Pambianco Magazine N.2 X

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MONDO

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I colossi del web cercano spazi nel mondo fisico. Dopo Amazon, che pensa addirittura a box distributivi nelle metropolitane, tocca al pionere delle aste online lanciare uno spazio interattivo all’interno dei department store.

NCHE EBAY APRE UNA VETRINA ‘REALE’

Retailer online sempre più interessati a consolidarsi anche nell’offline. Mentre i marchi ‘tradizionali’ puntano ad aprire le proprie piattaforme sul web, il colosso delle vendite online eBay si appropria del commercio tradizionale, tramite il lancio di una vetrina interattiva (in collaborazione con Sony) che intercetterà il flusso dei visitatori del centro commerciale Westfield Mall a San Francisco. La soluzione ‘fisica’ è stata pensata per spingere i clienti a fare acquisti sullo schermo per poi ritirare direttamente gli articoli all’interno del department store (o, in alternativa, optare per una consegna a domicilio). Ebay è stato l’ideatore del fenomeno delle aste online, ma si è progressivamente trasformato in un retailer delle più svariate

tipologie di prodotti. Tra cui, di recente, anche attraverso sezioni specificatamente dedicate alla moda. Il nuovo sistema di eBay è stato pensato in via sperimentale (la vetrina californiana, infatti, è rimasta attiva soltanto fino al 12 gennaio), ma dovrebbe progressivamente diventare una soluzione permanente. Ebay non è il primo a investire sul commercio fisico. Qualche tempo fa, l’altro colosso delle vendite online, Amazon, ha esteso la propria rete di Amazon Locker, i punti di raccolta degli ordini effettuati online, sia negli Stati Uniti sia a Londra. In progetto, ci sarebbe anche l’entrata nella metropolitana londinese, in luogo degli spazi destinati alla rivendita dei biglietti che saranno dismessi entro il 2015.

ESPRIT, NUOVO BRAND ‘LOW COST’ PER SFIDARE LA CRISI

ZALORA, MAXI RACCOLTA DI CAPITALI (112 MLN $)

Il gruppo Esprit si prepara a lanciare un nuovo brand all’inizio del 2014. In un’intervista rilasciata dall’amministratore delegato Jose Manuel Martinez a fine 2013 a un magazine tedesco, sarà un marchio “un po’ più giovane e un po’ meno caro rispetto a Esprit”.

“Verrà lanciato al più presto, probabilmente il prossimo anno”, ha sottolineato l’ex manager di Zara. Il nuovo marchio, che sarà una startup, dovrebbe servire a Esprit per migliorare il controllo dei costi, e inizialmente sarà lanciato in Germania, Austria, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo. Inoltre, l’amministratore delegato si aspetta un ritorno alla redditività nel 2014. Per l’attuale esercizio 2013/14, Espirit ha previsto un ulteriore calo del fatturato, in parte a causa delle chiusure di alcuni negozi. “Non ci si può aspettare che dopo anni di contrazione dei mercati improvvisamente si torni a crescere del 10 per cento, non funziona così. Attualmente stiamo facendo tutto quanto in nostro potere per stabilizzare il business con una crescita prevista per il prossimo esercizio, o più probabilmente per i due o tre anni successivi”, ha concluso Martinez.

16 PAMBIANCO MAGAZINE 16 gennaio 2014

Iniezione di capitali per Zalora. Il retailer online ha raccolto 112 milioni di dollari (pari a circa 82 milioni di euro) di capitali da una serie di investitori, tra i quali il gruppo guidato dal miliardario britannico Len Blavatnik Access Industries e dalla società Usa Scopia Capital Management. Il gruppo Zalora, dietro cui opera la società tedesca di venture capital Rocket Internet (la stessa alle spalle di Zalando e di svariati altri portali simili ad Amazon come Jumia in Africa e Linio in America Latina), è presente in svariati Paesi asia-

tici – Singapore, Indonesia, Malesia, Filippine, Tailandia, Vietnam, Hong Kong e Brunei -, oltre a operare, attraverso il sito The Iconic, in Australia e in Nuova Zelanda. Secondo Reuters, i fondi raccolti rappresentano il più grande investimento mai fatto in un retailer online nel SudEst Asiatico (il record era dello stesso Zalora che a maggio aveva già raccolto 100 milioni di dollari). Sempre secondo quanto riportato dall’agenzia, “i mercati del Sud-Est asiatico e dell’Australia, insieme vantano un potenziale di 600 milioni di consumatori online”.


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