All’interno di uno si conserva ancora un uovo, testimonianza delle offerte funebri per il defunto
OINOCHOE A FIGURE ROSSE ETRUSCA Beazley, forma VII
Materia e tecnica: argilla figulina rosata, vernice bruna, suddipinture in bianco avorio, modellata a tornio veloce Collo troncoconico distinto dalla spalla da un collarino in rilievo; corpo ovoide allungato inferiormente, fondo piatto, ansa a nastro impostata verticalmente dall’orlo alla spalla Decorazione: sul ventre, fra due linee risparmiate, due teste femminili di profilo, dipinte con particolare accuratezza, affrontate con sakkos ricamato a puntini; fra i due volti una rosetta ed una sorta di corona; sotto l’ansa una grande palmetta. Il resto del vaso, l’interno della bocca e l’ansa sono interamente verniciati, la parte inferiore del piede risparmiata Produzione: Gruppo Torcop, Pittore di Populonia Stato di conservazione: priva della bocca e di parte del collo Dimensioni: alt. cm 15,5 Datazione: fine IV sec. a.C. Cfr.: J.D. Beazley, EtruscanVase-Painting, Oxford 1947; M.A. Del Chiaro, Etruscan Red-Figured Vase-Painting at Caere, Berkeley-Los Angeles-London 1974 Questa oinochoe costituisce un ottimo esempio della pittura di genere che viene affrontata dalle botteghe ceretane nell’ultimo quarto del IV sec. a.C., e si contrappone all’altro gruppo di oinochoai caratterizzate da scene complesse nella fascia figurata. Si tratta di una produzione che fu riunita dal Beazley nel cosiddetto Torcop-Group (dalle iniziali di Toronto e Copenaghen, nei cui Musei sono conservati alcuni esemplari), entro la quale è stato possibile distinguere differenti pittori
DUE OINOCHOAI APULE A FIGURE ROSSE
Materia e tecnica: argilla nocciola, vernice nera lucente, modellate al tornio veloce
Bocca trilobata pronunciata da due piccole apicature, con labbro estroflesso e orlo a margine assottigliato; basso collo a profilo concavo; spalla a raccordo fluido col corpo di forma ovoide; piede ad anello; ansa verticale a nastro impostata sull’orlo e sulla spalla. Decorazione: ampia metopa frontale, centrata in una da grande testa di profilo di giovane donna volta a destra, con capelli ricci inquadrata da volute fitomorfe stilizzate, nell’altra un erote androgino e nudo gradiente a sinistra con uno specchio ed un grappolo d’uva nelle mani; la scena è delimitata in alto da un kyma ionico ed ai lati da due alberelli stilizzati Produzione: ceramica apula a figure rosse Stato di conservazione: integre Dimensioni: alt. cm 17 e cm 11,5 Datazione: metà IV sec. a. C. Completano il corredo un guttus a vernice nera con serbatoio lenticolare, presa ad anello e bocchello obliquo, decorato sul serbatoio con il volto di Helios radiato e con folta capigliatura riccioluta, integro ed un balsamario lekythoide in argilla depurata beige, decorato a fasce in bruno e paonazzo
Sepoltura metà III secolo a. C. A questa seconda sepoltura sono ascrivibili una serie di oggetti a vernice nera di produzione volterrana come i due kantharoi ad anse annodate, un piatto da pesce, un piattello, una patera ed un’olpe destinate alle libagioni per il defunto; inoltre una bella situla in impasto con ansa mobile, esatta replica di un esemplare bronzeo ed un’olletta d’impasto, un piattello di Genucilia decorato con meandro ad onda e campito da stella a quattro raggi. Materiali sporadici: una bella anforetta d’impasto del VII sec. a. C. integra; un’armilla ed un arco di fibula a sanguisuga, databili al VII-VI sec. a. C., un coperchio dipinto frammentario del IV sec. a. C. ed infine una piccola chiave romana in bronzo. REPERTI ARCHEOLOGICI - 22 Giugno 2016
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