Pambianco Magazine N.7 IX

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reportage

vino è ancora distante e probabilmente, quando arriverà, li spingerà a consumare soprattutto il proprio. Si tratta infatti del quinto produttore mondiale, con possibilità di diventare il primo entro qualche anno”. Aggiunge il presidente Sandro Boscaini: “Nell’immaginario dei cinesi noi siamo la moda, il vino invece è dei francesi. Occorrerebbe perciò uno sforzo corale, istituzionale, per sostenere la promozione del vino italiano in quel Paese, nel quale non siamo conosciuti a sufficienza e comunque arranchiamo rispetto a Francia e Australia, che possiedono tutt’altro impatto emozionale”. Due le principali novità: “Rosa dei Masi”, primo rosato di casa Masi (da uva refosco sottoposta a leggero appassimento), e il gelato al Recioto, lanciato in collaborazione con la gelateria artigianale Pretto. Cresce del 4,2% il Gruppo Campari nella sua divisione wines creata nel 2007 dopo aver acquisito precedentemente Sella&Mosca, Enrico Serafino, Riccadonna, e altri brand di settore, a cui ha aggiunto la gestione della distribuzione per alcuni brand primari italiani ed esteri, tra cui Fazi Battaglia e Volpe Pasini. Il fatturato 2012 sfiora i 140 milioni di euro. “L’obiettivo dicono in azienda - consiste nel migliorare i risultati attraverso l’export, che ci vede già presenti ma con ottime prospettive di crescita. L’Italia è caratterizzata da una fase di transizione dovuta alla complessa realtà economica”. I migliori risultati stanno arrivando da Canada e Germania, dove Campari Wines ha da poco cambiato distributore, affidandosi alla società Eggers&Franke Gruppe. Investimenti mirati sono stati avviati in Russia e Cina per sfruttare il potenziale inespresso di questi mercati. Sostanzialmente stabili (+1%) le vendite del gruppo Fontanafredda, controllato dalla famiglia Farinetti (Eataly), che a Vinitaly ha presentato un nuovo progetto, “Vino Libero”, ispirato alle tematiche della sostenibilità ambientale, del rispetto per l’ambiente e per il consumatore. Tutte le 12 aziende che compongono il gruppo hanno aderito alla strategia basata su concetti produttivi comuni, ispirati al metodo biologico e in parte all’agricoltura integrata e biodinamica, ottenendo una gamma di 39 vini che contengono almeno il 40% in meno di solfiti (mediamente però si arriva al -75%). “L’obiettivo - afferma Alessio Bongini, wine specialist - è traghettare il

cliente finale verso un consumo più consapevole, per il bene dell’ambiente e della sua stessa salute personale”. Tornando alle strategie commerciali, è ovvio che il vino italiano investirà soprattutto all’estero e tenterà di consolidare le posizioni raggiunte nei suoi migliori mercati, Stati Uniti in testa. “In Nord America - afferma Mascalzoni - ci sono 100 milioni di effettivi consumatori di vino, più di quanti se ne ottengano mettendo insieme Francia, Italia e Germania. Inoltre, si tratta di consumatori che scelgono la qualità e guardano fino a un certo punto al prezzo. Poniamo molta attenzione verso i Paesi emergenti, ma la vera crescita la stiamo ottenendo in quelli tradizionali”.

Raffaele Boscaini

Enrico Viglierchio

Dati di affluenza in attivo per il Vinitaly, di scena a Verona dal 7 all’11 aprile, che ha chiuso con un +6% complessivo e +10% di presenze estere

7 maggio 2013 pambianco magazine 65


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