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manifestare il proprio pensiero: il Daspo è illegittimo".

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! SPORTMEDIASET » CALCIO » MILAN, DA VAN BASTEN BORDATA A SEEDORF: "NON LO AVREI MAI SCELTO"! MILAN, DA VAN BASTEN BORDATA A SEEDORF: "NON LO AVREI MAI SCELTO"!

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Le bordate di solito le scagliava in campo, ma anche a parole Marco Van Basten non scherza. Intervistato ai microfoni di Sky, la leggenda olandese ha detto la sua sulla posizione di Clarence Seedorf, senza andare troppo per il sottile: "Fosse stato per me, non avrei mai affidato la panchina del Milan a lui - la staffilata del 'Cigno di Utrecht' a Sky -. Ai rossoneri serve un tecnico più esperto: Donadoni, ad esempio, è perfetto perché allena da 15 anni". Del resto tra Seedorf e Van Basten non scorre buon sangue. Da selezionatore dell'Olanda l'ex centravanti rossonero escluse Clarence dagli Europei del 2008, ritenendolo troppo attempato per portare vantaggi agli Orange, che si fermarono nei quarti della competizione eliminati dalla Russia.

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L'idea di Van Basten è molto semplice: "Al Milan serve esperienza, ma c'è anche un allenatore di grande talento come Inzaghi. Se decidessero di affidargli la panchina avrebbe bisogno del tempo necessario". Chiusura su Balotelli, e qui Van Basten non ha dubbi: "A mio parere Mario è già un fuoriclasse - ha tagliato corto -. Il problema è che per diventare un campione vero, gli serve maggiore solidità a livello mentale".

GENNY A' CAROGNA RICORRE CONTRO IL DASPO: "E' ILLEGITTIMO"! Niente stadio per 5 anni? Lo vedremo. Quel che per il momento si sa con certezza è che la sentenza che lo ha

colpito non va giù a Genny 'a Carogna che, infatti, ha messo in mano la questione a un legale. Ed è proprio Lorenzo Contucci, avvocato dell'ultras napoletano, ad annunciare il ricorso a Radio Sportiva: "Per l'articolo 21 della Costituzione tutti hanno diritto di

Il legale spiega poi nei dettagli la linea difensiva: "Lui (Genny 'a Carogna, ndr) non innneggia all'assasino di Raciti ma sostiene che l'assassino è un altro soggetto. Gli stessi Ris di Parma sostengono che Raciti è morto per altre cause e un conto è essere condannato per omicidio un conto per resistenza a pubblico ufficiale o altri reati. Seguendo la stessa logica devono condannare Berlusconi ogni volta che dice di essere innocente. Non c´è scritto su quella maglia viva l´assassino di Raciti, qui si reintra nell'ambito della manifestazione del pensiero". Per l'avvocato Contucci non è costituzionale impedire che qualcuno indossi magliette come quella proSpeziale vestita da Genny 'a Carogna: "Ieri la Polizia ha messo fuori dal San Paolo tre tifosi che avevano la stessa maglietta? La Polizia mantiene una linea illeggittima e già sconfessata da diversi Tar del territorio nazionale, manifestare un pensiero per quanto criticabile non è reato e se Polizia vuole porsi in contrasto con Costituzione mi spiace".

MILAN, DA VAN BASTEN BORDATA A SEEDORF: "NON LO AVREI MAI SCELTO"!

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Le bordate di solito le scagliava in campo, ma anche a parole Marco Va n B a s t e n n o n s c h e r z a . Intervistato ai microfoni di Sky, la leggenda olandese ha detto la sua sulla posizione di Clarence Seedorf, senza andare troppo per il sottile: "Fosse stato per me, non avrei mai affidato la panchina del Milan a lui la staffilata del 'Cigno di Utrecht' a

Sky -. Ai rossoneri serve un tecnico più esperto: Donadoni, ad esempio, è perfetto perché allena da 15 anni". Del resto tra Seedorf e Van Basten non scorre buon sangue. Da selezionatore dell'Olanda l'ex centravanti rossonero escluse Clarence dagli Europei del 2008, ritenendolo troppo attempato per portare vantaggi agli Orange, che si fermarono nei quarti della competizione eliminati dalla Russia.!

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L'idea di Van Basten è molto semplice: "Al Milan serve esperienza, ma c'è anche un allenatore di grande talento come Inzaghi. Se decidessero di affidargli

la panchina avrebbe bisogno del tempo necessario". Chiusura su Balotelli, e qui Van Basten non ha dubbi: "A mio parere Mario è già un fuoriclasse - ha tagliato corto -. Il problema è che per diventare un campione vero, gli serve maggiore solidità a livello mentale".!

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COPPA ITALIA, GENNY 'A CAROGNA MINACCIA HAMSIK: "NESSUN MORTO? SE MENTI SO DOVE TROVARTI"!

La finale di Coppa Italia fra Napoli e Fiorentina è potuta iniziare grazie a una trattativa con il capo della curva partenopea, Gennaro De Tommaso. A confermarlo è un verbale entrato in possesso del procuratore federale Stefano Palazzi e indirizzato alla Procura di Roma. 'A carogna, dopo la garanzie fornite da Hamsik sull'assenza di morti fuori dallo stadio, replica: "Se ci metti la faccia tu ce la metto anch'io. Tanto sappiamo chi siamo e dove siamo".

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Una frase che suona tanto d'avvertimento. Come racconta 'La Repubblica', Hamsik non era granché d'accordo sull'ipotesi di affrontare il capo dei Mastiffs (anche per trascorsi poco

chiari). Ma di fronte all'ipotesi prospettata alla società da Polizia e


Federazione era impossibile tirarsi indietro. Serviva che qualcuno della squadra tranquillizzasse la curva su quanto accaduto fuori dallo stadio, spazzando via le voci insistenti sulla presenza di un morto. Iniziare la partita era un passaggio cruciale per impedire che la situazione degenerasse a livello di ordine pubblico.

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Così Marek, accompagnato dagli agenti, da un dirigente del club e dall'ispettore della Federcalcio (che prenderà nota del "confronto") si presenta da Genny 'a carogna: "Con un tifoso morto non avremmo mai giocato - spiega - ma ci hanno assicurato che non è così". De Tommaso non si fida, lo invita a non credere alle "menzogne degli sbirri": "Non ci prendete in giro, l'hanno ammazzato". Così Hamsik diventa più convincente: "Ci sto mettendo la faccia. Ci sono due feriti, e non sono gravi. E non è una questione di ultras, l'aggressione è avvenuta per altri motivi". 'A carogna desiste: "Va bene. Se ci metti la faccia tu ce la metto anche io. Tanto tutti sappiamo chi siamo e dove siamo...". Poi fa il pollice alto alla curva, si può cominciare. Adesso tocca a Figc e Procura chiarire i contorni della vicenda ed esprimersi. L'Ufficio Indagini dovrà verificare se i tesserati hanno violato il codice sportivo, piegandosi "a un'illegittima pretesa e legittimando un comportamento violento, intimidatorio e aggressivo". Hamsik, però, non sembra rischiare nulla.

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R A N K I N G U E FA , I TA L I A S U P E R ATA DAL PORTOGALLO!

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L'eliminazione della Juventus per mano del Benfica è un duro colpo al calcio italiano: il nostro Paese, infatti, scivola al quinto posto del ranking Uefa alle spalle del Portogallo. Non succedeva dal 1984. Nonostante tutto, non cambierà il numero di squadre iscritto alle prossime competizioni europee: tre in Champions e tre in Europa League. L'Italia, nel 2014/15, partirà da 51.510 punti contro i 52.133 (almeno) dei portoghesi.

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In caso di vittoria in finale del Benfica, infatti, il divario potrebbe aumentare. Un pessimo segnale per l'Italia, che

quest'anno in Europa non ha fatto così male. Nel computo stagionale, infatti, siamo quasi appaiati alla Germania (14.166 i nostri punti contro i 14.614 dei tedeschi) e poco dietro l'Inghilterra. La Spagna, che vanta due squadre in finale di Champions e il Siviglia in finale di Europa League, è irraggiungibile. L'Italia, dal canto suo, paga soprattutto le ultime pessime stagioni (soprattutto

2010/11 e 2011/12). In prospettiva bisogna fare molta attenzione al ritorno di Russia e Francia, o l'Europa potrebbe davvero diventare una chimera per le nostre big (o presunte tali).

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JUVE, VENERDÌ L'INCONTRO CON CONTE!

Sono giorni decisivi, se non ore, in casa Juve. Secondo qualcuno l'attesissimo incontro tra Antonio Conte, Marotta e Agnelli dovrebbe avere luogo venerdì, alla viglia della partenza per Roma. Ci sarà da fare chiarezza sul futuro dell'allenatore bianconero e soprattutto capire quali sono le sue richieste. Per quelle economiche non dovrebbero esserci grossi problemi, mentre per quelle tecniche, il discorso è più articolato. L'allenatore pugliese vuole rinforzi di livelli per competere in Europa e anche un po' di pressione in meno.

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Se sulla seconda ci sarà poco da fare

visto che allena il primo club d'Italia e uno dei principali del mondo, sul primo si può lavorare. E la Juve si è messa da tempo già al lavoro perché è chiaro che il prossimo traguardo è quello di vincere anche in campo internazionali. magari non subitissimo, ma nemmeno troppo avanti con il tempo. E allora si cercano giocatori di livello superiore alla media, facendo sempre attenzione al portafoglio. L'attacco ha bisogno di più di un ritocco viste le partenze ormai certe di Vucinic, Quagliarella e anche Osvaldo. Il nome più gettonato è quello di Alexis Sanchez, cileno come Vidal e Isla e da tempo nel mirino dei bianconeri. Juve e Barcellona hanno dato il via alla trattativa per un cartellino valutato 30 milioni di euro. tanti, ma assolutamente trattabili, anche perché ci sarebbe la volontà del giocatore di tornare in Italia. Giocatore che sarebbe l'ideale per Conte per dare il via alla sua rivoluzione sul modulo, passando al 4-3-3 o al 4-2-3-1. Ma non c'è solo Sanchez. Nani, infatti, sembra essere un'altra pedina molto vicina alla Juve e dal Manchester United potrebbe arrivare un altro rinforzo. Si tratta di Patrick Evra, che come il portoghese è gestito da Federico Pastorello. Il terzino sinistro tra poche settimane si libererà a parametro zero e andrebbe a completare quella difesa a quattro nuovo biettivo di Conte. E poi c'è Morata, uno dei giovani attaccanti più interessanti, seguito da diversi top club e in cerca di uno spazio maggiore di quello riservatogli finora da Ancelotti. Gli ottimi rapporti tra la Juve e il Real potrebbero facilitare l'operazione, magari sulla base del prestito oneroso, visto che i Blancos non vogliono perdere un giocatore dal futuro assicurato. Tutto però è legato al fatto che lo stesso Conte e la Juve trovino le motivazioni e

l'accordo per proseguire insieme. Nel caso si dovesse arrivare alla rottura, a Torino avrebbero già pronto un piano B. O almeno una lista di possibilità sostituti, In cima c'è il nome di Roberto Mancini, che con Spalletti guida un gruppo di candidati composto da Prandelli, Simeone, Klopp e Allegri.

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MOTOGP: A JEREZ MARC MARQUEZ VOLA ANCHE NEI TEST!

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Sempre Marc Marquez. Dopo aver dominato il GP di Spagna centrando il quarto successo di fila, il campione del mondo in carica della MotoGP ha fatto segnare anche il miglior tempo nei test ufficiali sempre a Jerez de La Frontera. Lo spagnolo in sella alla Honda ha girato in 1'38"737. Jorge Lorenzo e Valentino Rossi su Yamaha sono i primi inseguitori rispettivamente a +0.262 e a +0.326 dal leader. Quarto tempo per Dani Pedrosa (Honda).

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Quinto tempo per Alvaro Bautista (Honda), Stefan Bradl (Honda) con il sesto crono. Undicesimo tempo per Andrea Iannone (Ducati), mentre Simone Corsi, che ha debuttato nella MotoGP in questo test in sella alla Yamaha FTR di Colin Edwards, ha chiuso con il 18° tempo. Per Corsi si è trattato di una prova in vista dell'eventuale passaggio nella classe regina il prossimo anno.

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MOTOGP: MARC MARQUEZ POLE DA RECORD A JEREZ! Marc Marquez spaventa agli avversari stampando il nuovo record della pista di Jerez, con il giro veloce in 1:38.120, valido per scattare dalla pole. E' la quarta di fila per il numero 93 di Honda. Dietro, Lorenzo (Yamaha) prova a resistere piazzandosi 2°, a +0.421. Pedrosa (Honda) chiude invece la prima fila, 3° a +0.510. Beffato e ancora una volta 4° Rossi (Yamaha, +0.737), che precede Espargaro (Yamaha Open) e Dovizioso (Ducati, +1.102). FP4 - E' Marquez che chiude al comando il quarto e ultimo turno di prove libere, con il tempo di 1:39.417. Il campione del mondo in carica inizia a scaldarsi in vista della qualifica vera e propria, tenendo dietro le agguerrite Yamaha di Lorenzo (+0.235) e Rossi (+0.268). Più staccato - di quasi mezzo secondo - torna a farsi vedere al quarto posto Espargaro Aleix con la M1 Open, seguito a brevissima distanza da Pedrosa (+0.533). Il sesto tempo finisce invece nelle mani di Iannone, che però con la Ducati prende già +1.054, segno


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MORTO NIGEL STEPNEY, L'UOMO DELLA SPY-STORY FERRARI!

! che il ritmo si sta già alzando. Il pilota di Vasto tiene dietro Smith, Dovizioso, Bradl e Aoyama, tutti raccolti nel gap di 1 decimo!

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Q1 - Q1 - Bautista si porta subito in vetta alla classifica provvisoria, ma alle sue spalle è caccia al miglior tempo con Crutchlow e Iannone impegnati a spremere la Ducati con le gomme più morbide. Ci credono anche Hayden e Aoyama, che spingono forte con la Honda Open e sognano un colpaccio apparentemente impossibile. Cade intanto Redding, mentre Bautista capisce che restare nel box non è più saggio e torna in pista per difedersi. Ma è proprio Nicky che trova il guizzo per saltare davanti a tutti, girando in 1:39.427 e scalzando Alvaro e Cal. Niente da fare invece per Iannone, mentre si migliora a ripetizione Aoyama che alla fine si porta in terza piazza. Quindi Hayden si qualifica per il Q2, portandosi dietro Bautista (+0.168). Beffate invece le Rosse, con Crutchlow 4° davanti a Iannone, poi Abraham, Pirro e Redding.

Non poteva avere epilogo peggiore la vita di Nigel Stepney, l'ex capomeccanico della Ferrari divenuto famoso suo malgrado per essere stato il personaggio chiave della spy-story del 2007. Stepney è infatti morto oggi, ad appena 56 anni, in seguito a un terribile incidente automobilistico. Secondo la ricostruzione della polizia di Kent, in Inghilterra, dove si trovava, l'uomo è stato travolto da un camion mentre stava parcheggiando il suo furgone.

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Stepney sarebbe morto sul colpo. Uomo di grande esperienza in Formula 1, ha lavorato in Shadow, Lotus, Benetton e in Ferrari prima di essere estromesso dal circus proprio in seguito alla spy-story tra Ferrari e McLaren.

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FORMULA 1, LUCA DI MONTEZEMOLO RIVELA: "SENNA AVREBBE CHIUSO LA CARRIERA ALLA FERRARI"!

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timidezza, in netto contrasto con il Senna pilota, un combattente sempre determinato ad ottenere il massimo”.

SUPERBIKE, ASSEN: GARA2 SOSPESA DOPO 4 GIRI PER LA PIOGGIA!

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La seconda manche del GP di Assen della Superbike è stata interrotta dopo 4 giri, quando il leader della corsa Guintoli ha alzato il braccio, obbligando la Direzione Gara ad esporre la bandiera rossa. Troppo pericoloso continuare, con la formazione di pozze d'acqua lungo tutto il tracciato e la scarsa visibilità per i piloti. Lunga la procedura di verifica dei commissari, che più volte sono entrati in pista a verificare le condizioni di aderenza.

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LA CRONACA - Il giro di ricognizione stravolge la classica procedura di partenza di gara2, inizialmente data per asciutta. Alcuni piloti rientrano subito in corsia box per montare le gomme da bagnato. Gli altri si schierano regolarmente. Per poco, perché alla fine rientrano tutti. Molti spingendo la propria moto per effettuare un cambio al volo. La Direzione Gara ritarda quindi la partenza, mentre i commenti dei piloti

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Q2 - Il time attack inizia all'insegna delle Yamaha, con Lorenzo seguito da Rossi. Dove Jorge stampa subito il giro veloce in 1:38.541, migliorando il best lap del 2013, con Valentino che resta staccato di mezzo secondo. Ma tra i due s'infilano le Honda di Marquez e Pedrosa. Alle loro spalle Espargaro Aleix è 6°, a +0.9, poi Bradl e Dovizioso. Cambio di moto per Marquez, che torna in pista agguerrito. Pedrosa si ferma invece per il classico cambio gomme, imitato da tutti gli altri.

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Con pista libera Marquez spinge forte, trovandosi però sul traguardo più lento di un soffio: 60 millesimi dietro a Lorenzo! Il muretto box allora lo richiama, per riprendere la prima moto con un set di gomme fresco. Scivola Espargaro, tradito dall'anteriore, chiuso inesorabilmente a centro curva. Accende invece caschi rossi a ripetizione Pedrosa, mentre Valentino si porta in terza piazza, riducendo a 3 decimi il suo distacco. Per poco, perché Dani trova il colpo di reni e risale: 3° per 89 millesimi! Guizzo di Dovizioso, che si porta in sesta piazza, mentre Bradl non si migliora e resta 7°.

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Il cronometro è prossimo a chiamare la bandiera a scacchi, ma fanno paura i parziali di Marquez. Il 93 è scatenato, con la moto che muove tanto e protesta ad ogni staccata violenta. Marc la tiene in linea e spreme a fondo il gas. Esce così il tempone di 1:38.120, nuovo record della pista di Jerez, che assegna al campione del mondo in carica anche la quarta pole di fila nella quarta qualifica stagionale.

"Senna voleva la Ferrari e io lo volevo in squadra". Questa la rivelazione di Luca Cordero di Montezemolo apparse sul sito ufficiale della scuderia di Maranello. Il pilota brasiliano si sarebbe incontrato con il capo della Rossa per mettere le basi di un suo clamoroso trasferimento in Italia: "Mi disse in modo chiaro che voleva chiudere la sua carriera alla Ferrari dopo esserci andato vicino qualche anno prima".

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Luca Cordero di Montezemolo rivela altri particolari del suo rapporto con il campione scomparso in seguito a un grave incidente: "Ci accordammo per rivederci presto in modo da capire come superare i vincoli contrattuali che aveva in quel momento. Entrambi concordavamo sul fatto che per un pilota come lui la Ferrari sarebbe stata il normale sbocco per rendere la sua carriera, già brillantissima, addirittura unica. Purtroppo il destino portò via a tutti gli sportivi Ayrton e Roland Ratzenberg in uno dei weekend più tristi della F1. Di Senna ricordo la gentilezza e la sua semplicità che sembrava quasi

restano dubbiosi. Infatti le poche gocce di pioggia cadute rendono subito l'asfalto viscido. Dunque scegliere la gomma giusta sembra un azzardo. Nei box si cerca la giusta interpretazione del grip, per capire se montare l'intermedia o quella da bagnato. Ma la pioggia intanto aumenta fino al livello "diluvio" e non ci sono più dubbi.

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Si parte. Baz scatta ancora alla grande, ma è Sykes che gira per primo. Per un istante, perché in un pugno di curve Guintoli ha la meglio, con Rea che s'infila in seconda posizione, beffano entrambe le Kawasaki. Melandri


finisce nelle retrovie, 9° dietro a Giugliano. Ma i due riders italiani remano forte, tornano subito ai margini delle prime posizioni, in lotta con Haslam e Davies. Un gruppetto in cui rientra anche Baz, che perde progressivamente terreno. Rientra ai box Bodovini.

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E' il 4° passaggio quando Guintoli alza la mano e dice che andare avanti non si può. Rea e Sykes devono accettare e la Direzione Gara esibisce subito la bandiera rossa. Tutti ai box, in attesa che il meteo dia tregua, mentre si susseguono le verifiche dell'aderenza della pista. Alla fine la decisione è stata

presa: la pista è migliorata e si riparte, con gara neutralizzata.

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RALLY, TEST SEGRETI DELLA TOYOTA IN TOSCANA! Toyota rompe gli indugi e sceglie la Toscana per i primi test "segreti" della Yaris Wrc. Prove top secret in una tenuta privata del Pisano nei pressi di Montecatini Val di Cecina. Allontanato Robert Kubica, curioso di spiare le novità. Al volante della nuova vettura che segnerà il ritorno ufficiale della casa giapponese nel Mondiale nel 2015 o 2016 i piloti collaudati Stephan Sarrazin e Sebastian Lindholm.

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Il rientro in grande stile di Toyota nel Mondiale rally si avvicina. Date ufficiali, al momento, non ce ne sono, ma i test in Italia della scuderia Toyota Motorsport confermano lo stato di avanzamento del progetto. Le prove sui classici sterrati toscani sono iniziate segretamente lunedì scorso e si completeranno venerdì. Tutto assolutamente off-limits. Nè per i curiosi, né per gli addetti ai lavori. Nemmeno Robert Kubica, che vive in Toscana e che quest'anno partecipa al Mondiale Rally come pilota Ford, è riuscito ad avvicinarsi alla nuova Yaris WRC. Per la vettura nipponica, sviluppata e costruita a Colonia, dove il

progetto per il Mondiale Rally viene seguito in modo riservato da qualche tempo, si tratta dell'esordio in strada.

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