Piatto tondo con orlo liscio, ampia tesa orizzontale, corta balza e ampio ca-
l’iscrizione di identico tipo. Tre portano anche la firma dell’artista senese
vetto. Il retro è interamente rivestito da un leggero strato di smalto stanni-
Ferdinando Maria Campani e la data “1733”. Un piatto che mostra raffigu-
fero che mostra sulla tesa pulci e i segni lasciati dai distanziatori di cottura.
rata la colonna di nubi nell’accampamento ebraico è conservato al Kun-
Attorno alla balza corre la scritta Iacob ad puteum vidit rachel; et adaquato
stgewerbe Museum di Berlino2. Due sono al British Museum di Londra:
grege, indicavit et, quod frater esset patris sui in corsivo nero di accurata calli-
uno rappresenta la Creazione del Sole e della Luna, l’altro la Creazione di
grafia. L’orlo è color nocciola con un filetto bruno di manganese. Il dipinto è
Eva3. Un altro bellissimo pezzo con dipinto il Giudizio di Salomone raffaellesco
stato eseguito con i colori a gran fuoco sapientemente accostati. La scena è
porta la scritta sul retro ma non la data e firma dell’artista, come il nostro4.
dominata dal blu dai toni molto forti nelle vesti delle figure e molto sfumati
Ferdinando Maria Campani, nato a Siena nel 1702, era un pittore ad olio,
nel paesaggio, nelle lontane cime montuose, nel cielo; il modellato degli in-
considerato un buon ritrattista e copista di capolavori: sappiamo che aveva
carnati e del pellame animale è realizzato in giallo e bruno; tocchi di verde
eseguito opere per incarico di Violante di Baviera, Principessa di Toscana5.
olivastro e smeraldo creano il prato, le fronde arboree e i ciuffi fogliati. Ed
Non ha ancora trovato una spiegazione documentaria il suo passaggio alla
infine un sottile ripasso in bruno accentua i contorni delle figure e tocchi
maiolica e l’assoluta coerenza stilistica con la formula decorativa di Barto-
lumeggiati in giallo su prato e paesaggio ne vivacizzano il chiaroscuro.
lomeo Terchi, il celebre ceramista romano documentato attivo a Siena dal
In primo piano a destra, protagonista della scena istoriata, un giovane for-
1725. Gli studiosi ipotizzano che Campani sia stato tecnicamente educato
te uomo barbuto con veste blu e manto giallo esprime fisicamente sorpre-
alla decorazione su maiolica dal Terchi, già al servizio della famiglia Chigi da
sa nel vedere due giovani donne che si tengono per mano, circondate da
diversi anni a San Quirico d’Orcia6. La passione per il revival della maiolica
pecore e capre che si abbeverano al pozzo. Come ci indica la scritta sul
istoriata voluta dai Chigi e da Violante di Baviera porta il suo talento di
retro, è illustrata la scena della Bibbia in cui si narra del primo incontro di
copista alla ceramica.
Giacobbe con la bella cugina Rachele che, con la sorella Lia, aveva portato
Per un’altra serie di piatti “per S.A.R.”, forse la stessa Violante, i documenti
il gregge alla fonte. Giacobbe accettò di servire lo zio Làbano per sette anni
senesi provano la volontà del “Campani Pittore da piatti” di far acquista-
per poterla sposare.
re zaffera di alta qualità per fare “un buon turchino” che a Siena non si
La scena figurata deriva fedelmente da un riquadro dell’affresco di Raffa-
trovava, e di lamentarsi di “nol può copiare giusto stante la mancanza del
ello Sanzio su una volta della Loggia Vaticana (1517-1519). L’incisione ad
color rosso che fa un gran pregiudizio all’originali”7. E ancora nel 1748 sono
acquaforte di Nicolas Chaperon, che la riprende, fa parte del volume intito-
registrati pagamenti dei Chigi diretti al Campani per “varie pitture di piatti
lato Sacrae Historiae Acta a Raphaele urbin. In Vaticanis xystis ad picturae mi-
di coccio situati appesi nelle sale della villa di Centinale opere assai grazio-
raculum expressa, pubblicato a Roma nel 1649 con 52 incisioni numerate.
samente colorite e ragionevolmente disegnate”8.
La nostra scena è la n. 22 e reca sotto il riquadro figurato la scritta: “Jacob
Il nostro piatto finemente istoriato, come i suoi simili, dal brillante blu ap-
ad puteum, vidit Rachel, et adaguato grege, indicavit ei/quod frater estet
parteneva certamente ad una serie nobile.
patris fui.Gen XXIX”: la scritta ripresa sul retro del piatto.
Ancora oggi, molti considerano Ferdinando Maria Campani “the finest ma-
Vi sono alcuni piatti di maiolica dipinti nello stesso codice formale con sce-
iolica artist of the eighteenth century9”.
1
Raffaella Ausenda
ne derivate dalla medesima serie di incisioni raffaellesche e che recano
1
Genesi, 29, 9-20.
2 Inv.
K2164, firmato “1733 Ferdinando Maria Campani Senese dipinxe” (PELLIZZONI-ZANCHI 1982, p. 81 n. 68; HAUSMANN 1972, n. 307).
3 ANSELMI 4
ZONDANARI in ANSELMI ZONDANARI-TORRITI 2012, p. 197.
Già collezione privata milanese (PELLIZZONI-ZANCHI 1982, p. 77).
5 Vedi
ANSELMI ZONDANARI-CANTELLI-MAZZONI-TRALDI 1996; ANSELMI ZONDANARI, in ANSELMI ZONDANARI-TORRITI 2012, pp. 155-210.
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IMPORTANTI MAIOLICHE RINASCIMENTALI - 1 Ottobre 2015
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Cornice 1974. agosto 1736, vedi G. Mazzoni, Regesto, doc. Archivio Monte dei Paschi, Archivio Sansedoni, in ANSELMI ZONDANARI-CANTELLI-MAZZONI-TRALDI 1996, p. 89.
7 2
Mazzoni, Cenni su B. Terchi e F. M. Campani, in ANSELMI ZONDANARI-CANTELLIMAZZONI-TRALDI 1996, p. 1996, p. LVI doc. 1748; RAVANELLI GUIDOTTI 1992, p. 196.
8 G. 9
Wilson 1989, p. 76.