Dizionario Ita-Occi intro
4-06-2008
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Lo stato attuale della grammatica occitana
indicare questi idiomi in senso dispregiativo; allo stesso modo, per anni nelle nostre valli non si è avuta coscienza di parlare l’occitano, e si è designata la parlata con l’espressione a nostro modo. Nel campo della scrittura, due sono le principali scuole che hanno originato grafie diffuse in tutto il territorio occitano. nel 1854 il movimento letterario del Felibrige, fondato da un gruppo di letterati provenzali, compie per la prima volta una chiara scelta ortografica e linguistica per la produzione in lingua d’òc: come lingua letteraria scelgono il dialetto provenzale rodaniano, e per la grafia fonetica usano il modello francese. Da questa grafia sono nate le varietà locali dette “Escolo”, ad esempio nelle valli del Piemonte si è affermata da anni l’”Escolo dou Po”. Nel 1935 però Lois Alibert pubblica la Gramatica Occitana e un dizionario francese-occitano nel quale propone una grafia adattata su quella classica e detta etimologica, utilizzabile da tutte le varietà occitane. Come lingua referenziale, da impiegarsi cioè dai mass-media, nelle scuole o in pubblico per comprendersi fra appartenenti a regioni occitane diverse, viene scelto il lengadociano.
La lingua occitana è presente oggi in tre stati: il sud della Francia, con 32 dipartimenti su una superficie di 192 mila kmq e 12 milioni di abitanti; la Spagna, con la pirenaica Val d’Aran che si estende su 450 kmq e conta 7 mila abitanti; l’Italia, con 14 valli e 120 comuni delle province di Cuneo, Torino e Imperia per una superficie di 4300 kmq e 180 mila abitanti. È occitana anche guardia Piemontese in Calabria, popolata nel XIV secolo da valdesi delle valli Pellice, Varaita e Po. L’Occitano si divide in due grandi “famiglie”, con pronunce e caratteristiche diverse: quella del Sud-occitano e quella del Nord-occitano. Come tutte le lingue, l’Occitano ha poi delle varianti locali, le cui varietà principali sono il Guascone a sudovest, il Lengadociano al centro-sud, il Provenzale a sud-est, il Limosino a nord-ovest, l’Alverniate al centro-nord, il Vivarese alpino o Occitano alpino a nord-est. Le parlate delle valli occitane d’Italia fanno parte del Nord-occitano e sono un particolare gruppo dell’Occitano alpino. Spesso si è usato il termine patois per
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