avanbraccia; ma serba vivida l’intelligenza ed elevatissimo lo spirito.

Carlo Delcroix medaglia argento al Valor Militare

Non è dunque amplificazione retorica il dire che l’Associazione degli ex allievi si inserisce naturalmente nella storia della Società Salesiana; ma se l’odierna Associazione grandeggia come noi vediamo, ciò avviene per la virtù del seme germogliato nel clima dell’Oratorio e sotto la carezza del calore vivificante che emanò ed emana da Don Bosco.

- (SAC. GIOVANNI BATTISTA LEMOYNE, Vita del Venerabile Servo di Dio Giovanni Bosco, Vol. secondo, cap, VII Per la Chiesa e per il Papa 1870-1871, Torino 24 maggio 1930). - (SAC. EUGENIO CERIA,, Annali della Società Salesiana, dalle origini alla morte di S. Giovanni Bosco 1841-1888, Cap. XV pp. 162-163, Cap. LXVI pp. 712-719, Società Editrice Internazionale, ristampa novembre 1961). - (SAC. EUGENIO CERIA, Annali della Società Salesiana, vol. secondo, Il Rettorato di don Michele Rua, parte I dal 1888 al 1898, Cap. III pp. 22-24, Società Editrice Internazionale, ristampa aprile 1965).

Alla presenza delle maggiori autorità egli esaltò in Milano il Santo con un affetto che gli vibrava da tutta la persona e con una forza di persuasione che rapiva gli uditori presenti e gli ascoltatori per radio. La sua qualità di ex allievo gli ispirò un magnifico esordio.

«Il mio esordio, cominciò, vuol essere prima di tutto un atto di riconoscenza». E detto della sua lunga presenza all’Oratorio

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R EGIONI

Slovacchia

NIEL EVANGELISTA nuovo Consigliere GEX per l’Asia-Oceania A cura della Confederazione Mondiale Ex Allievi di Don Bosco

Bratislava, 7 Aprile 2020 Dopo tre anni di servizio impegnato ed entusiasta da parte di Alberto Piedade (Timor Est) nella Confederazione Mondiale, in qualità di consigliere GEX (Giovani Ex Allievi), il Presidente Mondiale Ex Allievi di Don Bosco, Michael Hort, ha nominato Niel Evangelista (Filippine del Nord, 27 anni) come suo successore. «Dopo aver valutato tutte le domande ricevute dalla segreteria della Confederazione Mondiale, abbiamo deciso di nominare Consigliere GEX in Asia-Oceania, Neil Allan C. Evangelista. La nomina di Neil Evangelista ha i seguenti obiettivi: • Comunicazione con il presidente di GEX, con l'intero team GEX e con la segreteria della Confederazione Mondiale; • Promozione delle attività GEX all’interno e a favore dell’Asia-Oceania: formazione di dirigenti, servizio volontario Ex-Allievi, inserimento lavorativo, ecc...; • Essere proattivo nella creazione di nuove strategie per gli alunni del GEX. • # Creare gruppi e rappresentanti GEX in 18

ogni Federazione. • # Comunicazione di questo progetto a tutti i Paesi membri della Confederazione Mondiale. • # Altri compiti o mansioni approvati dalla decisione del Consiglio Esecutivo e della Presidenza Mondiale. Tutti i membri della Presidenza della Confederazione Mondiale degli Ex Allievi di Don Bosco danno il benvenuto a Neil Evangelista nel nostro team e gli augurano il meglio nella sua nuova posizione». Niel (27 anni) è stato insegnante al Liceo della Xavier School di San Juan da giugno 2018 e attualmente insegna Giustizia Sociale a studenti di 11 e 12 anni. Come ex allievo impegnato dal 2013, è membro del Consiglio del Movimento Giovanile Salesiano ed è attivo in molti modi tra i giovani ex allievi di Don Bosco.

Come Bosconiano, si è laureato presso la Don Bosco Academy (Pampanga, Mabalacat) e la UST (Università di San Tommaso, Manila). Durante gli anni universitari ha anche maturato una ricca esperienza professionale.

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Il delegato degli Ex Allievi di Don Bosco, don Ike Veloso, presenta il nostro nuovo Consigliere mondiale per l'Asia-Oceania con queste parole:

«Niel è molto aperto, entusiasta e davvero molto felice di essere al servizio dei giovani Ex Allievi.

É un ex allievo molto attivo qui nella Provincia del Nord della Filippine. É il Capo Organizzatore del nostro programma mensile per i giovani Ex Allievi ‘Uwi Ka Muna’ (“Vieni a casa anche solo per un po’”) e l’amore per Don Bosco è chiaramente in lui». Niel condivide le sue prime sensazioni, dopo la nomina: «Non avrei mai immaginato di lavorare a stretto contatto con i giovani. Tuttavia, la mia esperienza di studio in una scuola salesiana ha aperto le porte, e alla fine il mio cuore, ai giovani. Ancora oggi ho nel cuore la preoccupazione per i giovani e la sfida di riuscire a connettermi e relazionarmi con loro.

Non vedo l'ora di lavorare con i giovani salesiani della regione Asia-Oceania. La regione Asia-Oceania è varia e ricca di cultura, di storia e di identità. Nonostante

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la diversità di queste ricchezze, noi siamo uniti dalla nostra Fede e dall’amore – l’amore che riceviamo costantemente da Dio e l’amore che un bambino che sognava ha voluto dividere con noi. Come Cristo e San Giovanni Bosco, che furono giovani un tempo e rimasero con un cuore giovane, i giovani di oggi sono molto capaci di cambiare il panorama della società.

Formare i giovani altamente capaci che abbiamo oggi significa renderli più forti e nello stesso tempo viaggiare insieme con loro.

Possano i nostri doni e i nostri sforzi essere condivisi e usati appieno, in modo da poter raggiungere un numero sempre maggiore di giovani e continuare a vivere il sogno del nostro padre e amico, Don Bosco».

Ci congratuliamo con Niel per la sua nuova responsabilità nella nostra regione EAO e desideriamo dividere la sua esperienza di animazione dinamica con le altre Federazioni di Ex Allievi nelle quali il GEX non è ancora molto consolidato.

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R EGIONI

Italia

COME CI PREPARIAMO PER IL 150° COMPLEANNO DEGLI EXALLIEVI DI DON BOSCO?

Valdocco, Torino, 4 giugno 2020 Ci apprestiamo a festeggiare il 24 giugno 2020 il 150° compleanno degli Exallievi di Don Bosco. Quel giorno, nel 1870, uno dei primi ragazzi dell'Oratorio di Valdocco, Carlo Gastini con un piccolo gruppo di suoi compagni si recò a Valdocco per congratularsi con il Padre e Maestro per il suo "Onomastico", la festa di San Giovanni Battista. Ora, durante l'attuale pandemia, gli Exallievi stanno per celebrare questa importante data. Come possiamo aiutarli a celebrarla in modo significativo? Dopo la nomina di un nuovo GEX Asia-Oceania (Giovani Ex Allievi), il Consigliere generale, Neil Allan C. Evangelista (7 aprile 2020), ha appena inviato la sua prima lettera ai delegati provinciali dell'EAO SDB, ai delegati provinciali e locali per gli ex alunni,

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nonché alla leadership degli ex alunni. Scrive Neil: «...Il 7 aprile 2020 ho ricevuto la nomina ufficiale del Presidente mondiale come “Consigliere GEX in Asia”. Sono qui per servire gli Ex Allievi di Don Bosco, in particolare i GEX nei 23 Paesi della regione dell'EAO. Nel mio servizio agli Ex Allievi di Don Bosco vorrei anche ricordare due preziosi articoli della vostra "Regola di vita" salesiana:

L'articolo 5 delle Costituzioni SDB. "Anche i nostri exallievi sono membri (della Famiglia Salesiana) per l'educazione ricevuta e il legame è più stretto quando si impegnano a partecipare attivamente alla missione salesiana nel mondo".

Articolo 39 del Regolamento Generale SDB. "La comunità deve mantenere un rapporto di amicizia con gli ex alunni, prestando particolare attenzione ai più giovani. Deve mo-

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strare un reale interesse per loro e promuovere occasioni di incontro, formazione e collaborazione. Deve incoraggiare e sostenere l'Associazione degli Ex Allievi di Don Bosco e, attraverso di essa, cercare di contattare coloro che hanno preso le distanze...". Vi prego, aiutatemi nel mio servizio con il vostro sostegno e il contatto con i vostri Delegati. Sarò lieto di ricevere ulteriori contatti per la vostra leadership degli Ex Allievi di Don Bosco, compresi i vostri delegati locali e provinciali... Facciamo in modo che la Preghiera - Promessa ufficiale degli Ex Alunni di Don Bosco sia tradotta nelle nostre rispettive lingue EAO, e che incoraggiamo i nostri Ex Alunni ad offrirla come umile contributo al 150° compleanno degli Ex Alunni di Don Bosco il 24 giugno 2020».


R EGIONI

PREGHIERA - PROMESSA dell’Ex Allievo e dell’Ex Allieva di Don Bosco DIO PADRE, PER LA MEDIAZIONE DEL TUO FIGLIO GESÙ E PER L’INTERCESSIONE DI SAN GIOVANNI BOSCO esaudisci le preghiere degli Exallievi ed Exallieve di tutto il mondo. TI RINGRAZIAMO Per il tesoro educativo che abbiamo ricevuto, sotto la guida illuminata dei Salesiani, che ha modellato la nostra vita con la Spiritualità Salesiana.

TI CHIEDIAMO CON FIDUCIA - DACCI FORZA E CORAGGIO per realizzare il suo messaggio umano cristiano nella Società e nella Chiesa; - SPRONACI a diventare “onesti cittadini e buoni cristiani”; - AIUTACI a vivere la solidarietà e la carità nell’Associazione e fuori di essa; - ACCRESCI la nostra Fede, Speranza e Carità.

TI PROMETTIAMO - di IMPEGNARCI A COMBATTERE l’ingiustizia, la superficialità e l’indifferenza; - di DIFENDERE AD OGNI COSTO, con l’impegno sociale, politico ed economico, i valori appresi dal suo insegnamento, in particolar modo: la vita, la libertà e la verità; - e di ESSERE, “sale della terra e luce del mondo” con una forte incidenza nella società e nella Chiesa. TI PREGHIAMO di vegliare sulla Famiglia Salesiana, sui nostri cari e su tutti noi. Amen. (Statuto 2015, art. 5,b)

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A NNIVERSARI

Italia

UN 23 MAGGIO, CENT’ANNI FA, VENIVA INAUGURATO A TORINO IL MONUMENTO A DON BOSCO

(ANS – Torino) Il 1° settembre 1911, al Congresso Internazionale degli Ex Allievi, al quale parteciparono persone di 22 Paesi, si concretizzò l’idea di erigere un Monumento a Don Bosco quale solenne manifestazione di riconoscenza al grande educatore da parte di chi era stato beneficiato dal suo carisma. L’idea era quella di inaugurarlo il 1915, in memoria del centenario della sua nascita. Ma la Prima Guerra Mondiale ritardò l’inaugurazione, che avvenne pertanto il 23 maggio 1920, alla vigilia della festa di Maria Ausiliatrice e della solennità di Pentecoste. Saranno così 100 anni che accoglie fedeli e membri della Famiglia Salesiana quando giungono in pellegrinaggio alla Casa Madre salesiana. Il monumento si compone di una piramide tronca e da due ali laterali che formano una sorta di altare, ed è costituito in bronzo, per la statua del santo e dei ragazzi, e per i bassorilievi, e in granito porfidico della Val Camonica per il basamento. Complessivamente, il blocco artistico misura 11,25 metri di lunghezza, per 15,65 di larghezza, ed è alto 6,50 metri.

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A NNIVERSARI

In cima e al centro della piramide è collocato il gruppo principale costituito dalla figura del santo, circondato da 4 fanciulli; alla base della scalinata, in asse con questo, si trova il gruppo dell’ “Umanità chinata al bacio della Croce” nelle vesti di una donna velata che offre a un uomo il crocifisso da baciare. Le ali laterali sono utilizzate per rappresentare le maggiori devozioni di Don Bosco: a destra, si trova la “devozione alla SS. Eucaristia” rappresentata da un robusto operaio in adorazione, innanzi al quale una donna prega e una madre esprime la tenerezza della maternità cristiana; sulla sinistra la “devozione alla Vergine Ausiliatrice” dove un fiero indio si prostra a Maria Ausiliatrice, cui due vergini devote recano fiori. Tutt’intorno alla piramide corre un festone con un motivo ornamentale di frutta esotica, che richiama il tema dei tre altorilievi collocati sul retro e che mostrano alcuni tra i principali ambiti di azione dei Figli spirituali di Don Bosco all’epoca del monumento: “i missionari salesiani tra gli emigranti italiani” al centro; sulla destra “le scuole professionali salesiane”, e a sinistra “le scuole agricole salesiane”. Una volta deliberato, all’unanimità, di erigere il monumento a Don Bosco, all’interno del Consiglio direttivo della Federazione In-

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A NNIVERSARI

ternazionale degli Ex Allievi vennero costituiti un comitato promotore per la raccolta dei fondi e un comitato esecutivo per organizzare il concorso per il progetto di un monumento.

La raccolta fondi ebbe un grande successo. La somma preventivata di 200.000 lire venne presto raggiunta con le libere donazioni, con la Città di Torino che sostenne l’omaggio ad uno dei suoi cittadini più illustri con un contributo di 20.000 lire. Contemporaneamente venne avviato il concorso internazionale per la scelta del progetto.

Tra 59 candidati, dopo diverse selezioni, a vincere fu Gaetano Cellini di Ravenna, perché venne ritenuto che meglio degli altri concorrenti aveva saputo catturare lo spirito di carità che aveva permeato l’attività del Santo.

L’inaugurazione fu maestosa: grande la partecipazione del pubblico, vivo e sincero l’entusiasmo da parte di tutti i presenti.

Per l’occasione il Comitato organizzatore dell’evento fece anche installare un sistema di illuminazione scenografica che coinvolse il monumento, la chiesa di Maria Ausiliatrice e l’oratorio adiacente.

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A NNIVERSARI

23 maggio 1920: Inaugurazione

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S OLIDARIETÀ - C OVID -19

Slovacchia

IL REGALO DEGLI EXALLIEVI NELLA PANDEMIA: DONARE MASCHERINE NEL PROPRIO PAESE E IN TUTTO IL MONDO una bambina di 4 anni, con la sua macchina da cucire giocattolo. È ammirevole il numero di mascherine realizzato dalle giovani madri che si sedevano la sera alla macchina, nonostante i figli piccoli cui badare. Alla campagna ha partecipato anche un’infermiera impegnata in prima linea nella lotta a Covid-19, e anche un paziente di oncologia. Tutti hanno cercato un modo per aiutare», ha raccontato Katarína Pirohová, una volontaria di Prešov.

(ANS – Bratislava) Le sfide di questi giorni non hanno lasciato indifferenti gli Exallievi di Don Bosco e i membri della Famiglia Salesiana della Slovacchia, che si sono prodigati nell’aiutare il prossimo ogni qual volta le condizioni lo abbiano permesso. Una delle opportunità per aiutare è stato il progetto “Doniamo una mascherina”: l’obiettivo iniziale era raccoglierne 1.500, cioè 10 per ogni anno degli Exallievi, la cui data di nascita, come istituzione, si fa risalire al 24 giugno 1870.

«Anche mio marito ha preso a cucire, così come mia figlia maggiore, quindi c’era la battaglia per la macchina da cucire a casa – racconta Lenka Klingová, una volontaria che si è unita al progetto con tutta la famiglia –. La mia amica Danka ha aiutato a fare i cordoni e ha stirato centinaia di metri di nastro. Anche i bambini più piccoli hanno aiutato con l’imballaggio; alla fine è diventata una produzione in serie, e soprattutto è stata una piacevole attività familiare. Abbiamo ricevuto molto da Dio, dovevamo restituire qualcosa».

Quindi, volontari provenienti da molti luoghi diversi della Slovacchia hanno confezionato ogni mascherina in una confezione separata, contenente le istruzioni per un uso sicuro e una foto con le reliquie del beato salesiano slovacco don Titus Zeman e della beata Anka Kolesárová. In diverse città, altri membri della Famiglia Salesiana – Salesiani Cooperatori, membri dell’ADMA – sono stati coinvolti nel progetto. Alla fine, nel giro di pochi giorni è stato raccolto quasi il doppio dell’obiettivo prefissato: 2.871.

In segno di gratitudine per l’educazione ricevuta, gli Exallievi hanno consegnato come priorità delle mascherine ai salesiani. Ma hanno anche sostenuto progetti nelle periferie: presso la comunità rom di Plavecký Štvrtok e nella comunità emarginata di Nitra - Orechov Dvor, dove operano le Figlie

«È stato sorprendente vedere con quanta rapidità si sono mobilitate donne di tutte le età, professioni e status. Una signora di 88 anni ha cucito una mascherina, ma anche

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S OLIDARIETÀ - C OVID -19

di Maria Ausiliatrice. Nella distribuzione degli aiuti hanno pensato anche agli amici nei Paesi più colpiti dal coronavirus in Europa: Quasi 700 sono state inviate ai salesiani di León, in Spagna; più di 600 alle comunità salesiane di Costanta, in Romania; una spedizione è arrivata in Italia; e alcune mascherine con il logo di Don Bosco sono state inviate anche alla Sede Centrale Salesiana di Roma, tramite don Eusebio Muñoz, già Delegato del Rettor Maggiore per la Famiglia Salesiana, che è stato incaricato di distribuirle ai suoi confratelli. «All’inizio della pandemia già era noto che molti Exallievi erano attivamente coinvolti nelle loro comunità, per esempio aiutando gli anziani a fare la spesa, ma stavo pensando di fare qualcosa insieme. Il nostro attuale anniversario ci ha automaticamente indirizzato verso la quantità che volevamo raccogliere: 10x150. Il fatto che alla fine il numero di maschere facciali sia quasi raddoppiato dimostra che i nostri membri sono aperti ad aiutare il prossimo e capaci di reagire rapidamente», conclude il Presidente della Federazione Nazionale degli Exallievi e promotore dell’inizitiva, Róbert Mruk. Simona Hrabošová, Michal Nemcek

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S OLIDARIETÀ - C OVID -19

Italia

IL CONFINAMENTO A VALDOCCO È UNA GRAZIA SPECIALE PER DECINE DI SALESIANI

(ANS – Torino)

Sebbene il Capitolo Generale 28 si sia concluso oltre un mese fa, al momento 46 Ispettori e Delegati del CG28, per le restrizioni ai movimenti causati dalla pandemia, continuano a vivere, lavorare e pregare a Valdocco. La maggior parte di essi provengono da Paesi dell’Asia e dell’Oceania e uno di questi è don Robinson Parappilly, Delegato Ispettoriale di Papua Nuova Guinea e Isole Salomone (PGS), che qui condivide la sua esperienza. Improvvisamente si è trovato a far parte della comunità di Valdocco. Come trascorre la vita nella comunità? «Il periodo di isolamento è un tempo di grazia speciale per ognuno di noi, che ci permette di trascorrere tanto tempo nella Casa Madre salesiana. Dopo la cancellazione dei nostri voli, gli Ispettori dell’India sono per lo più impegnati con i loro incarichi apostolici e comunicano con i loro confratelli nelle rispettive Ispettorie. Altri fanno del loro meglio per contribuire in diversi modi ad aiutare la comunità. Preghiamo ogni giorno per coloro che soffrono e per le persone colpite da Covid-19. Inoltre verso mezzogiorno in tanti facciamo una mezz’ora di lettura spirituale a partire dalle Memorie dell’Oratorio di Don Bosco. Viaggiamo insieme a Don Bosco, riflettendo su vari eventi che si sono svolti durante il suo tempo qui a Valdocco. Nel pomeriggio ci alterniamo per pulire i 28

sotterranei degli edifici di Valdocco, i magazzini, le stanze, fare manutenzione, innaffiare le piante e mantenere la Basilica di Maria Ausiliatrice in ordine. Ogni venerdì abbiamo l’adorazione eucaristica dalle 8 alle 17, nella quale diverse Ispettorie si alternano per essere presenti davanti al Santissimo Sacramento e pregare per il mondo e la sua guarigione!». Si vive lo spirito oratoriano a Valdocco, al tempo di Covid-19? «Lo spirito oratoriano è molto vivo! La sera si può dire vi sia un “circolo ricreativo” molto attivo, con giochi di carte e spettacoli televisivi. Poi c’è chi recita la Coroncina della Divina Misericordia, abbiamo i nostri tempi per la “buonanotte salesiana”, le preghiere della sera, le lezioni per imparare a dire la Messa in italiano, offerte da don Guillermo Basañes…».

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Com’è andato il suo ritiro spirituale durante la Settimana Santa? «La comunità di Valdocco ha svolto il ritiro spirituale durante la Settimana Santa. In quel periodo eravamo tutti impegnati ad aiutare la comunità con diversi servizi. Abbiamo avuto delle bellissime celebrazioni della Settimana Santa nella Basilica di Maria Ausiliatrice, pur mantenendo sempre le opportune distanze». Altre notizie rilevanti? «Qualche giorno fa siamo stati sorpresi dalla Federazione degli Exallievi di Don Bosco di Macao, (CIN) che ci ha inviato delle mascherine chirurgiche, che a Torino facevamo fatica a trovare. Si tratta di un regalo molto bello, per cui siamo molto riconoscenti». P. Robinson Parappilly Delegato della Inspectoría PGS nel CG28


S OLIDARIETÀ - C OVID -19

Hong Kong

LA PANDEMIA CI HA UNITI COME MAI PRIMA D’ORA Motivazione per la solidarietà degli Ex Allievi di Don Bosco

Hong Kong, Cina, 26 Aprile 2020 In questo tempo di prova, noi Ex Allievi salesiani non abbiamo dimenticato i nostri cari predecessori. Dobbiamo molto a questi devoti seguaci di Don Bosco. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, in un'epoca in cui questa parte del mondo era povera e l'istruzione nella scuola secondaria era un lusso e non un diritto, i salesiani hanno contribuito a educare decine di migliaia di giovani a Hong Kong e Macao. Molti di questi giovani uomini provenivano da ambienti in cui la povertà era la norma. I Salesiani hanno fatto del loro meglio per trasformarli in onesti cittadini e buoni cristiani, addestrandoli a partecipare attivamente alla vita della Chiesa e della società locale.

Oggi questi ex allievi e i loro fratelli minori formano un gruppo zelante e devoto. Sono desiderosi di ricambiare l'amore, la cura e gli insegnamenti che hanno ricevuto sia

dalle loro università di provenienza che dai loro mentori salesiani. Oggi, nel 2020, quando la Famiglia Salesiana nel mondo è duramente colpita dalla pandemia di Covid-19 che sta affliggendo il pianeta negli ultimi mesi, questa missione degli ex allievi è particolarmente palpabile . Come ex studente della St. Louis School e attuale Presidente dell'Associazione degli ex studenti della St. Louis ho il privilegio di lavorare insieme con vari altri membri della Famiglia Salesiana di Hong Kong e Macao, per mobilitare gli ex allievi, sfruttando la nostra rete nelle comunità imprenditoriali, mediche e di altri professionisti, per venire in aiuto dei salesiani, a livello locale e globale. La Pandemia ci ha uniti come mai prima d’ora. Stiamo lavorando a stretto contatto con la Provincia Salesiana Cinese per la fornitura di attrezzature di emergenza per i confratelli salesiani, nonché per insegnanti e studenti nelle scuole locali: dispositivi come mascherine chirurgiche e www.exallievi.org

disinfettanti per le mani, che sono indispensabili per contenere la diffusione del virus. Allo stesso tempo, fondi sono stati trasferiti in Italia e in Spagna e lotti di mascherine chirurgiche sono stati inviati ai Salesiani di Roma, Milano e India per soddisfare le loro urgenti necessità. Nell’assumere quello che è essenzialmente un compito banale, ci rendiamo anche conto che siamo chiamati, come ex allievi, a partecipare al grande lavoro di far avverare il sogno di Don Bosco: inviare salesiani a servire i giovani cinesi sul suolo cinese. Che Dio vi benedica tutti, per intercessione della nostra Beata Madre, Maria Ausiliatrice e del nostro beneamato amico, Don Bosco. Per ulteriori informazioni, non esitate a contattarci. Che Dio vi benedica tutti! Grazie. Allen Chan Presidente dell’Associazione Ex-Studenti della St. Louis

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Slovenia

TOMAŽ VOVKO, MEDICO ED EX ALLIEVO DI DON BOSCO: “Abbiamo bisogno del vostro aiuto e sostegno”

(ANS – Ljubljana)

Il dott. Tomaž Vovko, exallievo del liceo salesiano “San Francesco di Sales” a Želimlje e a suo tempo attivamente coinvolto nei programmi di animazione salesiana, oggi è uno specialista di Infettivologia e Terapia Intensiva che lavora in una clinica per le malattie infettive presso il Centro Clinico Universitario di Ljubljana. Sposato, padre di tre figli, opera in prima fila tra i pazienti critici affetti da Covid-19. In un colloquio con Don Bosko Slovenija ha risposto alle domande riguardanti la pandemia, le cure e la quarantena, e ha suggerito nuovi metodi di lavoro educativo-pastorale.

«Le mutuazione dei vari virus, ha spiegato il dott. Vovko, accompagnano l’umanità fin dall’inizio; per questo, dichiara, ragionando sulla base di argomenti scientifici e medici, vanno respinte le varie teorie della cospirazione che circolano tra la gente».

Parlando del lavoro tra i malati critici di Covid-19, tra i quali serve da settimane, ha sottolineato l’importanza della comunicazione: tra i malati, che sono in isolamento, e i loro famigliari, e da parte dei medici, chiamati a dover comunicare con tatto e umanità i peggioramenti o anche la morte dei pazienti. In merito ai cambiamenti sociali imposti dal nuovo coronavirus e alle misure di confinamento, compresa la chiusura delle chiese, l’ex allievo ha risposto che «per salvare le vite umane questo era essenziale», e ha citato le situazioni verificatesi nel Nord Italia, in Spagna e negli Stati Uniti, 30

che hanno mostrato chiaramente cosa può accadere quando il sistema sanitario si trovi al limite o addirittura oltre le sue capacità...

«In Slovenia grazie a Dio limitando i contatti personali e sociali siamo stati in grado di aiutare chiunque ne avesse bisogno. Tutti dobbiamo essere grati per ogni vita salvata» ha affermato.

Con molta prudenza anch’egli aspetta una parziale normalizzazione della situazione, che porti a liturgie e riti con sufficiente sicurezza e senza contatti diretti.

Come ex allievo di Don Bosco, lo specialista offre anche consigli e proposte per il prossimo lavoro pastorale della Famiglia Salesiana: «Stiamo attraversando momenti difficili in cui abbiamo particolarmente bisogno del vostro aiuto e sostegno. I giovani possono trovare più difficile adottare queste restrizioni, che per loro sono probabilmente più difficili da capire, poiché i contatti sociali sono una parte importante del loro sviluppo personale». «Naturalmente – prosegue – possono tro-

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vare tali contatti sulle reti sociali, dove spesso però sono abbandonati a se stessi. Ma la socializzazione tra simili, accompagnata da animatori e guide spirituali, può anche essere realizzata attraverso le reti digitali. Come fanno già ampio uso di piattaforme digitali di comunicazione per la scuola, così si potrebbero incontrare compagni di classe nell’educazione religiosa o il catechismo» osserva.

Nelle prossime settimane le “rigide” restrizioni probabilmente inizieranno ad essere allentate e – considerato che in estate si prevede che la diffusione della SARSCoV-2 rallenterà – si potrebbero organizzare Esercizi Spirituali e oratori estivi “su misura”, in particolare all’aperto, con contatti comunque limitati e un po’ più distanti del passato. «Adattare i programmi in questa direzione può essere un’opzione» spiega. Al tempo stesso, dopo l’estate arriverà l’autunno, quindi, in attesa dello sviluppo e della produzione di medicinali o vaccini, «è lecito aspettarsi le stesse restrizioni di adesso, o anche più rigorose».


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Spagna

EX ALLIEVI FAMOSI INVIANO MESSAGGI DI INCORAGGIAMENTO ALLA FAMIGLIA SALESIANA

Carlos Soler

Valencia, Spagna – maggio 2020 Durante queste settimane particolarmente difficili sono arrivati nelle Case salesiane, messaggi di incoraggiamento da parte di volti noti dello sport, della musica e dello spettacolo. Si tratta di ex allievi salesiani divenuti famosi in vari ambiti, come il calciatore del Valencia Carlos Soler e il regista Paco Plaza, entrambi ex allievi dell’Istituto “San Antonio Abad” di Valencia. Di recente si sono uniti anche Vicente Bombai, del gruppo musicale Bombai e altri musicisti come Manu Tenorio, Neus Ferri e Rozalen. Anche la ginnasta Almudena Cid e l’attore José Mota hanno mostrato la loro vicinanza alla Famiglia Salesiana e a tutte le persone che lavorano nelle Piattaforme Sociali Salesiane.

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Francisco Plaza Trinidad

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Argentina

PRENDERSI CURA DI CHI SI PRENDE CURA DI NOI: VISIERE PER I CENTRI SANITARI

Buenos Aires, Argentina - maggio 2020

Presso l’Opera Salesiana “Leone XIII”, nel quartiere di Palermo, a Buenos Aires, insegnanti, studenti ed ex allievi dell’area tecnica stanno producendo visiere protettive in plastica mettendo a disposizione le loro stampanti 3D. Si avvalgono della consulenza e della collaborazione dell’ex allievo Santiago Arce, medico pneumologo.

Le visiere sono realizzate con una bioplastica che serve come input per la stampa 3D.

A partire da lunedì 4 maggio, sono state consegnate 921 visiere a diverse strutture sanitarie della città di Buenos Aires. Per maggiori informazioni, visitate il sito: porlosjovenes.org

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Perù

“Le opere sono amore e non buone ragioni”: ESSERE CARITATEVOLI SIGNIFICA TROVARE GESÙ NEI POVERI (ANS – Lima) C’è un detto che si ripete ovunque e ritorna in circostanze come quelle attuali: “Le opere sono amore e non buone ragioni”. In questo periodo di pandemia la gente è diventata solidale. Gli esempi abbondano. Giovani che mettono da parte la paura e cercano un modo per aiutare. Medici, infermieri, poliziotti, persone che lavorano alla raccolta della spazzatura sono gli eroi del nostro tempo. Ma non possiamo dimenticare coloro che ogni giorno continuano a costruire la speranza in mezzo a questa difficile situazione che molte famiglie stanno attraversando. I salesiani di tutto il Perù fanno un’opera di carità per i più bisognosi, perché “le opere sono amore”. A Lima, la capitale, con più di 10 milioni di abitanti, dove le strade principali non sono mai vuote, né di giorno né di notte, oggi appare tutto come un deserto. I salesiani servono in quelle aree dove il bisogno fa infrangere la legge ai giovani. Un pezzo di osso può essere parte di una zuppa per più di 80 ragazzi. Infatti, un ex allievo ha donato una grande quantità di ossa per preparare delle zuppe. A Rímac, la zona più antica di Lima, ai piedi dell’imponente collina dove la povertà si rende manifesta e dove sono presenti anche i salesiani, è attiva la “Squadra di Emergenza” della Fondazione Don Bosco con i giovani salesiani della Casa di Rímac.

Foto: Ayacucho

«Non sapevo, né immaginavo che così tante persone vivessero su questa collina» ha detto un sorpreso sig. Miguel. Per questo vengono preparate “le famose cachangas” a base di farina e acqua, messe in una padella con un po’ d’olio. «E là, sulla collina, molto vicino al cielo, mangiamo il pane con loro» aggiunge.

Nel Porto di Callao, dove la vita è un miracolo e dove il traffico e il consumo di droga, la criminalità organizzata e la prostituzione abbondano, i salesiani non hanno dimenticato i poveri.

Ad Ayacucho, la città delle 33 chiese, “la culla della Libertà in America”, il Direttore della Casa salesiana, don Domingo Yanqui, e gli ex allievi salesiani, stanno facendo quello che hanno imparato nelle aule salesiane: essere solidali. Hanno messo le mascherine e i guanti e “portano sacchi di cibo alle famiglie che hanno messo un drappo bianco fuori di casa, come segno che hanno dei figli e non hanno più niente da mangiare”, racconta Alberto, ex allievo salesiano.

Se “le opere sono amore e non buone ragioni”, nulla si potrebbe fare se i salesiani Nel cosiddetto “Barrio Frigorifico”, con il di oggi e di ieri non avessero impregnato il sostegno delle madri della zona, hanno registrato le famiglie più vulnerabili – micuore della gente, non solo di solidarietà, granti venezuelani, anziani, bambini sotto i ma soprattutto di “carità”: perché “essere 13 anni – e hanno dato loro sacchi di cibo caritatevole è trovare Gesù stesso nei pocon cui sopravvivere per qualche giorno. veri”, come dice Papa Francesco. www.exallievi.org EX ALLIEVI Newsflash - 24 giugno 2020 33


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Thailandia

LA FAMIGLIA SALESIANA UNITA NELLA LOTTA CONTRO COVID-19

Suore Ancelle del Cuore di Maria Immacolata (SIHM)

Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA)

Figlie della Regalità di Maria (SQM)

Figlie della Regalità di Maria (DQM)

(ANS – Bangkok)

La lotta a Covid-19 in Thailandia registra importanti successi. Il numero dei contagiati sta diminuendo e le statistiche aggiornate al 7 maggio, riportano 2.992 casi confermati e 55 vittime, con solo poche decine di nuovi casi negli ultimi dieci giorni. Ma proprio per consolidare tali successi, il governo mantiene le restrizioni anti-contagio, con il coprifuoco dalle 22.00 alle 04.00 previsto fino alla fine di maggio 2020, gli inviti a restare a casa, i posti di 34

blocco tra città e province e il divieto di raduni. Tante persone continuano a soffrire difficoltà per questa situazione generale e per aiutarle è scesa in campo la Famiglia Salesiana: i gruppi originati dal carisma di Don Bosco lavorano fianco a fianco a sostegno dei più bisognosi. Salesiani di Don Bosco, Figlie di Maria Ausiliatrice, Suore Ancelle del Cuore Immacolato di Maria, le Suore della Regalità di Maria, le Figlie della Regalità di Maria Immacolata, i Salesiani Cooperatori, l’Associazione di Maria Ausiliatrice e gli Ex allievi

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Forniture essenziali per grandi necessità

sono tutti parte di quest’alleanza. Solo per restare agli ultimi giorni, il 28 aprile gli Ex allievi dell’Istituto di Hua Hin, insieme ai volontari di un’altra associazione, hanno distribuito 800 confezioni di pacchi alimentari alle persone bisognose. Due giorni più tardi sono stati i salesiani della scuola Sarasit Phithayalai, insieme alle suore salesiane della scuola di Narivooth, entrambe a Banpong, a distribuire 215 pacchi di cibo ai residenti dell’area di Rong Thoop. Il 1° maggio, nell’ambito del progetto “Sulla Stessa Barca” curato dall’Ufficio


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Ispettoriale di Pianificazione e Sviluppo (PDO), salesiani ed ex allievi hanno consegnato 130 pacchi di generi alimentari a persone che hanno perso il lavoro, migranti birmani, anziani e persone sole della zona di Bangkapi e Phattanakarn, presso la capitale, Bangkok. Lo stesso giorno è stato proprio l’Ispettore, don John Bosco Dheparat Pitisant, a donare provviste di cibo destinate a circa 500 famiglie dell’area di Tha Kham Town. Sabato 2 maggio 2020 un’altra spedizione della Famiglia Salesiana della Thailandia ha portato aiuti e sollievo ad altre 500 persone, dei bisognosi rimasti isolati nei quartieri centrali di Bangkok, per i quali i religiosi e i laici ispirati da Don Bosco hanno preparato e distribuito alimenti.

Gruppi della Famiglia Salesiana in azione

Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA)

«Vorrei esprimere la nostra gratitudine a tutti per aver contribuito ad alleviare le sofferenze della gente, in linea con le indicazione del Papa e del Rettor Maggiore che invitano tutti noi ad aiutare le persone colpite da questa pandemia – ha manifestato l’Ispettore salesiano della Thailandia –. La Famiglia Salesiana non può restare inerte e non provare compassione. Cerchiamo di essere i primi a diffondere la solidarietà e coltiviamo un cuore sensibile alle situazioni che stiamo affrontando». Anche se queste distribuzioni rappresenteranno forse solo un piccolo contributo di fronte alle tante necessità dei poveri, hanno un valore e un grande significato per gli eredi del carisma di Don Bosco, che sono e restano al fianco dei poveri nella società thailandese.

Figlie della Regalità di Maria (SQM)

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India

DEEP GURUNG, EX ALLIEVO DI DON BOSCO E LAICO IMPEGNATO: “Dove c’è la volontà, si trova anche una via”

Deep Gurung è un ex allievo di Don Bosco, un ex collaboratore di BoscoNet India e, attualmente, lavora per la DB Tech India. Vive e lavora a Shillong, Provincia INS, nello Stato indiano di Meghalaya.

«Ho fatto un po’ di lavoro anche qui… Ma, sebbene io abbia fatto tutto da solo, dalla raccolta dei fondi alla distribuzione, l’ho sempre fatto a nome della DB Tech. Qualunque cosa io sia oggi, qualunque conoscenza abbia acquisito, qualunque reputazione abbia conquistato nel lavoro sociale nella mia città, è tutto merito di Don Bosco. Io, come allievo di Don Bosco, ho sempre tenuto bene a mente i suoi insegnamenti e lui è la mia fonte di ispirazione…

Ma, allo stesso tempo, non dimentico mai ciò che ci hai insegnato e in momenti come questo ripenso a ciò che hai detto e spiegato e questo mi dà la spinta per andare avanti con più forza, convinzione e fervore. E’ una benedizione, per me, aver lavorato 36

con BoscoNet, ai tuoi tempi. È stato dato aiuto ai bisognosi nei centri urbani, mentre i villaggi erano rimasti trascurati. Per questo motivo, abbiamo contattato i Capi dei diversi villaggi delle colline Khasi, occidentale e orientale, e abbiamo ricevuto una lista di 300 famiglie che avevano bisogno di aiuto.

Abbiamo, quindi, cominciato a raccogliere fondi e, per grazia di Dio, abbiamo ottenuto riposte sia finanziarie che in natura. Abbiamo diviso l'intero gruppo in tre fasce e abbiamo iniziato il nostro lavoro. Abbiamo completato la prima fascia che copre 138 famiglie. Presto inizieremo a occuparci della seconda e della terza fascia ed entro la fine di questa settimana o all'inizio della prossima, copriremo tutte e 300 le famiglie. Ringraziamo in particolare la DB Tech India e Padre George Mathew (direttore di Don Bosco Tech India) per il loro sostegno e il

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signor Stelius (ex allievo di Don Bosco Tech, Nongstoin, Meghalaya) che ci hanno aiutato a identificare le famiglie bisognose e a distribuire loro il materiale di soccorso. Era impossibile inviare i materiali dalla capitale, visto che la mobilità tra i distretti è limitata, eppure la necessità di spedire quel materiale di soccorso era urgente. E così, grazie alla fama di cui Don Bosco gode, per tutte le sue opere buone nei confronti dei bisognosi, Dio ha inviato qualcuno per aiutarci. Infatti, Stelius, il nostro ex allievo, si è fatto avanti e si è candidato a gestire la questione. In questo intero processo ho imparato due cose: 1) se c’è la volontà, il modo si trova; 2) se vuoi fare qualcosa di buono per la società, senza secondi fini, allora vai avanti con coraggio, anche se sei solo, perché Dio ti manderà tutto l'aiuto di cui hai bisogno, come Padre. M. C. George ci insegnava a BoscoNet». #stayhome #staysafe


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Chennai

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Paraguay

SOLIDARIETÀ SALESIANA A VILLARRICA Villarrica, Paraguay – maggio 2020

La Famiglia Salesiana del Paraguay ha organizzato varie azioni di solidarietà in diverse parti del Paese per aiutare le famiglie vulnerabili durante il periodo di quarantena obbligatoria.

Ad esempio nella città di Villarrica gli alunni del Centro Studentesco del Collegio Salesiano “Don Bosco”, si sono organizzati per raccogliere cibo e portare le merende a bambini e giovani di diversi quartieri. Gli insegnanti hanno organizzato un grande “pranzo popolare” per varie famiglie del quartiere. Inoltre gli ex allievi del Collegio hanno offerto il pranzo a 700 famiglie locali. Le attività di solidarietà aumentano e si svolgono tutte adottando le necessarie misure di sicurezza sanitaria.

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Guatemala

UNA PASSIONE PER LA MEDICINA AI TEMPI DI COVID-19 SENZA DIMENTICARE DI ESSERE UN EX ALLIEVO DI DON BOSCO: DR. VENANCIO DE LEÓN

che gestisce e amministra il Centro di Formazione Professionale “Padre Bartolomé Ambrosio, SDB”.

«Il Dottor Venancio oltre alle sue qualità professionali di medico ed Ex allievo, come persona ha una grande formazione salesiana e qualità umana», ha scritto il sig. Raúl Vázquez. E queste caratteristiche le vive come un vero professionista, con una formazione salesiana, in mezzo a questa pandemia.

(ANS – Città del Guatemala) Papa Francesco in più di una occasione ha elevato una preghiera per tutti coloro che lavorano in favore dei malati, in modo speciale il personale medico e gli operatori sanitari che stanno facendo tutto il possibile per aiutare i pazienti affetti da Coronavirus. «Ho ricevuto un messaggio di un sacerdote di Bergamo – ha commentato il Papa – chiedendo di pregare per i medici di Bergamo, Treviglio, Brescia, Cremona, che sono al limite del loro lavoro; stanno dando la propria vita per aiutare i malati, per salvare la vita degli altri». Le storie dei medici che danno la loro vita per salvare i malati sono una realtà. Que-

sto è il caso del Dottor Venancio de León, un ex allievo di Don Bosco. Nel mese di marzo circa 50.000 schermi digitali hanno illuminato le facciate degli edifici più emblematici di quasi venti città cinesi con i volti degli operatori sanitari che hanno assistito i pazienti contagiati da Covid-19. “Non c’è dubbio, i professionisti medici sono i grandi eroi di questa storia”, ha scritto la giornalista Lea A., di redEMC. In effetti, il dr. Venancio è uno questi eroi. Il 24 gennaio 2019 il dr. Venancio terminava il suo mandato come Presidente dell’Associazione Nazionale degli Ex allievi e Ex allieve di Don Bosco, per il quale ha anche presieduto la “Fondazione Alberto Marvelli”, www.exallievi.org

«Il dr. Venancio adesso lavora con i pazienti affetti da Covid-19, lasciando la sua famiglia per andare in un ospedale che sta a 5 ore dalla capitale, e dopo ritorna per fare lo stesso nell’ospedale che ha la responsabilità nazionale dei contagiati – spiega Raúl Vásquez, Direttore del “Centro Bartolomé Ambrosio SDB” –. È sempre sorridente, parla sempre di Don Bosco, di Artemide Zatti, di Maria Ausiliatrice. È un medico che vive una spiritualità straordinaria e con una serenità veramente ammirevole».

In Guatemala i casi di Covid-19 sono aumentati e ammontano a circa 5.500. Di fronte a questa situazione, il dr. Venancio «è un medico che vive per servire gli altri, non è un medico ricco, il suo lavoro è tra i più poveri, tra i salesiani, tra i seminaristi, la gente del popolo che a volte non può pagare per il suo servizio. È un ex allievo di Don Bosco che vive l’educazione salesiana ricevuta», afferma il sig. Vásquez.

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Indonesia

PANDEMIA DI CORONA VIRUS INIZIATA IL 2 MARZO

Cooperatrici salesiane cuciono mascherine

Distribuzione di donazioni agli anziani

La pandemia di corona virus in Indonesia è iniziata il 2 marzo 2020, con la scoperta di 19 malati. Numerose regioni in Indonesia hanno imposto restrizioni sociali su larga scala.

fondamentali della vita quotidiana come l’acquisto di cibo e medicine. Molte organizzazioni sociali e gruppi privati si sono immediatamente mobilitati per aiutare queste persone e cercare di sottrarle alle difficoltà economiche e alla fame.

A quasi tutti i tipi di aziende, incluse le fabbriche, è stato imposto di chiudere; tutto il lavoro d’ufficio viene svolto da casa così come l’istruzione, che viene effettuata online. Di conseguenza, molte persone sono state licenziate dal lavoro, le strade sono all’improvviso diventate deserte. In giro solo i veicoli per la consegna di cibo che portano generi di prima necessità, gli unici a poter girare. A coloro le cui vite dipendono fortemente dal reddito giornaliero come operai, operai edili, autisti di trasporto online, venditori ambulanti, piazzisti, questa pandemia ha reso la vita davvero difficile, togliendo loro la possibilità di soddisfare i bisogni 40

Cooperatrici salesiane cuciono mascherine

Hanno distribuito generi di prima necessità, mascherine e disinfettanti. Come parte della comunità, i Salesiani e i cooperatori salesiani lavorano a stretto contatto anche con altre organizzazioni per prevenire la diffusione del corona virus. I cooperatori salesiani si sono organizzati per confezionare mascherine di stoffa; gli Amici di Don Bosco, insieme con i parrocchiani della Parrocchia di San Giovanni Bosco, stanno raccogliendo fondi per acquistare beni di prima necessità e distribuirli alle persone più bisognose e a quelle direttamente colpite da questa pandemia. Continuiamo a pregare affinché i tempi difficili di questa pandemia da corona virus, finiscano presto.

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Amici di Don Bosco con i parrocchiani della parrocchia di San Giovanni Bosco preparano maschere, disinfettanti e saponi

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S OLIDARIETĂ€ - C OVID -19

P. Joseph Ola SDB con gli Amici di Don Bosco per raccogliere e distribuire le donazioni (beni di prima necessitĂ ) per le famiglie colpite dalla pandemia

Distribuzione di donazioni alle famiglie

Distribuzione di donazioni ai conducenti e ai fornitori dei trasporti online

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F ESTA DI M ARIA A USILIATRICE

Ecuador

AUSILIATRICE E MADRE, PREGA PER NOI Dal Vicino Oriente al tramonto delle acque del Pacifico, dall'estremo nord polare alla Patagonia argentina, attraversando le bianche Alpi e fino al Camino de Santiago, sollevare polvere attraverso il Sahara africano fino alle rive del Nilo, dall'antica India camminando attraverso l'alto Nepal e la Cina, attraverso le pianure americane, attraverso le Ande e la giungla amazzonica, attraverso la bocca dei suoi seguaci è già arrivata la buona notizia, la madre del figlio di Dio, è anche la madre dei salesiani.

Non aver paura del minimo dubbio, il fondatore ha condannato, perché la compagna e amica della Vergine Maria viene dal giornale sognante, tutte le suppliche rivolte a Lei raggiungono la misericordia di Dio, poiché confidava in lei e Maria non lo deluse mai, portando nel suo grembo suo figlio che in seguito fu il Redentore, il dolore della madre ha sofferto e il conforto umano non è mai esistito, ai piedi di una croce di legno fino alla fine, Cristo lo amava, e con il suo sacro mantello si asciugarono le lacrime sul viso.

Quella coraggiosa donna ebrea il cui cuore ferito dal dolore, fu la prima a diventare l'aiuto del peccatore, i seguaci di Gesù Cristo chiesero la sua protezione, e per generazioni i cristiani hanno reclamato la loro dedizione, Santa Maria, aiuto dei cristiani e madre di Dio, la Vergine Ausiliatrice di Don Bosco, la sua divina ispirazione, santo patrono del diseredato, dolce insegnante dell'educatore, rifugio del camminatore, rifugio e consolazione per l'afflizione.

Salesiani e salesiane, collaboratori e ex allievi, e tutti quelli che hanno profuso il tuo aiuto, senza esitazione ti hanno proclamato Aiuto Umano, perché il tuo amore è immenso ed è arrivato per tutti, e in questi tempi di malattia, disoccupazione e povertà, la tua protezione per te piangiamo Madre Aiuto e Maestro, rivolgi il tuo sguardo dolce e speciale verso il mondo salesiano, e che nessun collaboratore salesiano sia interessato dalla pandemia. Ausiliatrice e Madre, prega per noi. Dr. Fredi Portilla Farfán (festa di Maria Ausiliatrice, 2020)

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F ESTA DI M ARIA A USILIATRICE

CHIAMATI A FORMARE UNA GRANDE CATENA DI SALVEZZA

Cile

(ANS – Santiago) Negli ultimi cinque mesi l’umanità ha vissuto un periodo di incertezza dovuto alla diffusione di Covid-19. Milioni di persone sono state contagiate e migliaia hanno perso la vita a causa della pandemia. Sono tempi difficili in cui la fede di milioni di credenti è stata messa alla prova. In risposta, la Chiesa ha messo piede con decisione nei cortili digitali, per non perdere la comunione con il popolo di Dio che era costretto a rimanere nelle proprie case per ragioni di sicurezza. L’Ispettoria salesiana del Cile (CIL) ha trasmesso attraverso le reti sociali le celebrazioni della Quaresima, della Settimana Santa, della Pasqua, e continua ad accompagnare la Famiglia Salesiana. Domenica 24 maggio ha celebrato ancora una volta, online, la Festa di Maria Ausiliatrice, trasmessa contemporaneamente attraverso Facebook e Youtube, con la partecipazione digitale di oltre 1.400 persone, che si sono collegate per invocare insieme l’intercessione della Santa Vergine. L’Eucaristia è stata presieduta nel Santuario di Maria Ausiliatrice di Santiago da don Victor Mora, Direttore del centro salesiano di Alameda, ed è stata concelebrata dai salesiani della comunità religiosa locale. L’Ispettore dei Salesiani in Cile, don Carlo Lira, nell’omelia, trasmessa dalla comunità

del Teologato di Lo Cañas, ha incentrato il suo messaggio sulla connessione tra Dio, sua madre e noi.

«In breve, Dio è il nostro Aiuto, il salvatore di tutti. Ha aiutato Maria, affinché Ella fosse la nostra Ausiliatrice. Pertanto, anche noi possiamo aiutare gli altri. Di conseguenza, tra Dio, la Madonna e noi, si forma un’immensa e formidabile catena di aiuto, di salvezza: il nostro Aiuto (Dio), l’Ausiliatrice (Maria), e gli aiutanti (noi)… Quando ci avviciniamo a Maria Ausiliatrice, Ella ci accoglie come madre, ma ci incoraggia anche ad aiutare gli altri».

La quarantena e le distanze non hanno impedito ai gruppi della Famiglia Salesiana di essere presenti online a questa celebrazione: Figlie di Maria Ausiliatrice, Volontarie di Don Bosco, Salesiani Cooperatori, Ex allievi delle Figlie di Maria Ausiliatrice ed Ex allievi di Don Bosco, membri dell’Associa-

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zione di Maria Ausiliatrice (ADMA), della Comunità della Missione Don Bosco, di Cançao Nova, dei gruppi Incontro dei Padri nello Spirito (EPE) e Incontro delle Madri nello Spirito (EME) e delle reta “Hogares Don Bosco” si sono occupati di dare vita alla Liturgia della Parola, all’Eucaristia e alla preghiera universale, dimostrando ancora una volta la grande diversità di talenti e la comunione di spirito che esiste all’interno della Famiglia Salesiana in Cile. L’Eucaristia si è conclusa con l’invito a partecipare alla raccolta online 2020 della Fondazione Don Bosco del Cile, che si terrà nel mese di giugno per aiutare bambini, giovani e adulti in situazioni di strada. La registrazione e la trasmissione della Messa è stata realizzata grazie allo sforzo congiunto della Famiglia Salesiana, dell’area comunicazione e del centro multimediale “Caeteratolle”.

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B UONI CRISTIANI E O NESTI CITTADINI

Italia

“QUESTO È IL LUOGO DOVE SI FORMANO BUONI CRISTIANI E ONESTI CITTADINI”

«Siamo orgogliosi di appartenere tutti alla grande Famiglia Salesiana». Questa l’affermazione di tre ex allievi (Roberto, Piero e Sandro) + 1 (Simonetta). Infatti, dopo che lo scorso numero di “EX ALLIEVI Newsflash” ha visto la testimonianza di Roberto Buccione, a suo tempo frequentatore dell’Oratorio salesiano di Cinecittà (Roma), su quella scia ecco i ricordi di due suoi fratelli e della moglie di Sandro, presenti nello stesso ambito oratoriano. sotto coi bottoncini di lato che venivano direttamente dall’America, regalo chissà di chi al nostro oratorio. Era il nostro orgoglio e nei vari campi romani le portavamo un po’ tronfi attirandoci qualche invidia e tanta ammirazione.

Quando mi è stato chiesto di portare la mia esperienza di oratoriano, ho subito pensato quale aspetto fosse più importante approfondire: quello di giovane adolescente che cresceva in un quartiere in pieno sviluppo, Don Bosco a Cinecittà; di ragazzo che amava lo sport, nel mio caso la pallacanestro, di giovane cristiano in formazione, di un ragazzino pieno di energia che ripeteva alla mamma, dopo aver fatto i compiti... “a mà, io vado all’oratorio”.

La mia frequentazione dell’oratorio inizia quando avevo 10 anni, dal 1964 circa, al 1978.

L’avrò detto migliaia di volte, tanti sono stati i pomeriggi, le domeniche, le lunghe estati assolate, che mi hanno visto percorrere i 400 metri tra casa e il portone dell’oratorio.

E così sono iniziati i campionati, con la mia squadra che, unica credo in Italia, si presentava in campo con delle tute a dir poco meravigliose: azzurre, di stoffa rasata, le giacchette coi bottoni e i calzoni larghi

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All’inizio, nel giovane quartiere tutto in costruzione era l’unica valvola di sfogo per i giovani, l’unica possibilità, oltre al classico prato, di dare due calci al pallone con una rete vera, di incontrare amici, e, per me, di centrare il canestro o, almeno tentarlo in ore e ore di gioco, di ginocchia sbucciate, di stanghette degli occhiali rotte.

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In tanti anni, posso dire che sempre abbiamo portato fieri, e con buoni risultati, il nome di Don Bosco di Cinecittà sia in città che in provincia, che, a volte, in altre regioni... e sì, perché in alcune occasioni, siamo andati anche a giocarci le finali... Era un fermento l’oratorio, di giochi e attività sociali e religiose. Tutte con i giusti tempi, senza forzature: la Messa, gli incontri settimanali con i tanti sacerdoti, gli allenamenti, il catechismo.

La noia non era di casa tra le mura dell’oratorio, centinaia di giovani si alternavano, qualcuno entrava e poi scappava, ma tanti entravano e restavano e si formavano.

Sono stato sempre d’accordo con chi ha detto che noi tutti siamo le persone che, nella vita, abbiamo incontrato, quelle con cui abbiamo parlato, discusso, ragionato,


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Finale nazionale Don Bosco Cinecittà - Don Bosco Crocetta Torino

Fasi eliminatorie L’Oratorio nel 1960

chi ci ha colpito, a volte ferito, chi ci ha indicato il giusto, chi ci ha fatto vedere l’ingiustizia.

dei bambini, capire come potevamo, umilmente condividere con loro alcune necessità.

Ecco, io ho avuto il mio mentore nell’oratorio, sono cresciuto con lui per anni, gli anni della formazione: una persona speciale che, purtroppo, è venuta a mancare nel gennaio scorso. Parlo di don Lorenzo Scarfone, un prete unico: duro il giusto, dolce il giusto, tenero e rude. Con lui ho passato gli anni dei campi-scuola estivi, ho incontrato i “baraccati”; si, perché a un chilometro da noi c’erano i baraccati e don Lorenzo ce li ha fatti conoscere, ci ha fatto parlare con loro, visitare le loro baracche, incrociare gli occhi

Ho conosciuto tanti sacerdoti che ci sostenevano nelle attività dell’oratorio, che ci accompagnavano nelle varie iniziative, ricordo un giovane salesiano, don Gerry Luce che è stato con noi, credo per due anni, entusiasta e coinvolgente. Accento americano, per primo utilizzava gli audiovisivi nei suoi incontri, una bella persona. Ma don Lorenzo, insisto è stato unico e, molto di quello che sono, lo devo a lui. Con lui sono diventato allenatore dei ragazzi del 1960, il loro fratello maggiore, un umile www.exallievi.org

esempio per la loro adolescenza. E don Lorenzo, sempre lì a consigliarmi, correggermi, spronarmi. Poi lui se n’è andato, in Madagascar, missionario tra gli ultimi. Il tempo è passato, tutti hanno preso la loro strada, le famiglie hanno assorbito ogni energia, l’oratorio si è trasformato negli anni, come ogni cosa. Ogni tanto passo davanti a quel portone e sempre rivedo quanto scritto in alto all’ingresso, ben visibile... “Questo è il luogo dove si formano Buoni cristiani e Onesti cittadini” Piero Buccione

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ORATORIO DON BOSCO CINECITTÀ l'esempio cristiano di Don Bosco a diverse problematiche sociali, dalla solidarietà al volontariato, dal rapporto con i coetanei a quello con i nostri genitori.

Come i miei fratelli Roberto e Piero, anche io all'età di 10 anni, iniziai a frequentare l'Oratorio salesiano Don Bosco.

Il Centro giovanile, in quel periodo (1976), era uno dei pochissimi punti di ritrovo del quartiere e a distanza di anni posso dire di essere stato fortunato ad avere una struttura dove impiegare il tempo libero dopo la scuola, praticare sport, incontrare amici che tutt'ora frequento, avere la possibilità di seguire un percorso educativo cristiano, dandomi valori che mi hanno aiutato nella mia formazione caratteriale.

Tutto questo grazie ai sacerdoti che si sono susseguiti alla direzione e gestione del Centro e ai volontari animatori che impiegavano il loro tempo libero ad organizzarci il nostro.

Come dimenticare persone come don Lorenzo Scarfone, don Vincenzo Ledda, don Franco Marsoner! Quest'ultimo, in particolare, è sempre stato presente nei momenti 46

personali importanti, belli come il mio matrimonio e i battesimi dei miei figli e nei momenti delicati quali le perdite dei nostri genitori, anche loro frequentatori dell'oratorio come cooperatori salesiani. Ancora oggi don Franco lo si può incontrare nel cortile di Piazza Decemviri con le sue innumerevoli chiavi che fa girare vorticosamente come una pistola, sempre pronto al colloquio personale e ad animare le rimpatriate degli ex-oratoriani.

Come dimenticare inoltre i ragazzi più grandi di noi, che oltre a darci i primi rudimenti di svariate discipline sportive, organizzavano tornei interni al Centro, per poi indirizzarci verso quelli delle varie Federazioni CONI, conseguendo ottimi risultati; si occupavano inoltre anche della nostra formazione; infatti accanto agli allenamenti, c'erano sempre degli incontri spirituali o durante l'estate organizzavano dei campi scuola, dove ci proponevano diversi argomenti di confronto, che spaziavano dal-

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Concludendo, l'oratorio è stato il mio punto di riferimento per molti anni, da giocatore di basket prima, ad allenatore-educatore poi, ho avuto oltre l'ambiente familiare, un altro luogo sano dove crescere e dove contribuire a far crescere i ragazzi più piccoli di me e cosa più importante, ho conosciuto Simonetta, mia moglie con la quale siamo giunti al 25° anno di matrimonio nel corso del quale mi ha donato due meravigliosi figli Alessio e Mattia. «Chiamata in causa, anche io voglio condividere la mia esperienza di oratoriana. Sono Simonetta, la moglie di Sandro ed ho iniziato a frequentare l'oratorio dall'età di 14 anni. Per noi galeotto fu lo spettacolo teatrale “Siamo Gente di Festa”, ispirato alla vita di Don Bosco. Già, l'oratorio era anche questo: canto, ballo e recitazione ed è per questo che tale luogo ha esercitato una grande attrattiva nel periodo della mia adolescenza.

Gli amici che ho conosciuto allora sono ancora gli amici di oggi ed il personaggio di Don Bosco, che ho scoperto ed ho imparato ad amare negli anni più belli della mia vita, continua ad essere una guida importante nel mio lavoro di insegnante». Sandro Buccione e Simonetta Nardi


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Sandro premiato da Galluccio mitico dirigente e giudice di marcia

Simonetta in una esibizione corale al Cineteatro Don Bosco

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Rappresentazione del Marchese del Grillo

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N OTIZIE

Macao

AVVIATI I LAVORI DI RESTAURO DELL’“INSTITUTO SALESIANO” visione della pianificazione, dell’attuazione e del programma generale del progetto. La terza, infine, è stata la cerimonia di inaugurazione dei lavori. Il progetto verrà realizzato in due fasi: la prima fase prevede la demolizione della vecchia struttura costruita negli anni ‘20, con la costruzione delle nuove strutture per migliorare l’educazione primaria.

(ANS – Macao) L’“Instituto Salesiano” di Macao, la “Casa Madre” dell’Ispettoria cinese, venne affidata ai salesiani nel 1906. All’epoca era una scuola-orfanotrofio ed ebbe come suo primo Direttore San Luigi Versiglia. Oggi ospita una scuola elementare e secondaria ed è in fase di ampliamento, con l’obiettivo di fornire un’educazione salesiana sempre migliore e a un maggior numero di giovani di Macao. Il 24 maggio 2020, nonostante i timori di Covid-19, il Preside, don Joseph Chow PakFai, è riuscito a tenere la cerimonia di inizio dei lavori di ampliamento. Guardando indietro con gratitudine, don Joseph ha espresso il suo più profondo ringraziamento all’ex supervisore, don Pedro Ho Kuong-Ling, che ha immaginato i biso48

gni urgenti per uno sviluppo trasformativo e innovativo dell'educazione scolastica, mentre la scuola celebrava il suo centenario nel 2006.

«Senza la visione di P. Ho, questo progetto forse non sarebbe stato possibile» ha manifestato. Don Joseph ha poi ringraziato Maria Ausiliatrice, per aver reso possibile il verificarsi della cerimonia, e l’attuale supervisore, don Francis Hung Chi-Kong, per il suo continuo sostegno e le sue preghiere per questo progetto. La cerimonia ha previsto tre sessioni. Nella prima, è stata presentata una breve storia della scuola con una presentazione fotografica, incentrata sui cambiamenti nell’edificio e nelle strutture scolastiche. Nella seconda, è stata presentata una re-

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Inoltre, per la sezione secondaria sarà costruita una nuova struttura di 7 piani per fornire un’educazione più completa. La seconda fase prevede la demolizione della vecchia struttura dell’attuale edificio della sezione secondaria e la costruzione di una nuova struttura a 4 piani. L’intero progetto dei lavori dovrebbe essere completato nel 2024.

Gli Exallievi dell’Instituto Salesiano sono profondamente coinvolti nel presente lavoro educativo e pastorale della loro Alma Mater e sono stati ben rappresentati in questa speciale cerimonia; e tra i 4 novizi dell’Ispettoria cinese dell’anno 2019-2020, uno ha studiato proprio all’Instituto salesiano.

«Ci auguriamo che il rinnovamento delle strutture fisiche favorisca anche la crescita della Comunità Educativo-Pastorale dell’Istituto Salesiano di Macao» commentano i salesiani del posto.


N OTIZIE

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I NTERVISTA

Filippine

ANDRE LAUNIO, GIOVANE OSSERVATORE AL CAPITOLO GENERALE 28 (ANS – Manila) Andre Launio è un giovane animatore del Movimento Giovanile Salesiano delle Filippine Nord (FIN), ex allievo dell’Istituto Tecnico salesiano di Mandaluyong. A 22 anni è stato selezionato tra i 15 giovani di tutto il mondo che hanno partecipato come osservatori al Capitolo Generale 28° della Congregazione Salesiana. Ecco cosa riporta di quell’esperienza, del suo contributo, dei suoi sogni per la Congregazione e la Famiglia Salesiana. Cosa vorresti per la formazione dei salesiani? «Spero che la formazione salesiana dia maggiore enfasi alle preoccupazioni cruciali che toccano direttamente i giovani di

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oggi. I problemi dei giovani di oggi sono diversi dai problemi dei giovani di ieri, questo dovrebbe essere molto sottolineato. E i salesiani dovrebbero stare al passo con i tempi. Spero e prego che la formazione dei salesiani rafforzi i futuri candidati ad essere saldi negli insegnamenti della Chiesa e, allo stesso tempo, a praticare nella loro vita comunitaria la cultura dell’inclusione».

E cosa sogni per la missione condivisa tra salesiani, laici e giovani?

«I salesiani sanno essere guide importanti per i giovani, dal punto di vista accademico e spirituale. Sono la personificazione concreta dell’amore di Dio per i giovani. Tuttavia, alle volte trascurano il desiderio innato dei giovani di essere al servizio di Dio e la

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capacità dei giovani di essere parte della loro missione. Come hanno detto i giovani presenti nel Capitolo Generale 28°: “Noi siamo complementari alla missione, non una parte separata della missione”. Ecco, io sogno un tempo in cui i salesiani coinvolgano i giovani nei processi decisionali importanti. Sogno un giorno in cui i salesiani e i laici collaboratori della missione lavorino mano nella mano per avvicinare più persone a Dio, specialmente nei luoghi dove la nostra fede non è ancora fiorita. E spero e prego che la cultura del “salesiano da scrivania” sia definitivamente sradicata. Perché insieme ai laici corresponsabili, i salesiani devono essere presenti con i giovani e camminare con loro, non stare a comandare dall’alto».


I NTERVISTA

“Noi giovani siamo complementari alla missione, non una parte separata della missione” Qual è stata la tua esperienza con i Delegati del Capitolo Generale 28?

«L’esperienza che ho avuto con i miei compagni di gioventù di diverse parti del mondo mi ha fatto capire quanto sia stato grande l’impatto dell’opera di Don Bosco. Indipendentemente dal Paese, dalle tradizioni e dai costumi da cui provenivamo e di cui siamo portatori, l’amore e il carisma di Don Bosco erano radiosamente vivi in tutti noi.

All’inizio c’è stata una fase di conoscenza. Ma dopo qualche tempo, ci siamo sentiti veramente fratelli e sorelle, per la familiarità che avevamo con Don Bosco e per l’influenza che ha avuto sulle nostre vite. Il legame si è stabilito rapidamente perché non ci siamo mai sentiti diversi l’uno dall’altro, essendo tutti parte della famiglia di Don Bosco.

L’interazione con loro ha allargato i miei orizzonti: ho conosciuto le realtà e i disagi che ogni singolo ambiente deve affrontare. C’è questa realtà che mentre un ambiente gode della libertà religiosa, un altro fatica a praticare quotidianamente la propria fede o ad esprimersi per vari motivi (dovuti ai governi, all’essere una minoranza religiosa nel proprio Paese…).

Aver dialogato con loro mi ha fatto diventare grato per le cose che vivo e di cui beneficio, e mi ha permesso di non chiudere gli occhi sulle realtà, le difficoltà e le prove che affrontano tanti miei fratelli e sorelle».

Cosa ti attendi dal processo successivo al Capitolo Generale?

«Il Capitolo Generale è stato davvero meraviglioso e promettente. Le idee e le intuizioni di ogni singolo Delegato hanno saputo

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rispecchiare davvero le situazioni attuali dei salesiani di oggi. Ha aperto la strada ai salesiani per affrontare i problemi allarmanti che i giovani si trovano ad affrontare oggi, e ha aiutato i salesiani ad essere rilevanti nel complesso, ma pur sempre umano, “mondo digitale” dei giovani. L’unica preoccupazione che ho è l’attuazione delle cose che sono state discusse nelle singole Ispettorie. Spero e prego che ogni intuizione possa essere attuata con successo in tutte le Ispettorie e in tutte le comunità, nei cortili, nelle scuole, nelle istituzioni… È necessario che ogni salesiano rifletta e discerna il cammino da percorrere in relazione ai frutti che il 28° Capitolo Generale ha prodotto. Va sottolineato che è attraverso il cammino con i giovani che potremo realizzare ciò che Dio e Don Bosco desiderano per meglio servire i giovani».

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F AMIGLIA S ALESIANA

RINGRAZIAMENTO E NOMINA DI DON EUSEBIO MUÑOZ a Procuratore della Procura Missionaria Salesiana di Madrid rerà la massima qualità, svolgendo l'importante compito che il Rettor Maggiore gli ha affidato. Come diciamo in Spagna: siamo in buone mani». In un messaggio a tutta la Famiglia Salesiana ha espresso poi gratitudine a tutti coloro con cui ha condiviso gli anni di servizio come Direttore per 11 anni nella Comunità "Don Bosco" della Visitatoria dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) e gli ultimi 6 anni con la Famiglia Salesiana.

(ANS – Roma) Lo scorso 8 maggio il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha ringraziato pubblicamente don Eusebio Muñoz per il servizio svolto per sei anni come Delegato del Rettor Maggiore per la Famiglia Salesiana e ha annunciato la sua nomina a Direttore e Procuratore della Procura Missionaria Salesiana di Madrid, Spagna. Don Juan Carlos Pérez Godoy, Consigliere per la Regione Mediterranea, in una lettera indirizzata ai Salesiani, ha scritto:

«Prima di tutto, desidero affermare che il Rettor Maggiore ha nominato don Eusebio Muñoz Ruíz Procuratore della Procura Salesiana di Madrid. Finora don Muñoz è stato il Delegato del Rettor Maggiore per la Fa52

«Il ringraziamento non può essere inteso come un gesto obbligatorio e formale – ha miglia Salesiana». detto don Muñoz - Mi ha fatto molto bene parQuesto nuovo compito di Procuratore è in- tecipare all'opera generosa di tante persone dubbiamente di grande importanza e rilevanza e constatare la risposta permanente a Dio dei nostri gruppi. in questo momento storico. Come ha detto un salesiano a don Eusebio, questo incarico: «Richiederà molto lavoro, ma credo che sarà in grado di svolgere il servizio con la buona tenacia che lo caratterizza, con la creatività che questi nuovi tempi di postpandemia richiedono e con un'identità segnata dalla salesianità che indossa».

La gentilezza che avete avuto con me e la generosità del vostro accompagnamento hanno reso il lavoro più facile e piacevole. Il Signore, attraverso di voi, è stato generoso con me. Grazie!».

In questi ultimi anni don Muñoz è stato uno dei grandi animatori della Famiglia Salesiana, ha In una missiva inviata alla Famiglia Salesiana, viaggiato per tutto il mondo animando e forche ha servito in questi ultimi anni, don Muñoz mando i responsabili della Famiglia Salesiana ha ringraziato tutti i gruppi, i dirigenti e i su- in ogni Ispettoria delle 7 Regioni Salesiane. periori dei rami della Famiglia Salesiana e ha invitato tutti ad accompagnare il nuovo Dele- Conclude ora il suo sessennio donando alla gato del Rettor Maggiore, don Joan Lluís Playà. Congregazione Salesiana un libro: "La Fami«Sono convinto che don Joan Lluís ci assicu- glia Salesiana di Don Bosco".

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F AMIGLIA S ALESIANA

JOAN LLUÍS PLAYÀ I MORERA Nuovo Delegato Mondiale per la Famiglia Salesiana (ANS - Roma) Venerdì 8 maggio, al termine della sessione del Consiglio Generale, durante la buona notte del Rettor Maggiore, Don Angel Fernandez Artime ha annunciato la nomina di don Joan Lluís Playà a Nuovo Delegato Mondiale per la Famiglia Salesiana. Nato a Terrassa (Barcellona) nel 1947, ex alunno della Casa Salesiana di Terrassa, nel 1966 è entrato a far parte dei Salesiani ed è stato consacrato sacerdote 1977.

Ha studiato pedagogia, formazione per gli adulti, teologia pastorale e teologia spirituale e ha conseguito la Laurea in Teologia morale presso la Facoltà di Teologia di Barcellona.

ispettoriale (Barcellona). 1988-1994. Direttore della comunità, insegnante e responsabile del lavoro ad Andorra.

Inoltre tra il 2007-2010 ha ricoperto i servizi di Direttore della comunità, insegnante e responsabile del lavoro e delegato ispettoriale della Comunicazione.

1969-1972. É stato membro del Consiglio delle comunità di Sant Vicenç dels Horts e Girona, formatore degli Aspiranti e professore a Girona.

1994-2000. Direttore della comunità, professore e responsabile dell'Opera di Barcellona-Sarrià e dal 1997 al 2000 consigliere Ispettoriale (Barcellona).

2011-2015. Assistente regionale del VDB 2014-2015 Consiglio ispettoriale (SMX). Consigliere e Delegato della Famiglia Salesiana.

1975-1981. Incaricato dello studio dei ragazzi nella scuola e nella pastorale, insegnante e formatore degli aspiranti. Animatore di una comunità cristiana in un quartiere marginale di Terrassa (Barcellona).

2000-2006. Consigliere Ispettoriale (Barcellona). 2000-2003 Vicario ispettoriale. Responsabile delle scuole 2003-2006 Delegato alla formazione

1981-1982. Assistente dei novizi a Terrassa (Barcellona). 1982-1988 Ha fatto parte del Consiglio

Tra il 2006 e il 2014 è stato ad Andorra e Barcellona-Rocafort. Consigliere ispettoriale, delegato della Pastorale giovanile. www.exallievi.org

È stato chiamato dal Rettor Maggiore a Roma, sede centrale dal 2015 al 2020, come Assistente Centrale del VDB e del CDB. Segretario della Regione del Mediterraneo. Insieme alla sua nuova Responsabilità continuerà ad essere l'Assistente centrale della VDB e della CDB. Il Rettor Maggiore ha ringraziato il servizio di Padre Eusebio Muñoz che dal 2014 ad oggi è stato il Delegato mondiale della Famiglia Salesiana nella Congregazione.

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EX ALLIEVI Newsflash

Periodico di attualità religiosa e sociale della Confederazione Mondiale degli Exallievi ed Exallieve di Don Bosco

Direzione e Redazione Ex Allievi Newsflash Opera Salesiana Teresa Gerini Via Tiburtina, 994 - 00156 Roma (Italia) tel. (+39) 06.409.003 Internet: www.exallievi.org

Casa Generalizia Sede Centrale Salesiana Via Marsala, 42 - 00185 Roma (Italia) tel. (+39) 06.656.121 Centralino Fax (+39) 06.656.12.556 Internet: www.sdb.org E-mail: rmg@sdb.org

Direzione e Coordinamento redazionale Pierluigi Lazzarini newsflash@exallievi.org pierluigi.2208@tiscali.it

IL NOSTRO NUMERO DI CONTO

Nome: Confederazione Mondiale Exallievi ed Exallieve di Don Bosco Banca: Banco Posta Indirizzo: Roma, Italia IBAN: IT53 0076 0103 2000 0004 3261 007 SWIFT Codice: BPPIITRRXXX Numero Bancario Account: 43261007

Collaboratori di questo numero Don Ángel Fernández Artime SDB, Michal Hort, Piero Buccione, Sandro Buccione, Allen Chan, Fredi Portilla Farfàn, Simona Hrabošová, don Václav Klement SDB, Simonetta Nardi, Michal Nemcek, don Robinson Parappilly SDB, Sandra Pistilli, Gianfrancesco Romano, don Rosario Salerno SDB, Nisaury Ventura Foto/immagini e Fonti Archivio Agenzia ANS, AustraLasia,

La Rivista trimestrale (Italiano, Inglese, Spagnolo, Francese e Portoghese) è consultabile sul sito ufficiale www.exallievi.org in queste scadenze: 25 DICEMBRE (Santo Natale); PASQUA DI RESURREZIONE; 24 GIUGNO (nascita degli Ex Allievi); 5 OTTOBRE (Beato Alberto Marvelli)

INFORMATIVA SULLA PRIVACY. Elaboriamo i vostri dati personali nella misura del vostro nome, cognome e indirizzo email, sulla base dell'articolo 6, paragrafo 1, lettera f) del GDPR (legittimo interesse a informare i membri dell'organizzazione su eventi, notizie e aggiornamenti riguardanti la nostra organizzazione e la Famiglia Salesiana), o, a seconda dei casi, sulla base del vostro consenso, esclusivamente per lo scopo sopra stabilito, ovvero informare i suoi membri su eventi, notizie e aggiornamenti riguardanti l'organizzazione e la Famiglia Salesiana tramite una newsletter. Il titolare del trattamento dei dati personali è l'Associazione Confederazione Mondiale Ex Allievi Don Bosco con sede in Via Della Pisana 111, 00163 Roma, Italia,[Via Tiburtina, 994 - 00156 Roma (Italia)] numero di identificazione: 97066620580, email office@exallievi.org, numero di telefono + 421 915 966 549. I vostri dati personali non vengono forniti a terzi, non vengono trasferiti a paesi terzi o organizzazioni internazionali.I vostri dati personali non fanno parte di un processo decisionale o di profilazione automatizzato. Il trattamento dei dati personali non è un requisito legale o contrattuale, né un requisito necessario per stipulare un contratto; non siete obbligati a fornirci i vostri dati personali. Elaboreremo i vostri dati personali finché non eserciterete il diritto di opporvi al trattamento / ritirare il consenso. Nel caso in cui desideriate saperne di più sull'elaborazione, non esitate a contattarci. Se non desiderate ricevere le nostre newsletter avete il diritto, in qualsiasi momento, senza alcuna condizione o costo, di opporvi al trattamento / ritirare il consenso, inviando una email a office@exallievi.org

Traduzioni

Ag. ANS - Sandra Pistilli

Ag. ANS - Nisaury Ventura

Ag. ANS - don Rosario Salerno

Ag. ANS - Nisaury Ventura

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