Pao Neoplasia

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NEOPLASIA

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Dal 31 ottobre 2013 all'8 gennaio 2014 a cura di Square23 - Via San Massimo 45, Torino Ufficio stampa: Simona Savoldi Impaginazione e grafica: Laura Pasquazzo Crediti fotografici: Marina Alessi, Federico Caporal Tutti i diritti di riproduzione del catalogo e delle immagini sono riservati. Square23: www.square23.blogspot.it PAO e Paopao Studio: www.paopao.it Finito di stampare nel mese di ottobre 2013


Square23 Art Gallery Paopao Studio presentano

NEOPLASIA Pao solo show


NEOPLASIA dal greco néos (nuovo), e plásis (formazione), indica, in patologia, una massa abnormale di tessuto che cresce in eccesso ed in modo scoordinato rispetto ai tessuti normali. Così come una neoplasia, la società contemporanea continua a svilupparsi in modo caotico, crescendo a dismisura fuori controllo; influenza e corrompe il ciclo vitale del pianeta, distruggendo equilibri ed ecosistemi. L'ibridazione e le mutazioni determinate dalla genetica, così come dall'inquinamento e dalle radiazioni sono diventate eventi comuni a cui siamo ormai abituati. I confini tra generi sono superati, le differenze annullate, non è possibile distinguere tra naturale ed artificiale. La plastica è diventata il nostro pane quotidiano. Neoplasia, la mostra, è uno stabulario di progetti innovativi che prendono in esame casi patologici, esperimenti genetici ed altre anomalie contemporanee.

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PAOLO BORDINO nasce a Milano nell'anno del serpente di fuoco. Dopo anni di indolenza in studi matematici e filosofici scappa a Londra dove la sorella di Mama Africa lo battezza con il suo vero nome: PAO. Due carabinieri lo riportano a casa per espletare il suo dovere civico presso un re giullare ed una regina, dove impara le arti magiche del martello e del pennello. Passa notti insonni ad animare paracarri di cemento: nascono cosÏ pinguini e altre strane creature. Di giorno sogna ad occhi aperti e dipinge ciò che vede. Ha esposto suoi lavori in varie rassegne d'arte, al Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano, alla Triennale di Milano, alla Biennale di Venezia. 7


PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI: 2013 Bubbles, Galleria de' Bonis, Reggio Emilia. 2012 WOP World of Pao, a cura di Giorgia Sarti, Galleria Spazio San Giorgio, Bologna. 2010 MondoTondo, a cura di Federico Sardella, Galleria Prospettive d'Arte, Milano.

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PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE: 2013 Back 2 Back at the Biennale, a cura di Anselmi, Elisei, KayOne, Palazzo CĂ Bonvicini, Venezia. Stroke Art Fair, a cura di Prospettive d'Arte, Monaco di Baviera. 2012 Premio Lissone 2012, direttore artistico A. Zanchetta, Museo d'Arte Contemporanea di Lissone. Italian Street Art, a cura di Urban Painting, Mairie du 13e, Paris (F). 2011 54.Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia, Palazzo delle Esposizioni, Torino. 2010 Triennale Design Museum, a cura di Alessandro Mendini, La Triennale, Milano. Strada facendo, a cura di O. Spatola, Barriera, Torino. 2008 400 ml. The Collection, La maison de mĂŠtallos, Paris (F). Scala Mercalli, a cura di Gianluca Marziani, Auditorium Parco della Musica, Roma. 2007 La nuova Figurazione Italiana. To be continued, a cura di Chiara Canali, Fabbrica Borroni, Bollate (MI). Artists on the road, a cura di Jacopo Perfetti, Mart, Rovereto (TN). Street Art Sweet Art, a cura di Alessandro Riva, PAC Padiglione d'Arte Contemporanea, Milano.

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Stefano Bianchi

ME LO RICORDO BENE

quando a un certo punto "l'arte paoista" ha "svoltato". Immagino dopo aver detto ai suoi affezionati pinguini "Tranquilli, non preoccupatevi, che tanto torno subito", nel 2007 Pao prende parte alla collettiva Street Art Sweet Art in cartellone al PAC di Milano. Esponendo Il velo di Maya che lo ritrae sul punto di bypassare la superficie della tela, mette sinceramente a nudo introspezioni che non sussisterebbero se collocate all'esterno. Dove, al contrario, a dare spettacolo c'è una moltitudine Pop di pinguini estroversi, colorati, impattanti. In seguito, partendo proprio da quel velo, Pao non solo delinea forme curve e morbide ma si mette alla prova sperimentando inusuali prospettive, ispirato com'è dagli studi geometrici dell'incisore e grafico olandese M. C. Escher. Al proverbiale Pao, quello gioioso e giocoso dei "panettoni" che colorano il grigiore metropolitano, si contrappone e mixa il Pao "dark" come un film di Tim Burton, che ritrae su una superficie concava a sfondo Optical una bimba dagli occhi sbarrati che nel giorno del compleanno ha appena accoltellato il suo orsacchiotto. Bene. Osservando le sue Neoplasie, non posso che ripensare a quella piccola assassina di sogni infantili. Una Freak. Come sono convinto siano Freaks, ironico/riflessive, le ultime creature da galleria d'arte e da strada che (sur)realisticamente Pao ha concepito nel nome di questa società canaglia che tutto ibrida, muta e corrompe al solo scopo di mandare in tilt l'ecosistema del nostro sciagurato MondoTondo (altra mostra illuminante, nel curriculum di Mr. Paolo Bordino).

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Il Compleanno, 2009

E i pinguini? Ci sono, iconici più che mai, anche stavolta. Scrutando il cielo, però, scoprono fra le nuvole strane anomalie meteorologiche. Protuberanze sferiche in assetto da squadriglia aerea. E allora? Meglio nascondersi sotto le fresche frasche in attesa che giunga l'Apocalisse; o camuffarsi da James Bond, per tentare di sconfiggere il destino cinico e baro. E sempre dentro e fuori, tra colpi d'occhio "magrittiani", mutanti genetici (l'Armadillo da Golf, la sedia Red Mouth sbadigliante e linguacciuta, il Gufo Goffo Rosso...), un "ready-made" come la Zebra stradale (nello stile di Marcel Duchamp, ma in vena di scherzi), fiori fumettosi e pixelati, giganteschi Chupa Chups, progetti e brevetti di alieni, coccinelle neoplastiche, insetti-bomba, mine-virus, tartarughe da calcio, arance e limoni geneticamente modificati per la goduria di baskettari e tennisti, quest'Arte Paoista (lo scrivo a lettere maiuscole e senza virgolette, stavolta) non la smetterà mai d'evolversi. Per dare a Pao quel che è di Pao: l'unicità.

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Giuseppe Culicchia

PAO L'HO CONOSCIUTO TANTI ANNI FA era venuto una notte a Torino e aveva riempito di pinguini largo IV Marzo, ricordo che vedendolo all'opera ridevo come un bambino, e la mattina dopo, tornato sul luogo della mutazione genetica dei dissuasori anti-parcheggio, avevo pensato: ma guarda che regalo, elementi di arredo urbano che prima imbruttivano questo pezzo di città e che adesso invece lo rendono più bello. Non so di preciso quanto siano rimasti i pinguini in largo IV Marzo, so però che a un certo punto sono spariti, prima uno, poi un altro, poi tutti. Rimossi dal Comune? O da qualche collezionista? O da qualcuno che semplicemente voleva portarsi un pinguino a casa? Non lo so. Sta di fatto che adesso, ogni volta che passo da quelle parti, ripenso alla notte in cui li vidi nascere, e provo una grande nostalgia. Insomma: alle opere di Pao ci si affeziona, almeno questo è l'effetto che hanno su di me. E non credo che sia così scontato affezionarsi, quando si tratta d'arte contemporanea. Ma non c'è solo questo aspetto. Da parte mia non sono un critico d'arte e però sono sempre stato affascinato dalle città, dalla loro vitalità e dalla loro capacità di cambiare ogni giorno, e Pao è parte di quel cambiamento: una sorta di graffitista-urbanista, capace di modificare spazi pubblici e di cambiare il nostro modo di guardarli. Una volta, riguardo ai suoi pinguini, mi ha raccontato: "I primi li ho fatti a Milano dalle parti di Piazza Sempione, dove c'è l'Arco della Pace. La mattina dopo sono andato a fotografarli, e mi sono imbattuto in una

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Piazza Cesariano, 2001, Milano

giovane mamma col suo bambino, che quando li ha visti è corso ad abbracciarli: quella per me è stata la critica migliore che potessi ottenere. Anni fa ho deciso di colorare un muretto grigio in uno slargo nei pressi di un asilo, dove spesso vedevo giocare dei bambini. Ho fatto un primo pezzo, poi ho chiesto ai commercianti della zona se erano d'accordo sul fatto che andassi avanti. Beh, alla fine hanno perfino voluto raccogliere loro i soldi per comprarmi i colori di cui avevo bisogno, talmente erano contenti della trasformazione di quel muretto". Eccola qua, l'urbanistica "dal basso" di Pao, capace di sfruttare forme già esistenti con le sue visioni e i suoi colori, rendendo meno anonimo e spersonalizzante il paesaggio urbano. Se Pao non ci fosse, le nostre città sarebbero più tristi. Grazie Pao!

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OPERE IN MOSTRA:

Il seme di Pan 2013 acrilico su tela e semisfere in legno 60x100 cm

panspermĂŹa s. f. [comp. di pan- e del gr. "seme"] Teoria biologica (proposta a sostegno della generazione spontanea), secondo la quale i germi della vita si spargerebbero per tutto il cosmo, sviluppandosi soltanto in presenza di condizioni ambientali favorevoli. 14


Guardando il cielo 2013 acrilico su tela e semisfere in legno 120x80 cm 15


L'orizzonte degli eventi 2011-2012 acrilico su tela e semisfere in legno 70x100 cm

orizzonte degli eventi. Superficie sferica che circonda una singolarità posta al centro della sfera; quest'ultima è un punto nel quale la densità sarebbe infinita e le leggi della fisica, secondo la teoria della relatività generale, perdono significato. 16


Perturbazione 2012 acrilico su tela e semisfere in legno 100x70 cm 17


Formazione di volo 2013 acrilico su tela e semisfere in legno 50x50 cm

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Nascondiglio 2013 acrilico su tela e semisfere in legno 60x60 cm

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Piccolo Mondo 2013 acrilico su resina 68x68x19 cm

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Il volo 2013 acrilico su tela e semisfere in legno 60x60 cm

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The Experiment 2013 acrilico su legno 25x65x3 cm

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Alien 2013 acrilico su vinile 5x5x13 cm Vinil toy by Bol23 23


Del Morte Gold Mk2 2013 scultura (serie limitata 9 esemplari) tecnica mista 6,5x7,3x11 cm Extra sweet 24


Bombus Atomicus 2013 scultura (serie limitata 9 esemplari) acrilico su modellino scala 1/144 della bomba Fat Man 1x1x2,5 cm

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Limone da Tennis 2013 scultura (serie limitata 9 esemplari) tecnica mista su pallina da tennis 6,8x6,8x3,4 cm ciascuno

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Arancia da Basket 2013 tecnica mista su pallone da basket 24x24x12 cm ciascuno

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Armadillo da Golf 2011 scultura (serie limitata 9 esemplari) acrilico su vetroresina 35x29x26 cm

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Neoplasia 2013 acrilico su PVC 20,5x18x11 cm

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Gufo Goffo Rosso 2013 acrilico su PVC 40x40x40 cm

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Birdy 2013 scultura (9 esemplari, differenti colori) 18x18x27 cm acrilico su materiali vari

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James 2012 acrilico su vetroresina 53x50x50 cm

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Worker

Ninja

2013 acrilico su PVC 53x50x50 cm

2013 acrilico su vetroresina 53x50x50 cm

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Freddy 2013 acrilico su PVC 53x50x50 cm 36


El ghisa 2013 acrilico su PVC 53x50x50 cm 37


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Red Zebra 2013 acrilico su legno 140x160 cm 39


TORINO 2003-2013

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STREET ART

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