che originarie. Molti centri hanno assunto l’attuale struttura urbana nel periodo medievale, quando le popolazioni che abitavano le campagne o che formavano piccoli nuclei rurali, per sentirsi più sicuri e per proteggersi dalle continue scorribande dei Barbari e dei Saraceni, furono costrette ad organizzarsi in centri urbani sempre più funzionali, autonomi e soprattutto ben protetti da mura. Segni evidenti delle invasioni e delle successive dominazioni sono le fortificazioni, le torri, i castelli e i palazzi baronali, generalmente posti nel punto più alto del centro abitato, quasi a dominare il territorio circostante. Nella parte bassa dei centri, invece, si trovavano le case dei contadini: piccole dimore di una o due stanze che gli uomini dividevano con diversi animali (soprattutto galline e maiali). Ancora oggi, nei centri storici dei paesi del parco è possibile godere dello spettacolo offerto da queste Un tratto della Val d’Agri, sulla collina Viggiano.
AUDIO 5.1 Dialetto del parco
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piccole abitazioni, spesso abbandonate, ma che conservano ancora al loro interno mobili e suppellettili che rievocano atmosfere di tempi antichi. Le piccole case sono addossate le une alle altre, generalmente disposte intorno ad una chiesa o ad un palazzo, strette come in un ideale abbraccio. Una passeggiata nei centri storici è un viaggio nel tempo: un ritorno a epoche lontane, a quando i vicoli brulicavano di gente umile e povera, sfruttata dai signorotti locali, che dall’alto dei loro palazzi, godevano dello spettacolo offerto dalla natura. Spesso, i centri storici conservano anche testimonianze preziose: chiese affrescate, statue antiche, portoni decorati e monasteri sono solamente alcune delle meraviglie che è possibile osservare. In molti casi, inoltre, sono ancora evidenti i segni dell’instabilità del territorio lucano: le frane e soprattutto i terremoti hanno ferito pesantemente le abi-