Emmaus Giugno

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emmaus comunitĂ in cammino

mensile della Parrocchia di Cogliate

ANNO 33° - N. 6 - GIUGNO 2019


In copertina: Domínikos Theotokópoulos, detto El Greco, La Pentecoste (1597), olio su tela. L’opera è conservata al Museo del Prado di Madrid

ORARI SEGRETERIA La segreteria è aperta dal Lunedì al Venerdì dalle ore 16:00 alle ore 18:30. ORARI BAR Il bar dell’Oratorio è aperto nei seguen" orari: Lunedì 16:00 - 18:30 Martedì 16:00 - 18:30 Mercoledì 16:00 - 18:30 Giovedì 16:00 - 18:30 Venerdì 16:00 - 23:00 Sabato 14:30 - 19:00 Domenica 14:30 - 19:00

Giorni fes vi: ore 7:30 ore 9:00 (a S. Damiano) ore 10:30 ore 18:00 Giorni feriali: ore 8:30 tu i giorni

Ogni Sabato: dalle ore 16:00 in poi

Aperto al ma no dalle 09:30 alle 11:30 salvo imprevis" Per la prenotazione di SS. Messe, si consiglia il tempo immediatamente seguente la celebrazione delle SS. Messe feriali.

7 luglio - 15 se4embre

La nascita di un bambino è un dono stupendo che regala gioia immensa. Il Consiglio Pastorale ha deciso che d'ora in poi, alla nascita di un bambino, chi volesse può comunicare in segreteria parrocchiale il nome telefonando al numero 02.966.08.07. Le campane suoneranno a festa alle ore 13:00 e pregheremo per lui o per lei nella preghiera dei fedeli fes"va.

Parrocchia Telefono: 02.966.08.07 Mail: www.parrocchiacogliate.com Oratorio Telefono: 02.96.46.90.23 Mail: Centro Culturale Telefono: 348.42.86.664 Mail:

Mensile della Parrocchia di Cogliate Registrazione del Tribunale di Monza n. 614 del 19 ottobre 1987 Giugno 2019 - Anno XXXIII - N. 6 Redazione, Amministrazione Pubblicità: Pubblicità: COGLIATE - Piazza della Chiesa n. 1 Tel. 02.966.08.07 - Fax 02.966.11.59 02.966.11.59 Direttore Responsabile: Responsabile : Don Mauro Belloni Redazione: Antonio Castelnovo Vincenzo Di Paolo - Chiara Ferrario Paolo Sala - Mara Basilico - Cesare Lucini - Antonello Largura - Anna Beretta Stampa: Stampato in proprio

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La festa di Pentecoste è la festa dello Spirito che riunisce i linguaggi e le molte forme degli uomini dell’unica Chiesa. Festeggiamo l'8 e il 9 giugno, nel cammino che la nostra comunità sta compiendo verso gli anniversari della parrocchia, chiedendo il dono dello Spirito Santo, così come più volte espresso nelle domeniche pasquali, a4raverso la preghiera di discernimento e l’esame di coscienza comunitario sulle virtù cris ane. Il mese di giugno è occasione per fare sintesi di questo cammino comunitario che abbiamo avviato dall’inizio del 2019 coi mensilari: addiri4ura l'8 dicembre con un sacerdote mariano, padre Gianluigi e la Madonna Immacolata; l'8 gennaio con don Severino rinnovando il nostro ba4esimo; l'8 febbraio con mons. Marco Navoni per la riscoperta del dono di un presbiterio nuovo; l'8 marzo con don Elio predicando sulla san"tà di S.Giuseppe e dei san" ricorda" in chiesa; l'8 aprile con don Antonio nella celebrazione penitenziale sulla Parola di Dio in quaresima; e infine l'8 maggio in una serata piovosa ancora un ricordo a Maria. Giugno sarà anche l’occasione per verificare l’operato triennale del consiglio dire.vo del Centro Culturale e quadriennale del consiglio pastorale parrocchiale e del consiglio economico che concludono il loro mandato, e di ampliare il desiderio perché altri possano partecipare a vamente alla collaborazione e alla corresponsabilità dire4a della vita parrocchiale. L’avvio delle a.vità es ve, con il grest e le vacanze imminen" dei ragazzi, potrà vederci maggiormente riuni" per lo spirito comunitario che sempre deve cara4erizzarsi. La presenza tra noi di un educatore professionale, che dobbiamo sostenere, indica l'inves"mento a cui ci teniamo per il futuro della nostra preziosa realtà educa"va. Gli avvenimen" della Chiesa e del mondo ci fanno rifle4ere e inducono a lavorare affinché lo spirito di comunità sia sempre più ciò che ci cara3erizza: ecco perché abbiamo voluto dare alla prossima festa patronale di se3embre il "tolo "un cuore solo e un’anima sola", così come raccontato nel sommario degli A degli Apostoli: erano così infa le prime comunità cris"ane. Dalle verifiche del cammino fa4o potremmo così aprirci con nuovo slancio missionario ed evangelico a percorsi di fraternità tra di noi, potremmo così, come la Chiesa ambrosiana ci ha suggerito con l’ul"mo sinodo diocesano 47º, in par"colare nella le4era di presentazione dell’allora Cardinale Carlo Maria Mar"ni, "riscoprire, rivivere e ria3ualizzare la Chiesa degli apostoli". È questo infa la missione a cui siamo chiama" nel contesto ecclesiale e sociale di vita. Il tempo es"vo alle porte sia occasione per rifle4ere, riposare e rimo"varsi, perché l’impegno comunitario si allarghi anche a nuove persone e famiglie che si avvicinano e ci conta4ano nelle più diverse circostanze. Lo Spirito Santo, che c’è e arriva prima di noi, e lavora meglio di noi, ispiri nostri passi, illumini le nostre scelte, corrobori le nostre fa che e indirizzi il nostro sguardo, per prendere il largo, nella chiesa cogliatese dei prossimi anni. don Mauro

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"CRESCE LUNGO IL CAMMINO IL SUO VIGORE" il calendario ha a che fare con lo stupore e non con lo stress

Sabato 8

ore 18.00 S.Messa solenne vigiliare di Pentecoste con le le4ure vigiliari; sarà presieduta da don Franco Santambrogio, decano del nostro decanato di Saronno, nel mensilario di giugno ANNUNCIO DEL RINNOVO DEI CONSIGLI PASTORALE ED ECONOMICO DELLA PARROCCHIA A TUTTE LE S.MESSE FESTIVE DI QUESTA DOMENICA elezioni del consiglio dire.vo del centro culturale (previo tesseramento): sabato 8 dopo Messa fino alle 19.30 e domenica 9/6 ore 10-12.30 “PARTECIPARE È CONOSCERE”: questo il mo4o coniato per le elezioni di questo prossimo mandato 2019-22: cosa significa far parte del consiglio dire vo? partecipare alle decisioni, riunirsi se manalmente al martedì sera, verificare l’andamento del centro culturale.

Domenica 9

SOLENNITÀ DI PENTECOSTE nel pomeriggio festa di avvio del grest in oratorio con giochi, iscrizioni, merenda e mandato di presentazione degli animatori

Da Lunedì 10 avvio delle cinque se mane di grest (7.30-17.30) Gioioso e memorabile momento che tu i bambini dovrebbero vivere, occasione di crescita nella spensieratezza e nell'educazione a seguire special grest (7.30-18.30) dal 15 luglio al 2 agosto, e poi dal 26 al 30 agosto ges"ta dall’associazione “Amici dei piccoli” Abbiamo sempre bisogno di una mano: l’oratorio vuole essere una comunità aperta, chiunque deve poter essere accolto, nessuno si senta escluso. Sei nuovo e cerchi nuove amicizie….. vieni ad aiutare e così potrai conoscere qualcuno…..Il riammodernamento della stru$ura sarà a beneficio di tu$a la colle vità, è un valore da preservare e custodire. Domenica 16 ore 13.15 uscita culturale con visita guidata alla Pinacoteca di Brera a Milano (iscrizioni in segreteria parrocchiale ma no 9.30-11.30: adesioni con una certa urgenza) L’elemento della formazione culturale fa parte del nostro proge$o pastorale parrocchiale: anche chi partecipa a queste inizia)ve sente forte l’invito a collaborare a questa causa nella nostra comunità: siamo sempre più un popolo di gente che pensa, che rifle$e, che crea Mercoledì 19 ore 21.00 Consiglio pastorale ed economico in seduta comune in vista del rinnovo del mandato (nel salone parrocchiale): sarà all’insegna della verifica di quanto abbiamo vissuto insieme in ques" anni, di cosa è cambiato e di cosa il Signore ha voluto dirci per il nostro cammino insieme Venerdì 21

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S.LUIGI GONZAGA, patrono dei giovani Serata animata in oratorio, aperta a tu . Coi bambini al grest par colare solennità in oratorio, per conoscere e onorare il Santo dei ragazzi, a cui era dedicata la Pia Unione di S.Luigi fondata a Cogliate nel 1868. Sarà inaugurata in oratorio una statua di S.Luigi, che era collocata al primo piano del Centro Culturale e che rimarrà a modello per i ragazzi e a ricordo delle nostre radici che avremo modo di


conoscere e celebrare anche a4raverso il prossimo festeggiamento del 50°anniversario dell’oratorio nel 2020. Domenica 23 SOLENNITA’ DEL CORPUS DOMINI ore 15.30 in oratorio incontro di preparazione dei ba3esimi con le catechiste L’obbie vo è di far crescere l’amicizia, il senso comune, il guadarsi col sorriso e conoscersi sempre più ore 16.30 in oratorio: riunione dei genitori dei ragazzi iscri. al primo e secondo turno di montagna è sospesa la S.Messa delle 18.00 ore 20.30 S.Messa al Santuario della B.V.Maria in S.Damiano e avvio della Processione del Corpus Domini; conclusione sul sagrato in piazza con la benedizione Eucaris"ca Venerdì 28

SOLENNITÀ DEL SACRO CUORE DI GESÙ

Sabato 29

raccolta di generi alimentari per le famiglie bisognose Uscita culturale alla Sacra di S.Michele (Val di Susa) per gli iscri allargare lo sguardo, salire per contemplare il mondo, respirare la sapienza delle an)che archite$ure, gustare pia )pici nella fraternità: è la rice$a per i nostri malanni

Giovedì 4

dopo Messa fino alle 9.30 adorazione Eucaris ca silenziosa

Venerdì 5

VWXYZ [\]\W^_ ^\` Y\a\ ore 15.00 adorazione Eucaris ca comunitaria

Sabato 6

ore 18.00 S.Messa con la presentazione dei ba4ezzandi

Domenica 7

ore 15.30 celebrazione dei ba3esimi

Giovedì 11

serata di festa per la conclusione del grest in oratorio aperta a tu i ragazzi e genitori è momento di festa per radunare le forze, per ringraziare tu dell’impegno e per ravvivare l’intesa perché l’oratorio sia sempre a servizio dell’educazione dei giovani, di inclusione dei lontani e dei nuovi, di formazione all’impegno

Sabato 13

Partenza del primo turno di vacanze ragazzi in montagna in Valsassina (a Brunino)

Soffriamo con chi è nel dolore

Ci rallegriamo con chi è nella gioia

Defunti

Battesimi

Sono tornati a Cristo per ricevere il giusto premio della vita, questi fedeli:

Nel mistero dell'acqua battesimale, santificata dallo Spirito Santo, sono diventati FIGLI DI DIO questi bambini:

5 maggio Ba4aglia Leonardo - Campi Roberto Mariani Raul - Porro Beatrice Tone4a Leonardo

Matrimoni Signore congiungi con il vincolo di un unico amore questi sposi che hanno contratto il loro matrimonio e concedi di essere sempre testimoni di quell’amore nel quale tu li disponi ad essere fecondi:

8 maggio 19 maggio 20 maggio 20 maggio 23 maggio

Borghi Luigi Rainone Andrea Carima" Fausto Basilico Giuseppe Savino Anna

(a.86) (a.61) (a.69) (a.92) (a.77)

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Mendicanza – La verità è che siamo tutti mendicanti Per riflettere, si propone, la lettura di questa pagina scritta dal vescovo Nunzio Galantino sulla parola “mendicanza”. Siamo invitati a chiedere, a cercare, a bussare e a metterci e restare in cammino. Il tempo di Pasqua ci educa al cambiamento, ci aiuta a cercare le cose di lassù, quelle dell’anima, quelle dentro, quelle vere, a risorgere con Gesù. Gesù Risorto ci raggiunge nelle cose di tutti i giorni, nelle piccole gioie che sperimentiamo, sta a noi individuare il volto impercettibile e discreto di Dio. Mendicanza – Dal verbo la"no mendicāre (elemosinare, supplicare), la parola mendicanza indica sia la condizione di bisogno materiale sia, sempre di più, la condizione dell’uomo che, consapevole di non poter bastare a se stesso, chiede aiuto. La mano tesa del mendicante è metafora dell’a4eggiamento interiore di domanda, di ricerca e di curiosità dell’uomo che vive la condizione della mendicanza. La stessa condizione che, penso, Gesù invitasse a col"vare quando diceva: “Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto” (Lc 11,9). Chiedere, cercare, bussare, sono le tre azioni della mendicanza, approdo dell’uomo che – consapevole che non si può sfuggire al proprio limite e alle varie forme di mancanza – passa dal grido s"zzito a una infa"cabile disponibilità al confronto e all’incontro, che sazino il suo bisogno. La mendicanza è una condizione vera, reale e dura da sen"rsi addosso. Eppure essa corrisponde esa4amente a ciò che siamo, specie nel nostro mondo occidentale: mendican". Ma non di ciò che ci serve per sopravvivere, ma di ciò che ci può far vivere. L’aver concesso troppo spazio a desideri inessenziali ed effimeri ha fa4o perdere il conta4o con ciò che serve davvero: la gioia di vivere e di stabilire relazioni, la bellezza di essere parte dell’esistenza e, per chi crede, la fiducia di essere figli di un Dio che ci vuole liberi e libera". Questo è ciò di cui andiamo cercando le tracce, viandan" e mendican" a mano aperta, in cerca di una scin"lla di senso e di uno squarcio di luce. Quella che " accompagna senza accecar"; che " perme4e di non perder" senza dispensar" dal cercare e, dopo aver trovato, " spinge a cercare ancora. Semmai dopo aver assaporato i fru amari di una esperienza che " allontana, prima di tu4o da te stesso. Fru che ciascuno di noi preferirebbe non aver mai mangiato ma che fanno sen"re prepotente il bisogno di altro. Un bisogno che può trovare risposta solo se, sulla propria strada e nella quo"dianità, si incontrano compagni di viaggio interessa" alla vita. Come lo è stato Gesù risorto per quelli che lo hanno incontrato. Dov’è che Gesù si fa trovare da Risorto? In un giardino dove incontra la Maddalena; sulla strada, quella che percorre con i discepoli di Emmaus, delusi per aver inves"to la propria vita su un ‘perdente’, almeno fino a quel momento. Si fa trovare in una casa, quella dove si erano ri"ra" i discepoli impauri" e indecisi sul loro futuro; sulla riva del mare dove prepara il pesce arrosto per i suoi apostoli. Un giardino, una casa, una strada, la riva del mare. La ruvida mendicanza è così: obbliga a restare aderen" alla vita, a non chiudersi nei ‘recin" sacri’, ad abbandonare le false sicurezze, le inu"li luci ar"ficiali, e me4ersi e restare in cammino. È questo l’orizzonte di ogni mendicante, è questo l’oriente verso cui è importante volgersi per avere la propria dote di luce e di infinito. Tra$o dalla rubrica de “Il Sole 24ore” Abitare le parole

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Francesco: «Prima gli ultimi, ecco il motto del buon cristiano» Il messaggio di Francesco in occasione della Giornata mondiale del rifugiato che si celebrerà il 29 se$embre: «Il )more è legi mo perché manca la preparazione all'incontro, ma i dubbi non devono condizionarci al punto di essere chiusi e intolleran)» Accogliere, proteggere, promuovere, integrare. Sono i qua4ro impera"vi che papa Francesco indica nel suo Messaggio per la giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che si celebrerà il 29 se4embre. E lancia l'allarme per l'a4eggiamento verso migran" e rifugia", che «rappresenta un campanello di allarme che avvisa del declino morale a cui si va incontro se si con"nua a concedere terreno alla cultura dello scarto». Il tema del messaggio è “Non si tra4a solo di migran"”. Infa , «su questa via - spiega Francesco -, ogni sogge4o che non rientra nei canoni del benessere fisico, psichico e sociale diventa a rischio di emarginazione e di esclusione». Per questo, avverte il Pontefice, «la presenza dei migran" e dei rifugia" - come, in generale, delle persone vulnerabili - rappresenta oggi un invito a recuperare alcune dimensioni essenziali della nostra esistenza cris"ana e della nostra umanità, che rischiano di assopirsi in un tenore di vita ricco di comodità». Ecco perché “non si tra3a solo di migran ”, vale a dire: «interessandoci di loro ci interessiamo anche di noi, di tu ; prendendoci cura di loro, cresciamo tu ; ascoltando loro, diamo voce anche a quella parte di noi che forse teniamo nascosta perché oggi non è ben vista». «Confli violen" e vere e proprie guerre non cessano di lacerare l'umanità; ingius"zie e discriminazioni si susseguono; si stenta a superare gli squilibri economici e sociali, su scala locale o globale. E a fare le spese di tu4o questo sono sopra4u4o i più poveri e svantaggia"», preme4e il Papa nel suo Messaggio. «Le società economicamente più avanzate - aggiunge - sviluppano al proprio interno la tendenza a un accentuato individualismo che, unito alla mentalità u"litaris"ca e mol"plicato dalla rete media"ca, produce la “globalizzazione dell'indifferenza”». In questo scenario, "i migran", i rifugia", gli sfolla" e le vi me della tra4a sono diventa" emblema dell'esclusione perché, oltre ai disagi che la loro condizione di per sé comporta, sono spesso carica" di un giudizio nega"vo che li considera come causa dei mali sociali». Il Papa riconosce che «il more è legi.mo, anche perché manca la preparazione a questo incontro», e so3olinea come il problema non sia il fa3o di avere «dubbi e mori». «Il problema - afferma - è quando ques condizionano il nostro modo di pensare e di agire al punto da renderci intolleran , chiusi, forse anche - senza accorgercene - razzis . E così la paura ci priva del desiderio e della capacità di incontrare l'altro, la persona diversa da me; mi priva di un'occasione di incontro col Signore». Ecco perché, con"nua Francesco «non si tra4a solo di migran": si tra4a anche delle nostre paure». E a chi si fa schermo dell'iden"tà cris"ana, ricorda che «la fede si dimostra con le opere di carità verso gli ul"mi, anche stranieri» e che per un cris"ano è contraddi4orio dire «prima io e il mio gruppo» perché nella logica di Cristo e del Vangelo «gli ul"mi vengono prima». Tra4o dal mensile Vita

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Prima S.Comunione Domenica 19 maggio

Qui presso a Te Signor, restar vogl'io! ABBRACCIAVENTO ALI ANGIONI BASILICO BASILICO BASILICO BASILICO BISICCHIA BOLDINI BORGHI BORTONE CAINARCA CAINARCA CARRARA CASSARINO CATANIA CATTANEO CAVALLARI COLOMBO CONTI CRAPELLI DALLA LONGA DARMIAN DI RONZA FERRON FIORI FUSARO KOTSURYK KURTI

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GIULIA JACOPO LEONARDO EMMA MANUEL MATILDE MICHELLE MATTIA ANDREA DANIELE GINEVRA LUCA DENNIS DANIELE LORENZO ANDREA MATTEO FABIO CHIARA NICOLO' DAVIDE SIMONE VALENTINO ALICE ILARIA CALITA ELEONORA MATILDE SOFIA THOMAS

LAINI MAIO MANCINI MASCIULLI MASELLI MATERA MININNO MOLENA NINNO ORLANDI ORSENIGO PALAZZOLO PAOLANTONIO PIAZZA PIURI PIZZI PIZZI PRESTA RISO SCARPINO SCIBILIA SESSA TURCO VANZULLI VENTURINO ZAVATE ZILIANI

ANNA AURORA MANUEL UMBERTO GAIA RICCARDO GIORDANA ANGELICA DAVIDE CHRISTIAN BEATRICE ALYSSA DIEGO GIORGIA ALESSANDRO SILVIA DIEGO FEDERICO BEATRICE CAMILLA SARA DENISE MATIAS MAURIZIO GAIA MICHELE DENNIS LORENZO CRISTIAN ALESSIA RICCARDO


S.Cresima Domenica 12 maggio

Abbiamo ricevuto Lo Spirito di Dio ALICATA MATTEO

FACHERIS EMMA

BALDON BRIGITTA

FERRARIO ANNA

BARBATO LUCA BASILICO FRANCESCA BASILICO GIORGIA BASILICO IRENE BASILICO SAMUELE BAUDO SOFIA BELLAGAMBA ELISA BELLEBONO ANDREA BERALDO ASIA BETTINELLI ANDREA BIAVATI MATTEO CARFORA STELLA CATALDO MATTIA CATTANEO ALICE CEPPARULO AURORA CESTARI GIULIA COLOMBO CHIARA CORTESI GABRIELE CREA GAIA CREA LEONARDO CRUSCO FLORA DE TOFFOLI LISA DENTELLO ALESSIA EL ADLA' ALESSANDRO

FERRARIO CHRISTIAN FRISON GAIA GAZZI REBECCA GUALDONI SAMUELE LAZZARIN MIRIAM LEMMA FEDERICO LUCCHESE

PAOLO

LUINI ANDREA MAMMARELLA CRISTIAN MANNUCCI MARTA MAURI SOFIA MONTI LORENZO MONTI RICCARDO NOVATI RICCARDO PEDANO SOFIA PIUBENI SARA PONTONIO BEATRICE PRESTA SIMONA SCALISE SAMUELE SCHENATO MATTIA SOCEA ISABELA ESTERA SUPPA THOMAS VALARI ALESSANDRO VALLI GIOVANNI ZERBONI MICHAEL

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PREGHIERA DELLA COMUNITA' IN PREPARAZIONE ALLA PRIMA S.COMUNIONE Grazie Signore, perchè " sei degnato di venire in noi per mezzo dell’Eucaris"a. É meravigliosa la tua promessa con la quale dici: “Se uno mi ama, osserva la mia Parola, e io e il Padre verremmo in lui e faremo dimora presso di lui”. Fa’ che non dimen"chiamo mai che tu sei in noi, e che solo il peccato è il vero male che deve preoccuparci, perché con questo ci allontaniamo dalla tua vita. Sos"eni ques bambini, che riceveranno per la prima volta il tuo Corpo e il tuo Sangue. Fa' che siano a4ra da te, " cerchino e " amino. Incoraggia le loro famiglie a venire sempre al tuo altare. Guida i catechis nel difficile compito di trasme4ere il Vangelo oggi ai ragazzi e ai loro genitori e rendici tu tes"moni del tuo amore. Così la Prima S.Comunione sarà, per tu. noi, il rinnovare la comunione con te! Amen.

PREGHIERA DELLA COMUNITA' IN PREPARAZIONE ALLA S.CRESIMA O Santo Spirito, tu che sei venuto a noi con i tuoi se4e doni, sapienza, intelle4o, consiglio, fortezza, scienza, pietà e "mor di Dio, rendici auten ci figli di Dio. Fa’ che vediamo le persone, le situazioni, il mondo, con la tua sapienza e il tuo amore. Aiuta i nostri cresimandi a crescere nella fede, nella speranza e nella carità. Dona a loro i tuoi doni con abbondanza, semina in essi la Parola di Dio, perché por"no fru di vita eterna già oggi, tra di noi. Fa' che diffondano nel mondo la tua gioia pura, rendili più consapevoli di appartenere alla Chiesa parrocchiale, e siano tes"moni di Cristo con coraggio, oggi e un domani. Sos"eni il difficile compito dei loro genitori, insegnan , educatori ed allenatori, e ravviva in noi tu. lo spirito di san"tà. Così la S.Cresima sarà, per tu. noi, nuova effusione dello Spirito! Amen.

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Terra Santa a Capodanno 20192019-2020 “Insieme nella Terra di Gesù”

Da diversi anni la parrocchia non organizza più un significa"vo pellegrinaggio religioso. Nei festeggiamen" anniversari di quest’anno ci pare un’o ma proposta per il cammino di comunità che si apre al futuro. La parrocchia propone un pellegrinaggio nella Terra del Signore data: 30 dicembre 2019 – 3 gennaio 2020 Betlemme, Nazareth, deserto di Giuda, Gerico, monte delle bea tudini, Gerusalemme costo 1.200 € Previs" incontri di mo"vazione e introduzione biblica, storica e a4uale, oltre che tecnico-organizza"vo. Chiediamo agli interessa" ENTRO FINE GIUGNO di comunicare l’intenzione a don Mauro o in segreteria parrocchiale per poter capire se procedere con l’organizzazione.

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UN CUOR SOLO, UN’ANIMA SOLA IL TITOLO DELLA FESTA PATRONALE Perché una comunità vive la festa patronale? Per ricordare, celebrare, rinnovare le sue radici, e per aprirsi al futuro. Ecco il senso del nostro festeggiare come comunità: radunarci a mo"vo della fede e della fraternità. Quest’anno la festa avrà come "tolo slogan “un cuor solo, un’anima sola”. L’abbiamo scelto perché esprime lo spirito delle prime comunità cris"ane a cui vogliamo ispirarci, seguendo le indicazioni diocesane nel voler riproporre la Chiesa degli apostoli, la Chiesa descri4a negli A . Riscoprire, rivivere e ria4ualizzare la Chiesa delle origini, perché in tempi di sfide occorre tornare alle radici. Dai sommari degli A degli apostoli conosciamo che sono qua4ro i pilastri della vita delle comunità: l’insegnamento degli apostoli, la comunione fraterna, lo spezzare del pane e le preghiere. Ad ognuno di ques" pilastri è dedicata una celebrazione ed un aspe4o che vivremo nella festa patronale. La domenica precedente la festa, a4raverso la preparazione e l’apertura delle mostre al centro culturale, ricordiamo l’insegnamento apostolico ("erano perseveran) nell'insegnamento degli apostoli"), e la necessità di conoscere ciò che Dio ci ha rivelato e la Chiesa ci ha trasmesso. Con il triduo di preparazione di giovedì, venerdì e sabato, vivremo la preghiera nelle sue sfumature sull’Eucares"a, il Crocifisso, la S.Confessione ("erano perseveran) nelle preghiere"). Domenica, giorno del Signore, centrale nella festa, manifesteremo anzitu4o la nostra fede con la frazione del pane, partecipando alla S.Messa insieme ("erano perseveran) nella frazione del pane"), infine lunedì manifesteremo la comunione tra noi coi sacerdo" passa" dalla nostra comunità ("erano perseveran) nella comunione fraterna"). Vorremmo avver"te la consapevolezza e sen"rci maggiormente chiama", come le prime comunità cris"ane, a riscoprire, rivivere e a4ualizzare il modo di vedere, giudicare e agire degli apostoli; i loro a4eggiamen" e le loro scelte, il loro amore per il Signore Gesù, la loro obbedienza al Padre, la loro docilità allo Spirito Santo, la loro costante a4enzione alla Parola di Dio, la loro carità crea"va, il loro slancio missionario.

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Vogliamo riproporre una serie di ar)coli apparsi su Emmaus nel 1999 in occasione del centenario della nostra chiesa parrocchiale. L’autore degli ar)coli è Moreno Vazzoler che insieme a Lusia Bordoni è anche l’autore dei libri sulla storia di Cogliate e del Santuario di San Damiano. Egli consultando i libri delle Cronache della nostra Parrocchia ci racconterà gli even) più importan) del primo secolo della nostra Comunità. Nella seconda metà dell’O4ocento si assiste ad una notevole crescita demografica di Cogliate, sopra4u4o negli ul"mi anni del nostro secolo allorquando la popolazione superò quota duemila. L’an"ca chiesa parrocchiale risalente al XVII secolo, dava inequivocabili segni di decadimento stru4urale e d’incapacità ad accogliere il crescente numero di fedeli. L’esigenza di una nuova e più capiente chiesa fu sen"ta già durante la cura pastorale di don Giovanni Ba sta Te4amanzi (1876-1894), ma non se ne fece nulla perché ritenuto troppo gravoso l’impegno finanziario. L’arrivo a Cogliate di don Vincenzo Filippo Baldassara, prima in qualità di vicario economo e poi, dal 3 marzo 1895, come parroco, ripropose l’agognato proge4o ma questa volta con la determinazione di chi pur conscio delle difficoltà è sicuro di giungere alla meta. Prima di costruire un nuovo tempio, don Baldassara sapeva bene che occorreva incrementare la partecipazione alla vita della parrocchia da parte della popolazione. Incominciò col costruire su nuove basi sociali e religiose i sodalizi che si erano persi per strada come la Confraternita del San"ssimo Sacramento, la compagnia di S. Luigi, che in pochi mesi recuperarono l’entusiasmo smarrito giungendo ad associare cen"naia di uomini, e la compagnia delle Figlie di Maria, ere4a canonicamente appena nel 1867 grazie all’opera dell’allora coadiutore don Leopoldo Sartorelli, ma decaduta già dopo pochi anni. A ques" recuperi aggiunse pure nuove aggregazioni, come la compagnia della S. Famiglia a cui aderirono pressoché tu4e le famiglie cogliatesi e il Terz’Ordine francescano. Alla fine del 1895, tu i parrocchiani risultavano impegna" in una o più associazioni laicali a cara4ere religioso: il terreno era ormai pronto per essere seminato. A ciò si aggiunsero due partecipazioni di notevole peso, come l’intervento del prof. Don Dalmazio Minore , futuro cardinale di Genova, in occasione delle feste natalizie di quell’anno, in cui spronò la popolazione a dotarsi di una nuova chiesa e l’impegno perso dal sindaco Tranquillo Caio di un congruo contributo comunale (Allora Cogliate, Solaro e Ceriano Laghe4o cos"tuivano un unico comune) all’opera preven"vata.

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All’inizio del 1896 tu4o era ormai pronto per far decollare defini"vamente l’inizia"va: il terreno su cui costruire il nuovo tempio, adiacente al vecchio, in parte acquistato ed in parte ricevuto in dono dal do4. Giuseppe Rovelli, il proge4o archite4onico, elaborato dall’ing. Angelo Minore ed un primo fondo per iniziare i lavori “Il giorno 19 di marzo - ricorda don Baldassara - sacro a S. Giuseppe, cui volevasi dedicato il nuovo tempio, il prevosto plebano don Ambrogio Sirtori, circondato da numeroso clero, dalla Autorità del paese e dalla Commissione per l’erigenda chiesa, ne poneva la prima pietra tra una folla di popolo festante che vedeva incominciare a realizzarsi quel sogno che, sebbene tanto vagheggiato, sembrava dovesse rimanere sempre un sogno. La pietra, benede4a con i ri" solenni di santa Chiesa, è del volume di mezzo metro cubo e fu posta so4o la colonna a destra dell’altare maggiore ove si trova il pulpito: so4o di essa si è pra"cata una piccola tomba dove si racchiuse, custodite in un tubo di vetro con tre monete rappresentan" papa Leone XIII, re Umberto I e il nostro Cardinale Arcivescovo, un’ar"s"ca pergamena che ricorda la pia funzione con la seguente scri4a: Parcochia S. Dalma"i in loco Colia" - plebis Sivisi - Mediol. Dioecenseos - Die XIX Mensis Mar"i - Anno Dimini MDCCCXCVII - Leonis XIII Pon"ficatus XIX - Umerto I Sabaudiae s"rpis regnante - Andrea Carolo Ferrari Mediol. Ecclesiae Card. Arch. - Presbitero Vincen"o Philippo Baldassara Paroco - In nomine Domini. Amen - Presen"bus li4eris nspecturis fidem facimus et temur, hac die S. Iosepho Ellesiae universae Patrono dicata, nimis adaucto populo penitus inepta acmadore mendosaque structura vetustateque labente”. Testo in italiano scri4o sulla pergamena: Parrocchia San Giuseppe in Cogliate - Pieve di Seveso - Diocesi di Milano Giorno 19 del mese di marzo - Anno del Signore 1897 - 19° anno del pon"ficato di Leone XIII - regnate Umberto I della casa di Savoia - Andrea Carlo Ferrari Cardinale Arcivescovo della Chiesa di Milano Parroco il sacerdote Vincenzo Filippo Baldassara - Nel nome del Signore. Amen. Per coloro che leggeranno questo scri4o dichiariamo e a4es"amo che in questo giorno dedicato a S. Giuseppe Patrono della Chiesa universale, il popolo stanco della vetusta e prami cadente e umida stru4ura della vecchia Chiesa, procede alla nuova costruzione. Più o meno tu i cogliatesi concorsero, secondo la loro disponibilità, alle ingen" spese occorren": ben 16555 lire furono, infa , raccolte tra i fedeli nel triennio 1895-1897. A ciò si aggiunsero i contribu" dei maggioren" del paese, del Card. Andra Ferrari e dell’amministrazione comunale. Oltre al contributo dire4o, la popolazione intervenne personalmente in diverse fasi del lavoro, quali demolizioni, escavazioni, trasporto di materiali, ecc. procurando con ciò un notevole risparmio sulla spesa globale, valutato in circa lire 25000. Don Baldassara ricorda nelle sue memorie alcuni tra i più importan" benefa4ori, quali il conte Volta, il sacerdote e professore di teologia Dalmazio Minore , il marchese Pietro Rovelli, che permise lo scavo di sabbia e ghiaia da un suo fondo posto a nord di Cascina Nuova, la famiglia Porro di Barlassina, legata da atavico affe4o al santuario di S. Damiano, sonatrice del legname per capriate del te4o e la di4a Borghi & Ferrario, benefa4rice di migliaia e migliaia di ma4oni. G. Moreno Vazzoler Emmaus pag.15


IL CENTRO CULTURALE PARROCCHIALE “FERRAROLI” ...con le due ultime iniziative chiude la sua stagione teatrale Il concorso canoro “IL GRILLO CANTANTE”, a maggio, quest’anno con una sola serata di esibizione a causa dei non tan"ssimi concorren" ma, comunque, ricca di bravissimi cantan" e di emozioni E il “CONCORSO NAZIONALE DI POESIE don CARLO SABATTINI” con la serata di premiazione del 1 giugno, sul sagrato della chiesa. Un anno ricco di appuntamen" con il grande evento, come già accennato sulle pagine di Emmaus, della mostra di Leonardo. Tu4e inizia"ve che si sono svolte grazie alla collaborazione dei volontari, sempre presen" e sempre disponibili. Quest’anno ci saranno anche le elezioni per eleggere il nuovo consiglio dire vo che è in scadenza, visto il passare, come da statuto, dei tre anni in carica. Si avvicina, quindi, una pausa che sarà poco di “riposo” perché già a vi nella preparazione della nuova stagione. Nel ringraziare vivamente i componen" delle due giurie che ci hanno dato il loro validissimo contributo, ecco i vincitori dei due concorsi.

IL GRILLO CANTANTE: Sezione Presente: Micol Barison – “The story” Morris Favaro – “L’alfabeto degli aman"” Sara Alecci – “The show must go on” Cri"ca: Chiara Cremascoli – “Trova una scusa” Sezione Futuro: Marina Ercole – “ All of me” Giorgia Muscalu – “Fire on fire” Luca Vidale – “ Hola”

CONCORSO NAZIONALE POESIE “don CARLO SABATTINI” Sezione “B” – Scuole: Mon" Cecilia – Scuola Media Ceriano Laghe4o : “A Silvia” Basilico Angelica – Scuola Media D. Buzza" – Cogliate : “Apparenze” Mammarella Aurora – Scuola Media D. Buzza" – Cogliate : “Perché?” Sezione “A”: Meroni Paola – Rovello Porro (CO) : “Era casa” Marelli Dario – Seregno (MB) : “I tulipani di Lisse” Baroni Renato – Bovisio Masciago (MB) : “Oltre i mon" d’autunno” Un arrivederci a se4embre. Vi aspe amo.

Partecipare è conoscere Gen"le conci4adino, da 22 anni un gruppo di volontari, con il supporto di un Consiglio Dire vo, ha proposto all’interno del teatro svariate inizia"ve, spe4acoli musicali, commedie, mostre, conferenze, presentazione di libri, collaborazioni con vari En" e Onlus, nonché sostegno e visibilità a svaria" gruppi e compagnie amatoriali locali. Questo sforzo ha bisogno di con"nua linfa e sostegno, è per questo che siamo oggi a richiedere anche la Tua disponibilità ad impegnar" con Noi, vuoi darci una mano? Il Tuo aiuto è prezioso e di grande importanza per con"nuare nella proposta culturale da offrire alla Comunità. Il rinnovo del Consiglio Dire vo è l’opportunità per rinvigorire e rinsaldare le forze, è così che " invi"amo e " aspe amo presso il Centro Culturale in Piazza Giovanni XXIII per incontrar", conoscerci e lavorare insieme. I prossimi appuntamen" saranno: - martedì 21 maggio ore 21.00: incontro soci vecchi e nuovi, assemblea e tesseramento - martedì 04 giugno ore 21.00: incontro di verifica/chiusura presentazione candidature Dire vo - sabato 08 giugno ore 19.00 - 19.30: votazioni nuovo Consiglio Dire vo - domenica 09 giugno ore 10.00 - 12.30: votazioni nuovo Consiglio Dire vo don Mauro e il consiglio dire vo

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A SILVIA

Apparenze

Vorrei saper scrivere senza la rima . Sarebbe più semplice e farei anche prima, Ma è il mio marchio di fabbrica nella Poesia E ogni volta una sfida alia mia fantasia. II "tolo scelto potrebbe ingannare E, chi legge, al Leopardi magari pensare... Ma non dall'amore Ie mie parole son de4ate Anche se e una persona ad averle ispirate. Silvia è un cavallo che corre nel vento Spinto da un fuoco che non è mai spento, E' l'azzurro in un bouquet di ma"te ben temperate Per dipingere cieli dove volan Ie fate, E' l'accordo perfe4o in una canzone Che entrerà nella storia di molte persone, E' una pista nera da fare in picchiata Con l'aria contro e la faccia sco4ata, E' un salta a piedi pari verso un'avventura Da affrontare anche con un po' di paura, E' un fiore selva"co in alta montagna Un papavero rosso in aperta campagna. Silvia è una foto sca4ata di ge4o Che parla di un mondo non sempre perfe4o. E' l'amica che vorrei can me Per viver la vita quando il sale non c'è ... Sei forte e leale "hermana querida" Pronta ad accogliere qualsiasi sfida Pero, adesso sbriga", ci dobbiamo allenare La staffe4a oggi non può proprio aspe4are.

Il sole mi riscaldava quando c’eri tu ora ci prova ancora ma non ci sei più. Ora sono con lui e non più con te. perché quel ragazzo " ha portata via da me. Era tu4o vero ma lo capivo a sforzo perché al mio cuore serviva un rinforzo. Se avessi saputo cosa stava succedendo sarei arrivata in ospedale correndo. Tu4o è successo così in fre4a, mentre eri n sella alla tua bicicle4a. Sei sempre stata forte come un leone. ora io devo esserlo per farmene una ragione. Faccio finta di non soffrire, ma mi sento come un fru4o che sta per marcire.

ERA CASA Ovunque era casa luogo dove appoggiare l'anima ritrovarmi in ogni angolo e zolla di terra contare i passi e le foglie a4raversate dai raggi di sole. Riconoscevo il masso coperto di muschio e il cespuglio selva"co di rose bianche, la svolta del sen"ero dietro il grande acero che ogni volta faceva ba4ere forte il cuore. Mi lasciavo sorprendere dal canto del vento tra i tre faggi sen"nelle immemori sullo spar"acque, discrimine all'ignoto dopo fa"coso salire. Nell'in"mo sapevo che avrei custodito gelosamente quel fresco ricordo di acqua e corteccia, di scampanii tra verdi dirupi assola".

Perché? Domanda assai evidente, delle volte poco sincera e imper"nente si u"lizza per domandare o dimostrare qualcosa di vero o qualcosa di irreale. Come si usa, come si fa, il perché é vero e pieno di curiosità: Come la no4e arriva veloce, io lo urlo ad alta voce, per tranquillizzare, per so4olineare qualche ingius"zia o per qualcuno, che ha bisogno di parlare. fatene buon uso, perché non c'è niente di meglio di avere un perché sicuro e intelligente.

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LA PROCESSIONE DEL CORPUS DOMINI E LA NOSTRA STORIA

"É DANDO CHE SI RICEVE" La processione eucaris"ca del Corpus Domini avrà un’a4enzione speciale agli anniversari della chiesa parrocchiale, che festeggeremo nella festa patronale del prossimo se4embre. Ricorderemo i luoghi religiosi che hanno contribuito nei secoli e proseguono oggi ad edificare la comunità cris ana, noi pietre vive della parrocchia. La processione prenderà avvio dal SANTUARIO DELLA B.V. MARIA DI S.DAMIANO, con la S.Messa solenne vesper na delle 20.30, e si snoderà lungo la via Dante, salendo al paese facendo tappa alla cosidde3a CORTE DEI FRATI. Qui sorgeva an"camente un complesso monas"co abitato dalle monache benede ne, collegatosi dal 1400 circa al monastero di S.Maria in Valle a Milano, con due chiese: una del monastero appunto, dedicata a S.Dalmazio (ecco il nome rimasto del vicolo S.Dalmazio) e la seconda parrocchiale più spostata verso Ceriano, dedicata ai san" Cosma e Damiano. Con bolla papale del 1543 di Papa Paolo III, le due chiese furono unite so4o la proprietà delle monache, che riceve4ero anche la facoltà di nominare un cappellano per la liturgia e la cura d’anime. Con decreto arcivescovile del 11 dicembre 1596 il Card. Federico Borromeo eresse la cappellania S.Dalmazio in vicaria curata perpetua dichiarando la chiesa S.Dalmazio chiesa parrocchiale. Da allora la chiesa dei san" Cosma e Damiano, fu chiesa sussidiaria a quella delle monache. A quell’epoca, inizi ‘600, la Cascina S.Damiano contava 440 abitan", mentre stava sviluppandosi un centro abitato consistente più a nord. Col procedere del tempo, comunque, la devozione popolare manifestò sempre a4accamento per la chiesa dei san" medici arabi, mar"ri del 303 so4o la persecuzione di Diocleziano: prova ne sono gli affreschi di Berbardino Luini (1480/90-1532), allievo di Leonardo da Vinci, e gli ampliamen" successivi alla stessa aula della chiesa con la cappella della della B.Vergine Maria e infine di S.Giuseppe. Il convento delle monache, venne soppresso nel 1787; gli spazi passarono poi all'opera assistenziale del Fatebenefratelli di Milano, fondata da San Giovanni di Dio, (da qui il nome di "corte dei fra"") per l’assistenza dei pellegrini e degli ammala" e infine ad uso privato, come è oggi. La processione si concluderà in piazza della chiesa parrocchiale San Giuseppe. A lato della stessa piazza Chiesa sorge ciò che resta della Chiesa San Giovanni Ba sta (rimane il nome della via), spazio oggi adibito a uffici parrocchiali e all’appartamento ad uso della casa parrocchiale che oggi ospita Don Gaspard. An"camente sede di UNA PICCOLA CHIESA DEDICATA A S.GIOVANNI BATTISTA fa4a costruire privatamente da Luigi Bossi a4orno al 1507, chiusa al pubblico su ordine del Card. Carlo Borromeo con la sua visita pastorale del 1567 perché profanata da un fa4o di sangue nel 1565. Successivamente abba4uta venne poi riedificata nel 1636 e solo nel 1643, su volere della popolazione, dichiarata chiesa parrocchiale, sos"tuendo quella di S.Dalmazio del monastero delle monache, assumendo il "tolo di chiesa dei san" Giovanni Ba sta e Dalmazio. Nel 1896 don Filippo Baldassara, vicario economo e quindi parroco, con alcuni suoi consiglieri arditamente decise d’impegnarsi nella grande impresa della costruzione dell’a3uale CHIESA SAN GIUSEPPE, essendo ormai S.Giovanni Ba sta piccola e fa"scente per la popolazione notevolmente aumentata. La costruzione, del costo totale che arrivò a 60.000 lire, fu possibile grazie all’aiuto di mol" cogliatesi per la manodopera gratuita per demolizioni, escavazioni e trasporto materiali, diversi offrirono non denaro, Emmaus pag.18


ma sopra4u4o uova e prodo agricoli, di nota anche l’offerta di un migliaio di pini per i ponteggi. Non dimen"chiamo il consistente contributo dell’Arcivescovo di Milano (8.000 lire) e dell’Amministrazione Comunale (10.000 lire), oltre il conte Volta e consorte, il sacerdote professor Dalmazio Minore e suo fratello l’ingegner Angelo Minore per il disegno della chiesa, nonché del marchese Pietro Rovelli per la ghiaia e la sabbia da una sua cava in zona cascina Nuova, il sig. Porro di Barlassina per il legname per le capriate del te4o e la di4a Borghi e Ferrario, fornaciai, che fece cuocere gratuitamente i 166.900 ma4oni necessari. La memorabile cerimonia di consacrazione della Chiesa S.Giuseppe avvenne ad opera del Cardinale Andrea Carlo Ferrari il 26 se4embre 1899, durando dalle 7.00 alle 12.30. Fu da lui stabilito, come ricorda la pergamena affissa in sacres"a, che le seconda domenica di se4embre fosse ricordata e festeggiata la dedicazione della Chiesa con grande concorso di popolo. La processione vuole quindi essere un ringraziamento a Dio (processione eucaris"ca) e insieme vuole ricordare le radici della nostra comunità. Come scrive il Papa nella nuova le4era indirizzata ai giovani Christus vivit: "mi fa male vedere che alcuni propongono ai giovani di costruire un futuro senza radici". Se perdiamo le nostre radici, perdiamo la nostra iden"tà. Un albero può stare in piedi, fiorire e fru ficare solo se ha radici ben solide, se sradichi o tagli troppo le sue radici quell’albero primo poi si secca e muore. "E' impossibile che uno cresca se non ha radici for) che aiu)no a stare bene in piedi". Occorre tenere vive le radici, fare memoria del passato e celebrare annualmente il senso del nostro essere popolo cris ano radunato nella Chiesa di Dio, impegnato in legami di fraternità, ma allo stesso tempo non dimen"care che questo suo popolo oggi è chiamato ad affrontare nuove sfide, quali quelli della accoglienza, dell’ascolto, della concordia, del lavoro per una maggiore comunione di inten", di opere e di gesta, che possano educare anche le nuove generazioni. Per questo invito tu. a partecipare personalmente, come famiglia e come gruppi, alla processione così importante perché dedicata a trasme4ere tali valori. Non dimen"chiamo di fare festa con il canto, con la preghiera di preparazione, perché possa essere una bella manifestazione di fede anche per chi è lontano e perché non crede più o è di un’altra religione. Addobbiamo le nostre vie e le nostre cancellate al passaggio del Figlio di Dio, ripariamo le offese al Corpo di Cristo, trasformiamo la nostra fede in vita vissuta.

don Mauro Un grazie ancora ai benefa4ori (due in par"colare) per la possibilità che ci è stata data di poter cambiare l'ormai obsoleto organe4o al Santuario della Madonna a S.Damiano. Nelle foto le immagini dell'inaugurazione con Marco Milaro, giovane e apprezzato amante della musica, che lo fa vivere, con Terence che sos"ene l'accompagnamento musicale alla S.Messa fes"va delle 9.00 con i ritmi della sua chitarra sollevando le nostre coriste che ringraziamo di cuore.

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VERBALE CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE Anno 2018-19 mercoledì 6 marzo 2019 6 marzo su regolare invito recapitato in tempo u"le al domicilio dei Consiglieri, si è riunito alle ore 21.30, il Consiglio Pastorale Parrocchiale. Sono intervenu" i Signori Consiglieri: 01) 02) 03) 04) 05) 06) 07) 08) 09)

BAGAROTTI EDOARDO BASILICO MAURO BASILICO ROBERTA BORRONI DAVIDE CASTELNOVO MARINA COLOMBO ERNESTO FERRARIO CHIARA GREVI STEFANO LEO FRANCESCO

presente presente presente presente assente presente presente presente presente

10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) 17)

LUCINI GABRIELE LUCINI VALENTINA MARINI PIETRO RIGALDO GIUSEPPE VERZENI LIDIA ZANON PAOLO DON MAURO BELLONI DON GASPARD ABANDA

presente presente assente presente presente presente presente assente

La riunione del CPP inizia alle 21:45 dopo il Rosario in Chiesa. RISONANZE SULLE INIZIATIVE DI QUARESIMA E TRIDUO PASQUALE Lavanda dei piedi coi bambini un po’ cao"ca, si ‘distraevano’; sarebbe stato forse più vissuto nel pomeriggio, anche con bimbi più piccoli, forse più concentrazione. Il triduo dovrebbe essere dedicato agli adul" nelle celebrazioni principali, coinvolgendo i ragazzi in momen" più dedica" a loro. L’intenzione della presenza dei bambini non è solo per loro, ma per le giovani famiglie, che possono accostarsi ogni anno dell'iniziazione cris"ana dei figli ad una celebrazione del triduo. Via Crucis del Venerdì Santo preparata dalle giovani famiglie ben fa4a e commovente. Originale anche il coinvolgimento dei preadolescen" con i cartelli. Sabato Santo, il senso dell’a4esa del Signore non si è avver"to pienamente. Veglia pasquale: la processione dal cor"le4o parrocchiale con le candele bella è stata ben partecipata (forse inizialmente cao"ca...pericolo fuoco?). Rito Ba4esimale non ben vissuto(?) Occorre saper cogliere "nel rumore la melodia che ci sta so4o". La scelta di non partecipare alla Veglia pasquale è a volte legata alla ‘mondanità’ della preparazione del pranzo pasquale. Effe sulla partecipazione ne ha avu" anche il ponte del 25 Aprile. Tempo Pasquale con la proposta del Credo al fonte ba4esimale: bello, ma a4enzione il sabato sera: forse troppi foglie , un po’ confuso e spiazzante per le persone presen" occasionalmente. Si rileva che la Confessione Pasquale è comunque meno frequentata di anno in anno. Ci sono sta" richiami e incremen" di opportunità propos" (a Lazzate con la celebrazione penitenziale dell'area omogenea, all’inizio del tempo della Quaresima, durante un mensilario e nel triduo pasquale -la meno frequentata-). VERIFICA DELLA FESTA A S.DAMIANO Via Crucis i"nerante molto apprezzata, essendo cadente la festa in quaresima. Gradito l’affidamento alla Madonna dei bambini piccoli al Sabato, come inizia"va anche della pastorale dopo il ba4esimo. Domenica: S.Messa solenne vissuta con dispersione dovuta agli intra4enimen"; buona l'idea della processione con la statua della Madonna al termine verso un cor"le come stazione fino alla processione serale. Ritorni posi"vi per la processione della Statua della Madonna la domenica sera e della sua collocazione. Le persone si sono dedicate molto ad una preghiera raccolta. Lunedì 25 S.Messa al ma no con alta partecipazione anche fuori del santuario. Il parroco ha scelto di invitare i sacerdo" na"vi o che hanno vissuto qui il ministero negli anni passa" a Cogliate al festone, e solo quelli di Ceriano e i Cogliatesi a4uali alla festa del Santuario per non impegnare due volte tu e dare più valore alla festa patronale. Il parroco ha già discusso alcuni pun" durante la riunione di verifica col comitato della festa: si è chiesto di lasciare libero il prato verde della Chiesa per lasciare rispe4o e respiro alle funzioni religiose; per la gara podis"ca è da studiare meglio l’orario, farla par"re prima e spostare un po’ in là la S.Messa E’ stato cambiato il piccolo organo della chiese4a grazie alle donazioni di generosi parrocchiani. Per l’anno prossimo la festa è pos"cipata a causa del 50mo dell’Oratorio: 15/3 Festa Oratorio => 29/3 festa a S.Damiano.

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LETTERA DI PRESENTAZIONE A SUA ECCELLENZA L'ARCIVESCOVO MONS. DELPINI Come deciso nella scorsa seduta del CPP, in vista della sua presenza il prossimo 8 se4embre, affinchè possa fornirci più aderen" indicazioni sul cammino pastorale futuro, sarà presentata all'Arcivescovo una le4era sulla comunità parrocchiale i cui pun" salien" saranno: Descrizione sommaria della realtà territoriale e parrocchaile Menzionare la fa"ca del cambio da due sacerdo" ad uno solo Pastorale Giovanile / Famiglie Pastorale Ba4esimale Pastorale Carita"va Prospe ve future delle pastorali “Passo in più” della visita decanale Le ‘fa"che’ di una secolarizzazione che ha visto ridursi la frequenza ai sacramen", alla Messa ed alle Confessioni di un paese con tradizione rurale fuori dalle principali vie di comunicazione. Propos" come consulen" per la stesura Antonio Castelnovo (via Volta) e Roberto Ferrario con Stefano Grevi e il parroco. VARIE Processione del Corpus Domini domenica 23 Giugno: nella circostanza degli anniversari della Chiesa Parrocchiale, toccherà i pun" degli edifici sacri della storia Cogliatese (il luogo del Convento delle monache benede ne con il Santuario a S.Damiano, la Corte dei Fra" e la Chiesa Parrocchiale -ricordando anche la primi"va Chiesa S.Giovanni Ba sta) Processione col S.Crocifisso lunedì sera del 9/9/2019 Percorso dalla Chiesa verso Misinto, toccando una zona di nuova costruzione con giovani famiglie che hanno recentemente chiesto il ba4esimo per i figli, terminando all’oratorio nell'occasione dell'avvio dell'anno del 50° anniversario di costruzione del Centro Giovanile Card. Minore . Invitato il vescovo ausiliare mons. Paolo Mar"nelli (Francescano) Al termine della processione l’idea è di lasciare per due se mane il S.Crocifisso in oratorio, spostando là le S.Messe feriali, nella ex cappella al piano terra, e introducendo l'anno catechis"co con momen" di preghiera coi bimbi e famigliari. Il S.Crocifisso rientrerà in chiesa parrocchiale con l'arrivo della fiaccolata il 22/9/2019 per la Messa delle 18. Pellegrinaggio in Terra Santa Proposta per Dicembre o Febbraio o O4obre 2020. La proposta deve essere della Parrocchia, aperta sopra4u4o ai parrocchiani. Essendo l'impegno economico importante, occorre valutare le potenziali adesioni chiedendo ai fedeli di comunicare l'interesse. Da diverso tempo non si propone un pellegrinaggio forte, potrebbe essere l'occasione questa circostanza degli anniversari parrocchiali. Post Grest Dopo il grest Don Mauro andrà in montagna coi ragazzi, ma l’oratorio resterà aperto altre tre se mane di seguito: è stata infa acce4ata la richiesta di una associazione/impresa di Rita Arcuri, cogliatese, che si è proposta con una simile servizio pedagogico. E' una a vità IN oratorio e NON DELL’ oratorio, l'oratorio si impegna solo a fornire lo spazio, dietro un accordo siglato. L'ul"ma se mana di agosto sarà ripetuto lo stesso servizio: la prima di se4embre invece proseguirà l'esperienza del grest se4embrino oratoriano. Lavori del campo sinte"co, parche4o giochi e sistemazione dei bagni: proge4o in fase di ul"mazione. I lavori dovrebbero iniziare dopo le a vità del Grest. Festa patronale di se4embre: è proposta una prima riunione; si riscontra però una situazione di freddezza tra i collaboratori, anche se la commissione per i festeggiamen" degli anniversari della Chiesa s'è già trovata proficuamente più volte. E' stato richiesto e individuato dal sindaco un coordinatore delle associazioni. Si ven"la l'uso della cucina della scuola materna statale. Il CPP si avvia verso la scadenza del mandato. Il parroco comunica che è arrivato infa l'annuncio diocesano della fase conclusiva dell'incarico quadriennale e si procederà per le nuove elezioni nel prossimo autunno. E' quindi convocata una commissione ele4orale che si decide composta d'ufficio dal segretario del CPP Grevi S., dal presidente parroco Don Mauro e da due consiglieri che vengono scel" nella figura di Borroni D.e Bagaro E.; sarà altresì indicato anche un membro del CAEP come da Dire4orio. La prossima riunione del CPP sarà in seduta comune col Consiglio economico parrocchiale il 19 Giugno per operare una sintesi e una verifica sul quadriennio 2015-2019 trascorso. Il CPP chiude i lavori alle 23:07 con una preghiera.

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RINNOVO DEL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE

“Siamo i collaboratori di Dio” Il prossimo o3obre dovremo eleggere il nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale per i prossimi qua4ro anni: pensiamoci fin d’ora. Lo Spirito di Dio non abbandona mai la sua Chiesa, anzi suscita carismi, vocazioni, intuizioni e consolazioni. Chiediamoci: “io cosa posso fare per costruire questa comunità?” Ascolta lo Spirito del Signore che " invita a collaborare, per quello che puoi, perché il Vangelo di Gesù si diffonda ed edifichi la vita delle persone verso il bene, la pace, la volontà di Dio. Festeggiamo gli anniversari della Chiesa (8 se4embre 2019) e dell’oratorio (19 marzo 2020): siamo pietre vive della costruzione dell’edificio di Dio, siamo un cuor solo e un’anima sola. Servono esperienze, competenze, capacità di relazione e ascolto, ma sopra4u4o serve amore per Cristo e la Chiesa, gente che prega, ascolta la Parola di Dio e vuole dare consigli perché sia sempre più auten"ca e fedele al mandato del Signore. Oggi, la Chiesa di Dio che siamo noi, ha bisogno di ciascuno di noi.

RIEMPITE D’ACQUA LE ANFORE: SIAMO COLLABORATORI DELLA VOSTRA GIOIA (PARTE 1)

1. CONSIGLIARE, PARTECIPARE, COLLABORARE: UN VOLTO DI CHIESA «Il consigliare nella Chiesa non è facolta vo» (Sinodo 47°, Cost. 147 § 1). un consiglio è qualcosa in sé facolta"vo: chi lo desidera, lo chiede; se uno non ri"ene di aver bisogno di consigli, fa da sé. Il Sinodo invece afferma che il consigliare è necessario, si fonda sul «diri4o-dovere di tu i ba4ezza" alla partecipazione corresponsabile» ed è posto in vista del «comune discernimento per il servizio del Vangelo». È chiaro dunque che la prospe va in cui si colloca il testo sinodale non è quella del parroco che, posto di fronte a un bivio di possibilità, interpella alcune persone fidate per avere lumi sul da farsi. Non evidentemente, si tra4erà di fornire una base più ampia, o una specie di inves"tura popolare, a scelte già definite autonomamente dal parroco. Si tra4a piu4osto di realizzare un volto di Chiesa nella quale tu i ba4ezza" sono inves"" e della responsabilità di “partecipare” all’azione pastorale della Chiesa stessa, sentendola come propria e non semplicemente delegandola ai consacra". Il Sinodo milanese sembra accorgersi dei possibili fraintendimen" che il linguaggio del “consigliare” può generare e perciò avverte che il Consiglio pastorale può essere definito «organo consul"vo solo in termini analogici e solo se tale consul"vità viene interpretata non secondo il linguaggio comune, ma nel Emmaus pag.22


giusto senso ecclesiale» (Cost. 147 § 2). Vi è dunque una singolarità del “consigliare nella Chiesa”, che sfugge alla logica comune. La consul)vità nella Chiesa non è facolta"va allo stesso modo in cui non è facolta"va la corresponsabilità di ogni ba4ezzato nella costruzione dello stesso corpo ecclesiale. Questa realtà si comprende nell’o ca di una “ecclesiologia di comunione” (Cost. 147 § 1), la quale supera l’idea che vi possa essere nella Chiesa una componente “a va” (il sacerdozio o il ministero ordinato), la quale sola sarebbe incaricata di plasmare la compagine ecclesiale a fronte della “passività” o mera “rece vità” degli altri creden". Ma l’ovviare a questo malcontento non cos"tuisce una concessione a una generica

2. LA POSTA IN GIOCO: IL VOLTO DELLA COMUNITÀ CRISTIANA Nel funzionamento di un consiglio pastorale entrano in gioco tre dimensioni importan" della Chiesa. Dallo s"le di un consiglio pastorale si manifesta prima di tu4o, un volto della Chiesa, il coinvolgimento nella missione e la qualità della partecipazione all’edificazione di una comunità. Il consiglio pastorale, da una parte, viene da una comunità ma influisce sulla fisionomia di una comunità. Come si muove e comunica il consiglio pastorale così si muove e comunica una parrocchia. Quindi l’a4enzione ai sogge , metodi e strumen" rispe4o ai diversi gruppi di consiglieri è necessaria perché può avere influenza sulle relazioni e sul cammino della comunità.

3. NON DIMENTICARE I SOGGETTI IN GIOCO Ci sono dei sogge da riconoscere. Se questo non avviene il consiglio pastorale e il consiglio affari economici si appia scono sugli avvisi del parroco, ma non diventano sogge corresponsabili delle comunità cris"ane. Ecco i protagonis". – Lo Spirito santo, che consola, muove, ispira. È dentro questa invocazione, ascolto e docilità che ci si lascia agire! – Il popolo santo di Dio di cui i consiglieri e il parroco sono espressione e servitori. Un consiglio pastorale non rappresenta solo le persone che frequentano di più, ma tu4o il popolo di Dio. – L’arcivescovo Mario e il papa Francesco, nel loro magistero. Solo dall’annuncio e dalla tes"monianza del Vangelo scaturisce la gioia della comunità cris"ana. – I poveri, coloro che fanno più fa"ca. Tra i poveri ci siamo anche tu noi, grazia" dal Vangelo, e anche tu coloro che non partecipano al cammino delle comunità cris"ane. – Chi partecipa al consiglio pastorale o scelto dal parroco. Ciascuno porta il suo cammino di fede, di vita. – Laici e famiglie che si me4ono a tempo pieno a servizio della comunità, magari abitando in un oratorio e\o vivendo forme di accoglienza e di servizio educa"vo qualificato. – Laici assun" per un servizio professionale sopra4u4o nell’area educa"va. – Religiosi, consacra" che vivono in un carisma specifico la loro tes"monianza al Vangelo. – Diaconi permanen", che custodiscono il senso del servizio. – Il parroco che con gli altri presbiteri condivide la presidenza della comunità parrocchiale.

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“CIMITERO MONUMENTALE DI MILANO” Un Museo a cielo aperto Dopo il successo delle due uscite culturali svoltesi lo scorso anno alla Chiesa di S. Maurizio al Monastero di Milano ed al Duomo di Monza, domenica 12 maggio un gruppo di 30 parrocchiani si è recato a Milano a visitare il Cimitero Monumentale. Ad a4endere il gruppo Francesca Agostoni, brava e competente guida dell’agenzia Guidarte di Monza, che ci ha accompagna" in un interessante tour di tre ore. La visita è iniziata con un’ampia introduzione sulla storia di questo luogo unico, vero e proprio museo a cielo aperto in cui si intrecciano arte, cultura, religione e modernità. L’idea di is"tuire nella ci4à di Milano un unico e grande cimitero per sos"tuire i numerosi, insalubri ed anche miseri cimiteri periferici nasce nel 1837 ma si concre"zza solo nel 1862 con l’approvazione del proge4o dell’arch. Carlo Maciachini. Inaugurato nel 1866 nasce come cimitero aperto a tu i milanesi ma è chiara sin dall’inizio la volontà di farlo diventare “monumento”, inno alla milanesità, luogo di memorie civiche e, come tale, dedicato non solo ai decedu" ma deputato a essere un pezzo di storia di Milano. Da allora il Monumentale si è arricchito di un grande numero di opere d’arte funeraria di al"ssimo valore ar"s"co. Infa molte famiglie benestan" della borghesia e imprenditoria milanese (Falck, Borle , Bocconi, Bracco, Campari, Treccani, Mo4a, Alemagna, Bernocchi per citarne alcuni) affidarono la realizzazione dei monumen" funerari a grandi maestri dell’800 e del ‘900 quali, ad esempio, Lucio Fontana, Adolfo Wildt, Enrico Bu , Piero Portaluppi, Arnaldo Pomodoro, Giannino Cas"glioni. La sua superficie a4uale è di 250.000 mt quadra", è composto da 3 aree dis"nte: la centrale e più vasta dedicata ai defun" ca4olici, a sinistra agli aca4olici e a destra al “riparto degli israeli"”. All’entrata del Monumentale è posto il Famedio, “tempio della fama”, luogo di tumulazione dei milanesi (di nascita o d’adozione) illustri o benemeri" tra cui Alessandro Manzoni, Carlo Ca4aneo, Bruno Munari, Luca Beltrami, Salvatore Quasimodo. Ogni anno, il 2 novembre, nelle pare" del Famedio vengono inseri" nomi di altri personaggi famosi che non sono sepol" qui ma che hanno comunque fa4o la storia di Milano, ad esempio, Giuseppe Verdi, Ugo Foscolo, Cavour, Montale, De Chirico, Fontana, Boccioni, Strelher e mol" altri. So4o il Famedio vi è invece una cripta in cui sono sepol" altri personaggi illustri della Milano più recente, da Franca Rame a Dario Fo, da Enzo Jannacci ad Alda Merini, da Giorgio Gaber a Giuseppe Meazza. Durante la visita Francesca si è soffermata su alcuni monumen" sepolcrali degni di nota tra i quali: Civico Mausoleo Palan

Proge4ato e realizzato dall’archite4o Mauro Palan": prima mausoleo della famiglia, poi rifugio an"aereo durante la seconda guerra mondiale e infine, a causa del costo troppo elevato per il suo mantenimento, il passaggio di proprietà al Comune di Milano, che lo trasformò in Civico Mausoleo, in cui riposano emeri" ci4adini milanesi, come ad esempio Giovanni Danzi (compositore di “o mia bella Madunnina”). Edicola famiglia Campari La famiglia Campari ha fa4o realizzare dallo scultore Giannino Cas"glioni nel 1935 questa versione di “Ul"ma Cena” interamente in bronzo, dove le figure sono addiri4ura più grandi rispe4o alle figure umaEmmaus pag.24


ne. Da notare il calice di grandezza sproporzionata rispe4o al resto, proprio ad indicare l’a vità industriale della famiglia ….. non a caso i milanesi chiamano questa opera “l’ul)mo aperi)vo“…! Edicola Famiglia Bernocchi La famiglia Bernocchi, famosa per aver donato nel 1930 al Comune di Milano cinque milioni di lire per la costruzione della Triennale, diede il compito a Cas"glioni (lo stesso dell’edicola Campari) di erigere la propria edicola, sovrastata da un cono interamente in marmo in cui con 110 statue viene raffigurata la Via Crucis. Edicola famiglia Toscanini Scolpita da Bistolfi in marmo di Carrara nel 1906 quando, mentre era a New York, gli morì Giorgio, uno dei suoi 4 figli, di appena 5 anni. Toscanini si rifiutò di con"nuare il suo tour e tornò a Milano dove decise di commissionare quest’opera per accogliere le spoglie del figlio. Sul lato anteriore è raffigurata una barca, che può essere interpretata come simbolo del viaggio dopo la morte o del viaggio intrapreso per tornare in Italia dall’America. La barca a sua volta è affiancata da due figure che rappresentano l’Italia e gli Sta" Uni". Sui due la" si trovano immagini di giochi di infanzia e simboli della nascita. Le incisioni sul retro simboleggiano invece il dolore per la perdita del giovane figlio. Tomba di Isabella Casa

Molto toccante questa statua di Enrico Bu , maestro all’Accademia di Brera, in cui viene ritra4a la bellissima Isabella Casa" morta di parto a soli 24 anni. E’ rappresentata sul le4o di morte, ritra4a come una bella addormentata con una croce sul pe4o. Il pannello alle sue spalle rappresenta un sogno che la rapisce e in cui l’autore raffigura schiere di angeli in rilievo.

Pubblichiamo la foto del Pellegrinaggio tenutosi a Medjugorje nel mese di Maggio che ha visto la partecipazione di ben 60 persone. Sono ancora disponibili alcuni pos) per il pellegrinaggio in Polonia dal 17 al 21 giugno.

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IL BAMBINO TIRANNO (di Alessandro D’Avenia) «I` wxYwX]Z GXZWyXZ, KLMNOP QRSTRNUVW RM XUYRQZRU SM [\WTRQRW TR KLZZL]]U XR^RNU, KWMV_ L RMVLZZRQLM]U, L\U VLYSVW. C’\Wx]Z X` Vx^W\, `x Yx^W\, X` ]Z]]Z \ `x ]Z]]x, `\ zxY\WX\W\, \ {|{{X [X[\[x]Z aZ{{Z `’X]z|wZ ^\X a|ZX zxVWXzzX, Yx ]\aa|]Z x[W\ww\ Zax{Z zZ]}\aaxW`Z, x]~X \Wx |]x zZ]{X]|x yxWx x VWZz`xYxW\ z \ |] wxYwX]Z zxWZ, x}}\{{|ZaZ, ^ZzX`\ zZY\ `|X ]Z] \aXa{\[x x` YZ]^Z. CXxaz|]Z [Z`\[x VWXY\yyXxW\ X] |\a{x a}W\]x{x x^ZWx~XZ]\. E {W\Yx[x x` V\]aX\WZ ^X VZ{\W X][Z`Z]{xWXxY\]{\ VWZ[ZzxW\ X` VXx]{Z ^\` wxYwX]Z». Così comincia un racconto di Buzza" del 1954, nel quale narra le tragiche conseguenze dell’incapacità di esercitare l’autorità da parte di adul" che, inseguendo il consenso del loro bambino, finiscono per adorarlo e quindi rovinarlo. Le pagine di Buzza" mi sono tornate in mente il 2 maggio, quando la Camera, approvando la legge che introduce un’ora di educazione civica alle elementari e alle medie, contestualmente abrogava la misura che prevedeva mezzi disciplinari come: la nota sul registro con comunicazione scri4a ai genitori, la sospensione, l’esclusione dagli esami o l’espulsione. Un cortocircuito pico del nostro tempo: potenziare un’educazione civica astra3a ma depotenziare l’autorità in a3o, come se il suo esercizio, chiaramente non riducibile a quelle sanzioni, significhi fare violenza. L’adorazione contemporanea del bambino, funzionale alla soddisfazione dell’adulto e che infa ha come contropar"ta violenza e sfru4amento, fa dimen"care che il piccolo non è un «idolo» ma un «selvaggio» la cui umanità va educata: ciò che è umano nell’uomo non fiorisce spontaneamente, ma è il risultato di quanto assorbito nell’infanzia e nell’adolescenza, tappe preposte allo scopo di diventare responsabili di sé e del mondo. Il bambino non educato resta un egoista in balia delle sue pulsioni, iracondo e manipolatore come il piccolo "ranno buzza"ano: «Paurose di per sé erano le ire di Giorgio. Con l’astuzia propria di questo "po di bambini, egli misurava bene l’effe4o delle varie rappresaglie. Per le piccole contrarietà si me4eva semplicemente a piangere, con dei singul" che sembrava gli dovessero schiantare il pe4o. Nei casi più importan", quando l’azione doveva prolungarsi fino all’esaudimento del desiderio contrastato, me4eva il muso e allora non parlava, non giocava, si rifiutava di mangiare: ciò che in meno di una giornata portava la famiglia alla costernazione. Nelle circostanze ancor più gravi le ta che erano due: o simulava di essere assalito da misteriosi dolori alle ossa; oppure, e forse era il peggio, si me4eva a urlare: dalla sua gola usciva un grido estremamente acuto, quale noi adul" non sapremmo riprodurre, e che perforava il cranio. In pra"ca non era possibile resistere. Giorgio aveva ben presto par"ta vinta, con la doppia volu4à di venire soddisfa4o e di vedere i grandi li"gare, l’uno rinfacciando all’altro di aver fa4o esasperare l’innocente». La crisi dell’autorità è propria del XX secolo: il ‘68 ne è stato un formidabile acceleratore, ma la crisi ha radici più profonde, come Hannah Arendt aveva già spiegato nel 1961 in Tra passato e futuro (in par"colare nei capitoli «La crisi dell’istruzione» e «Che cos’è l’autorità»), dove spiega che, in una cultura in cui la tradizione (ciò che del passato vince l’usura del tempo perché è vero) è disa vata e quindi non viene trasmessa, gli educatori non hanno «un mondo» in cui introdurre i giovani: «Che gli adul" abbiano voluto disfarsi dell’autorità significa che rifiutano di assumersi la responsabilità del mondo in cui hanno introdo4o i figli. Quasi che ogni giorno i genitori dicessero: “In questo mondo anche noi non ci sen"amo a casa nostra: anche per noi è un mistero come ci si debba muovere, che cosa si debba sapere, quali talen" possedere. Dovete cercare di arrangiarvi alla meglio, non siete autorizza" a chiederci conto di nulla. Siamo innocen", ci laviamo le mani di voi”». Senza un mondo vero da proporre gli adul vivono il loro Emmaus pag.26


ruolo educa vo come colpa (violenza) e cercano nel figlio il perdono, ma il bambino «adorato» e «des-autorato», dovendosi autorizzare «da zero» e «da solo», diventa un divino ranno. Gli educatori non si sentono più "tola" a porre limi", divie", doveri, eppure proprio i momen" di opposizione (sopra4u4o per il bambino di due anni e per l’adolescente), che destabilizzano il genitore, servono per costruire l’autonomia: bambino e adolescente vogliono sapere su cosa fondarsi e così me4ono alla prova la solidità del terreno che gli si offre. Compito dei genitori è trovare in sé le ragioni e la credibilità per resistere e acce3are la frustrazione della perdita del consenso filiale. Un esempio è la mancanza di riflessione sull’uso del cellulare, sul quale consiglio l’intelligente, documentato e veloce libro di Stefania Garassini, Smartphone: 10 ragioni per non regalarlo alla prima comunione e magari neanche alla cresima. I genitori che mi dicono «lo hanno tu , si sen"rebbe escluso», mi confermano che il problema è prima di tu4o di chi non ha le ragioni per dire «no» e sostenere il confli4o che nasce da un bene più grande, che un 9-10enne non percepisce. La crisi dell’autorità viene dalla sua confusione con il potere, come mostra l’eliminazione delle sanzioni. Bambini e adolescen", se non interiorizzano limi", divie" e doveri, quando è il momento, rimangono infan"li e diventano "ranni. L’autorità è invece naturale, si gius fica da sé, dal fa3o che io vengo prima di te: il bambino non è un partner dell’educazione, non è un contra3o alla pari. Nell’educazione, scrive Arendt: «si decide se amiamo tanto i nostri figli da non estrome4erli dal nostro mondo lasciandoli in balia di se stessi». Ma qual è il nostro mondo? Negli anni Se4anta i passeggini cambiarono orientamento: il bambino non guardava più il genitore, ma l’esterno: il genitore non faceva più da interprete del mondo dall’alto in basso, ma da accompagnatore. All’obbedisci e poi capirai si sos tuì il me.amoci d’accordo. In questo c’è sì un guadagno: la necessità di dare un senso, che non sia il mero «si è sempre fa4o così», a ciò che si pretende, ma spesso, poiché non si sa quale sia questo senso, si lascia decidere il bambino o l’adolescente, ge4andolo nello sconforto dell’onnipotenza. Tan giovani non diventano adul perché nessuno li ha educa al fa3o che non sono padroni assolu e incontrasta : l’autonomia, infa , non nasce dall’ignorare limi" e doveri, ma dall’averli sperimenta", interiorizza" e a4raversa". Sono i «no» dei miei genitori ad avermi reso forte e più sicuro nelle mie scelte. Il bambino, dice Arendt, deve essere sì prote4o dalle facoltà distru ve del mondo «ma anche il mondo deve essere prote4o per non essere devastato dall’ondata di novità che esplode con ogni nuova generazione». Perché? Perché un’educazione senza autorità non «autorizza» il desiderio, senza limite o divieto il desiderio non si costruisce: a che serve crescere, se posso avere tu4o e subito e se non esiste qualcosa da raggiungere più tardi? Il desiderio non educato dal gioco di autorizzazione e divieto diventa distru.vo: il sogge4o non sa a cosa ancorarsi per fronteggiare la resistenza della vita, non può costruire obie vi, cioè non ha futuro, si blocca e, per poter vivere, o regredisce o diventa violento. Invece l’autorità è legi mata proprio dal fa4o che io sono prima di te, posso garan"r" che un giorno anche tu sarai «autore» delle tue azioni. Per fare questo l’educatore è chiamato ad amare veramente, cioè trovare il coraggio di perdere il consenso di chi gli è affidato pur di proteggerlo: sta amando l’uomo/donna che quel bambino/a diventerà, perché l’infanzia non è la pienezza della condizione umana, ma la sua preparazione. Potrà farlo solo se non dipende lui dall’affe4o del bambino, reso ogge4o della propria soddisfazione anziché sogge4o libero, e quindi capace di opposizione. Il le4o da rifare oggi è quello del coraggio di educare: fate un elenco di «no» che non riuscite a gius ficare e per i quali resistere. Chiedetevi perché ques «no» sono buoni per voi e quindi per l’uomo o la donna che vostro figlio/a diventerà. Il vero amore a4raversa la nega"vità e sa darne ragione ai figli, perché la libertà è fru4o di conquista. E il nostro compito di educatori è renderli liberi, non schiavi del loro o - peggio ancora - del nostro desiderio. Emmaus pag.27


L’ORATORIO È TUTTO UN FERMENTO In oratorio si hanno sempre le mani in pasta…. ecco le a vità dei ragazzi: l’uscita a Torino al Colle don Bosco e all’oratorio di Valdocco coi cresimandi, per far meglio conoscere la figura di questo grande santo. Ci sarebbe piaciuto due giorni, ma potevano venire solo in cinque (sic!) e abbiamo optato per la sola domenica. Tu4o un po’ di corsa, ma con grande gioia dei ragazzi. Eccovi alcune loro riflessioni scri4e nella grande basilica-nave al Colle in un momento di silenzio, che ci ha lascia" basi", vista l’esuberanza dei ragazzi. "con lo studio potrei arrivare dove voglio, perchè la forza dello studio è dentro di me, e cercherò di impegnarmi per superare ogni ve$a" "come sogno ho quello di essere una educatrice per bambini e di dare un buon insegnamento" "oratorio per me vuol dire luogo di protezione perchè al di fuori ci sono persone bru$e, invece dentro è tu$o prote$o da Dio, nostro Padre" "di don Bosco mi ha colpito che non si arrese mai" E poi l’uscita a Roma coi preadolescen insieme ai coetanei di Misinto e Ceriano; occasione di incontro, amicia, crescita nella fede e impegno per il domani. Anche qui sono state fantas"che le parole dell’Arcivescovo Mario che ha presieduto la S.Messa in Basilica Va"cana. Bello il clima di condivisione e collaborazione anche tra gli educatori e i sacerdo", don Mauro e don Giuseppe di Ceriano. Chissà se ci sarà la possibilità di un altro incontro così. La gita catechis"ca dei bambini di 5° elem al Seminario di Venegono, con il percorso a tappe nei luoghi di vita del grande “castello” e la gioiosa tes"monianza dei due seminaris". I ragazzi sono rimas" sorpresi certamente dalla grandezza e cura del posto, ma di più dalla celebrazione della S.Messa fes"va che ha parlato loro nello s"le giovanile. Tu4o questo è stato reso possibile dall’amore dei nostri paladini, i catechis e gli educatori, spesso così preoccupa" della tenuta dei ragazzi, ma insieme generosissimi nel trasme4ere la felicità che Dio ci dona nel darci senza riserve ai suoi figli. Certo che ce ne vorrebbero sempre di più di persone valide…per il bene dei ragazzi….così la comunità oratoriana va avan"…. chi legge si chieda se non può dare una mano in qualcosa…. grazie! Tu sanno che senza lievito la pizza non può fermentare…… ecco il nostro lievito…….l’amicizia con Gesù; senza di lui, noi non possiamo far niente, ma con lui siamo più for" che mai! Emmaus pag.28


Simpa"a, stemma e siepe Humilita"s, parco enorme, tante cappelle, fosso e calamita, caccia al tesoro, mal di gambe, amicizia,… Abbiamo chiesto ai ragazzi di quinta elementare "Qual è la prima parola che vi viene in mente se ripensiamo alla giornata insieme al Seminario di Venegono?" e queste sono state le risposte. Sono tu4e parole che ci ricordano i momen" belli di riflessione e gioco che i ragazzi hanno vissuto domenica 28 aprile insieme a don Mauro e alle catechiste, in compagnia di Ricky e Michele, due giovani seminaris" che si stanno preparando a ricevere l'ordinazione sacerdotale. Una giornata che ci ha permesso di confrontarci sul tema della vocazione e sulla strada da seguire per realizzare pienamente la propria vita, sull'esempio di chi ha scelto di diventare prete e seguire Gesù. Una tes"monianza preziosa per tu i ragazzi che hanno partecipato all'incontro. Sono momen" forma"vi che resteranno sicuramente nei ricordi dei nostri bambini, e chissà, un domani potranno contribuire ad avvicinare un po' di più qualcuno alla vocazione sacerdotale. La fa"ca dell'organizzazione di ques" momen" propos" è ricompensata dalla gioia e dal sorriso dei ragazzi. Dal Seminario di Venegono siamo torna" rigenera", e sopra4u4o gra" a quei ragazzi che ancora oggi hanno il coraggio di tes"moniare l'amicizia con Gesù a4raverso la missione al sacerdozio. Per loro, la preghiera costante di tu4a la nostra comunità.

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L'oratorio si rimette in gioco perché è in debito! Così ci direbbe il nostro Arcivescovo Mario, non perché siamo "in rosso", ma perché ci crediamo nella forza e nella necessità dell'educazione umana e cris"ana. Nell’occasione dell’anno in cui ricorrono i 10 lustri del nostro Centro Giovanile Cardinal Minore. (19 marzo 2020), in accordo con il Consiglio Pastorale e il Consiglio Economico, abbiamo deciso di imbarcarci nell’impresa di riqualificare l'oratorio, dapprima a4raverso la creazione di un nuovo parche4o giochi per bambini, segno concreto per a4uare l’a4enzione ai ba4esimi e alle famiglie coi bambini piccoli scelto dalla comunità come obbie vo di ques" anni. In accordo poi con la società Cogliatese abbiamo deciso di me4ere mano anche all'ormai usurato campo da calcio a se4e giocatori, trasformandolo in campo sinte"co e sistemando i servizi sia esterni che interni del bar, riammodernandoli. Avremmo voluto operare anche con un ampliamento del por"cato, ma ci è parso ora eccessivo per le nostre forze. L’opera prevede un costo complessivo di 250/280.000 €, come relazionato nelle Assemblee Eucaris"che il 5 maggio scorso. S"amo ul"mando i de4agli tecnici del proge4o e avviando le procedure per l’autorizzazione della Curia Ambrosiana. Con"amo di iniziare i lavori al termine delle esperienze del grest per poter così avere gli spazi u"lizzabili per la prossima stagione spor"va autunnale e per l'avvio dell'anno catechis"co-oratoriano. L’opera è consistente: chiediamo una generosità da parte dei parrocchiani ma anche dei conci4adini in quanto lo spazio giovanile è aperto a tu , u"lizzato da bambini di ogni età e situazione, famiglie giovani, associazioni, squadre, feste di diverso genere, senza preclusione di sorta. È possibile partecipare con erogazioni liberali intestate alla parrocchia San Giuseppe (detraibili e/o deducibili dalla dichiarazione dei reddi") anche mediante la s"pula di una convenzione. Si può contribuire anche con pres

volontari da res"tuire in annualità do concordarsi, sponsorizzazioni delle varie a vità, ma anche con la creazione di nuove inizia ve a4e a raccogliere fondi, coinvolgere persone nuove, educare alla comunione (ad esempio: tornei, allenamen" serali sul nuovo campo, lo4erie benefiche, cene in amicizia, feste di ba4esimi, compleanni, anniversari, ecc....). A tal fine andranno i ricavi del prossimo festùn di se4embre, che ci auguriamo quindi ben partecipato, nonché le già calendarizzate feste, cene e tornei. Ci auguriamo una generosità pari a quella sperimentata per gli ingen" lavori del te4o della chiesa parrocchiale, o forse più, dato l'affe3o che tradizionalmente si prova per l'oratorio, a causa di momen" significa"vi qui vissu" nel passato, di ricordi della propria gioventù, di persone grandi e valori profondi che in Oratorio vengono trasmessi. Il sostegno economico dichiara inoltre l’a3enzione al futuro della comunità, che si esprime nell'impegno dire4o a favore dei suoi figli più giovani, oggi, come allora, necessari di una grande a4enzione educa"va, umana e cris"ana. La Ricorrenza del 50º del Centro Giovanile perme4e così di costruire un ponte fra i nostri padri che hanno creduto nell’importanza della formazione giovanile e hanno costruito questo grande Centro dedicato allo s"mato formatore cogliatese il Cardinale Dalmazio Minore , e oggi la comunità educante, le famiglie, gli educatori, gli allenatori, la comunità adulta tu4a del nostro paese. E allora rime amoci in gioco, piccoli e grandi, per poi venire a giocare tu insieme! Don Mauro Emmaus pag.30


IL GREST 2019 : UNA BELLA STORIA! L'anno scorso: LA BELLEZZA E’ NELLE MANI DI CHI SI METTE ALL’OPERA,

quest'anno LA BELLEZZA è NELLE MANI DI CHI AMA L’Oratorio es"vo 2019 completa il tri co educa"vo che gli oratori della Lombardia hanno elaborato e proposto a tu i ragazzi della Regione. Un percorso ampio, che ci ha portato a contemplare la bellezza della creazione di Dio, a4raverso lo stupore per la nostra possibilità di partecipare e di contribuire al bene di tu., fino alla considerazione che proprio ciascuno di noi è il grande talento, è il bene prezioso che Dio stesso consegna alla storia del mondo. Bella storia! è l’esclamazione di stupore che troviamo facilmente sulla bocca dei nostri ragazzi quando la vita ci spiazza per la sua imprevedibile bellezza. In oratorio guardiamo tu4o con gli occhi del Signore Gesù: è lo sguardo dello stupore, sensibile alla bellezza, anche quella nascosta. Ogni oratorio custodisce una storia, magari lunga decenni. Ma l’oratorio non è soltanto il luogo della memoria, dove si conserva una storia. In ogni oratorio si scrive la storia. Una bella storia! La tua, la mia. La storia di migliaia di ragazzi, di animatori, di educatori. La storia bella della passione educa"va, disseminata nelle nostre parrocchie. La bella storia è ancora da scrivere. Ogni estate l’oratorio diventa una pagina nuova della vita di ciascuno di noi! In questo oratorio es"vo scriviamo una pagina della nostra vita! Questa storia non è mai un monologo. È sempre un racconto che compone insieme storie diverse. Sono gli amici che incontreremo nel corso di queste se mane, che ci accompagneranno alla scoperta dei nostri talen personali. Scrivono la storia con noi tu i ragazzi degli oratori. Scrivono la storia gli animatori e gli educatori. I don, le consacrate, i genitori e amici. Tu possiamo lasciare un segno bello! Ma certo: questa pagina nuova e bella della storia della nostra vita, la scriviamo con Gesù. La fantasia dello Spirito Santo ci saprà ispirare, ci renderà crea"vi, aper", entusias". Tu. insieme diciamo: bella storia! don Stefano Guidi Dire$ore Fondazione Oratori Milanesi STUDIO DENTISTICO RICAMBI RADIO - TV - ANTENNE - COMPONENTI ELETTRONICI DUPLICAZIONE RADIOCOMANDI DI TUTTE LE MARCHE

New Eurodent Via Volta, 2 - 20815 Cogliate (MB)  02-96469200 Resp. San. DR. LAURA GIOVANNA TRAMMA AUT. SAN. N. 5713 DEL 11/05/2005

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UN EDUCATORE PER IL GREST Mi chiamo Alessio Gasparoli sono nato a Legnano il 25/03/96, abito a Castellanza, una ci4à in provincia di Varese, e sono uno studente universitario della facoltà di storia. Mi piace trascorrere parte del mio tempo libero insieme ai ragazzi, infa frequento molto l'ambiente oratoriano della mia ci4à e sono un membro del consiglio degli Oratori della mia comunità Pastorale. Per anni ho coordinato l'Oratorio domenicale ed a4ualmente seguo gli adolescen" nel percorso di crescita educa"va affidatomi. Questo nuovo ruolo, che ormai ricopro da due anni, mi sta dando l’opportunità di crescere ulteriormente come persona col"vando in me speranza di riuscire a trasme4ere agli adolescen" la consapevolezza che in futuro, potranno spendersi nel ruolo di educatori. Mi definisco un giovane socialmente a vo, infa ho il piacere di presiedere un'associazione culturale, denominata "Area Giovani", che organizza incontri culturali sulle principali tema"che all'ordine del giorno con l'obie vo di coinvolgere i giovani sviluppando in loro uno spirito cri"co. Spero che questo nuovo cammino con voi rafforzi ulteriormente la mia esperienza di Fede e possa essere un'occasione preziosa per la vostra comunità. A presto.

LE GITE al grest 2019 Tu i giovedì …tranne l'ul"ma se mana (mercoledì 10 luglio) Il costo è compreso nell’iscrizione se manale ma bisogna segnalare la propria partecipazione COL MODULINO D’ISCRIZIONE LUNEDI’ MATTINA, al massimo entro il LUNEDI’ SERA; dopo tale termine saranno acce4ate le adesioni solo fino ad esaurimento pos . Partenza dal parcheggio oratorio alle 8.30, rientro previsto ore 18.30 circa. Giovedì 13 giugno LIDO DI OMEGNA (VB) Per i non iscri al Grest la quota è di € 20

Giovedì 27 giugno AQUAPARK a Brebbia (VA) Per i non iscri al Grest la quota è di € 20

Giovedì 20 giugno ACQUADREAM a Palazzolo sull’Olio (BS) Per i non iscri al Grest la quota è di € 20 Giovedì 4 luglio ONDASPLASH a Zerbolò (PV) Per i non iscri al Grest la quota è di € 20

Mercoledì 10 luglio ONDALAND a Vicolungo (NO) Per i non iscritti al Grest la quota è di € 24

In caso di maltempo, se la gita fosse sospesa, sarà affisso un cartello all'ingresso dell'oratorio, si resta in oratorio, mangiando il nostro pranzo al sacco. La gita non sarà recuperata e la quota di € 15,00 su richiesta, verrà scalata dall'iscrizione della se mana successiva o res"tuita (vale anche nel caso in cui un bambino è già iscri4o a tu4o il periodo del grest e abbia già pagato l'intera somma). L’elenco dei pullman sarà esposto al termine della giornata precedente la gita e l’appuntamento sarà dire4amente al parcheggio di via Minore (50m dall’oratorio), prendendo posto ciascuno sul pullman indicato. Per chi ha necessità, l’oratorio è aperto dalle 7.30 alle 8.30. Emmaus pag.32


GREST: il SERALE VENERDì SERA L’ORATORIO è APERTO che cadrà il 20 marzo 2020

Venerdì 14 giugno in oratorio PETER PAN CONTRO CAPITANO UNCINO spe4acolo di BURATTINI con Andrea Silvio Anzani compagnia la Fiaba Venerdì 21giugno: S.Luigi's party un GIOCONE NOTTURNO in oratorio X] Z]ZW\ x S.L|XyX GZ]~xyx VWZ{\{{ZW\ ^\` [\zz XZ ZWx{ZWXZ Yxaz X`\ ^X CZy`Xx{\

Venerdì 28 giugno BICICLETTATA E ANGURIATA Venerdì 5 luglio I CLANDESTINI offrono in oratorio un teatro per grandi e piccini Sabato 6 luglio GIOCHI SENZA PRETESE Giovedì 11 luglio SERATA FINALE DI FESTA

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la vacanza con l’oratorio? una settimana imperdibile in una casa in autogestione in valsassina

Primo turno da sabato 13 a sabato 20 luglio 3ª-4ª-5ª elementare

Secondo turno da sabato 20 a sabato 27 luglio 1ª-2ª-3ª media Con educatori, le cuoche e il don iscrizioni in segreteria col modulo

DAI VIENI ANCHE TU CON NOI…. Emmaus pag.34


Torneo Volley Cogliate E’ iniziato lunedì 3 giugno il 15° Torneo Volley dell’Oratorio di Cogliate. Come nelle preceden" edizioni il torneo è suddiviso in due categorie: i PRO per squadre più compe""ve e gli Amatori aperta a tu . Le squadre iscri4e quest’anno sono 18 (13 amatori e 5 pro) e si sfideranno nelle serate di giugno fino alla finale del 29 giugno. L’accesso per il pubblico è libero e durante tu4a la durata del torneo è aperto un punto ristoro. Ecco il calendario della prima fase:

Torneo Volley Cogliate 2019 - Calendario Gironi Amatori Giorno

Lunedì 3/6

Martedì 4/6

Giovedì 6/6

Venerdì 7/6

Lunedì 10/6

Giovedì 13/6

Lunedì 17/6 Giovedì 20/6

Campo 1 2 2 1 2 1 1 2 1 2 2 2 1 2 2 2 1 2 2 2 2 2 2

Ora Gir. 21.00 A 21.00 B 22.00 B 21.00 A 21.00 C 22.00 A 21.00 B 21.00 A 22.00 C 22.00 A 21.00 C 22.00 B 20.30 B 20.30 C 21.30 A 22.30 A 20.30 C 21.30 A 22.30 A 20.30 C 21.00 B 22.00 A 21.00 P

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3ª girone B

3ª girone C

Torneo Volley Cogliate 2019 - Calendario Girone Pro Giorno

Venerdì 7/6 Lunedì 10/6 Giovedì 13/6 Lunedì 17/6 Giovedì 20/6

Campo 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

Ora 21.00 22.00 21.30 22.30 21.30 22.30 21.00 22.00 21.00 22.00

Gir. D D D D D D D D D D

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