grande brocca a labbro orizzontale peuceta, decorata in monocromia bruna con motivi geometrici. Produzione: ceramica subgeometrica daunia e peuceta Stato di conservazione: per lo più integri Dimensioni: alt. max 43; diam.piede 11,5 Datazione: subgeometrico daunio I, II e III; prima metà VII, fine IV sec. a. C. Cfr.: E. M. De Juliis, La ceramica geometrica della Daunia, Firenze 1977
CERAMICA APULA E CAMPANA A FIGURE ROSSE
Alla ceramografia apula a figure rosse sono ascrivibili sei esemplari della collezione, che si distribuiscono in tutto l’arco cronologico della produzione, dalla fine del V sec. a. C. al III sec. a. C. Il cratere a campana con l’erote appartiene alla prima fase della ceramica apula a figure rosse, allo stile semplice, tra cui primeggiano il pittore di Tarporley e la sua scuola, che prediligono tra l’altro proprio il cratere a campana, qui attestato; il cratere del Gruppo di Varrese attesta lo sviluppo dello stile semplice nel secondo venticinquennio del IV sec. a.C., che risente dello stile monumentale; gli altri vasi si collocano alla fine della ceramografia apula, caratterizzata dalla ripetitività dei temi e serialità della produzione, ma fra cui spiccano la monumentale loutrophoros e la grande hydria attribuite al Pittore della Patera Per quanto riguarda la produzione campana nella collezione sono presenti sette vasi riferibili sia al gruppo di Capua (nn. 49-50) che a quello di Cuma (nn. 51-55). Alla scuola del cumano Pittore della Libagione, diffusa tra Capua e Paestum, è attribuibile il n. 50, databile alla seconda metà del IV sec. a.C., mentre alla bottega del Pittore APZ, localizzabile a Capua, sono attribuibili i nn. 51-52, forse provenienti da uno stesso contesto. 84
QUATTRO CRATERI A CAMPANA
Materia e tecnica: argilla figulina arancio, vernice nera lucente, suddipinture in bianco e giallo; modellati a tornio veloce Labbro estroflesso distinto, con orlo arrotondato, corpo campaniforme, anse a bastoncello, impostate orizzontalmente e ritorte verso l’alto; piede a echino, con risega presso la faccia superiore. Decorazione accessoria: sotto il labbro tralcio di foglie di olivo; sotto le due scene figurate meandro interrotto da motivo a scacchiera inquadrato fra due sottili fasce risparmiate; sotto le anse grande palmetta aperta a ventaglio fra girali; all’attacco delle anse trattini radiali; la parte terminale esterna del piede è risparmiata. Decorazione: lato A) scene dionisiache con satiri e menadi; in due dei crateri un giovane, molto probabilmente lo stesso Dioniso, è seduto a destra in atto di ricevere doni da una donna che avanza verso di lui; in un altro un satiro insegue una menade in corsa verso sinistra, nell’ultimo, molto vicino al Pittore di Tarporley, un erote con patera nella sinistra e ghirlanda nella destra, si rivolge verso un giovane nudo con mantello e bastone; lato B) scena di conversazione in palestra fra due efebi affrontati ed ammantati in un lungo himation; con bastone; in tre crateri, nell’ultimo tre giovani diademati, due ammantati e uno al centro a torso nudo Produzione: ceramica apula e campana a figure rosse, Pittore di Manchester, cerchia del Pittore di Tarporley, Gruppo di Varrese Stato di conservazione: uno ricomposto da frammenti, gli altri con piccoli restauri Dimensioni: alt. da cm 40 a cm 26; diam. bocca da cm 43 a cm 29 Datazione: IV sec. a. C. Cfr: A. D.Trendall, A. Cambitoglou, The Red-figured Vases of Apulia II, Oxford 1982