DOSSIER
LE FASHION WEEK NELL’EPOCA UOMO-DONNA
Effetto UNICO per tutti Nella partita tra le capitali della moda irrompono le strategie del snbn e delle sfilate che aggregano linee maschili e femminili. Una scossa a presenze e calendari.
di Caterina Zanzi
N
on è più una questione, solo, di location, date e sovrapposizioni. I calendari, ma soprattutto, l’identità delle fashion week di tutto il mondo, girano (e turnano) oggi attorno al modello impostato sul trittico: sfilata-social-business. Tradotto: passerelle studiate per massimizzare la capacità di ingaggio del pubblico e di produrre ricavi. Declinazioni: sfilata 38 PAMBIANCO MAGAZINE 22 febbraio 2017
unica e ‘see now-buy now’ (snbn). Lanciato concettualmente a New York a fine 2015, e poi abbracciato da Londra e ‘respinto’ dall’alleanza continentale di Milano e Parigi, oggi il nuovo modello sembra aver superato distinzioni geografiche e di principio. In tutte le capitali della moda, le date dei défilé sono state ripensate alla luce delle nuove strategie di snbn, e, ancora più decisamente, dall’adesione di un numero crescente di marchi alla sfilata unica. TUTTI I CAMBIAMENTI Il fenomeno è particolarmente lampante a Milano: sotto la Madonnina, per questa tornata di sfilate, sono una decina i brand
che presentano le proprie proposte in un unico show. Tra i nomi più importanti quelli di Gucci e Bottega Veneta, che hanno lasciato il calendario maschile per presentare uomo e donna insieme durante la fashion week di febbraio. Decisioni che hanno portato a una diminuzione degli appuntamenti del calendario maschile milanese, oltre che a un suo appeal decisamente minore. Discorso inverso per Dsquared2, Marcelo Burlon County of Milan e Neil Barrett, che hanno fatto sfilare entrambi i generi a gennaio, cancellandosi però dai défilé donna di febbraio. A ‘salvare’ lo status quo rimangono Prada, Fausto Puglisi, Moschino