OFF 19 Catalogue

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Bandierini Calderone Fontana | numbernine.eu

CINEMA COMES TO TOWN.

OZU FILM FESTIVAL, SASSUOLO (MODENA). October 13th-16th 2011.

International Short Film Festival - 19th Edition www.ozufilmfestival.com

OFF 19 OZU FILM FESTIVAL


Y a s u j i r o O z u Festival Internazionale del Cortometraggio XIX Edizione - 19th Edition 13-16 Ottobre 2011 October 13th-16th 2011

Idea Ceramica sponsorizza il concerto di Davide Toffolo


ENRICO VANNUCCI Riportando tutto a casa Bringing it all back home

Herberia Ceramiche sponsorizza il Maneki Neko for Best Italian Film OZU 19

"Riportando tutto a casa", oltre a essere il titolo del primo disco di Modena City Ramblers, è una frase che mi ha sempre affascinato. Queste quattro misere parole infatti pongono due questioni che trovo assai fondamentali. La prima implica che chi la pronunci sia andato lontano, forse così tanto lontano da quasi dimenticarsi del posto da cui era partito. La seconda è che, prima o poi, in quel posto lì, quello dove si è nati, quello che comunemente viene chiamato casa, ci si deve tornare, anche soltanto per fare i conti con se stessi e con i demoni che vi si sono lasciati. Di solito il momento del ritorno è vissuto con tristezza da chi ama viaggiare, eppure quella frase nasconde, probabilmente nel verbo al gerundio, una visione positiva. L'Ozu Film Festival è per me l'occasione - mia e di tutta l'organizzazione di entrare in casa ed esclamare "Ecco i miei gioielli", di condividere con la mia "famiglia" le emozioni, gli incontri e le idee nelle quali mi sono imbattuto, assieme ai miei compagni di viaggio, nel lungo anno che divide ogni edizione. La pietra più preziosa della nostra collezione che vogliamo mostrare è senza dubbio la presenza, qui con noi, dei registi dei film in competizione. In un periodo in cui la Cultura è da più parti ridimensionata, rimane di stretta attualità, nonostante le difficoltà, la necessità di far circolare le idee e, con loro, le persone. Siamo orgogliosi anche del Premio Regione Emilia Romagna al miglior cortometraggio di un regista emiliano-romagnolo, un modo, questa volta, per far conoscere la nostra casa al mondo. Ma una novità riguarda pure la stessa città. Non solo i suoi teatri ma anche le piazze e le strade, luoghi d'incontro in cui la vita viene vissuta e le esperienze scambiate. Non vogliamo che la manifestazione sia confinata nel buio di una sala cinematografica ma che si apra a tutti gli spazi, soprattutto quelli pieni di gente. Per questo Cinema comes to town. Noi ve lo portiamo, voi accogliatelo a braccia aperte, proprio come se fossimo dei figli ritornati in seguito a un lungo peregrinare.

Direttore Artistico OFF 19 Artistic Director OFF 19

"Riportando tutto a casa" (literally, "Bringing it all back home"), the title of the first Modena City Ramblers album, always fascinated me. These little words raise two questions I consider to be fundamental. First, who says those words must have been far away, maybe far enough to forget where it all started. Second, sooner or later, we must come back to that place, the place we were born, the place we commonly call home, if only to face ourselves and the demons we left there. Usually, coming back is a very sad moment for those who love travelling, but this sentence, maybe for the use of a progressive tense, has a very positive meaning. For me and for all the other organizers, the Ozu Film Festival is a chance to come home and say: “Here is my treasure!”, to share with our “family” the emotions, encounters, and ideas we shared with our travel companions during the long year between two editions of the Festival. The most valuable piece of our treasure, this year, is surely the participation of the directors of the films selected for the competition. In this time of cuts to culture, we firmly believe ideas and people must circulate. We also are very proud of the Regione Emilia Romagna Award, which will be awarded to a local director, in order to show our “home” to the entire world. But something new will happen in the town itself. Not only in its theaters, but also in its streets and squares, meeting points where life happens and experiences are exchanged. We do not want our Festival to be limited to the dark of a film theater, we want it to open up to all spaces, especially spaces full with people. For this reason, this year’s slogan is Cinema comes to town. We bring it to you, welcome us warmly, as you would welcome a child that comes home from a long, long journey.

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LUCA CUOGHI

Assessore Cultura SASSUOLO Cultural Advisor SASSUOLO

Passione nell'anima Deep passion Un altro passo avanti per il festival sassolese del cortometraggio, che si avvia a celebrare il suo secondo decennio di attività, con il premio locale che diventa regionale e le tante iniziative collaterali culturali e di spettacolo. Oltre a questo, i mille cortometraggi in concorso da tutti i continenti e da tutte le nazioni europee, che fanno dell’Ozu il più importante festival italiano. Ma quello che anima questo festival è la grande passione che gli anima gli organizzatori, che si nutrono di film la notte, per prepararne la proiezione il giorno e il grande interesse del pubblico che oltre a guardare il film vuole raccontarlo, disegnarlo, riscriverne il finale. Così, anche quest’anno il cinema è arrivato in città. Per raccontarsi. Per raccontarci.

Another step forward for the short film Festival of Sassuolo that will soon enter its second decade of life. The local award becomes a regional award and the Festival presents a wide range of cultural events and shows. Moreover, the countless films arrived from every continent and European country, make it the most important Italian short film festival. What makes this Festival special is not only the passion of its organizers, who feed on films during the night and prepare the event during the day, but also the participation of the audience that wants to watch, write, draw and end films its own way. Once again, cinema comes to town. To tell us about itself. To tell us about ourselves.

CLAUDIO CASOLARI Assessore Attività Produttive e Turismo SASSUOLO Ricordi Memories

Productive Activity and Tourism Advisor SASSUOLO

Un progetto partito nella soffitta della Casa nel Parco tantissimi anni fa, che ha piano piano trovato una dimensione adeguata agli sforzi degli organizzatori. Oggi finalmente credo si sia data la giusta visibilità ed i giusti spazi per ciò che, in crescita continua, diventerà sicuramente un evento di riferimento a livello nazionale. Sono orgoglioso che l'Assessorato alle attività produttive e turismo abbia contribuito a questo percorso.

A project started in the attic of Casa nel Parco many years ago that little by little found a form suitable to the efforts of its organizers. I believe that today, finally, the project has the visibility and the space it deserves. This ever-growing idea will surely become a national reference. I am proud of the contribution of the local department of productive activities and tourism.

Kromia sponsorizza il Maneki Neko for Best Directing OZU 19 7


IN MEMORIAM

TERESA PELLATI

La nostra DIVA - Our DIVA La diciannovesima edizione di Ozu Film Festival rende omaggio alla figura di Teresa Pellati, attrice sassolese scomparsa pochi mesi fa, protagonista tra gli anni ’50 e ’60 dell’epoca d’oro del Cinema italiano.

The 19th edition of the Ozu International Short Film Festival pays a tribute to Teresa Pellati, a recently deceased actress from Sassuolo, protagonist of the Italian cinema golden age of the 50s and 60s.

È un grande onore per noi poter contribuire al ricordo di una donna che, con la sua classe e la sua bellezza, ha lasciato un segno in quell’immaginario collettivo che solo il Cinema sa costruire.

We are proud to have the honor to commemorate a woman whose charm and beauty have left their mark on the collective imagination of contemporary cinema.

Diretta da mostri sacri quali Roberto Rossellini o al fianco di icone nazionali come Vittorio Gassman, Totò, Massimo Girotti e internazionali come Ingrid Bergman, Kirk Douglas e Anthony Quinn, fu collega e grande amica di Silvana Mangano.

Teresa Pellati worked with icons of Italian cinema such as Roberto Rossellini, Vittorio Gassman, Totò, and Massimo Girotti as well as international legends such as Ingrid Bergman, Kirk Douglas, and Anthony Quinn. She worked and became good friends with Silvana Mangano.

STUDIO POREIA

Il Festival la ricorda per omaggiare una donna che ha avuto l’umiltà, il coraggio e la voglia di tornare alle proprie origini dopo anni di successo nella Roma della Dolce Vita.

The Festival wants to honor a woman who found the courage, the humility, and the motivation to go back to her sources after the success in Rome in the years of the Dolce Vita.

FIORANO MODENESE

Per questo a partire da questa diciannovesima edizione, l’Ozu Film Festival intitola a Teresa Pellati il premio per la Miglior Intepretazione Attoriale del Concorso Ozu 19.

Therefore, starting from the 19th edition of the Festival, there will be a new award category: the Teresa Pellati Award for Best Acting Performance.

Il premio è realizzato in collaborazione con Moma Ceramiche.

The prize has been made in collaboration with Moma Ceramiche.

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GIURIE

OZU 19

Le giurie della diciannovesima edizione dell'Ozu Film Festival. OZU 19: la competizione ufficiale per cortometraggi sotto i 20 minuti.

MANETTI BROS. Registi - Directors

Presidenti di Giuria - Jury Presidents

OZU 2-SHORT: la sezione competitiva per cortometraggi sotto i 2 minuti. PREMIO REGIONE EMILIA ROMAGNA: al miglior cortometraggio realizzato da un regista nato o residente sul territorio della Regione Emilia-Romagna. CORTI MA SAGGI: competizione per saggi di ambito cinematografico che risultino anche brevi nella forma. DISEGNA IL TUO FINALE: competizione per fumetti che riscrivano la conclusione di un film.

BARBARA BARALDI

Scrittrice. È soprannominata "la regina del gotico italiano". I suoi romanzi sono tradotti in vari paesi stranieri, tra cui USA, Gran Bretagna e Germania. Nel 2010 è stata protagonista del film Italian noir insieme ad Andrea Camilleri, Massimo Carlotto e Carlo Lucarelli.

Writer. She earned herself the nickname of “queen of Italian Goth”. Her novels have been translated in several countries including US, UK, and Germany. In 2010, she took part in the film Italian Noir together with other famous noir writers such as Andrea Camilleri, Massimo Carlotto, and Carlo Lucarelli.

ROCCO TANICA

Artista poliforme, è noto ai più come membro fondatore di Elio e le Storie Tese, coautore-compositore di tutti i brani. Di sua ideazione i surreali notiziari "Quasi Tg" e "TG Tanica". Del 2008 il suo primo libro dal titolo Scritti scelti male. Nella sua carriera è stato anche attore.

Versatile artist, he is mainly known as one of the founders, songwriter, and composer of the band Elio e le Storie Teste. He created surreal news bulletins such as Quasi TG and TG Tanica. In 2008 he published his first book, Scritti scelti male. He also worked as an actor.

ROY MENARINI

Insegna Storia del Cinema presso il Dams di Gorizia, Università di Udine. Ha scritto numerosi volumi sul cinema contemporaneo tra cui Italiana Off, Il cinema dopo il cinema (II voll.). Dirige la rivista Cinergie – Il cinema e le altre arti. È redattore di Segnocinema e Close-Up.

He teaches History of Cinema at the Dams of Gorizia, University of Udine. He wrote several books on contemporary cinema including Italiana Off, Il cinema dopo il cinema. Director of the magazine Cinergie – Il cinema e le altre arti, he also contributes to Segnocinema and Close-Up.

FILIPPO MAGGIA

Curatore e critico per la fotografia, ha collaborato dal 1993 per importanti istituzioni. Ha curato la pubblicazione di numerosi volumi. Dal 2007 è curatore capo di Fondazione Fotografia, progetto della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.

Curator and photography reviewer, since 1993 he works for important institutions. He edited several published works. Since 2007, he is the curator of the Fondazione Fotografia, a project of the Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.

scrittrice writer

The juries of the 19th edition of the Ozu Film Festival. OZU 19: the official competition section for shorts under 20 minutes. OZU 2-SHORT: the competive section for shorts under 2 minutes. PREMIO REGIONE EMILIA ROMAGNA: for the best short film directed by a film maker that was born or lives in the region Emilia Romagna. CORTI MA SAGGI: contest for essays on cinema written in a short form. DISEGNA IL TUO FINALE: contest for comics that give a new ending to a film.

musicista musician

professore professor

critico critic

JURIES

Si distinguono nel pano- The Manetti bros. stand out rama cinematografico in the Italian cinema for their italiano attuale per il loro love of genre films. They diamore per i film di genere. rected feature films such Hanno diretto i lungome- as De generazione, Torino boys, Zora la vampira, Piatraggi: De generazione, no 17, and L’arrivo di Wang. Torino boys, Zora la vam- They also directed L’ispetpira, Piano 17, L’arrivo tore Coliandro, several di Wang. Inoltre è loro la episodes of the television regia della serie tv L’ispet- series Crimini, and many vitore Coliandro, di alcuni deo clips for famous Italian episodi della serie tv Cri- singers and bands such as mini e di numerosi video- Max Pezzali, Alex Britti, Piotclip di apprezzati cantanti ta, Flaminio Maphia, and italiani come Max Pezzali, Assalti Frontali. Alex Britti, Piotta, Flaminio Maphia, Assalti Frontali.

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OZU 2-SHORT

CORTI MA SAGGI

La giuria è composta da studenti del Dipartimento di Musica e Spettacolo dell'Università di Bologna e della Facoltà di Scienze della Comunicazione e dell'Economia dell'Università di Modena e Reggio Emilia.

La giuria del concorso Corti ma saggi è composta da studiosi, ricercatori e critici di Cinema.

The jury is formed by students of Drama, Art,and Music Department of the University of Bologna and of the Economy and Communication Science Faculty of the University of Modena and Reggio Emilia.

The jury of the Short Essay contest is composed of experts, researchers, and cinema critics.

Martina ANGELI - UniBo Chiara FIORENTINI - UniBo Akio TAKEMOTO - UniBo

Beatrice BENASSI - UniMoRe Francesca BUZZEGA - UniMoRe

Marco GROSOLI Università di Bologna University of Bologna Paolo NOTO Università di Bologna University of Bologna

con il patrocinio di - supported by Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia

PREMIO REGIONE EMILIA ROMAGNA La giuria è così composta: il Presidente è il regista vincitore del premio Ozu Local 2010, la Regione Emilia Romagna e tre Province a scelta dell'organizzazione esprimono un giurato a testa.

The jury is so composed: the President is the director who won the OZU Local award in 2010, the Region Emilia Romagna and three Provinces chosen by the Festival organizers will select a member each.

Davide TURRINI Giornalista de Il Fatto Quotidiano Journalist, Il Fatto Quotidiano

DISEGNA IL TUO FINALE La giuria del concorso Disegna il tuo finale è composta da disegnatori professionisti, appassionati e critici di fumetto. The jury of the End It Your Way contest is composed of professional cartoonists, cartoon lovers and critics.

Giordano RUINI - Presidente - President Regista - Director Davide ZANZA - Giurato Regione Emilia Romagna - Emilia Romagna Juror Film Commission Regione Emilia Romagna - Regione Emilia Romagna Film Commission Paola PEDRAZZINI - Giurata Provincia di Piacenza - Province of Piacenza Juror Direttrice Bobbio Film Festival - Bobbio Film Festival Director Roberto NACCARI - Giurato Provincia di Rimini - Province of Rimini Juror Regista - Director

Stefano LANDINI Insegnante presso la Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia Teacher, Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia Silvia DALLARI Giornalista de La Gazzetta di Modena Journalist, Gazzetta di Modena

Nico GUIDETTI - Giurato Provincia di Modena - Province of Modena Juror Regista - Director

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OZU 19 La competizione ufficiale per cortometraggi sotto i 20 minuti. La giuria assegna i seguenti premi: Maneki Neko Miglior Film OZU 19 Maneki Neko Gran Premio della Giuria OZU 19 Maneki Neko per la Regia OZU 19 Maneki Neko per la Sceneggiatura OZU 19 Maneki Neko per il Miglior Film Italiano OZU 19 Premio Teresa Pellati alla Miglior Interpretazione Attoriale OZU 19 Il Maneki Neko Premio del Pubblico OZU 19 è assegnato dagli spettatori in sala.

The official competition section for shorts under 20 minutes. The jury awards the following prizes: Maneki Neko for Best Film OZU 19 Maneki Neko Jury Grand Prize OZU 19 Maneki Neko for Best Directing OZU 19 Maneki Neko for Best Writing OZU 19 Maneki Neko for Best Italian Film OZU 19 Teresa Pellati Award for Best Acting Performance OZU 19

Sceneggiatura Screenplay Arash Ashtiani Fotografia Cinematographer Pierre-Alan Girraud Fotografia Cinematographer Saam Arjmand Montaggio Editing Aliocha Allard, Pierre-Alan Girraud Lingua Language Persiano Persian Durata Running Time 14' 20' Colore Colour COL Paese Country Regno Unito, Iran United Kingdom, Iran Anno Year 2010

Arash ASHTIANI Tanha sedast ke mimanad (Only sound remains) Sinossi

Synopsis

Durante le violente proteste che hanno seguito le elezioni in Iran, una famiglia tenta di nascondere alla nonna la morte del nipote piĂš giovane.

In the wake of the violent postelection protests in Iran, a family tries to hide the news of the death of their youngest member from their grandmother.

Biografia

Biography

Nato a Tehran nel 1983 Arash Ashtiani dopo la laurea in legge si dedica alla cinematografia diplomandosi presso la London Film School nel 2010.

Born in Tehran in 1983, Arash Ashtiani earned a law degree but switched to filmmaking, receiving his master's from the London Film School in 2010.

The Maneki Neko Audience Award OZU 19 is awarded by the audience.

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Sceneggiatura Screenplay Martin Bargiel Fotografia Cinematographer Martin Bargiel Montaggio Editing Martin Bargiel Suono Sound Felix Ludewig Lingua Language Tedesco, Mandarino German, Mandarin Durata Running Time 19' 22'' Colore Colour COL Paese Country Germania Germany Anno Year 2010

Sceneggiatura Screenplay Jerry Carlsson Sceneggiatura Screenplay Anette Gunnarsson Fotografia Cinematographer Alexander Westergårdh Musica Music Olle Sjöström Lingua Language Svedese Swedish Durata Running Time 07' 30'' Colore Colour COL Paese Country Svezia Sweden Anno Year 2011

Martin BARGIEL Augenblicke (Blink of an eye)

Jerry CARLSSON, Anette GUNNARSSON Längs vägen (Along the road)

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Nel cuore della notte, un litigio tra i vicini non lascia dormire il signor Schenker. L’uomo cerca di addormentarsi fumando una sigaretta dopo l’altra, ma presto rimane senza fiammiferi e deve scendere al mini-market sotto casa. Il suo vero incubo ha inizio.

In the middle of the night a fight between Schenker’s neighbors won’t let him rest. He tries to put himself back to sleep by smoking one cigarette after another. But soon he runs out of matches and takes a walk to the mini-market next door. Now his real nightmare begins.

Due camionisti, Ronny e Micke, hanno una relazione clandestina. Si incontrano in un’area di servizio lungo la strada, lontani da occhi indiscreti. Entrambi vorrebbero qualcosa di più, ma Ronny ha già una famiglia e non può rendere pubblico il suo amore per Micke.

Two truck drivers, Ronny and Micke, have a secret relationship. They meet up at a rest area along the road, where no one can see them. Both of them are longing for something more, but Ronny already has a family and can't stand up for his love to Micke.

Biografia

Biography

Jerry Carlsson è nato a Piteå. Si è trasferito a Stoccolma per studiare al Dramatiska Institutet (20062007). Al momento studia regia alla Gothenburg Film Academy.

Jerry Carlsson was born in Piteå. He moved to Stockholm to Study at Dramatiska Institutet 20062007. Now he studies directing at Gothenburg Film Academy.

Anette è nata a Bromöl. Diplomata al Medieinstitutet, lavora come free-lance dal 2007 e ha collaborato a progetti per TV e cinema.

Anette was born in Bromöl. She graduated from Medieinstitutet. She has been freelancing since 2007 and worked with both TV and Film.

Biografia

Biography

Martin Bargiel è nato nel 1980 a Tichau (Polonia). Ha ottenuto un diploma in regia e sceneggiatura presso la facoltà di Scienze Applicate e Arte. Lavora come regista free-lance, cineasta e fotografo.

Martin Bargiel was born 1980 in Tichau (Poland). He completed his diploma studies as a film director and scriptwriter at the University of Applied Science & Arts. Now he works as a freelance director, cinematographer and photographer.

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Sceneggiatura Screenplay Adriano Cirulli Fotografia Cinematographer Francesco Di Giacomo Montaggio Editing Adriano Cirulli Musica Music Antonino Chiaramonte Lingua Language Nessun dialogo No dialogues Durata Running Time 03' 37'' Colore Colour COL Paese Country Italia, Regno Unito Italy, United Kingdom Anno Year 2011

Sceneggiatura Screenplay Sarah Fortin Fotografia Cinematographer Jonathan Decoste Montaggio Editing Sarah Fortin Suono Sound Bruno Pucella Lingua Language Francese French Durata Running Time 16' 30'' Colore Colour COL Paese Country Canada Canada Anno Year 2010

Adriano CIRULLI Falling

Sarah FORTIN Le fleuve à droite

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Falling è uno studio astratto delle interazioni umane attraverso suono e movimento. Un uomo e una donna cadono nel vuoto e i loro corpi di contorcono come soggetti a potenti forze al di fuori del loro controllo.

Falling is an abstract study of human interaction, expressed entirely through movement and sound. A man and a woman drift through an empty void, their bodies twisting and contorting as if subject to powerful forces beyond their control.

Un bus su una strada di campagna. Direzione: Sept-Iles, Québec. Un uomo e una donna non si conoscono, ma stanno per incontrarsi. Complice un problema tecnico, avranno la possibilità di conoscersi meglio. O solo un po’…

A bus on a country road. Direction: Sept-Iles, Québec. A man and a woman don’t know each other, but they will meet. A problem on the road will contribute on their encounter and they will know each other better. Or just a little…

Biografia

Biography

Biografia

Biography

Nato a Roma nel 1973, Adriano Cirulli si è laureato in architettura alla Sapienza. Dal 2002, ha lavorato agli effetti speciali di svariate produzioni tra cui anche Le cronache di Narnia: Il principe Caspian e Il codice Da Vinci. Nel 2006 è stato nominato dall’Academy of Film and Television per la sua partecipazione alla serie televisiva Roma, prodotta da HBO e vincitrice di un Emmy.

Born in Rome in 1973, Adriano Cirulli graduated from La Sapienza University in architecture. Since 2002 he has worked in visual effects on several productions, including The Chronicles of Narnia: Prince Caspian and The Da Vinci Code. In 2006 he received a citation from the Academy of Film and Television for his contribution to the Emmy Award winning HBO series Rome.

Nata a Drummondville (Quebec) nel 1981, Sarah Fortin ha studiato letteratura all’Università del Quebec a Montreal (UQÀM) prima di proseguire gli studi in comunicazione. Ha concluso gli studi realizzando un cortometraggio intitolato Deux enfants qui fument. Ha appena terminato la lavorazione di un documentario sul celebre Stephen Faulkner (J'm'en va r'viendre) e il cortometraggio Le Fleuve à droite.

Born in Drummondville (Quebec ) in 1981, Sarah Fortin studied Literature at Université du Québec à Montréal (UQÀM) before doing a BA in Communication. She completed her degree in cinema by making a short film called Deux Enfants qui fument. She just finished a documentary about the famous Stephen Faulkner called J'm'en va r'viendre and a short film called Le Fleuve à droite.

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Sceneggiatura Screenplay Christina Höglund Fotografia Cinematographer Niklas Forshell Montaggio Editing Erik Bäfving Musica Music Joel Segerstedt Lingua Language Svedese Swedish Durata Running Time 15' 11'' Colore Colour COL B&W Paese Country Svezia Sweden Anno Year 2010

Sceneggiatura Screenplay Stella Iannitto Fotografia Cinematographer Elena Cappanera Montaggio Editing Stella Iannitto Suono Sound Robert Albrecht Lingua Language Inglese English Durata Running Time 16' 41'' Colore Colour COL B&W Paese Country USA, Italia USA, Italy Anno Year 2010

Christina HÖGLUND (Vikten av) Hår [(The importance of) Hair]

Stella IANNITTO They meet (between the calculation of the finger and the one of the eye)

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Cosa succede quando la nostra immagine cambia all’improvviso? In fondo sono solo capelli, ma se la personalità fosse molto più legata all’aspetto esteriore di quanto pensiamo? Un film sul panico, il dolore e la paura di perdere la persona amata. E, ancora peggio, perdere se stessi.

…about losing your looks, suddenly, and what happens then… Well, it’s just the hair – but what if your personality is more in the skin and your output than you thought? A film about panic, grief and fear to lose the one you love. And worse, about losing yourself.

La ragione che porta Giulia e Hillman ad allontanarsi è un libro: quello che lui sta cercando di scrivere. Lui pensa che la vita si possa osservare solo dall’esterno, lei pensa la vita si possa conoscere solo vivendola.

The reason that breaks Giulia and Hillman apart is a book: the one he is trying to write. He thinks that the only way to do it is observing life from outside, she thinks that the only way to know life is living it.

Biografia

Biography

Stella Iannitto nasce a Torino nel 1979. Inizia l'attivita' di filmmaker per il teatro. Realizza documentari in Africa, Centro e Sudamerica. Nel 2007 compre la sua prima super 8 e comincia a sviluppare l'interesse per la fusione tra fiction e non fiction. Attualmente vive e lavora a New York.

Stella Iannitto was born in Turin in 1979. She started her career directing theatre plays. She filmed documentaries in Africa and Central and South America. In 2007 she bought her first super 8 and started experimenting with fiction and non-fiction. She now lives and works in New York.

Biografia

Biography

Christina Höglund lavora come giornalista per radio, TV, e riviste, occupandosi principalmente di cinema. Nel 2008 si è diplomata al Dramatiska Institutet (DI), Istituto Universitario di Cinema, Radio, Televisione e Teatro.

Christina Höglund works as a journalist for radio, TV and magazines, mainly focusing on film issues. 2008 she graduated from Dramatiska Institutet (DI) University College of Film, Radio, Television and Theatre.

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Sceneggiatura Screenplay Gustaf Boman Bränngård Fotografia Cinematographer Sophia Olsson Montaggio Editing Guro Bruusgaard Produzione Producer Emma Kjellander Lingua Language Svedese Swedish Durata Running Time 14' Colore Colour COL Paese Country Svezia Sweden Anno Year 2011

Sceneggiatura Screenplay Rein Mulder, Annabel Troost Sceneggiatura Screenplay Rutger Lem Fotografia Cinematographer Gijs Besseling Montaggio Editing Stephane Kaas Lingua Language Inglese English Durata Running Time 03' 35' Colore Colour COL Paese Country Paesi Bassi Netherlands Anno Year 2011

Fijona JONUZI Girl

Stephane KAAS Audiotour

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

La trentaduenne Hanna sta tornando a casa alla sera quando, fermandosi in un negozio, si imbatte in Andreas, un conoscente che la invita a un party. Lì trova solo ragazzini poco più che ventenni. Sebbene subito provi un forte disagio, presto inizia a sentirsi come una di loro.

Hanna, 32, is on her way home one late evening when she stops by at 7-eleven. She runs in to an acquaintance, Andreas, 20, who invites her to a party close by. The party consists of five twenty year old boys. At first, Hanna feels uncomfortable, but she’s adjusting. Soon she feels like she’s one of them.

Amsterdam. Una giovane donna in visita a un museo del 17esimo secolo decide di affidarsi all’audioguida. Immaginate la sua sorpresa quando la guida inizia a vivere di vita propria…

A young girl visits a 17th-century arts museum in Amsterdam and decides to take the audio tour. The girl is struck with surprise when the voice that guides her takes on a life of its own...

Biografia

Biography

Biografia

Biography

Nata in Svezia da genitori macedoni-albanesi. Ha studiato, tra le altre cose, letteratura e storia del cinema presso le università di Lund e Stockholm. Ha studiato regia alla scuola di regia cinematografica dell’università di Göteborg.

Born in Sweden to Macedonian-Albanian parents. Studied, among other subjects, literature and film history at the universities of Lund and Stockholm. Studied film directing at the School of Film Directing, the University of Göteborg.

Stephane Kaas (Amsterdam, 1984) ha studiato all’accademia d’arte (Rietveld Academie) e all’accademia di cinema e televisione (NFTA) di Amsterdam. Inoltre, ha realizzato video musicali e pubblicità. Audiotour è il suo primo lavoro di fiction.

Stephane Kaas (Amsterdam, 1984) studied at the art Academy (Rietveld Academie) and the Film- and Television Academy (NFTA) in Amsterdam. Also he made some music videos and commercials. Audiotour is his first fiction film.

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Sceneggiatura Screenplay Kerem Keskin Fotografia Cinematographer Tayman Tekin Montaggio Editing Serdar Börcan Musica Music Sertaç Selvi Lingua Language Turco Turkish Durata Running Time 18' 53'' Colore Colour COL Paese Country Turchia Turkye Anno Year 2011

Sceneggiatura Screenplay Jesús Eguía Armenteros Fotografia Cinematographer Alberto D. Centeno Montaggio Editing Fernando Pozo, Ádel Kháder Musica Music Ignacio Moniche Lingua Language Spagnolo Spanish Durata Running Time 17' Colore Colour COL Paese Country Spagna Spain Anno Year 2010

Kerem KESKIN Gercek bir hikayeden uyalanmistir (Based on a true story)

Ádel KHÁDER Reconciliación

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Salih è un giovane operaio il cui unico hobby è guardare film. Dopo aver visto un film “tratto da una storia vera” in cui una borsa piena di soldi viene abbandonata in mezzo a una valle, il ragazzo cerca di convincere i suoi amici ad andare a cercarla. Ma il suo amico Cemil ha progetti diversi riguardo alla borsa…

Salih works in a factory. His only hobby is watching films. After seeing a film “based on a true story” in which a bag of money is hidden in the middle of a valley, he tries to convince his friends to go and find it. But his friend Cemil has different plans about the bag…

Biografia

Biography

Due vicini, un vecchio comunista ritornato dall’esilio e un giovane imprenditore esponente di “Fuerza nueva” (partito politico di estrema destra del periodo post-franchista), si ritrovano intrappolati in un ascensore durante la notte del 23 febbraio 1981. In quell’ascensore lasceranno andare la rabbia repressa per anni, per poi rendersi conto di avere in comune molto più di quanto pensassero.

Two neighbors, an old Communist who has returned from exile, and a young businessman leader of “Fuerza nueva” (Far Right political party in Post-Franco era), get trapped inside a lift on the night of 23rd February 1981. Inside that lift they will release all the anger that has been bottled up for years. However, eventually, they will realize that they have more in common than they would have ever imagined.

Kerem Keskin è nato a Istanbul nel 1988. Ha studiato cinema/TV e media/comunicazione all’università Bilgi di Istanbul. Ha partecipato alla realizzazione di diversi cortometraggi. Based on a True Story è il suo primo cortometraggio come regista.

Kerem Keskin was born in Istanbul, 1988. He studied both Film-Tv and Media&Communication Systems Departments in Istanbul Bilgi University. He worked in several short films. "Based On A True Story" is Kerem Keskin's first short film as a director.

Biografia

Biography

Ádel Kháder (Tenerife, 1979). Dal 1997 risiede a Málaga, dove comincia gli studi di Ingegneria di Telecomunicazione, nella specializzazione di Imagine e Suoni. Completa la sua formazione con dei corsi nell’ambito audiovisivo.

Ádel Kháder (Tenerife, 1979). He moved to Málaga in 1997 and studied telecommunication engineering specializing in sound and image. He also studied in the field of audiovisuals..

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Sceneggiatura Screenplay Susan Koenen Fotografia Cinematographer Reinout Steenhuizen Montaggio Editing Denise Janzée, Susan Koenen Suono Sound Bouwe Mulder Lingua Language Olandese Dutch Durata Running Time 15' Colore Colour COL Paese Country Paesi Bassi Netherlands Anno Year 2010

Sceneggiatura Screenplay Joost Lieuwma Animazione Animator Joost Lieuwma Suono Sound Iwan van Wijk Musica Music Jorrit Kleijnen, Alexander Reumers Lingua Language Nessun dialogo No dialogues Durata Running Time 02' 10'' Colore Colour COL Paese Country Paesi Bassi Netherlands Anno Year 2010

Susan KOENEN Ik ben een meisje! (I'm a girl!)

Joost LIEUWMA Things you'd better not mix up

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Ogni tredicenne sogna di uscire con un ragazzo bello e irraggiungibile. Joppe chiede ad un’amica consigli su come invitare Brian ad uscire. Ma come dirgli che in realtà lei è un ragazzo?

Every 13-year-old girl dreams of that nice, but hard-to-get, boy. And Joppe is no different, consulting her friend on how to ask Brian out. But just how should she tell him that she was born a boy?

Una serie di cose che sarebbe meglio non mescolare.

A series of things you’d better not mix up.

Biografia

Biography

Joost Lieuwma si è laureato nel 2005 all’Accademia di Utrecht con il cortometraggio animato Once upon a time in my wife. Da allora lavora come animatore free-lance a Utrecht. Things You’d Better Not Mix Up è il suo primo film d’animazione indipendente.

Joost Lieuwma graduated in 2005 at the Utrecht School of Arts with his animated short 'Once upon a time in my wife'. Since then he is working as a freelance animator in Utrecht. Things You’d Better Not Mix Up is his first independent animation film.

Biografia

Biography

La regista di documentari Susan Koenen è nata il 10 marzo 1974 a L’Aia, nel Paesi Bassi. Si interessa di individui che possono essere dei modelli per gli altri dal punto di vista sociale.

Documentary filmmaker Susan Koenen is born 10 March 1974 in The Hague, The Netherlands. She is intrigued by people who can be a role model to others, in a social sense.

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Sceneggiatura Screenplay Libor Pixa Fotografia Cinematographer Jan Šuster Montaggio Editing Otakar Šenovský Suono Sound Marek Musil Lingua Language Nessund dialogo No dialogues Durata Running Time 10' 20'' Colore Colour COL Paese Country Repubblica Ceca Czech Republic Anno Year 2010

Sceneggiatura Screenplay Laurent Fauchère Sceneggiatura Screenplay Pierrick Destraz, Antoine Tinguely Fotografia Cinematographer Hans Meier Montaggio Editing Laurent Fauchère, Antoine Tinguely Lingua Language Nessun dialogo No dialogues Durata Running Time 06' Colore Colour COL Paese Country Svizzera Switzerland Anno Year 2011

Libor PIXA Graffitiger

RAMON & PEDRO Le miroir

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

La storia divertente e dolcemente malinconica di una solitaria tigre graffito e della sua vita sui muri e le facciate delle case e dei palazzi di Praga. Piena di linee sporche e di angoli, la città appare un’immensa giungla nella quale la tigre è alla ricerca del suo amore perduto.

A humorous and sweetly melancholic story about a lonely graffiti-tiger and his life on walls and facades of Prague houses and buildings. Full of dirty lanes and corners, the city serves as a wild jungle in which the tiger is searching for his lost love.

La vita di un uomo, dall’infanzia alla vecchiaia, nel tempo di una rinfrescata.

A man’s life, from early childhood to old age, in the time it takes to freshen up.

Biografia

Biography

Biografia

Biography

Libor Pixa (1979) ha studiato belle arti e informatica all’Università della Boemia del Sud (Ceske Budejovice) e animazione presso il dipartimento di cinema e televisione dell’Accademia di arti performative di Praga (FAMU). Ha lavorato come autore per svariati film di animazione. Si specializza in animazione 3D e lavora come tutor al FAMU.

Libor Pixa (born 1979) studied at the South Bohemia University in Ceske Budejovice – fine arts and computer sciences and then at the Film and Television School of the Academy of Performing Arts in Prague (FAMU) in the department of animation. He is an experienced author of many animated movies.

L’accoppiata Ramon & Pedro nasce nel 2004. Si è parlato di loro nella sezione artisti emergenti di Shots Magazine il che li ha portati a firmare per Partizan Worldwide. Da allora, R&P ha realizzato pubblicità per clienti del calibro di Diesel, AOL, Panasonic, Citroën, Milky Way, Lenovo… e girato video musicali per Feist, Hocus Pocus, MatchBox 20, Calogero. Sono inoltre responsabili del tormentone internet ‘The Grey Video’, un omaggio ai Beatles e Jay Z.

Ramon & Pedro was born in 2004. They were featured in Shots Magazine in the New Directors section, which lead them to sign with Partizan Worldwide. Since then, R&P has directed commercials for clients such as Diesel, AOL, Panasonic, Citroën, Milky Way, Lenovo… and shot music videos for artists like Feist, Hocus Pocus, MatchBox 20, Calogero. They are also responsible for the internet cult sensation ‘The Grey Video’, a bootleg homage to The Beatles & Jay Z.

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Fotografia Cinematographer Alessandro Seidita Fotografia Cinematographer Joshua Wahlen Montaggio Editing Alessandro Seidita Montaggio Editing Joshua Wahlen Lingua Language Italiano Italian Durata Running Time 05' 19'' Colore Colour COL Paese Country Italia Italy Anno Year 2010

Sceneggiatura Screenplay Marie-Elsa Sgualdo Fotografia Cinematographer Thomas Szepanski Montaggio Editing Marie-Elsa Sgualdo Suono Sound Björn Cornelius Lingua Language Francese French Durata Running Time 15' Colore Colour COL Paese Country Svizzera Switzerland Anno Year 2010

Alessandro SEIDITA, Joshua WAHLEN Non tentarmi

Marie-Elsa SGUALDO Bam tchak

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Ecco cosa accade quando un uomo si confronta con un desiderio irrealizzabile e il suo sogno si trasforma in sofferenza. Non tentarmi è un doppio esperimento: da una parte ci parla degli incontri e di come questi possano diventar specchio delle nostre impossibilità; dall’altra invoglia a riflettere su come gli intenti etici di un racconto possano facilmente trasformarsi nel loro opposto.

This is what happens when a man faces an unrealizable desire and his dream turns into sorrow. Don’t tempt me is a double experiment: on the one hand it’s a tale about a chance meeting and how it can remind us of our impossibilities; on the other hand it invites to reflect about the way the ethic aim of a tale can easily turn into its opposite.

Laetitia non è felice. Nel giorno del compleanno di sua figlia mantiene la promessa di indossare un paio di sci per la prima volta. Diverse cadute dopotutto il suo pensiero fisso è solo quello di schiaffeggiare la donna che le ha portato via il marito.

Laetitia is not at all pleased! It’s her daughter’s birthday and, especially for this occasion, she has agreed to strap on a pair of skis for the first time ever. Several falls later all she can think of is giving her rival, who had snatched her husband away from her, a real slap in the face.

Biografia

Biography

Biografia

Biography

Alessandro Seidita è considerato un ospite dannoso. Vive alle spese di altri organismi e generalmente reca loro danni.

Alessandro Seidita is an undesirable guest. He lives at the expenses of other people and usually damages them.

Joshua Wahlen predilige camicie e maglie colorate, in tinte pastello o a tonalità vivaci. E’ romantico e sexissimo.

Joshua Wahlen prefers bright or pastel colored t-shirts and sweaters. He is romantic and very sexy.

Marie-Elsa Sgualdo è nata il 14 gennaio 1986 a La Chaux-deFonds (Svizzera). Ha studiato cinema a Berlino e alla Haute Ecole d’Art et de Design (HEAD) di Ginevra. Nel settembre del 2009 ha vinto il premio Migros NeuchâtelFribourg per la realizzazione futura del film On The beach.

Marie-Elsa Sgualdo was born on January 14th,1986, in La Chauxde-Fonds (Switzerland). She studied cinema in Berlin and at the Haute Ecole d’Art et de Design (HEAD) of Geneva. In September 2009 she won the Migros Neuchâtel-Fribourg award for the upcoming film On The beach.

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Sceneggiatura Screenplay Astutillo Smeriglia Animazione Animation Astutillo Smeriglia Montaggio Editing Astutillo Smeriglia Suono Sound Alberto Battocchi Lingua Language Italiano Italian Durata Running Time 07' 30'' Colore Colour COL Paese Country Italia Italy Anno Year 2011

Sceneggiatura Screenplay Marjory Ott Fotografia Cinematographer Fred Noirhomme Montaggio Editing Joel Mann Suono Sound Jeff Levillain Lingua Language Francese French Durata Running Time 20' Colore Colour COL Paese Country Belgio Belgium Anno Year 2010

Astutillo SMERIGLIA Training autogeno

Samuel TILMAN Nuit blanche

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

La solita storia d’amore.

Just another love story.

As night falls, a group of mountaineers are caught in a storm. Leading them is Ariane, a young woman. A rescue patrol goes out after them. Till it gets there, their only lifeline is a state policeman, Serge, who tries to reassure them and help them fight the cold over the phone. But the storm doesn’t subside and Serge gradually realizes that he might not see them through the night…

Biografia

Biography

Al cadere della notte, un gruppo di alpinisti guidato da una giovane donna di nome Ariane si perde nella tempesta. Una squadra di soccorritori viene inviata sul posto. Fino al loro arrivo, Serge, un poliziotto, cercherà di rassicurarli e aiutarli a combattere il freddo al telefono. Ma la tempesta non accenna a calmarsi e, poco a poco, Serge si rende conto che potrebbero non superare la notte…

Astutillo Smeriglia è nato a Pavia nel 1972. Laureato in Astronomia a Bologna, ha lavorato alcuni anni all’Osservatorio Astronomico di Arcetri e ha insegnato Fisica e Matematica a Firenze. Dal 2007 si occupa di animazioni e montaggio.

Astutillo Smeriglia was born in Pavia in 1972. He graduated in astronomy in Bologna and worked for the Astronomical Observatory of Arcetri. He taught physics and mathematics in Florence. Since 2007, he works in animation and editing.

Biografia

Biography

Samuel Tilman è regista, sceneggiatore e produttore nonché autore di testi per il teatro.

Samuel Tilman is a film maker, screenwriter, producer, and author of theatre plays.

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Sceneggiatura Screenplay Giavanni Dettori, Francesco Visco Fotografia Cinematographer Nicola Carignani, Alvise Tedesco Montaggio Editing Stuart Greenwald Musica Music Giovanni Dettori Lingua Language Italiano Italian Durata Running Time 10' 42'' Colore Colour COL Paese Country Italia Italy Anno Year 2011

Sceneggiatura Screenplay Yoshino Kohei Produzione Producer Yasunaga Yutaka Montaggio Editing Yoshino Kohei Suono Sound Takasuka Kengo Lingua Language Giapponese Japanese Durata Running Time 15' Colore Colour COL Paese Country Giappone Japan Anno Year 2010

Francesco VISCO Gianni Schicchi

YOSHINO Kohei DIY Encouragement

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Una giovane coppia sta prendendo il sole in spiaggia quando arriva l’amico Gianni Schicchi. Gianni Schicchi è bello, Gianni Schicchi è simpatico, Gianni Schicchi sa fare all’amore! Gianni Schicchi mi ha stancato.

A young couple is sunbathing on a beach when a friend of theirs, Gianni Schicchi, shows up. Gianni Schicchi is handsome, Gianni Schicchi is funny, Gianni Schicchi is hot! I’m sick of Gianni Schicchi.

Un uomo usa il fai da te come un rituale per alleggerire la sua frustrazione verso il mondo reale. Un giorno una donna gli chiede di poterle insegnare la sua arte. L’uomo è felice di farlo ma non sa che lei ha in mente qualcosa di diverso.

A man is keen on Do-It-Yourself work on his small rooftop every weekend. He concentrates on each process with sincerity, as a kind of ritual, but at the same time, in his mind, he carries out his frustration. One day, a woman appears and says innocently that she wants to learn about DIY. The man happily teaches her DIY techniques and ideas, but the woman has a different purpose…

Biografia Folgorato durante una lezione di Economia Industriale all'Università di Milano, decide di dedicarsi solo all'arte. Nel 2004 attratto dalle sirene di MTV entra in televisione. Lavora per quattro anni in produzione. Si appassiona alla fotografia, al montaggio ma, imbolsito dai ritmi aziendali, viene cacciato per sedizione e si autoproclama regista indipendente. 34

Biography In the middle of an Industrial Economics' class at the University of Milano, Visco is struck by an idea: to dedicate himself exclusively to art. In 2004 he's drawn to the Sirens of MTV and enters television industry. He works four years in the production department and becomes keen on cinematography and video editing. Visco puts on weight thanks to company dynamics and is finally kicked out for sedition. He proclaims himself an independent director.

Biografia Yoshino ha iniziato la sua carriera come creatore di visual nel 2000. Produce lavori di computer grafica, animazione e film. Attualmente lavora anche in ambito pubblicitario.

Biography Yoshino started his career as a visual media creator in 2000. He creates CG works, animation and live-action movies. Currently he also works in advertising. 35


FILM DI CHIUSURA FUORI COMPETIZIONE

Sceneggiatura Screenplay Rainer Blank, Matthias Sdun Sceneggiatura Screenplay Max von Klitzing, Andreas Zerr Fotografia Cinematographer David Reimers Montaggio Editing Andreas Zerr Lingua Language Tedesco German Durata Running Time 3' Colore Colour COL Paese Country Germania Germany Anno Year 2010

Sceneggiatura Screenplay James Mc Fay Fotografia Cinematographer Paul Leeming Produzione Producer Hanaoka Toshio Suono Sound Takada Rin Lingua Language Giapponese, Inglese Japanese, English Durata Running Time 15' Colore Colour COL Paese Country Giappone Japan Anno Year 2010

Andreas ZERR Nussbraun

James MC FAY Burning hearts

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

La vita di una donna - nelle cucine!

The life of a woman - in kitchens!

Biografia

Biography

Nato il 22 febbraio 1971 ad Amburgo. Ha iniziato a studiare marketing prima di intraprendere la carriera del montaggio video nel 2002. Negli ultimi nove anni, Andreas ha partecipato al montaggio di documentari per ARTE e molti altri canali tedeschi ed europei, tra cui anche The Documentary Channel, ARD, ZDF, Extreme Channel e National Geografic. Inoltre, dal 2007, Andreas produce video, reportage e pubblicità.

Andreas was born on February 22, 1971 in Hamburg. His first study was in marketing, before Andreas decided to become a freelance video and film editor in 2002. During the last nine years, Andreas has edited documentaries mainly for the European TV station ARTE, as well as for numerous other broadcasters in Germany and Europe, including The Documentary Channel, ARD, ZDF, Extreme Channel and National Geografic. In addition, Andreas started to produce image videos, reports and commercials in 2007.

Kazu, tassista a Tokio, ha perso il suo scopo nella vita. Elle, una modella che lavora in Giappone, soffre di solitudine. Un giorno Elle scopre che uno sconosciuto la sta seguendo e sale sul taxi di Kazu per scappare. Poi, un’intensa storia piena d’amore e d’azione ha inizio.

Kazu, who has lost his purpose in life, works as a taxi driver in Tokyo. Elle, a model working in Japan, has lost her confidence and has had a breakdown caused by loneliness. One day, Elle finds that a stranger is tailing her, and she jumps in Kazu’s taxi to escape. Then, an intense story full of love and action begins.

Biografia

Biography

Nato in Australia. James Mc Fay è la forza motrice dietro Beaufort che ha realizzato una serie di video musicali a budget zero per artisti australiani come Bag Raiders e Pomomofo.

Born in Australia. James Mc Fay is the driving force behind Beaufort, who have made groundbreaking zero-budget music videos for Australian artists such as Bag Raiders and Pomomofo.

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CLOSING FILM OUT OF COMPETITION

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OZU 2-SHORT La sezione competitiva per cortometraggi sotto i 2 minuti. La giuria assegna il Maneki Neko Premio OZU 2-SHORT OFF 19.

The competive section for shorts under 2 minutes. The jury awards the Maneki Neko OZU 2-SHORT OFF 19 Prize.

Colette BARALDI Recto

Sceneggiatura Screenplay Colette Baraldi Animazione Animation Colette Baraldi Montaggio Editing Colette Baraldi Musica Music Colette Baraldi Lingua Language Nessun dialogo No dialogues Durata Running Time 00' 50'' Colore Colour COL Paese Country Italia Italy Anno Year 2011

Sinossi

Synopsis

Il libro come luogo umano.

The book as a human place.

Biografia

Biography

Nata a Modena, diplomata presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna è autore di numerose opere animate.

Born in Modena, she graduated from the Academy of Fine Arts of Bologna. She is the author of several animated works.

Colette BARALDI Verso

Sceneggiatura Screenplay Colette Baraldi Animazione Animation Colette Baraldi Montaggio Editing Colette Baraldi Musica Music Colette Baraldi Lingua Language Nessun dialogo No dialogues Durata Running Time 00' 50'' Colore Colour COL Paese Country Italia Italy Anno Year 2011

Sinossi

Synopsis

Il libro come luogo umano.

The book as a human place.

Biografia

Biography

Nata a Modena, diplomata presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna è autore di numerose opere animate.

Born in Modena, she graduated from the Academy of Fine Arts of Bologna. She is the author of several animated works. 39


Riccardo BERNASCONI Francesca REVERDITO She Wolf

Sceneggiatura Screenplay Riccardo Bernasconi Sceneggiatura Screenplay Francesca Reverdito Fotografia Cinematographer Virginie Jolivet Montaggio Editing Riccardo Bernasconi Lingua Language Nessun dialogo No dialogues Durata Running Time 01' 30'' Colore Colour COL Paese Country Svizzera Switzerland Anno Year 2010

Rozaliya DIMITROVA Water

Sceneggiatura Screenplay Daniel Nenchev Fotografia Cinematographer Dobrin Kashavelov Montaggio Editing Dimitar Luchev Musica Music Plamen Stoychev Lingua Language Nessun dialogo No dialogues Durata Running Time 00' 41'' Colore Colour COL Paese Country Bulgaria Bulgaria Anno Year 2010

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Cappuccetto Rosso - Episodio II: Il ritorno del lupo.

Little Red Riding Hood - Episode II: The Return of the Wolf.

Natura ed essere umani stanno per risolvere il problema della divisione dell'acqua.

Nature and Human beings are about to settle the problem of dividing the water.

Biografia

Biography

Biografia

Biography

Riccardo Bernasconi è nato in Ticino. Francesca Reverdito è nata in Italia.

Riccardo Bernasconi was born in Ticino. Francesca Reverdito was born in Italy.

Nata a Sofia nel 1986. Laureata presso la New Bulgarian University a Sofia.

Born in Sofia in 1986. Graduated from New Bulgarian University in Sofia.

Pedro COLLANTES Life in a minute

Sceneggiatura Screenplay Pedro Collantes Fotografia Cinematographer Trond Eliassen Montaggio Editing Pedro Collantes Suono Sound Jan Kristian Hage Lingua Language Norvegese Norwegian Durata Running Time 01' 31'' Colore Colour COL Paese Country Spagna Spain Anno Year 2011

Lorcan FINNEGAN The invention of the lightbulb

Sceneggiatura Screenplay Kevin Gildea Produzione Producer Brunella Cocchiglia Montaggio Editing Lorcan Finnegan Musica Music Graham Newcombe Lingua Language Nessun dialogo No dialogues Durata Running Time 01' 00'' Colore Colour B&W Paese Country Irlanda Ireland Anno Year 2011

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Un uomo anziano riflette sull'amore e la brevità della vita.

An old man reflects on love and the brevity of the life.

Edison ha un'idea brillante!

Edison has a bright idea!

Biografia

Biography

Biografia

Biography

Pedro Collantes è nato a Madrid. Studia presso la NTCA di Amsterdam.

Pedro Collantes was born in Madrid. He studies at the NTCA of Amsterdam.

Lorcan Finnegan lavora come scrittore, regista, illustratore, designer.

Lorcan Finnegan works as a writer, a director, an illustrator and a designer.

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Nenko GENOV Tomatoes eat you

Sceneggiatura Screenplay Nenko Genov Fotografia Cinematographer Nenko Genov Montaggio Editing Nenko Genov Suono Sound Nenko Genov Lingua Language Inglese English Durata Running Time 01' 10'' Colore Colour COL Paese Country Bulgaria Bulgaria Anno Year 2010

Sceneggiatura Screenplay Michalis Lygkiaris, Charis Vatis Fotografia Cinematographer Michalis Lygkiaris Montaggio Editing Michalis Lygkiaris Musica Music Michalis Lygkiaris Lingua Language Greco Greek Durata Running Time 02' 00'' Colore Colour COL Paese Country Grecia Greece Anno Year 2010

Michalis LYGKIARIS Se dyo lepta (In two minutes)

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

I pomodori colpiscono ancora. L'incubo degli OGM.

Tomatoes strike back. The nightmare of Genetically Modified Organisms!

Un uomo si accorge di essere in ritardio e inizia a correre per farcela in tempo.

A man realizes that he is late and starts running in order to make it on time.

Biografia

Biography

Biografia

Biography

Nato a Plovdiv nel 1986. Laureato presso la New Bulgarian University a Sofia.

Born in Plovdiv in 1986. Graduated from New Bulgarian University in Sofia.

Nato ad Atena nel 1982. Studia Arti Audiovisive alla Ionian University.

Born in Athens in 1982. He studies Audiovisual Arts at Ionian University.

Guusje KAAYK Victory

Sceneggiatura Screenplay Guusje Kaayk Animazione Animation Guusje Kaayk Montaggio Editing Guusje Kaayk Musica Music Eric Vloeimans, Jeroen van Vliet Lingua Language Nessun dialogo No dialogues Durata Running Time 01' 40'' Colore Colour B&W Paese Country Paesi Bassi Netherlands Anno Year 2010

Dilara POLAT Istanbul martisi

Sceneggiatura Screenplay Dilara Polat Animazione Animation Dilara Polat Produzione Producer Berat Ilk Musica Music Ugurcan Sezen Lingua Language Nessun dialogo No dialogues Durata Running Time 01' 25'' Colore Colour COL Paese Country Turchia Turkey Anno Year 2010

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

La danzatrice lotta con il suo nemico eterno, la gravitĂ .

The dancer is fighting with her eternal enemy of mankind, the Gravity.

Le vite ordinarie diegli abitanti di una cittĂ straordinaria.

The ordinary lives of people living in an extraordinary city.

Biografia

Biography

Biografia

Biography

Nata a Tiel nel 1950. Lavora come artista dal 1973.

Born in 1950 in Tiel. He has been working as an artist since 1973.

Nata a Istanbul nel 1997. ha preso parte al progetto Canlandiranlar 2010.

Born in 1997 in Istanbul, she attended Canlandiranlar 2010 project.

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Sjaak ROOD Fast forward Little Red Riding Hood

Sceneggiatura Screenplay Sjaak Rood Animazione Animation Sjaak Rood Suono Sound Sjaak Rood Musica Music Sjaak Rood Lingua Language Nessun dialogo No dialogues Durata Running Time 01' 30'' Colore Colour B&W Paese Country Paesi Bassi Netherlands Anno Year 2010

Sceneggiatura Screenplay Berin Tuzlic Animazione Animation Berin Tuzlic Suono Sound Nenad Kovacevic Musica Music Nenad Kovacevic Lingua Language Nessun dialogo No dialogues Durata Running Time 00' 48'' Colore Colour COL Paese Country Bosnia Erzegovina Bosnia Herzegovina Anno Year 2010

Berin TUZLIC Porijeklo smijeha (I need the origin of laughter)

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Cappuccetto Rosso: l'intera storia in 1 minuto e 30 secondi.

Little Red Riding Hood: the whole story in 1 minute and 30 seconds.

Il sesso è l'essenza di tutto.

Sex is the essence of everything.

Biografia

Biography

Biografia

Biography

Nato nel 1962. Laureato presso la Rietveld Academy of Arts di Amsterdam.

Born in 1962. Graduated from Rietveld Academy of Arts in Amsterdam.

Nato in Bosnia Erzegovina nel 1968. Ha diretto numerose opere d'animazione.

Born in Bosnia Herzegovina in 1968. He directed several animation films.

Sceneggiatura Screenplay Alice Tambellini, Stefano Tambellini Animazione Animation Alice Tambellini, Stefano Tambellini Produzione Producers Alice Tambellini, Stefano Tambellini Musica Music Manolo Strimpelli, Nait Orkestra Lingua Language Nessun dialogo No dialogues Durata Running Time 02' 00'' Colore Colour COL Paese Country Italia Italy Anno Year 2010

Alice TAMBELLINI Stefano TAMBELLINI L'insalata del Diavolo

Mayye ZAYED Lady bug

Sceneggiatura Screenplay Mayye Zayed Animazione Animation Mayye Zayed Produzione Producers Mayye Zayed Suono Sound Michal Krajczok Lingua Language Nessun dialogo No dialogues Durata Running Time 00' 35'' Colore Colour COL Paese Country Egitto Egypt Anno Year 2010

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Ad ogni desiderio c'è una scorciatoia, ma c'è anche un piccolo prezzo da pagare...

When you wish for something, you can always find a shortcut to get it.

Una coccinella è intrappolata in un labirinto da cui non si può uscire...

A lady bug is trapped in a maze where there is no way out...

Biografia

Biography

Biografia

Biography

Soci fondatori di SenZa TesTa, con la quale realizzano corti e spot.

They founded SenZa TesTa and produced short films and commercials.

Mayye Zayed è una filmaker e un'artista visiva di Alessandria d'Egitto.

Mayye Zayed is an filmmaker and a video artist from Alexandria, Egypt.

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PREMIO REGIONE Il premio, alla prima edizione, è assegnato al miglior cortometraggio realizzato da un regista nato o residente sul territorio della Regione Emilia-Romagna. Il Premio Regione Emilia Romagna è organizzato da Ozu Film Festival, Assessorato alla Cultura della Regione Emilia Romagna ed Emilia Romagna Film Commission, in collaborazione con Collecchio Videofilm Festival, Nonantola Film Festival, Arti Vive Festival di Soliera e gode del patrocinio delle Province di Bologna, Ferrara, Forlì e Cesena, Modena, Piacenza, Reggio Emilia e Rimini. Una giuria formata da giornalisti che lavorano in Provincia di Modena assegnerà la Menzione della Stampa.

Dario APOSTOLI Ombre

Sceneggiatura Screenplay Dario Apostoli Fotografia Cinematographer Dario Apostoli Montaggio Editing Dario Apostoli Suono Sound Alex Terror Lingua Language Nessun dialogo No dialogues Durata Running Time 06' 08'' Colore Colour B&W Provincia Province Modena Anno Year 2010

Sinossi

Synopsis

Risvegliarsi perduti in una foresta di notte senza capire cosa stia accadendo...

Waking up in a forest, at night, without understanding what’s going on…

Biografia

Biography

Nasce a Berna nel 1970. Fotografo. Vive a Pavullo nel Frignano.

Born in Bern in 1970. He is a photographer and lives in Pavullo nel Frignano.

For the first year, an award for the best short film directed by a film maker that was born or lives in the region Emilia Romagna. Valentina ARENA Vetro

The Region Emilia Romagna Award is organized by Ozu Film Festival, Culture Department of Regione Emilia Romagna, and Emilia Romagna Film Commission, in collaboration with Collecchio Videofilm Festival, Nonantola Film Festival, Arti Vive Festival of Soliera. The award is supported by the Provinces of Bologna, Ferrara, Forlì/Cesena, Modena, Piacenza, Reggio Emilia and Rimini.

Sceneggiatura Screenplay Valentina Arena Fotografia Cinematographer Marco Ferri Montaggio Editing Valentina Arena, Corrado Iuvara Musica Music Francesca Badalini Lingua Language Italiano Italian Durata Running Time 14' 36'' Colore Colour COL Provincia Province Modena Anno Year 2011

A jury composed of journalists working in the area of Modena will award the Press Mention.

Sinossi

Synopsis

Una ragazza si sveglia e scopre che davanti casa è stato allestito un cantiere.

A girl wakes up to find a construction site in front of her house.

Biografia

Biography

Laureata presso il DAMS di Bologna. Vive sull'Appennino modenese.

Graduated at the DAMS of Bologna, she lives in the mountains near Modena.

EMILIA ROMAGNA

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Colette BARALDI Recto

Sceneggiatura Screenplay Colette Baraldi Animazione Animation Colette Baraldi Montaggio Editing Colette Baraldi Musica Music Colette Baraldi Lingua Language Nessun dialogo No dialogues Durata Running Time 00' 50'' Colore Colour COL Provincia Province Modena Anno Year 2011

Michele BERNARDI Senza testa

Sceneggiatura Screenplay Michele Bernardi Animazione Animation Michele Bernardi Musica Music Michele Bernardi Suono Sound Michele Bernardi Lingua Language Nessun dialogo No dialogues Durata Running Time 04' 58'' Colore Colour COL Provincia Province Modena Anno Year 2010

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Il libro come luogo umano.

The book as a human place.

Biografia

Biography

Quarant'anni a raccogliere teste e nessuno mai ha reclamato indietro la sua.

Forty years spent picking up heads and nobody ever picked up his.

Nata a Modena, diplomata presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna è autore di numerose opere animate.

Born in Modena, she graduated from the Academy of Fine Arts of Bologna. She is the author of several animated works.

Biografia

Biography

Nato a Finale Emilia nel 1958. Autore di animazioni e video musicali.

Born in Finale Emilia in 1958. Author of animations a video clips.

Colette BARALDI Verso

Sceneggiatura Screenplay Colette Baraldi Animazione Animation Colette Baraldi Montaggio Editing Colette Baraldi Musica Music Colette Baraldi Lingua Language Nessun dialogo No dialogues Durata Running Time 00' 50'' Colore Colour COL Provincia Province Modena Anno Year 2011

Sceneggiatura Screenplay Dagoberto Brasile, Clod Campani Sceneggiatura Screenplay Pepito Von Federstone Fotografia Cinematographer Andrea Comastri Effetti Non Digitali Non Digital FX Camme Fantaman Lingua Language Italiano Italian Durata Running Time 15' 00'' Colore Colour COL Provincia Province Modena Anno Year 2011

Dagoberto BRASILE The freedom boot

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Il libro come luogo umano.

The book as a human place.

Biografia

Biography

Stai per entrare nel mondo di Freedom Boot.

You are about to enter the world of Freedom Boot.

Nata a Modena, diplomata presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna è autore di numerose opere animate.

Born in Modena, she graduated from the Academy of Fine Arts of Bologna. She is the author of several animated works.

Biografia

Biography

La sua unica maestra è la vita, il suo nemico il pubblico. Non conosce pietà.

Life is his only teacher, the audience is his enemy. He has no mercy.

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Studenti Students Sabina Andrisano, Francesca Catalano, Domenico Chieppa, Shirin Ghader, Anna Golaszewska, Liu Meng, Fernando Maistrello, David Raguni, Ludovico Renna, Marco Selva, Akio Takemoto, Enrico Turci, Valentina Vinchesi Lingua Language Italiano Italian Durata Running Time 12' Colore Colour COL Provincia Province Bologna Anno Year 2011

(a cura di) Mirella CARROZZIERI L'evidente affare

Fotografia Cinematographer Piergiorgio Casotti Montaggio Editing Maresa Lippolis Musica Music Sundance Capoeira, Massimo Zamboni Suono Sound Carlo Licenziato Lingua Language Inglese English Durata Running Time 14' 19'' Colore Colour COL Provincia Province Reggio Emilia Anno Year 2010

Piergiorgio CASOTTI Arctic Spleen

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Un documentario che descrive le dinamiche del mercato nero delle biciclette a Bologna, delle associazioni che cercano di creare un'alternativa a questo mercato e delle storie che vi gravitano intorno.

A documentary on the dynamics of the bicycles black market in Bologna, the organizations that offer alternatives to this racket, and the stories related to it.

Un viaggio personale e intimo all'interno del mondo giovanile Groenlandese.

An intimate, personal journey in the life of young Greenlanders.

Biografia

Biography

Nato a Reggio Emilia nel 1972. Esplora gente e luoghi con la sua fotografia.

Born in Reggio Emilia in 1972. He explores people and places through photography.

Studenti Students Leonardo Cassano, Michele Galardini, Lanzi Margherita, Marco Lombardi, Luca Modena, Valentina Paris, Fabrizia Prota, Marcello Rizzati, Alessandro Vaia, Flavia Vetriani Lingua Language Italiano Italian Durata Running Time 18' Colore Colour COL Provincia Province Bologna Anno Year 2011

(a cura di) Mirella CARROZZIERI Laida Bologna

Roberto CAVANA Ivano cerca moglie

Sceneggiatura Screenplay Roberto Cavana Fotografia Cinematographer Francesca Piccinini Montaggio Editing Roberto Cavana Aiuto Regia Assistant Director Francesca Piccinini Lingua Language Italiano Italian Durata Running Time 03' 46'' Colore Colour COL Provincia Province Modena Anno Year 2011

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Un documentario sul punk a Bologna che ripercorre, attraverso interviste a chi negli anni ottanta ha vissuto e contribuito a creare quel movimento giovanile non solo musicale, la storia del punk nella cittĂ felsinea.

A documentary on the history of punk in Bologna. A series of interviews with the people who, in the 80s, contributed to the creation of a movement that was not only made of music.

Ivano, un quarantenne mammone, decide finalmente di cercare moglie.

Ivano, a forty year old mama’s boy, finally decides to look for a wife.

Biografia

Biography

Nato a Modena nel 1973. Nel 2011 vince il Nonantola Film Festival.

Born in Modena in 1973. Winner of the 2011 edition of the Nonantola Film Festival.

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Francesco FILIPPI Gambatrista

Sceneggiatura Screenplay Francesco Filippi Animazione Animation Marco Zanoni Produzione Producer Francesco Filippi Musica Music Andrea Vanzo Lingua Language Italiano Italian Durata Running Time 08' 20'' Colore Colour COL Provincia Province Bologna Anno Year 2010

Sceneggiatura Screenplay Alessandra Chieli, Davide Labanti Fotografia Cinematographer Giorgio Giannoccaro Montaggio Editing Antonella Bianco Musica Music Gabriele Malavasi, Marco Zieger Lingua Language Italiano Italian Durata Running Time 09' 55'' Colore Colour COL Provincia Province Bologna Anno Year 2011

Davide LABANTI Autodafé

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

"Ho sempre avuto le braccia robuste".

"I’ve always had strong arms".

Una confessione a cuore aperto in una lunga notte di pioggia.

A heart-felt confession during a long rainy night.

Biografia

Biography

Biografia

Biography

Nato nel 1975 è un regista freelance, sceneggiatore e animatore 3D.

Born in 1975 is a free-lance director, screenwriter and 3D animator.

Nato a Bologna nel 1977, vive e lavora tra Bologna e Roma, dove risiede.

Born in Bologna in 1977, he lives and works between Bologna and Rome.

Domenico GUIDETTI Tutto scorre

Sceneggiatura Screenplay Domenico Guidetti Fotografia Cinematographer Cristian Daolio Montaggio Editing Domenico Guidetti Musica Music Jerry Valente Lingua Language Nessun dialogo No dialogues Durata Running Time 04' 00'' Colore Colour COL Provincia Province Modena Anno Year 2011

Sceneggiatura Screenplay Daniele Dieci, Davide Maffei Fotografia Cinematographer Marco Maselli Montaggio Editing Marco Maselli Suono Sound Andrea Casarini Lingua Language Italiano Italian Durata Running Time 06' 04'' Colore Colour COL Provincia Province Modena Anno Year 2011

Davide MAFFEI Marco MASELLI 34 taccuini neri

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Due anime s'incontrano, una nuova vita, la morte improvvisa, tutto scorre.

Two souls meet, a new life, a sudden death, everything flows.

Come si convive con una catastrofe? Un giornalista prova a darsi una risposta,

How can you live with a catastophe? A journalist tries to answer this question…

Biografia

Biography

Biografia

Biography

Nato a Formigine nel 1976. Fondatore del collettivo Order of the black knights.

Born in Formigine in 1976. He founded the Order of the black knights collective.

Davide e Marco collaborano realizzando video, spot, corti, documentari.

Davide and Marco work together on videos, commercials, short films, and documentaries.

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Sceneggiatura Screenplay Andrea Zanoli Produzione Producer Federico Ferrari Montaggio Editing Daniele Marconcini, Andrea Zanoli Casting Casting Riccardo Cavani Lingua Language Francese French Durata Running Time 01' 30'' Colore Colour COL Provincia Province Modena Anno Year 2011

Daniele MARCONCINI Andrea ZANOLI Plutot la pluie

Corrado RAVAZZINI Perfetto

Sceneggiatura Screenplay Corrado Ravazzini Produzione Producer Corrado Ravazzini Montaggio Editing Corrado Ravazzini Suono Sound Corrado Ravazzini Lingua Language Italiano Italian Durata Running Time 07' Colore Colour COL Provincia Province Modena Anno Year 2011

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Tornato dalla Libya, il sergente Beltrani deve fare i conti con se stesso.

Upon his return from Libya, sergeant Beltrani has to come to terms with himself.

Vittorio si merita una serata perfetta. Ma il destino forse ha altri piani per lui.

Vittorio deserves a perfect evening. But maybe destiny has different plans for him...

Biografia

Biography

Biografia

Biography

Daniele e Andrea formano il duo creativo dei Videoteppisti.

Daniele and Andrea form the creative duo Videoteppisti.

Filmaker indipendente e autodidatta. Ama il cinema a 360 gradi.

Independent, self-taught film maker who loves every aspect of cinema.

Sceneggiatura Screenplay Maria Ida Bernabei Fotografia Cinematographer Enrico Casagrande Montaggio Editing Samuele Cherubini Produzione Producer Matteo Primiterra Lingua Language Tedesco German Durata Running Time 04' 00'' Colore Colour COL Provincia Province Bologna Anno Year 2011

Enrico POLI Vergebung

Astutillo SMERIGLIA Training autogeno

Sceneggiatura Screenplay Astutillo Smeriglia Animazione Animation Astutillo Smeriglia Montaggio Editing Astutillo Smeriglia Suono Sound Alberto Battocchi Lingua Language Italiano Italian Durata Running Time 07' 30'' Colore Colour COL Provincia Province Bologna Anno Year 2011

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Hans Schäfer ha deciso di trasferirsi a Nonantola per iniziare una nuova vita.

Hans Schäfer decides to move to Nonantola to start a new life.

La solita storia d'amore.

Just another love story.

Biografia

Biography

Biografia

Biography

Nato a Bologna, è laureando presso lo IUAV di Venezia.

Born in Bologna, he is graduating at the IUAV of Venice.

Dal 2007 si occupa di animazioni e montaggio. Vive a Bologna.

Since 2007, he works in animation and editing. He lives in Bologna.

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Federica VIANI Il filo rosso

Sceneggiatura Screenplay Federica Viani Fotografia Cinematographer Federica Viani Montaggio Editing Federica Viani Musica Music Baffodoro Lingua Language Italiano Italian Durata Running Time 04' 30'' Colore Colour COL Provincia Province Reggio Emilia Anno Year 2011

Sinossi

Synopsis

Una casa, un'anziana sarta, la memoria e un'Italia ricomposta.

A house, an old tailor, her memories, and a recomposed Italy.

Biografia

Biography

Nata a Reggio Emilia nel 1977. Realizza live visuals per una postrock band emiliana.

Born in Reggio Emilia in 1977. She creates live visuals for an post-rock band.

SPA

IMPASTI CERAMICI

CBC Impasti Ceramici sponsorizza il Maneki Neko Jury Grand Prize OZU 19 56


OZU SPECIALS

OLTRE MISURA

Sezione non competitiva dedicata a proiezioni speciali. Ne fanno parte: Oltre misura: proiezioni che eccedono la lunghezza del cortometraggio comunemente chiamate lungometraggi. Quest'anno la categoria è dedicata ai Presidenti di Giuria Manetti Bros. e al vincitore di Ozu 18 Nicolas Steiner. Focus Japan: retrospettiva di cortometraggi giapponesi contemporanei (in collaborazione con UniJapan). Focus MUSPE: seconda edizione della retrospettiva dedica al Dipartimento di Musica e Spettacolo dell’Università di Bologna che contiene alcune delle produzioni video realizzate dallo Spazio Cinema dei Laboratori DMS dagli studenti nell'ambito degli insegnamenti pratici-laboratoriali dei corsi di Laurea DAMS e Magistrale. Non-competitive section featuring special screenings. It includes: Oltre misura: films which exceed the length of a short film, commonly called feature films. This year, this category presents works of the Manetti bros., presidents of the jury, and of Nicolas Steiner, winner of OZU 18.

Sceneggiatura Screenplay Anatole Pierre Fuksas, Giampaolo Morelli Sceneggiatura Screenplay Antonio Manetti, Marco Manetti Fotografia Cinematographer Fabio Amadei Montaggio Editing Federico Maneschi Lingua Language Italiano Italian Durata Running Time 105' Colore Colour COL Paese Country Italia Italy Anno Year 2005

MANETTI BROS. Piano 17 Sinossi

Synopsis

Mancini deve posizionare una bomba all'interno della direzione generale di una grande banca per distruggere alcuni importanti documenti scomodi ad un losco committente. Camuffato da uomo delle pulizie e con la bomba innescata da un timer, rimane però bloccato in ascensore insieme a due ignari impiegati intenti a tornare a casa dopo il lavoro.

Mancini must place a bomb inside the headquarters of a big bank to destroy some important documents that could compromise his shady client. Dressed up as a cleaning man, with a ticking time bomb on himself, he gets stuck in an elevator with two innocent clerks.

Biografia

Biography

Si distinguono nel panorama cinematografico italiano attuale per il loro amore per i film di genere. Hanno diretto i lungometraggi, serie tv e numerosi videoclip.

The Manetti Bros. stand out in the Italian cinema for their love of genre films. They directed feature films, television series and many video clips.

Focus Japan: retrospective of contemporary Japanese short films (in collaboration with UniJapan). Focus MUSPE: second retrospective of works created in the Department of Arts, Music, and Entertainment of the University of Bologna (DAMS), featuring videos produced by Spazio Cinema (DMS Labs) during the laboratory classes of the DAMS.

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OLTRE MISURA

FOCUS JAPAN

Produzione Producer Malte Can Fotografia Cinematographer Markus Nestroy Montaggio Editing Kaya Inan Musica Music John Gürtler, Jan Miserre Lingua Language Tedesco, Francese German, French Durata Running Time 72' Colore Colour B&W Paese Country Germania, Svizzera Germany, Switzerland Anno Year 2011

Nicolas STEINER Kampf der Königinnen (Battle of the Queens) Sinossi

Synopsis

Un film che offre uno spaccato di Europa rurale, incentrato su un evento fuori dal tempo: un combattimento testa a testa tra mucche (non tori) che si svolge in una valle delle Alpi Svizzere.

A film from and about rural Europe, capturing a timeless cultural event: a series of head-to-head fights of cows (not bulls) set in a valley nestled amongst the Swiss Alps.

Biografia

Biography

Nicolas Steiner è nato nel 1984 ed è cresciuto in una cittadina delle Alpi svizzere. Ha recitato in diversi film svizzeri. Dall’ottobre del 2007, studia regia alla Filmakademie Baden-Wuerttemberg. Nel 2010 ha visto la diciottesima edizione dell'Ozu Film Festival.

Nicolas Steiner was born in 1984 and grew up in a small town the Swiss Alps. He took part in several Swiss movies as an actor. Since October 2007 he is studying directing at the Filmakademie BadenWuerttemberg. In 2010 he won the Ozu Film Festival 18th edition.

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HIROARA Satoru So far away

Sceneggiatura Screenplay Hiroara Satoru Fotografia Cinematographer Koarai Hirotatsu Montaggio Editing Takahashi Gen Produzione Producer Nemoto Yoshimi Lingua Language Giapponese Japanese Durata Running Time 15' Colore Colour COL Paese Country Giappone Japan Anno Year 2010

Sinossi

Synopsis

Lontano dall'umanità. Lontano da una morte definitiva.

Far away from humanity. Far away from eventual death.

Biografia

Biography

Nato a Tokio nel 1986. Si laurea alla Musashino Art University nel 2009.

Born in Tokio in 1986. Graduated from Musashino Art Univeristy in 2009.

IZUKI Hajime Who opens the door?

Sceneggiatura Screenplay Izuki Hajime Fotografia Cinematographer Takagi Futa Montaggio Editing Izuki Hajime Produzione Producer Shibata Keisuke Lingua Language Giapponese Japanese Durata Running Time 15' Colore Colour COL Paese Country Giappone Japan Anno Year 2010

Sinossi

Synopsis

Una visione metafisica della mente delicata di un bambino disperato.

A metaphysical vision of the delicate mind of a desperate boy.

Biografia

Biography

Nato nel 1980. Laureato alla Osaka University of Arts.

Born in 1980. Graduated from Osaka University of Arts. 61


FOCUS JAPAN

KATAOKA Shoh Nuku Nuku

Produzione Producer Wada Arihiro Fotografia Cinematographer Murahashi Yoshinobu Suono Sound Son Chinsui Musica Music Kitaka Hirotake Lingua Language Giapponese Japanese Durata Running Time 15' Colore Colour COL Paese Country Giappone Japan Anno Year 2010

FOCUS JAPAN

KOBAYASHI Gaku Funny at closed

Sceneggiatura Screenplay Kobayashi Gaku Fotografia Cinematographer Fukatani Atsuhiko Montaggio Editing Kobayashi Gaku, Miyaji Kei Produzione Producer Miyaji Kei Lingua Language Giapponese Japanese Durata Running Time 15' Colore Colour COL Paese Country Giappone Japanese Anno Year 2010

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

C'è un santuario dove le persone attaccano i loro giochi agli alberi.

There is a shrine where people attach their toys to trees.

Un proprietario di un bar deve chiudere a causa di problemi finanziari.

A cafe owner is forced to close the business.due to financial distress.

Biografia

Biography

Biografia

Biography

Nato a Sapporo nel 1982. Membro della casa di produzione Nekome Film.

Born in Sapporo in 1982. A member of Nekome Film production company.

Nato a Tokio nel 1986. Laureato presso la Nihon University College of Art.

Born in Tokio in 1986. Graduated from Nihon University College of Art.

KIMURA Ariko A day in Babilon

Sceneggiatura Screenplay Kimura Ariko Fotografia Cinematographer Shinomiya Hidetoshi Montaggio Editing Hirata Ryoma Produzione Producer Tanaka Miyuki Lingua Language Giapponese Japanese Durata Running Time 15' Colore Colour COL Paese Country Giappone Japan Anno Year 2010

NAKAE Kazuhito Blue hands

Sceneggiatura Screenplay Nakae Kazuhito Fotografia Cinematographer Tanaka Tomohito Montaggio Editing Okazaki Masaaki Musica Music Tonami Kazuyoshi Lingua Language Giapponese Japanese Durata Running Time 20' Colore Colour COL Paese Country Giappone Japan Anno Year 2011

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Un'evocativa ma onesta relazione tra ragazze adolescenti.

The bitterly evocative but freshly honest relationship of adolescent girls.

Yukkiko torna a casa per la prima volta dopo dieci anni.

Yukiko goes back to her hometown for the first time in a decade.

Biografia

Biography

Biografia

Biography

Laureata presso la Keio University.

Graduated with a Media Art Major at Keio University.

Nato nel 1981. Laureato alla Musashino Art Univeristy.

Born in 1981. Graduated from Musashino Art University.

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FOCUS JAPAN

SUITA Yuichi How beautiful a Japanese morning is

Sceneggiatura Screenplay Suita Yuichi Fotografia Cinematographer Suita Yuichi Montaggio Editing Suita Yuichi Suono Sound Iguchi Nami Lingua Language Giapponese Japanese Durata Running Time 15' Colore Colour COL Paese Country Giappone Japan Anno Year 2011

FOCUS MUSPE

Studenti Students

Aida Bao Pena, Albert Battle Valero, Francesco Belli, Marco Borghi, Isabel Castano, Smyrni Chrysavgi, Caroline Crystolfi, Marceline Daucourt, Julie De Moyer, Martina De Polo, Marie Duchemin, Fatima Fernandez, Arantzazu Fuertes Prada, Annamaria Imperiale, Kerstin Kater, Susana T. Legero, Beatrice Loske, Davide Mazzoni, Christian Placi, Rosano Rodriguez Rosa, Enrico Maria Tarantino, Francesco Saverio Valentino, Carmelo Vazzana, Audrey Vigouroux, Estefania Villanueva Hernandez

Lingua Language Italiano Italian Durata Running Time 12' Colore Colour COL Paese Country Italia Italy Anno Year 2011

(a cura di) BASMATI A.C. Fotorama library

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

11 Marzo 2011. Mattino. Dobbiamo mangiare per vivere.

11/3/2011. Morning. We must eat for living.

Biografia

Biography

Nato nel 1985 a Kagawa. Ha girato diversi cortometraggi.

Born 1985 in Kagawa. He has shot several short films.

Un lavoro d’indagine sulle possibilità espressive non analogiche presenti nella realtà quotidiana: su forme e suoni come elementi altri di narratività possibile, rispetto alla forma tradizionale di pensiero creativo derivata dalla scrittura nella sua modulazione più classica.

A film investigating the non-analogical possibilities of expression in everyday life. Forms and sounds as possible elements of narration, as an alternative to the traditional form of creative thinking derived from the classical form of writing.

TAZAKI Megumi Paternal womb

Sceneggiatura Screenplay Tazaki Megumi Fotografia Cinematographer Okochi Norimitsu Suono Sound Shimazu Mikisuke Produzione Producer Nishino Tomoya Lingua Language Giapponese Japanese Durata Running Time 15' Colore Colour COL Paese Country Giappone Japan Anno Year 2010

Montaggio Editing Stefano Daniele Orro Federico Tovani Suono Sound Marciano Murgo Lingua Language Italiano Italian Durata Running Time 8' Colore Colour COL Paese Country Italia Italy Anno Year 2011

(a cura di) Alessio GONNELLA Simone MONTELEONE Faccio il DAMS

quarant'anni del corso di laurea in discipline delle arti della musica e dello spettacolo

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Akari vuole incontrare il padre che aveva abbandonato lei e la madre.

Akari wants to meet her father who has abandoned her and her mother.

Biografia

Biography

Nata nel 1987 a Osaka. Ha diretto diversi film autoprodotti.

Born in 1987 in Osaka. She has directed several self-produced films.

Il Prof. Claudio Marra, Presidente del Corso di Laurea DAMS, lascia il compito a due studenti del terzo anno di raccogliere in un video impressioni e pareri di studenti e cittadini sul corso di laurea che nel 2011 ha compiuto quarant'anni.

Claudio Marra, teacher and director of the Department of Art, Music, and Entertainment degree program assigned two if his third year students, a task: collecting the opinions of students and citizens on the degree program which turned 40 in 2011.

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FOCUS MUSPE

Studenti Students Giulia Gentile, Vincenzo Ingiullla, Margherita Lanzi, Fabio Melelli, Sandro Panciera, Nicoletta Pescara Lingua Language Italiano Italian Durata Running Time 12' 43'' Colore Colour COL Paese Country Italia Italy Anno Year 2010

(a cura di) HOME MOVIES Nino Cocchi la messa in scena dello sguardo

FOCUS MUSPE

Studenti Students Elena Aldegheri, Michele Bergantin, Alessio Gonnella, Volha Iotcnanxa, Francesco Moledda, Giuseppe Monteleone, Marco Muscas, Giulia Norelli, Patrizia Puglia, Isabel Quibeta, Ioana Cristina Tarchila Lingua Language Italiano Italian Durata Running Time 14' Colore Colour COL Paese Country Italia Italy Anno Year 2010

(a cura di) Stefano Daniele ORRO Io vado, tu resti

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Esempio di video di montaggio di found footage familiare. Una rielaborazione della memoria filmica privata, in un processo che va dal recupero fisico dei materiali audiovisivi alla loro ricontestualizzazione storica e al riuso creativo nei più diversi contesti.

A montage of family found footage reprocessing private filmed memories. A process that starts collecting the audio and video materials which are then contextualized and re-contextualized.

Una realtà diffusa, l'evasione fiscale, raccontata attraverso le vite incrociate di Giulio e Marco, compagni di studentato, in un percorso di maturazione che porta i personaggi a prendere coscienza di una realtà fino ad allora sconosciuta.

The wide-spread reality of tax evasion presented through the intertwined lives of Giulio and Marco who share a room in a student house. A journey of growth that will open their eyes on something they did not know.

Studenti Students Smyrni Chrysavgi, Nicola Di Battista, Mike Giacovazzo, Lara Malavasi, Valentina Scentoni Lingua Language Italiano Italian Durata Running Time 14'50'' Colore Colour COL Paese Country Italia Italy Anno Year 2010

(a cura di) HOME MOVIES Rievocazione di uno sguardo: immagini di Angelo Selleri, cinematore

Sinossi

Synopsis

Esempio di video di montaggio di found footage familiare. Una rielaborazione della memoria filmica privata, in un processo che va dal recupero fisico dei materiali audiovisivi alla loro ricontestualizzazione storica e al riuso creativo nei più diversi contesti.

A montage of family found footage reprocessing private filmed memories. A process that starts collecting the audio and video materials which are then contextualized and re-contextualized.

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OZU OFF-OFF Sophia AL MARIA Kanary

Sezione non competitiva che offre uno sguardo a 360° sui cortometraggi provenienti da tutto il mondo. Al suo interno sono presenti proiezioni di film sperimentali, a tema sociale, noir, di animazione, documentari, in bianco e nero oltre a film di finzione di altri generi diversi.

Non-competitive section featuring a wide selection of short films from all over the world. It includes: experimental films, social themed films, noir, animation, documentaries, black and white films, and many other genres.

Lingua Language Arabo Arabic Durata Running Time 09' Colore Colour COL

Paese Country Qatar Qatar Anno Year 2010

Sinossi

Synopsis

Qatar. Un’adolescente alienata si ribella alle regole imposte dalla famiglia. Quando viene sorpresa in auto con un ragazzo, si scatena un drammatico duello tra padre e figlia.

An alienated Qatari teenager who rebels against her family and their rules. But when she is caught riding in a car with a boy, a dramatic duel between father and daughter ensues.

Chiara ARMENTANO Jason FILLMORE Lingua Language Inglese English

Wake

Durata Running Time 07' Colore Colour COL

Paese Country USA, Italia USA, Italy Anno Year 2010

Sinossi

Synopsis

Samael e Laurel trascorrono la notte insieme. Nel cuore della notte Laurel si sveglia pronta a lasciare la casa, ma non immagina quanto inaspettata e terribile sara' la reazione di Samael.

Samael and Laurel spend the night together. In the middle of the night she wakes up and decides to leave, not imagining what Samael's violent reaction will be.

Michelina BAHINI The little bang!

Lingua Language Arabo Arabic Durata Running Time 12' Colore Colour COL

Paese Country Libano Lebanon Anno Year 2011

Sinossi

Synopsis

Una donna ferma un’auto per chiedere un passaggio. Il suo aspetto seducente e gli abiti che indossa portano l’uomo nell’auto a pensare che sarebbe ben disposta nei suoi confronti…

A woman stops a car for a lift. Her sexy look and outfit makes the man think he might have his way with her.

Thierry BESSELING, Loic TANSON Laaf

Lingua Language Lussemburghese Colore Colour COL Luxembourgish Paese Country Lussemburgo Luxemburg Durata Running Time 13' Anno Year 2011

Sinossi

Synopsis

Dopo la cerimonia di Ognissanti, i giochi innocenti di David e i suoi amici nel cimitero della città prendono una piega inaspettata.

After the ceremony of All Saint’s Day, the innocent game of David and his friends in the town’s cemetery gets out of control.

Vincent BRUNO Le maillot de Cristiano

Lingua Language Francese French Durata Running Time 16' Colore Colour COL

Paese Country Belgio Belgium Anno Year 2011

Sinossi

Synopsis

Tom e Petit Lu, due bambini di 11 anni, sognano di comprarsi una maglia come quella del loro idolo, Cristiano Ronaldo.

Tom and Petit Lu, two 11-year old children, dream of buying the same shirt as their idol, Cristiano Ronaldo.

Kasimir BURGESS Lily

Lingua Language Inglese English Durata Running Time 15' Colore Colour COL

Paese Country Australia Australia Anno Year 2011

Sinossi

Synopsis

Una ragazzina e suo padre trascorrono insieme la loro ultima vacanza.

A girl and her father share their last holiday.

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Jano BURMESTER Regreso

Lingua Language Spagnolo Spanish Durata Running Time 18' Colore Colour COL

Paese Country Peru Peru Anno Year 2010

Fabien DUBOIS High/Low

Lingua Language Inglese English Durata Running Time 12' Colore Colour COL

Paese Country Francia France Anno Year 2010

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Pepe Zavala ha un atteggiamento maniacale nei confronti di pulizia, ordine e perfezione. La sua vicina di casa, Vanessa Iturriaga ha avuto un ruolo importante nello sviluppo delle sue manie.

Pepe Zavala is obsessive compulsive over cleaning, order and perfection. Vanessa Iturriaga is his neighbor and we discover that she is part of that compulsive past of his.

Due fratelli si trasferiscono a Tokyo. Uno dei due lavora a un progetto di mappa sonora. L’altro, perduto e confuso, affoga i suoi dispiaceri nell’alcol.

Two brothers just move to Tokyo. The first one is working on a decibel map project. The second one, totally lost and confused, drowns his dreariness in alcohol.

Matthew E. CARTER Luv’in the black country

Lingua Language Inglese English Durata Running Time 15' Colore Colour B&W

Paese Country Regno Unito UK Anno Year 2010

Mohamad EL HADIDI, Mayye ZAYED Lingua Language Arabo Arabic

Black out

Durata Running Time 03' Colore Colour COL

Paese Country Egitto Egypt Anno Year 2010

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Un documentario che ci porta lungo i canali del Black Country attraverso l’incontro con cinque passanti.

A documentary that travels down the romantic Black Country canals speaking to five different people who pass along the way.

Il 16 giugno 2010 si svolge una manifestazione di protesta in seguito all’omicidio di Khaled Saeed un ventottenne egiziano presumibilmente torturato a morte dalla polizia.

A demonstration that took place on June 16, 2010 protesting against the murder of Khaled Saeed a 28-year-old Egyptian who was allegedly tortured to death by two police officers.

Matthew E. CARTER, Andrew J. WALKER, Manjeet S. GILL

Walk 17

Lingua Language Inglese English Durata Running Time 03' Colore Colour COL

Paese Country Regno Unito UK Anno Year 2011

Mariana EMMANUELLI 143

Lingua Language Spagnolo Spanish Durata Running Time 08' Colore Colour COL

Paese Country Porto Rico Puerto Rico Anno Year 2011

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Un giovane postino part-time racconta di uno dei suoi posti preferiti mentre consegna la posta su Walk 17.

A young part-time Postman who talks about a place he likes to visit whilst delivering on his route. The route he was on at the time was called Walk 17.

Una commovente storia d’amore ambientata nel difficile e tormentato universo dei graffitari.

A moving love story that takes place in the censored and persecuted graffiti art setting.

Nathanael CARTON Suu and Uchikawa

Lingua Language Giapponese, Fran- Colore Colour COL cese, Inglese Japanese, French, English Paese Country JP-FR-UK JP-FR-UK Durata Running Time 11' Anno Year 2010

Stefanie K. ERNST Adveniat regnum meum

Lingua Language Tedesco, Latino Colore Colour COL German, Latin Paese Country Germania Germany Durata Running Time 08' Anno Year 2011

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

La relazione tra un anziano giapponese e la sua partner birmana è messa a repentaglio quando l’ufficio immigrazione scopre che la donna risiede in Giappone illegalmente.

An elderly Japanese man and his young Burmese partner find their union at threat when the immigration services discover that she resides in Japan illegally.

Vittima e carnefice… l’impulso sessuale maschile e gli abusi a confronto con le beatitudini annunciate da una missionaria.

Victim and offender... Sexual male drive and the aggressive abuse contrast beatitudes announced by a female missionary.

Evert DE BEIJER Get real!

Lingua Language Nessuna None Durata Running Time 12' Colore Colour COL

Paese Country Paesi Bassi Netherlands Anno Year 2010

Monika FARUKUOYE Reflection

Lingua Language Inglese English Durata Running Time 11' Colore Colour COL

Paese Country Austria, Germania Austria, Germany Anno Year 2010

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Uno studente delle superiori si appassiona a un videogioco nel quale deve proteggere una cantante sexy da attacchi di ogni tipo. In questo modo, vincerà il suo amore.

A highschool student is addicted to a computergame in which he protects as a bodyguard a sexy female megasinger against all kinds of attacks. That way he “scores” her love.

Grazie alla foto di un amore perduto, Anja intraprende un viaggio mentale, una riflessione sull’impossibilità di afferrare e fermare gli attimi.

Stimulated by the photograph of a lost Love Anja embarks on a mental journey, a reflection of the impossibility to grasp and freeze a moment.

Eric DINKLAN Yukiko

Lingua Language Francese French Durata Running Time 15' Colore Colour COL

Paese Country Francia France Anno Year 2010

Gerard FREIXES RIBEIRA The homogenics

Lingua Language Inglese English Durata Running Time 04' Colore Colour B&W

Paese Country Spagna Spain Anno Year 2010

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Un uomo viene ferito a morte da una donna mascherata. Durante i suoi ultimi minuti di vita, esamina la propria coscienza per risolvere il mistero del proprio omicidio.

A man is mortally wounded by a woman wearing a mask. As the remaining minutes of his life keep ticking, he examines his conscience to solve the mystery of his own murder.

Gente uguale che vive in case uguali. L’uniformità trasforma tutto in stereotipo. The Homogenics family ne è il perfetto esempio.

The same people living in the same houses.Uniformization turns everything into stereotypes. The Homogenics family sitcom is an extreme example of that.

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FOO WAI KWAN Alice News A26

Lingua Language Cantonese Durata Running Time 14' Colore Colour COL

Paese Country Hong Kong, Cina Hong Kong, China Anno Year 2010

Ehud HERMONY Water Front

Lingua Language Ebraico Hebrew Durata Running Time 19' Colore Colour COL

Paese Country Israele Israel Anno Year 2011

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Un incidente automobilistico, nessun danno grave, nessun interesse giornalistico, la cosa non importa a nessuno. Ma in realtà, vengono toccate diverse questioni sociali.

A car accident occured, no serious demages, no attractive news factor, nobody really care about it. But the fact is they are all represent some social matters.

Yarden è fidanzato con Noa, ma scopre che la ragazza non è sicura di volerlo sposare. Un innocente finesettimana sulla spiaggia lo obbligherà ad aprire gli occhi.

Yarden is engaged to Noa and finds out she is reluctant to marry him. An innocent weekend “trip” on the beach forces him to face reality.

Guillaime FORTIN Dolores

Lingua Language Francese French Durata Running Time 15' Colore Colour COL

Paese Country Canada Canada Anno Year 2010

Alezandra HETMEROVA Swimming Pool

Lingua Language Nessuna None Durata Running Time 07' Colore Colour COL

Paese Country Repubblica Ceca Czech Republic Anno Year 20110

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

A metà degli anni ’60 una piccolo città di minatori canadese è paralizzata da uno sciopero. Una giovane cameriera si invaghisce di un crumiro alla ricerca di un incontro occasionale.

In the mid-60's, a small Canadian mining town is paralyzed by a labor strike. A young waitress falls for a 'scab', a wandering strikebreaker who seeks only a brief encounter.

Love story notturna tra due emarginati che si incontrano in una piscina chiusa nel cuore di una grande città.

Night lovestory of two outsiders, who meet in a closed swimming pool in the middle of big city.

Roger GARIEPY Original sin

Lingua Language Inglese English Durata Running Time 04' Colore Colour B&W

Paese Country Canada Canada Anno Year 2011

Niam ITANI Super. Full.

Lingua Language Arabo, Inglese Arabic, English Durata Running Time 13'

Colore Colour COL Paese Country Qatar Qatar Anno Year 2010

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Una coppia come tante, in una casa come tante, in una periferia come tante. Ma un giorno il marito, al suo ritorno, si trova davanti una visita inattesa…

An average couple, living in an average home, in an average suburb. One day, the husband comes home to meet unexpected visitors.

Un benzinaio squattrinato promette alla moglie che per il suo compleanno la porterà a cena in un nuovo hotel di lusso.

A poor gas station attendant promises to take his wife to a birthday dinner at a new luxury hotel.

Svetozar GOLOVLEV Viktoria

Lingua Language Russo Russian Durata Running Time 11' Colore Colour COL

Paese Country Russia Russia Anno Year 2010

Pierre-Marie JEZEQUEL De castigo

Lingua Language Portoghese Portuguese Paese Country Portogallo Portugal Durata Running Time 15' Anno Year 2010 Colore Colour COL

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

La storia del primo amore di un marinaio e ufficiale durante il duro dopoguerra.

The first-love-story of seaman and pioneer leader happening in hard postwar times.

Il padre lo ha segregato in cantina da anni, ma Samuel continua a credere di essere in castigo…

Many years after having been locked in the basement by his father, Samuel believes he is still grounded...

Mike GUCKLAN Clown (Toys in the corner)

Lingua Language Inglese English Durata Running Time 10' Colore Colour COL

Paese Country Irlanda Ireland Anno Year 2010

Leight A. JONES The fear of living

Lingua Language Inglese English Durata Running Time 11' Colore Colour COL

Paese Country Regno Unito UK Anno Year 2011

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Alex è una babysitter che deve prendersi cura della piccolo Ann. Ma qualcuno le sta spiando. Sono forse in pericolo?

Alex is a babysitter who is hired to look after Ann, a young baby. Somebody is watching them. Is she or the baby in danger?

Un uomo solo si sveglia perché sente dei rumori. È il giorno in cui sa di dover morire. Nervoso e scosso dagli eventi, decide di filmare le sue ultime ore.

A man alone, awakes to noises. It is the day he has been informed that he is to die. Nervous and shaken by proceedings he decides to film his last day.

Kenneth J. HARVEY I’m 14 and I hate the world

Lingua Language Inglese English Durata Running Time 10' Colore Colour COL

Paese Country Canada Canada Anno Year 2011

Neshka KARADZHINSKA Zalozhna kashta

Lingua Language Bulgaro Bulgarian Durata Running Time 09' Colore Colour COL

Paese Country Bulgaria Bulgaria Anno Year 2011

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Una quattordicenne precipita dalle stelle alle stalle e scopre che la sua maniera di vedere il mondo non è l’unica opzione possibile.

Plucked from grandeur and plunked down in creepy squalor, a 14 year old girl learns that how she sees the world is not the only option.

Il proprietario del banco dei pegni è un uomo insopportabile. Un’anziana signora lo irrita. Ma cosa vuole da lui? Quello che ha portato non ha valore, è un tesoro di famiglia, un’eredità…

The owner of the pawnshop is a very unpleasant man. An old lady makes him irritated. But, what actually does she want from him? What she brings is priceless, a family treasure, heritage…

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Johan KARRENTO Liv

Lingua Language Finlandese Finnish Durata Running Time 15' Colore Colour COL

Paese Country Finlandia Finland Anno Year 2010

Prakriti MADURO I wanna shine

Lingua Language Spagnolo Spanish Durata Running Time 08' Colore Colour COL

Paese Country Venezuela Venezuela Anno Year 2011

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Liv è una bambina di 9 anni. La sua mamma è morta da tempo e il suo papà ha una relazione con un altro uomo, Tony. Liv e Tony si contendono le attenzioni del suo papà.

Liv is a 9 year old girl. Her mother has passed away long ago and her dad lives in a relationship with another man - Tony. Liv and Tony compete over her dad's attention.

Quando l’inserviente chiude a chiave la stanza dell’attrezzatura cinematografica, gli oggetti prendono vita. Videocamere, luci, microfoni, cavi e treppiedi si risvegliano e iniziano a girare un film, un musical.

When the clerk locks the Film Equipment Room that night, the gear comes alive. Cameras, lights, microphones, cables, tripods all wake up and begin to shoot their own film, a musical.

Tomáš KLEIN Rousek

Lingua Language Ceco Czech Durata Running Time 13' Colore Colour COL

Paese Country Repubblica Ceca Czech Republic Anno Year 2010

Robert MARCH Shrapnel

Lingua Language Inglese English Durata Running Time 12' Colore Colour COL

Paese Country Regno Unito UK Anno Year 2011

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

La moglie di Mr. Rousek è appena scomparsa. È morta ma lui si rifiuta di crederci. Rinchiuso in casa con la defunta, cerca di tornare indietro nel tempo.

Mr Rousek’s wife has just passed away. She’s dead but he refuses to believe it. Locked with the deceased in their flat, he is trying to go back in time.

Un ex soldato incontra una giovane donna su un treno e poco a poco si rende conto che si tratta della figlia che ha perduto da tempo.

An ex-soldier has a chance meeting with a young woman on a train and begins to realise she is his long lost daughter.

Preetam KOILPILLAI Passport photos

Lingua Language Inglese English Durata Running Time 15' Colore Colour COL

Paese Country India India Anno Year 2010

MATHY & FRAN Elsewhere

Lingua Language Inglese English Durata Running Time 13' Colore Colour COL

Paese Country Regno Unito UK Anno Year 2010

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Un gruppo di giovani tibetani a Bangalore, India, parla delle proprie vite, dei propri sogni e del significato di vivere in esilio.

A group of young Tibetans living in Bangalore, India, talk about their lives, their dreams and what it means to be living in exile.

Due amanti in fuga si dirigono verso chissà dove, armati solo di strani gingilli e di un mangianastri argentato. Un viaggio di amore, perdita e distruzione, tutto su una cassetta.

Two 'lovers-on-the-run' head into the middle of nowhere, armed only with strange trinkets and a silver boombox. A journey of love, loss and destruction, all set to a mixtape cassette.

Peter KOVÁCIK Second life

Lingua Language Slovacco Slovak Durata Running Time 18' Colore Colour COL

Paese Country Slovacchia Slovakia Anno Year 2010

Daniel MEJIA Il dieci

Lingua Language Italiano Italian Durata Running Time 08' Colore Colour COL

Paese Country Italia Italy Anno Year 2011

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Un film sulla scoperta dell’amore, dell’amicizia e il desiderio di contatto umano.

Film about finding love, friendship and desire for human touch.

Un campo di calcio. Una squadra. Antonio è il numero dieci eppure non gioca mai. Però il giorno in cui la porta sembra diversa dal solito tutto cambierà.

A soccer field. A team. Antonio is number 10 but never gets to play. But one day, the net has something different… Everything will change.

Karsten KRAUSE You and me

Lingua Language Tedesco German Durata Running Time 04' Colore Colour COL B&W

Paese Country Germania Germany Anno Year 2010

Daniel MEJIA Historias menores

Lingua Language Spagnolo Spanish Durata Running Time 13' Colore Colour COL

Paese Country Colombia Colombia Anno Year 2010

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Una donna cammina verso la telecamera del marito per quattro decenni. Una storia d’amore a scartamento ridotto.

A woman walks towards her husband’s camera for four decades. A love story on narrow gauge film.

Alejandro ed Esteban, due piccoli bambini affrontano un mondo gigantesco per provare ad imitare quello che hanno visto in una pubblicità televisiva.

Alejandro and Esteban are two little children that face the big world to imitate what they saw in a TV commercial.

Ivan MADEIRA Grow up

Lingua Language Inglese English Durata Running Time 15' Colore Colour COL

Paese Country Regno Unito UK Anno Year 2011

Bogdan MIHAILESCU Grand café

Lingua Language Nessuna None Durata Running Time 09' Colore Colour COL

Paese Country Romania Romania Anno Year 2010

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Attraverso i momenti chiave dei 20 anni di vita di Charlie, ci rendiamo conto di quanto facile sia farsi ingannare e pensare di sapere dove ci si trova.

Going through 20 years of key moments of Charlie growing up, we see how easy it is to fall into the trap of being in a place in your life.

Una storia vera? Avrebbe potuto succedere all’inizio del secolo scorso, quando, in un mondo in bianco e nero (o al massimo seppia) l’arte portava un tocco di colore.

A true story? It might have happened at the beginning of last century, when, in a black and white, sometimes sepia world, art would bring colour.

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Johannes NYHOLM Las palmas

Lingua Language Nessuna None Durata Running Time 13' Colore Colour COL

Paese Country Svezia Sweden Anno Year 2011

C.R. REISSER Protect the nation

Lingua Language Inglese, Zulu English, Zulu Durata Running Time 16'

Colore Colour COL Paese Country Sud Africa South Africa Anno Year 2010

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Una signora di mezza età in villeggiatura cerca di farsi nuovi amici e divertirsi. Il ruolo principale è interpretato da una bimba di un anno, il resto del cast è formato da marionette.

A middle-aged lady on a holiday in the sun tries to make new friends and have a good time. The role is played by a one year old girl, the rest of the cast are marionette puppets.

Di fronte alla gentilezza inattesa di una persona sconosciuta, un ragazzino inizia a farsi delle domande. Ha il coraggio di fare ciò che è giusto?

When faced with the unexpected kindness of a stranger, a young boy begins to question himself. Does he have the courage to do what's right?

Goran ODVORCIC Matijasevic

Lingua Language Croato Croatian Durata Running Time 10' Colore Colour COL

Paese Country Croazia Croatia Anno Year 2010

Reynold REYNOLDS Letzter Tag der Republik

Lingua Language Tedesco German Durata Running Time 08' Colore Colour COL

Paese Country Germania Germany Anno Year 2010

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

L’estate è finita e ricomincia la scuola. Facciamo la conoscenza di Marin, un ragazzo che vive in un mondo tutto suo, in cui può piegare i rami con un soffio…

It’s the end of summer and the school has started. We meet a boy named Marin, a boy living in his own world in which he can bend tree branches with a single breath…

Il Palast der Republik fu inaugurato nel 1976, come luogo di incontro per cittadini della Germania dell’Est e simbolo del futuro. A vent’anni dalla caduta del muro di Berlino, il palazzo è completamente scomparso.

The Palast der Republik opened in 1976 as a meeting place for the East German people and an emblem of the future. 20 years after the fall of the Berlin wall, the Palace completely disappeared.

Paulo PECORA Champaqui

Lingua Language Spagnolo Spanish Durata Running Time 10' Colore Colour COL

Paese Country Argentina Argentina Anno Year 2011

Denes RUZSA Kötelékek

Lingua Language Nessuna None Durata Running Time 05' Colore Colour COL

Paese Country Ungheria Hungary Anno Year 2010

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Una donna, una montagna, un incubo.

A woman, a mountain, a nightmare.

L’esposizione a minacce fisiche e mentali diventa sempre più comune. In che modo i legami familiari e di amicizia possono aiutare a combattere questi problemi?

Exposure to mental and physical threats is becoming part of everyday life. To what extent can the bonds of friendship and family help to combat these problems?

Aparna PEDNEKAR

Lingua Language Inglese, Marathi English, Marathi

Fowl Men – The Episode at Chincholi Durata Running Time 15'

Colore Colour COL Paese Country India India Anno Year 2010

Romana RYDZA Bogdan, Elena etc.

Lingua Language Rumeno Romanian Paese Country Slovacchia Slovakia Durata Running Time 15' Anno Year 2010 Colore Colour COL

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Due uomini arrivano a Chincholi. Gerard Bond è un fotogiornalista britannico. Ravi Pandit è la sua guida Indiana. Chinchol è l’habitat naturale dei pavoni e Gerard ha il compito di immortalarli.

Two men arrive at Chincholi. Gerard Bond is a British photojournalist. Ravi Pandit is his Indian guide. Chincholi is a natural habitat of peacocks and Gerard in on assignment to shoot them.

Bogdan e Elena sono due studenti rumeni che dividono una stanza in uno studentato di Bucarest. Le loro vite non hanno senso. Sono confusi e incasinati come la loro stanza, come la città stessa.

Bogdan and Elena are two Romanian students who share a room in a Bucharest student hostel. Their lives have no purpose; they´re confused and messy just like their room and Bucharest itself.

Alex PIPERNO

La inviolabilidad del domicilio se basa en el hombre que aparece empuñando un hacha en la puerta de su casa

Lingua Language Nessuna None Durata Running Time 07' Colore Colour COL

Paese Country Uruguay-Argentina Anno Year 2011

Lusine SARGSYAN Tsaghkapar (Flower dance)

Lingua Language Armeno Armenian Durata Running Time 19' Colore Colour COL

Paese Country Armenia Armenia Anno Year 2011

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Nel giardino di una casa estiva di provincia, una serie di eventi che coinvolgono un uomo, una donna e un gruppo di individui con certe convinzioni vengono portate a termine.

At the garden of a provincial summer house, a series of operations is carried out, involving a man, a woman and a group of individuals with certain convictions.

Un uomo morente ricorda i momenti della sua vita che ha dedicato alla felicità degli altri.

A dying serial killer struggles to escape his violent past, as the memories of his first victim takes over his mind.

Vanda RAÝMANOVÁ Kto je tam?

Lingua Language Inglese English Durata Running Time 10' Colore Colour COL

Paese Country Slovacchia Slovakia Anno Year 2010

Eirik Smidesang SLÅEN Kniven

Lingua Language Nessuna None Durata Running Time 13' Colore Colour COL

Paese Country Norvegia Norway Anno Year 2010

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Due ragazzi escono dal loro guscio e intraprendono un’avventura fantastica. A tratti amici, a tratti rivali, costruiscono una casa per proteggersi dal lupo.

Two boys hatch out of eggs and have an imaginative adventure. Sometimes as friends, sometimes as rivals, they build a house to protect themselves from the wolf.

Un serial killer in fin di vita lotta per sfuggire al proprio passato violento, mentre il ricordo della sua prima vittima lo assale.

A man in his last breath remembers the short seconds of his life that he had endowed to the happiness of the others.

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Ragnar SNORRASON Klás

Lingua Language Islandese Icelandic Paese Country Islanda Iceland Durata Running Time 11' Anno Year 2011 Colore Colour COL

Maya VITKOVA My tired father

Lingua Language Bulgaro Bulgarian Durata Running Time 14' Colore Colour COL

Paese Country Bulgaria Bulgaria Anno Year 2011

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Klaus si aggira per un condominio vestito da Babbo Natale con l’intenzione di buttarsi da un balcone. Ma non ha messo in conto l’incontro con una ragazza che crede ancora in Babbo Natale…

Klaus wanders into an apartment complex, dressed as Santa Claus. With the intention to jump of the balcony he wasn't counting on meeting a young girl that happens to still believe in Santa.

Daria, 8 anni, svegliata da un topo nel cuore della notte, va a chiamare il suo papà e scopre… L’infanzia di Daria sta per finire, proprio sotto ai vostri occhi.

8-year-old Daria, startled by a mouse in the middle of the night, wakes up her father to find it... Daria's childhood is about to end right in front of our eyes.

Brad STABIO 46 Miles

Lingua Language Inglese English Durata Running Time 18' Colore Colour COL

Paese Country USA USA Anno Year 2010

Luca VULLO VRT

Lingua Language Italiano Italian Durata Running Time 18' Colore Colour COL

Paese Country Italia Italy Anno Year 2011

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Un autostoppista si fa dare un passaggio da un uomo, ma nessuno dei due si immagina cosa sta per accadere.

A hitchhiker gets picked up by a man but both of them get more than they bargained for.

In un futuro non troppo lontano si sta svolgendo un gioco fuori dal comune durante il quale ogni partecipante deve dimostrare quanto è disposto a rischiare per raggiungere il premio finale… VRT!

In a not-too-distant future, a game in which each player has to prove how much they are willing to risk to win the final prize… VRT!

David ULOTH Reign of terror

Lingua Language Inglese English Durata Running Time 09' Colore Colour COL

Paese Country Canada Canada Anno Year 2010

Claver YAMEOGO Parce que j’ai faim

Lingua Language Inglese English Durata Running Time 06' Colore Colour COL

Paese Country Burkina Faso Burkina Faso Anno Year 2011

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

Rapito alla fermata dell’autobus, un uomo si ritrova in una cella insanguinata dove si svolgono terribili interrogatori.

Kidnapped from a bus-stop, a man is brought to a blood-splattered cellar where horrendous interrogations are taking place.

Yamba, un dodicenne vittima di abusi, narra la su vita con Ladji, il ricco (e cattivo) mercante del villaggio.

Yamba, a 12-year old victim of child abuse, narrates his life with Ladji, the village's rich (and nasty) merchant.

Guérin VAN DE VORST Putain lapin

Lingua Language Francese French Durata Running Time 10' Colore Colour B&W

Paese Country Belgio Belgium Anno Year 2011

Roberto ZAZZARA Tiro a vuoto

Lingua Language Italiano Italian Durata Running Time 15' Colore Colour B&W

Paese Country Italia Italy Anno Year 2010

Sinossi

Synopsis

Sinossi

Synopsis

L’incontro tra una puttana e un orso, che lei crede essere un coniglio. Un film su un posto desolato in cui la gente si perde.

The meeting between a whore and a bear, that she thinks it’s a rabbit. It’s also about a desolated place where people get lost.

In una scuola superiore gli attriti tra ragazzi sono quotidianità. C'è chi coltiva l'amicizia sincera, e c'è invece chi basa i rapporti sulla prepotenza, il silenzio sui propri dolori.

Clashes are part of high school life. Some people create true friendships, while others build relationships on bullying, and silence on suffering.

Wim VANACKER Endgame

Lingua Language Francese, Inglese French, English Durata Running Time 11'

Colore Colour COL Paese Country Francia, Belgio FR/BE Anno Year 2011

Sinossi

Synopsis

L’esplorazione meditativa della preparazione alla rottura tra una trentenne e un uomo sposato.

A meditative exploration of the mental preparation of a break up between a woman in her early thirties and a married man.

Peque VARELA Gato encerrado

Lingua Language Inglese English Durata Running Time 13' Colore Colour COL

Paese Country Spagna, Argentina Spain, Argentina Anno Year 2010

Sinossi

Synopsis

Quante vite ha un gatto? Dipende dal posto da cui vieni. Seguite assieme a noi le avventure del gatto quantistico che non sa neanche se è vivo o morto.

How many lives does a cat have? It all depends on where you come from. Follow us in the journey of the quantum cat; he does not know whether he is dead or alive.

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OZU EVENTS SOGNI DEL DESTINO Eventi collaterali dedicati ad altre arti che, a volte, richiamano anche il cinema.

Modena City Ramblers, OFF 19 e un video musicale

DESTINY'S DREAMS

Modena City Ramblers, OFF 19 & a music video

DI CORRADO RAVAZZINI Side events featuring other forms of art that, sometimes, have something to do with cinema.

L'invito dell'OFF a realizzare qualcosa che coinvolgesse la città per l'inaugurazione della nuova edizione è capitato proprio mentre ero in contatto con i MCR per la realizzazione del loro nuovo video. Nella mia testa, qualcosa ha fatto click (forse solo uno scontro casuale fra gli ultimi neuroni sopravvissuti?) e ho pensato di unire le due cose. Il brano che mi avevano sottoposto "Que Viva Tortuga!" è un inno alla libertà oltre che un omaggio esplicito ai pirati evocati da Bennato nel suo mitico concept album "Sono solo canzonette". Ora, io ero ancora un bambino quando uscì, ma quell'album l'ho letteralmente divorato, approfittando della collezione discografica di mio fratello. A questo servono i fratelli maggiori: ad assorbire le influenze musicali di una generazione precedente alla tua. Tornando a Tortuga, della canzone mi aveva colpito la divertente anarchia giocosa, oltre che al ritmo incalzante. Perlomeno, io questo ho sentito. L'idea allora è stata di ricreare una divertente anarchia visiva che richiamasse quella del brano. Volevo che davanti alla macchina da presa potesse accadere qualsiasi cosa, coinvolgendo più persone possibili, il tutto coadiuvato da un bel piano sequenza, tanto per complicarci l'esistenza. Insomma preso da un delirio di onnipotenza, ho sognato un colossal e l'ho proposto a entrambi. A quei folli dell'Ozu l'idea è piaciuta, a quei picari dei Ramblers pure. Bene. Ora bisogna solo renderla reale. In fondo la canzone dice "C'è chi dice sia una favola sia solo fantasia... ma se ci credi diventa realtà!". Vedremo se è destino.

When the OFF organizers invited me to do something that would involve the whole town for the opening of the Festival, I was in touch with the band Modena City Ramblers for the shooting of their new video. Something clicked inside my head – or maybe it was just my last neurons banging into one another? – and I thought of combining the two things. The song of the video clip is called “Que Viva Tortuga!”. A hymn to freedom and an explicit tribute to the pirates Edoardo Bennato wrote about in his legendary concept album “Sono solo canzonette”. I was only a child when the album came out, but I borrowed it from my brother’s record collection and literally devoured it. This is what older brothers are for: they make you absorb musical influences from the generation before yours. Back to “Que viva Tortuga”, I liked this song for its fun playful anarchy and its pressing rhythm. Or at least that’s my perception. So I decided to visually recreate the playful anarchy of the song. I wanted every kind of thing to happen in front of my camera, involving as many people as possible. Everything filmed in long take, just to make things less complicated. In the midst of a major ego trip, I dreamed of something spectacular and presented my idea to both the Festival organizers and the band. Those crazy festival people liked it, and so did the picaresque band members. Now we just need to make it real. After all, the song says: “Some say fairytales are just fantasy… but if you believe they can come true!”. Let’s see if this is meant to be.

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INDIDEE INDIDEE

INCONTRO CON LO SCRITTORE GIANLUCA MOROZZI MEETING WITH WRITER GIANLUCA MOROZZI

Indidee – Festival dell’Editoria Indipendente, organizzato dalla redazione del mensile indipendente emiliano Mumble: viene per la prima volta ospitato all'interno dell'Ozu Film Festival. Dopo il successo della scorsa edizione.

Indidee - Independent Publishing Festival is organized by Mumble:, free press magazine distributed in Emilia Romagna. After the success of the first edition, the event will, for the first time, take place during the Ozu Film Festival.

Indidee offre la possibilità alle redazioni di numerose riviste indipendenti cartacee e on-line della Regione e Italiane di esporre il proprio materiale e di discutere tra l'oro sull'andamento dell'editoria indipendente.

Thanks to Indidee, several independent printed and on-line magazines will have the chance to showcase their material and discuss the current independent publishing situation.

Il pubblico può scoprire un universo poco conosciuto ed entrare in contatto direttamente con i protagonisti di queste redazioni che, fuori dai classici schemi del business e animati dalla passione, riescono a realizzare prodotti culturali di grande qualità nonostante debbano affrontare le ingenti difficoltà economiche che tutti gli editori, soprattutto quelli indipendenti, si trovano a fronteggiare in questi ultimi anni.

The visitors will discover the universe of independent publishing and meet its protagonists who, thinking outside the box of nowadays business and driven mainly by passion, manage to create high quality cultural products despite the difficulties facing the publishing industry.

Al suo interno Indidee ospita un incontro con lo scrittore Gianluca Morozzi, l'istant prize letterario Tagliacorto! e una proiezione di cortometraggi della sezione Ozu Off-Off dedicata espressamente alle pellicole in bianco e nero. L'evento speciale di Indidee è la realizzazione di un numero speciale di Mumble: prodotto grazie al contributo di tutte le redazioni invitate e alla cui crezione il pubblico può assistere, così da comprendere i meccanismi di lavoro di una redazione giornalistica.

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Indidee will host a meeting with author Gianluca Morozzi, the Tagliacorto! Instant literary prize, and a screening of black and white short films of the Ozu Off-Off category. Moreover, people who attend Indidee will be given the chance to understand the insand-outs of publishing, by witnessing the live creation of a special collective issue of Mumble:.

Gianluca Morozzi nasce a Bologna l'11 marzo del 1971. Lo scrittore emiliano rappresenta una delle figure più importanti della narrativa italiana contemporanea. Giunto al successo con il thriller Blackout, Morozzi si impone l'anno seguente con L'era del porco, e da lì inizia una prolifica e fortunata produzione letteraria, che lo vedrà esercitarsi in diversi ambiti letterari, riuscendo a toccare tutte le sue passioni, dalla musica ai fumetti passando per il calcio. Del 2011 sono Bob Dylan spiegato a un fan di Madonna e dei Queen e Serena Variabile (scritto insieme a Elisa Genghini), usciti per Castelvecchi, e il romanzo Chi non muore, pubblicato da Guanda.

Gianluca Morozzi was born in Bologna, on March 11, 1971. He is one of the most important Italian contemporary authors. The success of the thriller Blackout was followed by the novel L’era del porco and many other successful books touching subjects as varied as the author’s interests: music, comics, and even soccer. In 2011, Castelvecchi published his Bob Dylan spiegato a un fan di Madonna e dei Queen and Serena Variabile (written with Elisa Genghini). In the same year he also published a novel, Chi non muore (Guanda).

TAGLIACORTO! TAGLIACORTO! Tagliacorto!, giunto alla sua seconda edizione, è un instant prize letterario. I partecipanti hanno a disposizione 45 minuti per scrivere un racconto a partire da una citazione cinematogragica, estratta da film di successo, che l'organizzazione ha selezionato appositamente per la competizione. La giuria, presieduta dallo scrittore Gianluca Morozzi, assegnerà i premi principali. Oltre a buoni acquisto spendibili presso la Libreria Incontri di Sassuolo, nei mesi successivi alla competizione, i migliori elaborati saranno pubblicati sulle riviste che prendono parte a Indidee - Festival dell'Editoria Indipendente e, inoltre, il vincitore assoluto sarà pubblicato anche sul catalogo dell'Ozu Film Festival 2012.

Second edition of the instant literary prize Tagliacorto!. The participants have 45 minutes to write a short story starting from a quotation taken from a film and selected by the organizers. The jury, headed by author Gianluca Morozzi, will select the best stories. The participants will have the chance to win gift cards to spend at the Incontro bookstore of Sassuolo. Moreover, in the months that will follow Tagliacorto!, the best stories will be published by the magazines taking part in the independent publishing festival Indidee. The best story will also appear in the official catalogue of the 2012 edition of the Festival.

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REALTÀ DOCUMENTARIA DOCUMENTARY REALITY

INCONTRO CON LA GIURIA MEETING WITH THE JURY Anche quest'anno la giuria del concorso principale dell'Ozu Film Festival incontra il pubblico durante la serata conclusiva della manifestazione. Un'ottima occasione per gli spettatori per dialogare con i protagonisti del mondo del cinema, dell'arte e della cultura. Nonché per sentire i retroscena del lavoro svolto dai giurati durante la riunione per decidere i premi assegnati in questa diciannovesima edizione dell'Ozu Film Festival.

As every year, the jury of the main category of the Ozu Film Festival meets the audience during the closing evening of the event. The perfect opportunity to meet cinema, art, and culture personalities. And to learn everything about the selection of the winners of the 19th edition of the Festival. On the stage of the Carani theater: Manetti Bros., presidents of the Ozu 19 Jury and Barbara Baraldi, writer. Roy Menarini will be the meeting moderator.

Presenti sul palco del Teatro Carani i Manetti Bros., presidenti della Giuria Ozu 19, e Barbara Baraldi. Moderatore Roy Menarini.

Realizzato in collaborazione con viaemili@docfest, l'incontro-tavola rotonda Realtà Documentaria vuole porre l'attenzione sullo stato di salute del genere documentario in Emilia Romagna riflettendo sulla situazione attuale - anche attraverso dei confronti con esperienze analoghe sviluppate in altre regioni italiane o in altri paesi europei - e sui futuri scenari artistici, produttivi e finanziari che si prospettano all'orizzonte. Realtà Documentaria si pone come punto di incontro e riflessione tra professionisti del settore e appassionati per favorire un dialogo che produca risultati concreti in ambito documentario.

Organized with viaemili@docfest, this talk aims at presenting the situation of documentary production in Emilia Romagna. An analysis of the current situation – also in comparison to similar experiences in other Italian regions or in other European countries – and of the future artistic, productive, and financial possibilities. The meeting is open to everyone interested in documentaries. Picture: Mirella Carrozzieri's documentary Laida Bologna, in competitio for the Regione Emilia Romagna Prize.

Nella foto il documentario Laida Bologna a cura di Mirella Carrozzieri in conorso per il Premio Regione Emila Romagna.

ROCCO TANICA: L'UOMO, IL MITO, LA TESTA DI MINCHIA ROCCO TANICA: THE MAN, THE LEGEND, THE DICKHEAD Rocco Tanica, noto come tastierista e seconda voce dell'eclettico gruppo musicale Elio e le Storie Tese, dialogando con il moderatore Diego Fontana, incontra il pubblico per discutere della sua personale elaborazione del concetto di "corto" all'interno delle proprie produzioni artistiche. Tanica, autore a tutto tondo, si è cimentato con diverse forme d'arte, dalla musica al video - ha prodotto interessanti esperimenti di montaggio di immagini e suoni per la televisione (Quasi Tg in onda su Comedy Central e il Tg Tanica all’interno di Crozza Italia per La7 e Tv Talk per la RAI) - dalla radio (su Radio Deejay nel programma Cordialmente) alla letteratura (Scritti scelti male edito da Bompiani), dal cinema alla televisione (nella veste di attore).

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STAR WARS CONVENTION STAR WARS CONVENTION Rocco Tanica, keyboard player and backup singer of eclectic Italian band Elio e le Storie Tese together with moderator Diego Fontana, meets the audience to discuss his own personal take on the concept of “short”. Rocco Tanica, a very versatile author, experimented with different forms of art. From music to video - he produced interesting sound and image montages for the TV (Quasi Tg on Comedy Central, Tg Tanica in Crozza Italia on La7 and TV Talk on RAI). From radio (on Radio Deejay with Cordialmente) to literature (Scritti scelti male, Bompiani), from cinema to television (as an actor).

Realizzato in collaborazione con Yavin 4 – Fan Club italiano di Star Wars, del Fantastico e della Fantascienza – l'incontroconferenza si concentra sull'immenso universo di Star Wars: dalle pellicole cinematografiche, appena ristampate in alta definizione, all'ultima serie animata The clone Wars. Un'iniziativa che permette ai fan e agli appassionati di confrontarsi e scambiarsi le proprie personali opinioni sulla mitica saga creata da George Lucas. Inoltre, grazie alla passione di Yavin 4 e di altri fan club, le strade della città diventano il teatro ideale per ammirare i personaggi della grandiosa epopea cinematografica.

Organized with Yavin 4, the Italian Fan Club of Star Wars, Fantasy, and Sci-fi, this meeting/convention focuses on the great universe of Star Wars: from the films, recently released in HD, to the animated series The Clone Wars. An event that allows Star Wars fans and lovers to meet and share opinions on George Lucas’ legendary saga. Moreover, thanks to the passion of Yavin 4 and other fan clubs, the streets of Sassuolo become the perfect scene to admire the characters of the epic saga marching in parade.

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TRA IL REALE E L'IRREALE BETWEEN REAL AND UNREAL

OZU STREET OZU SQUARE OZU TOWN OZU STREET OZU SQUARE OZU TOWN Una catasta ordinata e solidale composta da 220 pallet industriali in legno forma un cubo di metri 3,20 x 3,20 x 3,08 e fa da supporto a quattro facce di 2,60 x 3,00 interamente rivestite in ceramica, 780 piastrelle nel classico formato 20 x 20 in biscotto smaltato bianco, paradigma della tradizione produttiva sassolese. Quattro superfici orientate sull'asse eliotermico ospitano i volti emblematici di alcuni protagonisti del Cinema realizzati direttamente dal Collettivo FX che, secondo le modalità tipiche della street art, coinvolge nella propria azione il territorio che va dal Centro alla Periferia contaminando i diversi punti di ingresso alla città seguendo due aspetti: valorizzazione e riqualificazione di muri in cemento attraverso un intervento artistico e diffusione dell'arte sul territorio ad un ampio pubblico.

An organized, organic stack of 220 wooden pallets creating a block of 3.20m x 3.20m x 3.08m that supports four façades covered in ceramics: 780 20cm x 20cm tiles of white varnished biscuit, representing the productive tradition of Sassuolo. On the four surfaces oriented on the heliothermic axis, the portraits of film celebrities created by the FX Collective. According to the street art procedure, the FX Collective moves from the center of the town to the outskirts contaminating the different access points in two ways: artistically enhancing and improving concrete surfaces and bringing art to a wider audience.

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Between real and unreal, between the existing and the non-existing, there is a dividing line: reality. The ten pieces of this exhibition break this line. Portraits created by translating popular and personal imagination into something tangible. Real landscapes with a dreamlike atmosphere, hypnotic colors, famous fairytales and imaginary untold stories. Girls that walk into a fairytale or impersonate it, enchanted scenes created by the fertile imagination of the artist where childhood memories and life experience meet. A technique sometimes similar to painting, a mainly conceptual and surreal photography, will take the observer to a mental journey to parallel worlds. The camera becomes a magic wand that portrays a purposely created reality: Serena BIagini’s world.

SALTI MORTALI DJ SET + DISEGNA IL TUO FINALE SALTI MORTALI DJ SET + END IT YOUR WAY

SANTUARIO MOBILE MOVING SANCTUARY "Da qualche anno Franco Biagioni gira con il suo SANTUARIO MOBILE, una scatola di legno a rotelle che si apre come una baracca di burattini. Ma lì dentro ci stanno i santi laici o i racconti del nostro presente. E in quella forma semplice e quasi orale riescono miracolosamente a non essere retorici. “Ho incominciato a dipingere perché volevo ritrarre ogni cosa” dice. E adesso le cose ritratte ci stanno davanti. Ci accorgiamo che troppo spesso abbiamo assistito alla storia scambiandola per pettegolezzo. Che l’abbiamo vista in televisione tra un litigio da retrobottega parlamentare e la ricetta del giorno. Serviva la baracca di Franco per sfilargli il vestito dell’informazione e mostrarla nuda. “Eppure basta togliergli il fondo e puoi farci lo spettacolo con Pulcinella e Arlecchino” mi dice. Peccato che i burattini siamo noi." (da un articolo di Ascanio Celestini)

Tra il reale e l'irreale, tra ciò che esiste e ciò che non esiste c’è una linea di demarcazione: la realtà. Ed è proprio ciò che le dieci opere esposte infrangono. Ritratti reali creati traducendo immaginazione popolare e fantasia personale in qualcosa di tangibile. Paesaggi veri dal sapore onirico, colori ipnotici, fiabe famose e storie immaginate ma ancora prive di un racconto. Ragazze che entrano in una favola o che la impersonificano, scene incantate create dalla spiccata fantasia dell’artista che si mescola a ricordi d’infanzia e memorie d'esperienze vissute. Una tecnica a tratti simile a quella pittorica, una fotografia soprattutto concettuale e surreale accompagnano il visitatore in un viaggio mentale verso mondi paralleli. La macchina fotografica diviene la bacchetta magica che immortala l’irrealtà creata per lei: questo è lo sguardo di Serena Biagini.

For years now, he has been travelling with his MOVING SANCTUARY, a wooden box on wheels that opens up as a puppet theatre. Inside, there are the secular saints and the tales of our present, which in that simple, almost oral form, miraculously manage not to sound rhetorical. “I started painting because I wanted to portray everything,” he says. And now the things he portrayed stand right in front of us. We realize we too often witnessed history treating it like gossip. We saw it on TV, between a parliamentary fight and the recipe of the day. We needed Franco’s wooden box to strip history from information and show it naked. “You only need to remove the bottom part and you can use it for a puppet show,” he tells me. It’s a shame we are the puppets. (excerpt of an article by Ascanio Celestini)

Intorno le tavole selezionate dal concorso Disegna Il tuo finale sulle quali è stato possibile, tramite i fumetti, cambiare i finali di film a scelta. Al centro Stefano Landini (disegnatore anche per Marvel e DC Comics), Davide Toffolo e i partecipanti al concorso a improvvisare e divertirsi con la loro arte preferita. Nell’aria Salti Mortali Dj Set, ovvero suoni (mai) ascoltati da Claudio Congliocchiali. Salti Mortali è un esercizio di acrobazia musicale che tenta di incuriosire l'ascoltatore e di spingerlo verso il baratro dell'approfondimento di musiche ‘altre’. Disegna il tuo finale è realizzato in collaborazione con Scuola Internazionale di Comics Reggio Emilia.

On the walls, the selected works of the End It Your Way contest which gave to its participants the chance to change the ending of a film. In the center of the room, Stefano Landini (Marvel and DC Comics cartoonist), Davide Toffolo, and the participants of the contest who improvise with their favorite artistic form. In the air, the notes of Salti Mortali Dj Set, sounds (never) heard by Claudio Congliocchiali. Salti Mortali is a acrobatics music exercise that wants to awake the listeners’ curiosity and push them towards the discovery of “other” music.

La mostra Disegna il tuo finale è allestita in collaborazione con DR Espositori Ceramici. 87


OZU SOCIAL & I NEED YOU OZU SOCIAL & I NEED YOU I need you (organizzato dai Comuni di Sassuolo, Fiorano Modenese e Maranello) è un progetto di sensibilizzazione giovanile nato per promuovere i valori del volontariato e la cultura della solidarietà. Rivolto in particolare al mondo scolastico, intende rendere i ragazzi protagonisti, come portatori di esperienza e formatori dei coetanei attraverso la peer education. In collaborazione con Il Comune di Fiorano Modenese, Ozu FIlm Festival e I need you presentano una serie di cortometraggi a tema sociale e giovanile nonché un incontro rivolto agli operatori e ai partecipanti in cui discutere delle tematiche prese in esame dal progetto.

The I need you project (organized by the municipalities of, Fiorano Modenese, and Maranello) aims at raising young people awareness on the values of volunteering and solidarity. Focusing on schools, the project wants students to be protagonists, bring their own experience, and form other kids through peer education. In collaboration with the municipality of Fiorano Modenese, Ozu Film Festival and I need you present a series of short films on social themes and a talk about the project open to the Festival audience.

UN OMAGGIO A DAVIDE TOFFOLO A TRIBUTE TO DAVIDE TOFFOLO Davide Toffolo è considerato uno dei più interessanti e importanti artisti italiani contemporanei. Laureato presso l’Università di Bologna in disegno anatomico. In città ha frequentato la scuola di fumetto Zio Feininger di Andrea Pazienza e Lorenzo Mattotti. Negli anni ha pubblicato innume revoli raccolte di fumetti. Dal 1994 è leader e cantante della band Tre Allegri Ragazzi Morti con i quali ha prodotto sette album. L’adolescenza è una delle tematiche alla base delle sue creazioni musicali e fumettistiche. Partecipa alla diciannovesima edizione del Festival sia in veste di musicista sia in quella di cartoonist.

UNA SCUOLA DI MUSICA PER BISSAU A MUSIC SCHOOL FOR BISSAU Recital con Filomeno Fitio Lopes, Laura Polato, i Bumubulum.

Recital with Filomeno Fitio Lopes, Laura Polato, and Bumubulum

Sonorità africane, poesia e parole per incontrare un'idea e un progetto, che vede insieme persone di luoghi e culture diverse. Nell'idea portante che la Musica è strumento di crescita e comunicazione. Perché infine, come dice Dostoevskij "la bellezza salverà il mondo".

African sounds, poetry, and words to marry an idea and a project made of people coming from different places and different cultures. Music as a tool for growth and communication. Because, in the end, as Dostoevsky put it: “Beauty will save the world”.

Tre i momenti previsti dedicati all'artista originario di Pordenone. L'inaugurazione della mostra del concorso di fumetti Disegna il tuo finale, dove i presenti possono ammirarlo alle prese con la creazione di alcune tavole dal vivo. Un incontro con il pubblico in cui le tematiche delle sue opere, musicali e cartacee, sono oggetto delle domande del direttore artistico di Ozu Film Festival Enrico Vannucci. Infine un concerto acustico per voce e chitarra, appositamente pensato per il palcoscenico del Teatro Carani, dal titolo Working class super heroes - Davide Toffolo canta le canzoni di protesta dei Tre Allegri ragazzi morti, in cui il pubblico lo può ammirare nei panni di musicista. Quello per Davide Toffolo è un omaggio che, appositamente, non vuole partire da una retrospettiva ma che ha l’intenzione di guardare al futuro, attraverso disegni inediti e un’interpretazione del tutto nuova dei brani della sua punk-rock-reggae band.

Davide Toffolo is one of the most interesting contemporary Italian artists. He graduated in anatomical drawing at the University of Bologna. In the same city, he attended Andrea Pazienza and Lorenzo Mattotti’s Zio Feininger comics school. He published several comic books. Since 1994, he is the front man and singer of the band Tre Allegri Ragazzi Morti that released 7 albums. Teenage years are one the main tropes of his music and comics production. He takes part in the 19th edition of the Festival both as musician and cartoonist. The artist will contribute to three different events of the Festival. He will open the exhibition End It Your Way participating, together with other authors, in a free drawing session. He will also meet the audience answering to questions about his works as a musician and as a cartoonist asked by Enrico Vannucci, artistic director of the Festival. Finally, he will perform a voice and guitar solo show purposely created for the Carani theatre stage. During the show, Working Class Super Heroes, he will perform some of the Tre Allegri Ragazzi Morti protest songs. Toffolo’s contribution to the Festival is not a retrospective approach to his work, but a look into the future with original drawings and a new interpretation of the punk-rockreggae repertoire of his band. The concert is sponsored by Idea Rock.

Il concerto è sponsorizzato da Idea Rock. 88

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PREMI COLLATERALI CORTI MA SAGGI 1° CLASSIFICATO 2011 La diciannovesima edizione dell'Ozu Film Festival assegna i seguenti premi collaterali: Corti ma saggi: saggi di ambito cinematografico che risultino anche brevi nella forma, a metà strada tra una recensione e un saggio breve, così da richiamarsi idealmente a un cortometraggio su carta. Da pagina 91 a pagina 107.

Disegna il tuo finale: reinventare attraverso quattro tavole a fumetti la conclusione di una storia a scelta presa dalle infinite passate sul grande schermo. Da pagina 109 a pagina 117.

Tagliacorto! 2010: scrivere una storia in 45 minuti di tempo a partire da una frase tratta da una pellicola famosa. A pagina 119.

The 19th edition of the Ozu Film Festival awards the following side awards: Short Essay contest: essays on cinema written in a short form, halfway between the review and the short essay, that re produce on paper the concept of short film. Pages 91-107.

End It Your Way: rewriting with four comic tables the ending of one of the countless cinema stories. Pages 109-117.

Tagliacorto! 2010: 45 minutes to write a short story starting from a famous film quotation. Page 119.

COLLATERAL PRIZES

Ozu e la modernità cinematografica di Claudio Di Minno MOTIVAZIONE GIURIA Una proposta interpretativa di indubbia chiarezza, attenta alle circostanze storiche del proprio oggetto, alla pertinenza degli esempi citati e all'ampia letteratura critica esistente al riguardo. Convenzionalmente, Ozu non viene considerato come un rappresentante del cosiddetto cinema moderno1, in quanto a lungo ritenuto come un “conservatore” della forma filmica poco incline ai cambiamenti. Ci si imbatte spesso in affermazioni che confondo l’essenzialità dello stile con la reazione alle innovazioni2, mentre, crediamo, la rarefazione stilistica, consistente nel suo progressivo rifiuto di alcuni stilemi (movimenti di macchina, primi e primissimi piani, dissolvenze), nell’introduzione di procedimenti come la concezione dello spazio a 360 gradi, di inserti che rompono il fluire diegetico e che mostrano il tempo in sé, in una predisposizione verso la de-drammatizzazione (sino a giungere a casi di straniamento) e in un atteggiamento metalinguistico, siano da intendersi come segni di uno stile moderno. Tenteremo di “Andare a cercare le tracce di Ozu”, come propugna Wenders nel suo TokioGa, 1985, individuando nei suoi film innovazioni e rotture rispetto ai canoni del cosiddetto cinema classico, considerando la produzione ozuiana a partire da Hitori Musuko, Figlio unico, 1936, sino all’ultimo film Sanma no aji, Il gusto del sakè, 1962. Quando Ozu inizia a lavorare presso la casa di produzione Shochiku, si trova in una realtà improntata su una linea produttiva che privilegia il ricorso a generi derivanti dalla tradizione giapponese posti sotto l’influenza dei modelli hollywoodiani3. Anche l’allora giovane regista non è esente da questa commistione, realizzando gakusei-mono (film di studenti), ero-guro-nansensu (film erotico-grotteschi-nonsense), sararimen eiga (film sugli impiegati), shomingeki

(film sulla piccola borghesia), commedie e melodrammi criminali, mostrando perfetta padronanza “[…] nell’uso delle convenzioni tipiche del cinema americano, sia sul piano narrativo che su quello linguistico […]4. Tuttavia, progressivamente, lo stile di Ozu si modifica, escludendo gli stilemi di ascendenza hollywoodiana, giungendo ad una rarefazione stilistica unica. Rarefazione che non significa solo negazione di forme usate in precedenza, ma anche modifiche ad esse apportate, innovazioni. Ozu propone una serie di alternative alla prassi classica (soprattutto hollywoodiana) imperante. Innanzi tutto, un nuovo trattamento dello spazio di ripresa: al cosiddetto spazio a 180 gradi, tipico del découpage classico, sostituisce uno spazio a 360 gradi, garantito da una serie di stacchi di angolazione pari a 45 gradi o ad un loro multiplo. Il risultato prodotto da questo genere di concezione è il repentino rovesciarsi della posizione dei personaggi, venendo meno al canone dei raccordi di posizione, producendo a livello linguistico e “ideologico” una rottura con l’idea somma del cinema classico hollywoodiano che concepisce il fluire delle immagini come un procedimento nel quale lo spettatore s’identifichi pressoché totalmente con la vicenda narrata. Quella di Ozu è quindi una concezione in evidente contrasto con la pretesa armonia del découpage classico, la cui portata innovatrice è pari all’idea del “montaggio proibito” di ascendenza baziniana, messa in pratica, pur con esiti diversi, da Welles e Renoir, tra gli altri. Come nota Noël Burch, Ozu riformula in modo innovativo anche la figura per eccellenza del

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cinema classico, il campo contro/campo, spingendo lo spettatore a porsi delle domande continue di fronte al rappresentato, evitando la “passività” che l’uso classico spesso comporta: Une fois le spectateur inconsciemment obligé de rectifier, à chaque changement de plan, sa position mentale à l’égard des protagonistes, le piège de l’identification ne fonctionne plus tout à fait de la même manière5.

Tale procedura conduce ad ulteriori approdi, quale il ricorso continuo – specialmente negli ultimi film - ad un effetto di straniamento: in Higanbana, Fiori d’equinozio, 1958, primo film a colori del regista, durante moltissimi dialoghi i protagonisti non si guardano vicendevolmente rispettivamente a destra e a sinistra – come la prassi classica del raccordo di sguardo imporrebbe - ma addirittura verso la macchina da presa o verso i lati di essa. Anche in Akibyori, Tardo autunno, 1960, assistiamo ad una situazione simile: i primi piani sui personaggi dialoganti sono costruiti mediante un posizionamento della macchina da presa di fronte ad essi, finendo col far sì che guardando l’obiettivo, guardino lo spettatore. Si aggiunga inoltre che Ozu chiede ai suoi attori una recitazione il più possibile “neutra” e distaccata6. Gli esempi presentati – in realtà le occorrenze sono molto più numerose – evidenziano come Ozu sia tra i più grandi innovatori nell’utilizzo del campo contro/campo7. Altro aspetto essenziale è l’utilizzo sistematico di inserti e transizioni: i primi interrompono una sequenza sospendendone il flusso temporale, le seconde sostituiscono le dissolvenze, e sono poste in apertura, chiusura o utilizzate incrociate. Assistiamo poi a degli “inserti-transizione”, una serie di piani che rompono una sequenza senza chiuderla. Caratteristica comune di queste figure è la sospensione dell’azione e della diegesi. Ci si è spesso posti l’interrogativo intorno alla natura di queste figure ed interessanti rilievi compie Gilles Deleuze: […] spazi vuoti, senza personaggi e senza movimento, sono interni svuotati dai loro occupanti, esterni deserti o paesaggi della Natura. In Ozu acquistano

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un’autonomia che immediatamente non possiedono […]. Essi raggiungono l’assoluto, come contemplazioni pure, e assicurano immediatamente l’identità fra mentale e fisico, reale e immaginario, soggetto e oggetto, mondo e io8.

Pensiamo all’inizio di Akibyori, in cui Ozu fa sentire il passare del tempo attraverso l’acqua, il suo scorrere, in un susseguirsi di alcuni minuti di piani naturali. Nella sua filmografia sono numerosi esempi del genere: piani di esterni che rompono la diegesi, la lasciano in sospeso, dando vita ad un altro tempo, ad un’altra durata, all’interno del piano. Corrispettivi si ritrovano in Renoir (in Toni, 1934, e Partie de campagne, 1936, in particolare), in alcuni film di Bergman degli anni Cinquanta, e in molto cinema del Godard degli anni Ottanta. In questo senso, Deleuze parla di Ozu come dell’inventore di opsegni e sonsegni, ovvero immagini ottiche e sonore pure che rompono i legami senso-motori, non esprimendosi più “in termini di movimento, ma aprendosi direttamente sul tempo”9. Figure che segnerebbero il passaggio dall’immagine-azione all’immagine-tempo. Tuttavia – e in questo risiede un forte segno di modernità - in Ozu non vi sono distinzioni tra ordinario e straordinario: assistiamo ad un’opera di de-drammatizzazione che tende a porre sullo stesso piano e livello le immagini e le situazioni presentate10. In Banshun, Tarda primavera, 1949, Deleuze individua nel doppio piano del vaso che divide e poi segue i due piani del viso di Noriko prima sorridente e poi in lacrime non semplicemente il divenire, il cambiamento, bensì un frammento di tempo allo stato puro: un’immaginetempo diretta, che dà a ciò che cambia la forma immutabile nella quale si produce il cambiamento […]. La natura morta è il tempo, perché tutto ciò che cambia è nel tempo, ma il tempo stesso non cambia, non potrebbe cambiare che in un altro tempo, all’infinito. […] il vaso, le nature morte sono immagini pure e dirette del tempo. Ciascuna è il tempo, ogni volta, sotto questa o quella condizione di ciò che cambia nel tempo. Il tempo è pieno, cioè la forma inalterabile riempita dal cambiamento11.

In sintesi, per Deleuze il ruolo degli opsegni sa-

rebbe quello di rendere visibili il tempo e il pensiero. In Ozu ciò avviene anche in Chichi Ariki, C’era un padre, 1942, in cui abbiamo una serie di inserti in funzione che definiremmo “riflessiva”, “cogitante”, finalizzati alla mostrazione del pensiero in atto. Dopo la morte dello studente durante la gita scolastica (si noti che il cadavere non è mai mostrato, chiaro segno di dedrammatizzazione che si ritroverà anche in Tokyo boshoku, 1957, nella sequenza dell’incidente della giovane Akiko al passaggio a livello) le inquadrature sono spesso intervallate da inserti che hanno la funzione di sospendere la diegesi e di indurre lo spettatore a compiere delle riflessioni sulla vicenda. La funzione profonda di tali inquadrature è quella di rimandare, partendo da situazioni particolari, a concetti che vanno oltre la specificità del caso singolo, assumendo valore universale, garantendo, per dirla con Deleuze, l’identità tra soggetto e oggetto e tra io e mondo. Anche in Kaze no naka mentori, Una gallina nel vento, 1948, una sequenza svolge un ruolo non dissimile da quella descritta in precedenza. Una sequenza che pone in ellissi ogni immagine di Tokiko che si prostituisce, raggiungendo “in un lasso di tempo brevissimo, il massimo dell’esplicito” con il pianto della donna e “il massimo dell’implicito”12 con la messa fuori campo di ogni immagine relativa alla sua professione. Il film presenta ulteriori inserti e transizioni che sospendono il flusso spazio temporale e diegetico13 o che anticipano eventi futuri: procedure analoghe si trovano anche in Bakushu, Inizio d’estate, 1951, e in Todake no kyodai, Fratelli e sorelle della famiglia Toda, 1941 (nei piani della gabbia degli uccelli, per esempio). Un’altra sequenza di Bakushu mostra il pensiero in atto, quella che vede il nonno Mamiya attendere che si sollevi un passaggio a livello. Il vecchio inizia a pensare e, al passaggio del treno, continua a restare assorto nei suoi pensieri. La sequenza si chiude con una ripresa del cielo che funge da rinvio “altro”, che serve ad assolutizzare il momento (qualcosa di simile si rinviene in Figlio unico in un passaggio in cui il giovane Ryosuke è a scuola e nell’epilogo di Ukikusa, Erbe fluttuanti, 1959, ambientato sulla

spiaggia14). Un caso ulteriore è rappresentato da due sequenze di Ochazuke no aji, Il sapore del riso al tè verde, 1952. La prima mostra Taeko intenta invano a rintracciare telefonicamente il marito. Vi sono degli inserti dedicati alla scrivania vuota nell’ufficio dell’uomo, ad alcuni impiegati al lavoro, ad una strada della città vista dall’alto, all’insegna di un locale, e, infine, all’interno del locale stesso in cui, alla fine del segmento, entrerà Mokichi, il marito di Taeko. Una serie di transizioni particolari che permettono al regista di seguire “[…] l’ideale percorso del pensiero di Taeko che si interroga sull’assenza del marito, creando attesa nello spettatore spingendolo a domandarsi dove l’uomo sia finito […]”15. La grande capacità di produrre interrogativi e di addensare strati di senso è rinvenibile anche nella sequenza dedicata al solitario viaggio in treno di Taeko, che è mostrata in silenzio nell’atto di pensare. Ozu si limita osservarla “fenomenologicamente”16 (come avviene anche nella sequenza di chiusura incentrata sulla preparazione del tè, e in Soshun, Inizio primavera, 1956, nell’osservazione/descrizione dei gesti quotidiani di Shoji dal risveglio sino al suo ritorno a casa la sera), lasciando allo spettatore la responsabilità delle conclusioni. Medesima capacità di accumulare senso si avverte, sempre in Soshun, nella sequenza del bacio tra Shoji e la giovane amante Kingyo, costituita da inquadrature intervallate da una lunga inquadratura dedicata ad un ventilatore, uno sguardo “altro” che anche in questo caso induce alla riflessione e, ancora una volta, fa sentire la durata, il tempo, proprio attraverso un piano fisso. Fortemente innovative e legate per molti versi ad inserti e transizioni sono anche quelle sequenze che creano uno stato di spaesamento nello spettatore, grazie all’uso del tutto particolare dei campi vuoti. Nagaya shinshiroku, Il chi è di un inquilino, 1947, presenta passaggi prolifici ed esemplari in tale direzione17. Ciò si rileva sin dalle sequenze dedicate alla ricerca del piccolo Kohei da parte di Otane. La donna vaga per le strade della città ed è ripresa in

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campo lungo, spesso con oggetti posti in primo piano prima che lei entri in campo, oggetti che restano inquadrati anche dopo la sua uscita. Noi non sappiamo, dunque, ad ogni cambio di inquadratura, da che lato la donna riapparirà, con il risultato di produrre un vero e proprio spaesamento nello spettatore che si pone costantemente l’interrogativo. Un’altra sequenza significativa, seppure dissimile dalla precedente come procedura, ma simile per risultato prodotto (nonché rivelatrice dello stato di sospensione anche e soprattutto sentimentale cui da luogo), è quella che presenta la passeggiata di Otane e di Kohei in riva al mare. Anche qui si inizia con un campo lungo, mentre, a livello diegetico, l’azione è incentrata sul bambino che, turbato dall’atteggiamento della donna, fugge uscendo dal campo di ripresa. Ozu non lo segue, ma si sofferma ad inquadrare la donna che osserva la fuga. Il senso d’attesa è notevole ed aumenta sino ad annullarsi attraverso il rientro in campo del piccolo. A rilevare l’uso della dialettica campo-fuori campo e dell’importanza del campo vuoto è Burch che, dopo aver parlato dell’uso di tale dialettica in Renoir, propone alcune considerazioni dell’uso che ne fa Ozu e che lo eleva a […] primo regista in assoluto ad avere veramente compreso l’importanza del campo vuoto e della tensione che può derivarne […]. Ozu […] ha giocato sulla durata di questi campi vuoti, prima delle entrate, poi delle uscite dei personaggi. […] il campo vuoto è utilizzato per creare tutta una rete di spazi “off”, spesso concretizzati in modo del tutto originale con inquadrature di particolari della scena non “situati”, puramente “decorativi”, quasi astratti, che generalmente intervengono in seguito a un’uscita da un campo precedente o prima di un’entrata in un campo successivo […]. Più il campo vuoto si prolunga, più si crea una tensione tra lo spazio dello schermo e lo spazio fuori campo e più questo spazio fuori campo prende il sopravvento sullo spazio dell’inquadratura18.

Burch pone la prassi di Ozu in relazione con quella di Bresson in Pickpocket, 1959, e di Antonioni in Cronaca di un amore, 1950 e ne La notte, 1961, inserendola dunque in un più ampio quadro di riferimenti ad altri cineasti della

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modernità con i quali condivide anche un certo gusto (auto)citazionale che, come noto, è uno dei tratti del metalinguismo di molto cinema moderno. Per esempio, in Ohayo, Buon giorno, 1959, La frase che Minoru tenta vanamente di tradurre dall’inglese al giapponese (“My sister is three years younger than me”) è la stessa con cui si cimentava il figlio di Chizuro in Fratelli e sorelle della famiglia Toda. Così come la fuga di casa dei due ragazzini e l’intervento risolutore di Fukui sono direttamente ripresi da Inizio d’estate. Infine ricompare ancora una volta, dopo Crepuscolo di Tokyo e Fiori d’equinozio, il piccolo ristorante cinese “Chinchin-ken”19.

Inoltre, Ozu dedica numerose sequenze a riprese fotografiche e ad immagini fotografiche (in Todake no kyodai, Nagaya shinshiroku, Bakushu e Akibyori, per esempio): un procedimento metalinguistico per problematizzare la questione della visione, inducendo lo spettatore a riflettere anche e soprattutto sul mezzo cinematografico. Non solo Ozu pratica questi riferimenti meta testuali, ma giunge a mettere in scena, se così si può dire, il linguaggio stesso in Ohayo, criticando l’uso stereotipato del parlato, la sua progressiva perdita di senso nelle sequenze dei dialoghi quotidiani delle persone alla stazione, che evidenziano la natura oramai consunta del codice più comune. Lo stesso sciopero del silenzio messo in atto dai due piccoli protagonisti del film è una reazione a questo svuotamento contenutistico. Come scrive Bonfand, l’opera di Ozu è “irréductible aux codes cinématographiques d’une époque”20: anche in questa irriducibilità a mode e tendenze, oltre che in virtù di tutti gli elementi che abbiamo presentato in questo scritto, risiede (proprio come nel caso di un altro grande regista capace di lavorare in sottrazione come Bresson) la grande modernità di Ozu. NOTE 1 Ci rifacciamo, per una definizione di modernità cinematografia, allo studio di Roberto De Vincenti, Il concetto di modernità del cinema, Parma, Pratiche, 1993 (si vedano in particolare le pp. 19-24), che individua

nei seguenti tratti alcuni comuni denominatori del cinema moderno: messa in questione dello sguardo dello spettatore e della sua “posizione” nel film, apertura del testo al “caso”, rottura della narrazione tradizionale, esplicitazione della dimensione temporale (anche e soprattutto mediante la sospensione diegetica e l’esaltazione dei cosiddetti “tempi morti”), improvvisazione, de-drammatizzazione, interrogazione sul cinema come mezzo di riproduzione (metalinguismo), rapporto cinema/altri mezzi di riproduzione. 2 È in fondo la tesi di Paul Schrader, che nel suo Trascendental Style in Film: Ozu, Bresson, Dreyer, Berkeley, University of California Press, 1972, trad. it. Il trascendente nel cinema, Ozu, Bresson, Dreyer, Roma, Donzelli, 2002, p. 15, afferma: “Ozu è stato […] un autore fortemente conservatore nella scelta dei temi e delle tecniche (fu tra gli ultimi registi giapponesi ad accettare il sonoro e il colore) […]”. 3 Sulla produzione giapponese degli anni Venti – e in parte degli anni Trenta-, si veda il breve ma esaustivo saggio di David Bordwell, Il nostro cinema di sogno: la storiografia occidentale e il cinema giapponese, in AA.VV., Il cinema di Kenji Mizoguchi, Venezia, La Biennale- Eri, 1980, pp. 11-32. 4 Dario Tomasi, Yasujiro Ozu, Firenze, La nuova Italia, 1991, pp. 19- 20. 5 Noël Burch, To the distant observer, London, Scholar Press, 1979, trad. fr. Pour un observateur lointain. Forme et signification dans le cinéma japonais, Paris, Éditions Gallimard/Cahiers du Cinéma, 1982, p. 174. 6 Aggiungiamo un ultimo dato, ascrivibile anch’esso a questa sorta di straniamento, riguardo l’utilizzo delle musiche. In Tokyo Boshoku, Crepuscolo di Tokyo, 1957, la musica extra diegetica è ridotta al minimo, e laddove è presente, è costituita da un allegro motivo molto distante dal tono cupo, notturno e oltremodo drammatico del film (si veda, a tal proposito, David Bordwell, Ozu and the Poetics of Cinema, Princeton, BFI, LondonPrinceton University Press, 1988, p. 341). 7 Correttamente, Tomasi (nel suo Ozu Yasujiro, Viaggio a Tokyo, Torino, Lindau, 1997, p. 63) paragona la ricerca del regista a quella del Godard di Vivre sa vie, Questa è la mia vita, 1963,. Come noto, in questo film il regista francese cerca di trovare soluzioni alternative alla prassi classica in tutti i modi, giungendo addirittura – vero anatema per l’ideologia del découpage classico - a riprendere i protagonisti dei dialoghi di spalle (si veda a tal proposito una delle sequenze iniziali del film, quando la protagonista Nanà/Anna Karina è in un bar e viene mostrata di spalle mentre la sua immagine è riflessa da uno specchio dietro al bancone). 8 Gilles Deleuze, L’image-temps, Paris, Les Editions de Minuit, 1984, trad. it. L’immagine-tempo, Milano, Ubulibri, 1989, p. 25. 9 Gilles Deleuze, L’image-mouvement, Paris, Les Editions de Minuit, 1983, trad. it. L’immagine-movimento, Milano, Ubulibri, 1984, p. 249. 10 In questo senso ci sentiamo di dissentire – come Deleuze, d’altronde - dalle tesi di Schrader che nel suo Il trascendente nel cinema, Ozu, Bresson, Dreyer, cit., alle pp. 35-41, contrappone il “quotidiano” e il “decisivo” come fossero due fasi costantemente distinte all’interno del cinema di Ozu. 11 Gilles Deleuze, L’immagine-tempo, cit., p. 28. 12 Dario Tomasi, Yasujiro Ozu, cit., p. 96. 13�������������������������������������������������������� “La singularitè de ces plans est suspendre le flux diégétique […]”, scrive Burch in Pour un observateur lointain. Forme et signification dans le cinéma japonais, cit, p. 175. 14 In questo passaggio assistiamo anche ad un significativo scarto tra quel che viene detto nella battute dei

personaggi e quel che viene mostrato. Ad un tratto, uno degli attori afferma: “Il cielo è blu e tragico”. Ozu non inquadra il cielo, non prova la “veridicità” o meno dell’affermazione. Un altro attore replica, “Mangerei volentieri una bistecca…”. Un altro esempio in direzione straniante che si aggiunge ad altri precedentemente citati. 15 Dario Tomasi, Yasujiro Ozu, cit., p. 114. 16 Tomasi nota come l’esperienza della donna sia una sorta di “altro Viaggio in Italia” (Ivi, p. 115), non a caso, considerato da molti (si vedano le annotazioni di Jaques Rivette nella sua nota Lettera su Rossellini, traduzione italiana nel volume a cura di Giovanna Grignaffini, La pelle e l’anima, Firenze, Usher, 1984, pp. 109-119) come il film simbolo del cinema moderno. 17 Sul film si sofferma lungamente David Bordwell nel suo Ozu and the Poetics of Cinema, cit., p. 300. 18 Noël Burch, Praxis du cinéma, Paris, Editions Gallimard, 1969, traduzione italiana, Prassi del cinema, Parma, Pratiche, 1986, pp. 31-32. 19 Dario Tomasi, Yasujiro Ozu, cit., p. 132. Inoltre, Ozu ha spesso inserito nelle sue opere riferimenti a film particolarmente amati che hanno contribuito alla sua formazione. Già nelle sue pellicole degli esordi i riferimenti cinefili sono molteplici: in Wakaki hi, Giorni di gioventù, 1929, compare il manifesto di Seventh Heaven, 1927, di Frank Borzage, in Sono yo no tsuma, La moglie di quella notte, 1939, appaiono i poster di Broadway Babies, 1929, di Mervyn LeRoy, e di Gentleman of the Press, 1929, di Millard Webb, in Shukujo to hige, La signorina e la barba, 1931, è presente un’affiche di The Roque Song, 1930, di Lionel Barrymore e Hal Roach, in Seishun no yume i maizuko, Dove sono finiti i sogni di gioventù, 1932, si possono osservare i manifesti di Hell’s Angels, 1930, di Howard Hughes e Edmund Goulding, e di Billy the Kid, 1930, di King Vidor. Addirittura in Tokyo no onna, Una donna di Tokyo, 1933, assistiamo alla proiezione di un sequenza del film If I Had a Million, 1932, di Ernst Lubitsch. 20��������������������������������������������������� Alain Bonfand, Une mise en crise du cadre: la rencontre inventée de Yasujiro Ozu e Piet Mondrian, in Id., Le cinéma saturé. Essai sur les relations de la peinture et des images en mouvement, Paris, Presses Universitaires de France, 2007, pp. 59-60.

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CORTI MA SAGGI 2° CLASSIFICATO 2011 Una coscienza di troppo. Appunti sugli attori professionisti nel cinema di Pasolini di Gabriele Rigola MOTIVAZIONE GIURIA Un robusto esempio di conoscenza della materia trattata, che si segnala, al netto di qualche semplificazione, per l'esposizione brillante e per la capacità di maneggiare fonti di non scontato utilizzo. Il presente saggio vorrebbe essere un preliminare studio sul ruolo degli attori nel cinema di Pier Paolo Pasolini, argomento poco trattato tanto dagli esegeti pasoliniani, quanto negli studi sull’attore. In particolare ci si concentrerà su alcuni esempi emblematici di ruoli interpretati da attori professionisti nella filmografia pasoliniana. Una breve ricognizione, filmica e teorica, ci permetterà di sistematizzare le questioni sull’attorialità più utili al nostro discorso, per poi analizzare alcuni spunti intorno ai ruoli di due attori-simbolo della seconda metà degli anni Sessanta nella carriera di Pasolini: Totò e Silvana Mangano. L’attorialità debole nel pensiero di Pasolini

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Fin dal suo primo film, Accattone (1961), Pier Paolo Pasolini dimostra una concezione del tutto peculiare della figura dell’attore, e proprio l’uso inconsueto dei personaggi/interpreti può essere una delle caratteristiche significative di rottura del suo esordio registico1. L’intenzione di occuparsi del sottoproletariato e della borgata romana lo spinge ad una scelta coerente con le mire figurative e stilistiche del periodo, quella di scegliere – dopo sopralluoghi nei quartieri popolari e periferici di Roma – volti e corpi di persone “prese dalla strada”, che rappresentassero appieno la vitalità e la complessità del mondo che voleva descrivere. Si crea così una consuetudine specifica da qui in avanti, quella di scegliere attori esordienti non professionisti per la vernacolarità della loro recitazione, per la freschezza popolare delle loro interpretazioni. Pensiamo a Franco Citti, suo protagonista feticcio, da Accattone fino ai film della Trilogia della Vita, o a Ettore Garofolo, coprotagonista di Mamma Roma (1962), che viene scritturato mentre fa il cameriere a Trastevere. Pasolini, dai protagonisti alle comparse, organizza un gruppo attoriale veritiero, di borgatari che recitano la parte di loro

stessi; e costruisce veri e propri personaggi-cardine della rappresentazione, figure cristiche nel suo primo cinema (Accattone, Ettore e Stracci, fino al Cristo del Vangelo), o veri e propri alter ego, uno su tutti Stracci della Ricotta (1963)2. Quando poi l’interesse per la borgata capitolina, da Il Vangelo secondo Matteo (1964) e Uccellacci e uccellini (1966), viene meno3, questa medesima attenzione dell’autore per i volti e i corpi del popolo muterà verso raffigurazioni diverse, come quella degli inglesi per I racconti di Canterbury (1972), o della giovane popolazione ripresa per Il fiore delle Mille e una notte (1974), negli esterni girati in Yemen o in Etiopia4. L’intento di descrizione realistica di una classe sociale mostra quanto a Pasolini non interessi l’attore in sé, come incarnazione di senso e figura attiva nello stile della rappresentazione, quanto piuttosto esso e la sua configurazione rientrino nella complessità ideologico-stilistica del mondo pasoliniano. In questo senso anche i ruoli minori affidati agli amici del regista, intellettuali e scrittori in modo particolare, sono parte integrante di questa attorialità debole, così significativa ma rivelatrice del lavoro del regista più che autonoma forma d’arte recitativa: pensiamo a Natalia Ginzburg e Giorgio Agamben nel Vangelo, Elsa Morante e Adele Cambria in Accattone, ma anche a Susanna Pasolini, madre del regista, nel ruolo di Maria nel Vangelo o della vecchia contadina in Teorema (1968). Ben presto Pasolini però sentirà l’esigenza di scegliere attori professionisti da inserire in ruoli simbolici delle sue pellicole, accanto a esordienti e dilettanti: il primo grande ruolo, nel secondo film, viene affidato ad Anna Magnani, la Mamma Roma dell’omonimo film, che viene scelta più per la sua figura rappresentativa – simbolo di madre, di popolana e dell’intera città di Roma – che per le capacità recitative. Da più parti si è osservato che l’amalgama5 tra la Magnani e le comparse pasoliniane, e più in generale tra professionisti e non, non è del tutto riuscito nel film:

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Complice anche la presenza di Anna Magnani, un’attrice professionista, non sempre congrua al mondo cinematografico pasoliniano popolato da attori presi dalla strada. Il personaggio di Mamma Roma risulta alla fine un incrocio, non del tutto risolto in una figura autonoma e originale, fra la Pina di Roma città aperta di Rossellini e la mamma ambiziosa e frustrata di Bellissima di Visconti6.

Repetto sottolinea le motivazioni di omaggio e caratterizzazione, sulle orme del cinema neorealista e post-neorealista, che sottendono alla scelta del regista, e infine riconosce l’importanza dell’interprete non solo attoriale ma anche iconografica: […] l’idea filmica e figurativa che è all’origine del film è incarnata comunque dal volto della Magnani quando, a prescindere dalle motivazioni psicologiche e sociali del personaggio, campeggia sullo schermo come la prima grande icona materna “dipinta” da Pasolini nel suo cinema7.

L’altro esempio, altrettanto imponente, di questi stessi anni riguarda Orson Welles, e il ruolo che Pasolini gli affida nell’episodio La ricotta8: prosegue l’amalgama tra professionisti e attori presi dal popolo, e in particolare attraverso il ruolo wellesiano emerge un dato evidente del pensiero pasoliniano intorno al mondo degli attori. Welles è, come detto, un’incarnazione del Pasolini autore, marxista e in quegli anni impegnato nell’elucubrazione mentale su un film religioso9: l’attore Welles ha dunque il solo compito di rappresentare pienamente l’intellettuale e regista Pasolini, d’impersonarne una proiezione e di mostrarne contraddizioni e solitudini. Del resto l’ampiezza recitativa di un attore del calibro di Welles nella Ricotta non è valorizzata, proprio in funzione dell’allegorizzazione del suo ruolo; Welles (doppiato da Giorgio Bassani) viene ripreso sulla sua sedia di regista, talvolta occupato nel lavoro del set, talvolta distratto da solitarie meditazioni. È evidente la necessità di Pasolini di essere l’unica figura “consapevole” del set, di dover fare a meno – anche nel caso dei professionisti – della competenza artistica degli attori, e di essere l’unica «coscienza», come specifica lui stesso: Io ho una specie di idiosincrasia per gli attori professionisti. Non ho, però, sia ben chiaro, una prevenzione totale, e ciò perché non voglio mai sottoporre la mia attività a delle regole precise, a delle convinzioni. […] La mia idiosincrasia dipende dal fatto che, per quel che riguarda i miei film, un attore professionista è un’altra coscienza che si aggiunge alla mia coscienza10.

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La coscienza attoriale è una coscienza di troppo che non occorre nel lavoro pasoliniano; l’esempio di due attori di spicco, del cinema italiano e della filmografia di Pasolini, può aggiungere alcune spiegazioni. «L’attore è un servitore»11. Totò e Pasolini Pur vivendo un rapporto con gli attori di professione così emblematico e “antirecitativo”, Pasolini dal ’66 in poi si dedica sempre maggiormente all’ideazione di personaggi studiati appositamente intorno a professionisti, come il caso Totò, che prenderemo in considerazione12. De Curtis partecipa nel 1966 a Uccellacci e uccellini, film di passaggio nella filmografia dell’autore per vari aspetti, non ultimo quello d’interrogazione metadiscorsiva sul suo cinema e i “suoi” attori. Totò aveva recitato in moltissimi film nel suo inconfondibile ruolo macchiettistico e funambolico, costruito nei lunghi anni pre-cinematografici nel Varietà, nel Teatro di Rivista e nell’avanspettacolo13; è stato per primo Cesare Zavattini a ipotizzare per Totò ruoli diversi, a partire dal soggetto che egli scrive e titola Totò il buono, che poi non sarà mai realizzato e servirà da spunto a Vittorio De Sica per Miracolo a Milano (1950). Il lavoro sulla maschera Totò, «contro il suo repertorio»14, in favore di una metamorfosi dell’incarico attoriale e di nobilitazione della sua carriera d’attore, viene concretizzato soprattutto da Alberto Lattuada nel film La mandragola (1965), dal testo di Machiavelli, dove l’attore napoletano interpreta il corrotto Frate Timoteo15. È Pasolini, però, che reinventa completamente la sua figura, mostrandone aspetti inediti, giocando sulla «metafisica corporea»16, evidenziando il suo lato «misterioso» e «inafferrabile»17, soprattutto in direzione favolistica e della fantasticheria grottesca18. Si sfrutta in ritardo l’illuminante idea per cui il Totò comico, maschera napoletana figlia del più antico e profondo spettacolo nostrano, guastafeste in film come I due orfanelli (M. Mattoli, 1947) o La banda degli onesti (C. Mastrocinque, 1956) – per citarne due tra i tanti –, avesse in realtà alle spalle un’ombra tragica e drammatica, e persino surreale, che l’attore non aveva mai nascosto: Come uno nasce comico, ha l’istinto del comico, ed è tragico e serio, è triste e malinconico insieme19.

Per le premesse già incontrate, è evidente che il regista si serve dell’attore, appositamente

reinventato nei ruoli, per esprimere la sua poetica di questi anni, in particolare la disillusione e l’allontanamento dall’ideologia marxista in Uccellacci e uccellini, e la lettura della realtà attraverso la favola (negli altri due film in cui recita Totò, insieme a Ninetto Davoli, La Terra vista dalla Luna [1966] e Che cosa sono le nuvole? [1967], sua ultima interpretazione)20. Nell’avventura onirica e nel viaggio della fantasia che è Uccellacci e uccellini Totò interpreta Totò Innocenti (e Frate Ciccillo nella rievocazione trecentesca che il corvo racconta ai protagonisti): spesso ripreso in figura intera e in movimento, proprio per il tema del viaggio utopico che compie la coppia, Totò è una sorta di novello Charlot (e il finale, dopo la violenza inflitta sul corvo-Ideologia, ce lo ricorda). Nel film sono scandagliate tutte le possibilità espressive dell’attore Totò, attraverso la ripresa in figura intera e in mezza figura durante gli spostamenti del duo, ma anche e soprattutto tramite il primo piano, struttura ricorrente nell’episodio di Frate Ciccillo e Frate Ninetto. Il racconto dei frati può essere letto come un saggio sulla faccia di Totò, che si fa carico di rappresentare un disagio e un abisso tragico impliciti nel vivere umano21. Tutte le microespressioni facciali, frutto di un lavoro meticoloso e a più livelli, qui evidentemente non hanno valore comico, né drammatico in genere, ma esprimono più specificatamente una complessa tragicità dell’insondabile, quel mistero di cui parla Monicelli a proposito della recitazione del principe De Curtis per Pasolini. La dicotomia che è alla base della figura attoriale di Totò, dai film comici degli anni ’40, è dunque rispettata da Pasolini in Uccellacci, e in qualche modo riscritta: da una parte la faccia, l’uso del primo piano e l’insistenza su un volto lungo, scavato, ma ricco di invenzioni diverse (ricordiamo i vezzi recitativi di quando si spalma sui piedi l’unguento, o di quando guarda – lui quasi cieco! – la prostituta Luna); dall’altra, la mobilità del corpo intero, filmato talvolta da lontano nelle corse-citazioni delle comiche del muto, talvolta dall’alto, come nella danza di conversione dei passeri, in cui, come ricorda Mario Verdone: […] Totò danza la lingua degli uccelli senza tradire le sue origini di “slogato”, di “pazzariello”, di “marionetta” disossata e umanizzata22.

Questa doppia modalità interpretativa e di ripresa è mantenuta anche in quella favola surrealista che è La Terra vista dalla Luna, dove la gestualità e i movimenti mostrano l’abilità zitta del comico23. Come ricorda Alberto

Moravia24, in Uccellacci e uccellini e negli altri frammenti dei film successivi, è avvenuto ciò che fu difficile con la Magnani, l’innesto del mondo dell’attore in quello del regista. Non solo, come abbiamo visto, innesto delle capacità recitative di Totò in questo mondo pasoliniano dal forte sapore allegorico, ma soprattutto di una modalità di recitare al servizio di una prassi narrativa e stilistica. Un modo antico di fare l’attore, come quello del principe legato alla modestia e al riconoscimento verso il pubblico, ma soprattutto un “consegnarsi” nelle mani dell’autore. Ricorda Davoli: Pier Paolo era uno che non usava gli attori come attori. Totò serviva perché aveva quella faccia. Seguiva la sceneggiatura, non metteva bocca, sapeva benissimo quello che voleva Pier Paolo. Pier Paolo gli diceva di seguire la sceneggiatura, ma poi lo lasciava libero di fare come voleva lui25.

Silvana Mangano, un volto da contemplare Negli anni ’60, immediatamente prima dei film pasoliniani, Silvana Mangano lavora con registi importanti come Lizzani e De Sica26: dopo essere stata considerata “solamente” un sex symbol (da Riso amaro, 1949, in poi), certi ruoli in film d’autore le permettono di mostrare tutto il suo peso attoriale (De Sica l’ha diretta anche in L’oro di Napoli nel 1954, e soprattutto il già citato Alberto Lattuada in Anna, nel 1951). Pier Paolo Pasolini la dirige dapprima nella Terra vista dalla Luna27 nel ruolo di Assurdina Caì, accanto agli stralunati De Curtis e Davoli, dove interpreta una figura muta quasi sempre rappresentata in primi piani malinconici d’immobilità ed evocazione. Primi piani che anticipano – con le differenze stilistiche delle singole opere – le riprese ravvicinate nel sogno del Decameron (1971), dove la Mangano interpreta una Madonna muta ed estatica28. Il primo piano del volto della donna e attrice si fa così carico di altre e significative urgenze: la malinconia e l’astrazione da una parte, ma anche precise valenze simboliche dall’altra. Ricordiamo appena, per la brevità dell’intervento, il problema autobiografico messo in luce in Edipo re. Il prologo contemporaneo mostra con gli occhi del neonato la scoperta del mondo, in soggettiva, e subito dopo un lungo e profondo sguardo in macchina della madre Mangano, in primo piano, rivela il peso metariflessivo del frammento: in quell’istante la Mangano rappresenta in toto la madre del regista, guardato direttamente dietro la macchina da presa29. È però in Teorema che Silvana Mangano

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ricopre un ruolo rilevante ed innovativo, nel quale è trasfigurata sensibilmente (prima dei film di Luchino Visconti negli anni ’7030), da diva a complessa personalità-simbolo capace di trasmettere tutta l’enigmaticità del rapporto con il sacro e il corpo31. Le viene affidata una parte controversa, quella di una madre di famiglia che da fedele e monogama – dopo l’arrivo e la ripartenza del misterioso Ospite (Terence Stamp) –, cede al deliquio esistenziale e alla coazione sessuale. È lo sguardo il nucleo rappresentativo del personaggio della Mangano in questa pellicola: i primi piani estatici già incontrati, qui si alternano alle soggettive che si interrogano sul mondo, che scrutano alla ricerca di un senso. È il caso, per esempio, degli sguardi rivolti agli abiti dell’Ospite, e dopo a quelli dello sconosciuto abbordato per strada, che la donna osserva con insistenza quasi cercando un significato, dei suoi atti e del vuoto che la opprime. Il volto della Mangano (ma anche il suo corpo nudo) è dunque, ancora una volta, un universo modellato e da contemplare, ma diviene anche veicolo di sguardo e vettore di intenzionalità: la bellezza ambigua32 dell’attrice è impiegata in chiave anti-iconica, per assecondare le intuizioni (ed intenzioni) pasoliniane di interpretazione del mondo. Un oggetto attoriale adoperato per esprimere la coscienza del regista. NOTE 1 Cfr. S. Parigi, Pier Paolo Pasolini. Accattone, Lindau, Torino, 2008. 2 Nella Ricotta vi è una doppia proiezione pasoliniana, da una parte il sottoproletario “morto di fame” che spira in croce, dall’altra l’intellettuale marxista e regista impegnato nella realizzazione di un film evangelico, interpretato da Orson Welles. Si rimanda, per il tema del sacro nel cinema pasoliniano e per La ricotta, a: T. Subini, La necessità di morire. Il cinema di Pier Paolo Pasolini e il sacro, Eds, Roma, 2008; T. Subini, Pier Paolo Pasolini. La ricotta, Lindau, Torino, 2009. 3 Cfr. A. Repetto, Invito al cinema di Pasolini, Mursia, Milano, 1998. 4 Per motivi di spazio non ci si dilunga sulle linee rappresentative di questi film, anche se molto interessanti e proficue per uno studio degli attori nel cinema del regista casarsese; facciamo soltanto un veloce riferimento ai documentari che Pasolini realizza in giro per il mondo, da Sopraluoghi in Palestina (1963-1964) a Le mura di Sana’a (1971), dove gli intenti etnografico-antropologici ed espressivi si fondono. 5 Il termine non è utilizzato casualmente, ma fa riferimento alla «legge dell’amalgama» teorizzata da André Bazin, e composta da due regole: quella di amalgamare gli interpreti attraverso «l’utilizzazione indifferente di attori di mestiere e di attori occasionali», e poi quella di «non porre il professionista in un ruolo abituale». A. Bazin, Che cosa è il cinema, Garzanti, Milano, p. 283.

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6 A. Repetto, Invito al cinema di Pasolini, cit., p. 62. 7 Ibid. 8 Cfr. T. Subini, Pier Paolo Pasolini. La ricotta, cit.; per le collaborazioni italiane di Welles, di questi anni e di quelli precedenti, si veda: A. Anile, Orson Welles in Italia, Il Castoro, Milano, 2006. 9 L’interrogativo principale di questi anni, che rimette anche in gioco gli aspetti figurativi e formali del suo primissimo cinema, è da una parte a quale Cristo ispirarsi, e dall’altra come rappresentare la storia della Passione. 10 S. Murri, Pier Paolo Pasolini, l’Unità/Il Castoro, Milano, 1995, p. 5. 11 G. Gambetti, Intervista con Totò, uomo di due secoli, in P.P. Pasolini, Uccellacci e uccellini, Garzanti, Milano, 1966, p. 234. 12 Non ci occupiamo con precisione, per motivi di spazio, dei temi iconografici e stilistici dei film, né di altri attori che negli anni ’60 e ’70 hanno avuto ruoli importanti nelle pellicole pasoliniane, come Adriana Asti, Massimo Girotti o Anne Wiazemsky. Due casi in particolare sarebbero da approfondire, se questo saggio avesse pretese di completezza: il caso Porcile (1969), nel quale vari attori italiani e stranieri sono stati scritturati per ruoli più o meno importanti (Jean-Pierre Léaud e Anne Wiazemsky, scelti anche per il loro peso “politico” e la loro precedente partecipazione a film come La chinoise [La cinese, 1967] di Jean-Luc Godard, o Ugo Tognazzi e persino il regista Marco Ferreri); e il caso Medea (1969), nel quale il ruolo di protagonista è affidato a Maria Callas, e dove viene svolto un accurato lavoro sulla cantante di decostruzione del suo divismo vocale e di smembramento del suo corpo attoriale (in particolare attraverso un uso assiduo e decontestualizzante del primo piano). 13 Totò aveva dapprima lavorato nella compagnia del Teatro Nuovo di Napoli, poi nell’avanspettacolo insieme a grandi nomi dello spettacolo italiano come Macario, i De Rege, Taranto, Rascel; infine nel Teatro di Rivista aveva avuto un’importante collaborazione con Michele Galdieri, autore di moltissime riviste, recitando anche con Anna Magnani. Il debutto cinematografico fu tra gli anni ’30 e ’40, e la consacrazione avvenne con la partecipazione a film di registi come Mastrocinque, Steno, Mattòli, Corbucci. Si veda: O. Caldiron, Totò, Gremese, Roma, 1980, in particolare la teatrografia alle pp. 253-272. 14 Così scrive Zavattini in un articolo pubblicato su «Scenario» nel 1940. Per approfondimenti si veda: S. Parigi, Fisiologia dell’immagine. Il pensiero di Cesare Zavattini, Lindau, Torino, 2006, in particolare le pp. 330-331; F. Faldini, G. Fofi, Totò: l’uomo e la maschera, Feltrinelli, Milano, 1977. 15 Ricordiamo anche Dov’è la libertà (1952), travagliato lavoro di Roberto Rossellini. Poi la figura registica di Mario Monicelli, che nel 1958 affida a Totò il ruolo di Dante Cruciani ne I soliti ignoti, ruolo che per certi versi ricalca quelli di “mariuolo” già interpretati dall’attore, ma per altri se ne discosta totalmente. «Lo sforzo che è stato fatto intorno a Totò […] è stato quello di levargli questo marionettismo, cioè di cercare di umanizzarlo, di umanizzare questa sua comicità […] burattinesca» parole di Monicelli riportate in O. Caldiron, cit., p. 67. Due anni dopo Monicelli sceglierà Totò e Anna Magnani come protagonisti di Risate di gioia. Infine, per i ruoli autoriali di Totò, ricordiamo la sua partecipazione a Amare è un po’ morire, episodio del collettivo Le belle famiglie di Ugo Gregoretti (1964). 16 S. Parigi, cit., p. 331. 17 Monicelli in O. Caldiron, cit., p. 67. 18 Si prenda visione del capitolo L’astratto e il corporeo

nel volume di R. De Gaetano, Il corpo e la maschera. Il grottesco nel cinema italiano, Bulzoni, Roma, 1999, pp. 77-85. 19 G. Gambetti, cit., in P.P. Pasolini, cit., pp. 229-251. 20 La Terra vista dalla Luna è il terzo episodio del film collettivo Le streghe, quest’ultimo firmato anche da Rosi, Bolognini, Visconti e De Sica; Che cosa sono le nuvole? è il terzo episodio di un altro film corale, Capriccio all’italiana, nel quale appaiono anche episodi di Steno, Zac, Monicelli, e due firmati da Bolognini. Per le tematiche si veda: S. Murri, Pier Paolo Pasolini, cit. 21 Il volto è spesso ripreso nel frammento di Frate Ciccillo, mentre in Che cosa sono le nuvole? il corpo dell’attore è ripreso più frequentemente in un piano americano teatrale, come “umana marionetta”. Totò stesso ha detto della sua faccia: «Io con la faccia posso esprimere tutto, invece ho trascurato questo e mi sono buttato a fare dei filmetti dozzinali che non mi hanno permesso di diventare internazionale», in G. Gambetti, cit., p. 249. 22 M. Verdone, in «Bianco e Nero», XXVII, 11, 1966, p. 77. 23 Questa abilità è mostrata soprattutto quando Ciancicato-Totò deve farsi intendere da AssurdinaMangano, sordomuta, ma allo stesso tempo diviene anche un ulteriore mezzo di citazione della mobilità corporea del muto, e di Charlie Chaplin in particolare. 24 A. Moravia, in «L’Espresso», 15/5/1966, cit. in O. Caldiron, cit., p. 244. 25 O. Caldiron, cit., p. 52. 26 Recita in Il giudizio universale (1961) di Vittorio De Sica e Il processo di Verona (1963) di Carlo Lizzani, ma ricordiamo anche i ruoli interpretati per Tinto Brass (soprattutto in Il disco volante, 1964) e Alberto Sordi (Scusi, lei è favorevole o contrario?, 1966). 27 Il film corale Le streghe era stato appositamente ideato per la Mangano, protagonista di tutti gli episodi, dal marito, il produttore Dino De Laurentiis. 28 Il ruolo della Madonna nel film pasoliniano è molto importante, prima di tutto perché l’attrice è raffigurata in primi e primissimi piani di grande evocazione, ma anche perché questo ruolo richiama quello della madre in Edipo re. Nel film del 1971 Silvana Mangano rappresenta il simbolo materno per eccellenza, quello della Madonna, dopo aver interpretato la madre mitica (Giocasta) e la proiezione della madre del poeta-regista, con il celebre sguardo in macchina nel prologo del film del 1967. Un filo rappresentativo che collega questi film a quello evangelico del 1964, il Vangelo, dove la stessa madre del regista ha avuto il ruolo di Maria. Si vedano i saggi sul cinema di Pasolini già citati. 29 Non è un caso che i film pasoliniani che chiamano in causa direttamente il tema dell’incesto (e l’autobiografismo), come Edipo re e Teorema, abbiano la Mangano come protagonista e interprete di una madre. Il meccanismo edipico e autobiografico è espresso anche attraverso le dinamiche del visibile (i vari riferimenti al vedere presenti in Edipo re, dallo sguardo rivolto alla cinepresa fino all’autoaccecamento di Edipo). Si veda la nota precedente, e cfr. A. Repetto, cit., pp. 87-92; per riflessioni intorno al metalinguismo nelle dinamiche testuali del cinema della modernità, ci permettiamo di rinviare a: G. Rigola, Tracce di metadiscorsività nel cinema moderno. Gli sguardi in macchina tra metacinema e autobiografismo, in «La Valle dell’Eden», 25-26, XII-XIII, luglio 2010-giugno 2011, pp. 228-245. 30 F. Rocca, Silvana Mangano, L’Epos, Palermo, 2008. 31 Questi i temi di Teorema, che accenniamo soltanto per lo scarso spazio a disposizione. Per il film si veda: A.

Ferrero, Il cinema di Pier Paolo Pasolini, Marsilio, Venezia, 1977; per la recitazione dell’attrice: G. Cimmino, S. Masi, Silvana Mangano: il teorema della bellezza, Gremese, Roma, 1994. 32 Cfr. G. Cimmino, S. Masi, cit.

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CORTI MA SAGGI 3° CLASSIFICATO 2011 Lo sguardo della Medusa. L'occhio che uccide (Peeping Tom, 1960) di Michael Powell di Gian Giacomo Petrone MOTIVAZIONE GIURIA Saggio che ha il pregio di proporre una linea interpretativa particolarmente appropriata e di trarne tutte le conseguenze (anche quelle meno evidenti) con la dovuta coerenza.

S C AT O L I F I C I O

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Per quanto riguarda le dimensioni del Logo sentire le istruzioni da parte aziendale

Il film che costò la carriera a Michael Powell1 – ostracizzato e brutalizzato dalla critica britannica, al momento dell’uscita in sala, sicuramente perché troppo moderno, crudele, caustico – costituisce, probabilmente, uno degli esempi più lucidi di come il cinema sia in grado di indagare i meccanismi che lo fondano e sorreggono, senza dimenticare la potenza significante ed emozionale della narrazione. È la vicenda di uno sguardo, che uccide pietrificando, come quello della Gorgone: è lo sguardo della cinepresa, manovrata dal cineoperatore professionista Mark Lewis2 (interpretato da Karlheinz Böhm, il figlio del celebre direttore d’orchestra nonché il Kaiser Franz della serie di Sissi, che, nei titoli del film, compare col nome di Carl Boehm), un assassino seriale che uccide esclusivamente donne, filmandone gli ultimi istanti. È la storia della doppia morte che coinvolge le vittime dell’assassino, uccise una prima volta dalla lama di cui è munito il treppiede della sua cinepresa, dalla quale lui non si separa mai e, soprattutto, una seconda volta dall’occhio ottuso di quest’ultima, che ne registra, indifferente, il momento decisivo della fine. Un vero e proprio doppio tra-passo: dalla vita alla morte e dalla realtà alla sua riproduzione visuale, all’immagine. È però, soprattutto, il dispiegarsi di un enigma o, meglio, di una serie di enigmi ad incastro: quelli correlati della visione e della rappresentazione della realtà – un’ennesima storia dell’occhio, fra le molte che hanno costellato la narrazione dell’Occidente, anche al cinema3 – quello del dominio della soggettività umana, coadiuvata dalla tecnologia, sulla realtà e, in definitiva, quello della ricerca della verità, intesa come l’orizzonte che definisce e dis-vela il senso ultimo dell’esistenza individuale dell’uomo,

in quanto scissa fra i due estremi confini della nascita e della morte e da essi riunificata. Il mistero più profondo riguarda però le aberrazioni della soggettività umana, della psiche – un universo caotico e frammentato, in cui domina incontrastata la dimensione pulsionale – e quelle costitutive della ricezione spettatoriale, in cui l’osservatore è costretto ad assumere il ruolo ed il punto di vista che il regista-demiurgo gli assegna. Un baratro nel quale L’occhio che uccide si getta, insieme al suo autore, e ci getta, in quanto spettatori e complici. Un gioco al massacro nel quale non verranno fatti prigionieri. Per tutto il film, noi saremo al fianco del protagonista e talvolta ci sostituiremo a lui, lo seguiremo nei labirinti dell’inconscio e delle sue ossessioni, saremo suoi testimoni e conniventi mentre uccide e gli faremo compagnia nel momento in cui proietta i filmati degli omicidi da lui eseguiti e ripresi. Quest’opera di Powell si presenta quindi come estremamente complessa, stratificata a livello di senso e di linguaggio, personale e, per molti versi, autoreferenziale. Un lavoro dove il cinematografo rivela molti dei suoi meccanismi, anomalie ed abiezioni e nel quale ogni singola immagine istituisce un reticolo di significati e di relazioni non sempre immediatamente individuabili. Cominciamo, innanzitutto, con l’esaminare il protagonista. Si tratta di un voyeur, di un peeping Tom4 alquanto inconsueto, dato che il suo impulso a guardare, a spiare non si propone in relazione alla presenza (sia pure in lontananza e coinvolgendo quindi, esclusivamente i sensi a distanza: vista ed udito) del proprio oggetto del desiderio – come accade nei soggetti, più o meno clinicamente disturbati, dediti alla scopofilia5 – ma in assenza6. A lui non basta la

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distanza, per sentirsi al sicuro rispetto alle donne che uccide (perché le teme sessualmente, tant’è che le sue vittime sono tutte apertamente attive su questo versante), ma è necessaria l’impossibilità del contatto. Si tratta, per così dire, di voyeurismo virtuale. L’omicidio è un momento di passaggio, certo decisivo ed indispensabile per il suo piacere, ma solo perché conduce all’epifania della scena eroticamente perfetta, quella che egli, infinite volte, può rivedere sul suo schermo7. In più, va notato come Mark non sia in grado di uccidere se non coadiuvato dalla sua letale cinepresa, ma non tanto per via della lama – che verrà svelata allo spettatore solo nella sequenza del secondo omicidio8 – chiara protesi fallica così come la cinepresa stessa, bensì per via del filtro che l’obiettivo frappone fra lui ed il mondo esterno. Nella peculiare perversione che affligge il protagonista è possibile, però, riscontrare anche un chiaro riferimento di Powell alla condizione dello spettatore cinematografico in generale. Chiuso ad ogni contatto col mondo esterno, nel buio della sala, impotente a livello motorio ed in grado esclusivamente di rapportarsi visivamente con le ombre che si agitano sullo schermo, l’astante risulta privato, sia pure momentaneamente, del proprio corpo. Egli diviene, in tal modo, un puro vettore (audio)visivo (ancora una volta i sensi a distanza), anch’egli un voyeur virtuale, al quale le immagini in movimento non possono né nuocere né giovare, se non a livello degli strati più profondi della psiche, essendo collocate in una dimensione spazio-temporale altra, irraggiungibile (ancora una volta l’impossibilità). A questo punto è necessaria una breve digressione di carattere psicanalitico. Su questo versante, lo spettatore cinematografico può essere assimilato, con le debite differenze, ad un bambino considerato in due dei momenti fondanti e cruciali della formazione dell’Io: la fase dello specchio (dai sei ai diciotto mesi) e quella edipica (dai tre ai sei anni). Sinteticamente, è possibile tratteggiare il cosiddetto stadio dello specchio come quel momento dell’infanzia, in cui il bambino comincia a sperimentare la propria individualità

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distinta da quella degli altri soggetti che lo circondano. Come sostiene Jacques Lacan: «[…] il piccolo d’uomo, ad un’età in cui per un breve periodo […] è superato nell’intelligenza strumentale dallo scimpanzé, già riconosce però nello specchio la propria immagine come tale»9. Attraverso lo specchio e soprattutto grazie al potere dei propri occhi, il piccolo d’uomo inizia a fare esperienza, sia pure in una fase legata ancora intensamente all’immaginario, quindi pre-linguistica, della propria identità ed unicità. Questa identificazione con la propria immagine riflessa viene chiamata, in psicanalisi, identificazione primaria, costituendo il «ceppo», per usare un altro termine lacaniano, di tutte le altre forme di identificazione secondaria, che contribuiscono alla formazione dell’Io e che si consolidano nella fase edipica. Quest’ultima si può delineare, in breve, come una struttura polimorfa, legata in modo sostanziale alla sfera erotica, in cui il bambino vive il rapporto con i genitori nelle dimensioni del Desiderio, dell’assenza e, successivamente, della Legge, la quale viene incarnata prevalentemente dalla figura paterna, la cui funzione è quella di limitare il flusso pulsionale del piccolo e di indirizzarlo verso la scoperta del proprio ruolo all’interno dell’alveo famigliare. Un ruolo che può formarsi solo attraverso la norma, la parola ed il divieto. A partire dal desiderio, dall’assenza dell’oggetto concupito (solitamente la madre per il bambino, il padre per la bambina) e dal divieto genitoriale, il bambino procede verso una serie di processi identificativi, che gli consentono di superare la relazione oggettuale problematica, modulata sulla perdita dell’oggetto stesso, attraverso una sostituzione proiettiva (l’identificazione) dell’oggetto con l’istanza desiderante «acconsentita» (il genitore legittimato al desiderio verso il partner di sesso opposto). In tal modo si attua il passaggio dall’ordine dell’avere (desiderio di possesso) all’ordine dell’essere (identificazione con la persona in grado di possedere ciò che il bambino desidera). Secondo il semiologo Christian Metz, è possibile individuare un percorso psicanalitico parallelo che forma e fonda l’identità dello spettatore

cinematografico, in quanto tale, in due fasi analoghe: l’identificazione cinematografica primaria e l’identificazione cinematografica secondaria10. La prima nasce dal rapporto fra l’occhio e lo schermo/specchio. Sullo schermo filmico, che pure ripropone alcune caratteristiche sostanziali dello «specchio primordiale», soprattutto la forma e la presenza di immagini, manca un tratto decisivo: il riflesso di chi guarda. In tal modo, l’astante si identifica primariamente, non con la propria immagine riflessa, bensì col proprio sguardo, quindi, tutt’altro che in subordine, con quello della macchina da presa e del regista che la manovra. L’identificazione cinematografica secondaria si sviluppa, a sua volta, proiettivamente, così come nella fase edipica, per colmare il vuoto dovuto all’assenza dell’oggetto del proprio desiderio, che, essendo un’immagine su uno schermo, un fantasma, non potrà mai essere raggiunto da chi si trova in sala. Anche in questo caso, il soggetto-spettatore dovrà transitare dall’ordine dell’avere a quello dell’essere. Il nodo decisivo della questione riguarda i meccanismi in base ai quali tale identificazione nasce e si sviluppa. Infatti, va notato che, contrariamente a quanto si ritiene, non è l’identificazione a generarsi a causa della simpatia per questo o quel personaggio, ma viceversa11. Per cui essa si forma a partire da una situazione narrativa 12 e soprattutto dal ruolo che in essa i personaggi occupano. Essa quindi oscillerà da un personaggio all’altro e dipenderà dalla posizione, letteralmente dal punto di osservazione, in cui lo spettatore verrà, di volta in volta, collocato dal regista. L’occhio che uccide sviluppa mirabilmente i meccanismi descritti, conducendo lo spettatore a far coincidere il proprio sguardo con quello della cinepresa di Mark e quindi con quello dell’assassino, durante il primo delitto. Si fondono, in questo caso, l’identificazione cinematografica primaria e quella secondaria, dato che chi guarda è, ad un tempo, il killer e con il killer. Nel secondo omicidio13, come detto (cfr. nota 8), Powell vuole addirittura che lo spettatore sia suo complice, nel duplice assassinio di Vivian e del proprio cinema. Inoltre,

come è naturale, l’astante si immedesimerà anche con le vittime, oscillando proiettivamente da queste ultime al loro carnefice e viceversa. Le vittime stesse, peraltro, vivranno, nel momento della loro dipartita, una grottesca fase dello specchio, in quanto saranno costrette a vedere il loro volto nello specchio deformante che Mark ha installato sulla sua cinepresa. Durante i segmenti narrativi in cui Mark assiste alla proiezione dei suoi filmati, Powell costringe invece lo spettatore a calarsi nel ruolo di doppio voyeur, sia direttamente (in quanto le immagini registrate degli omicidi sono lì sul doppio schermo, diegetico ed extradiegetico) sia per interposta persona (i filmati sono visibili solo quando Mark «decide» di proiettarli e di assistervi). In tal modo, il pubblico non spierà soltanto la proiezione degli snuff movies girati da Mark, ma sorveglierà quest’ultimo mentre, a sua volta, li osserva: voyeur di un voyeur, che, in quanto personaggio di una rappresentazione, diviene vittima del nostro sguardo e quindi un abnorme, oscuro ed «inconsapevole» oggetto del desiderio. Le due forme di identificazione coinvolgono però direttamente anche Mark proprio in quanto personaggio e proprio perché affetto da scopofilia. Durante i delitti, egli è pura sensibilità visuale e ciò lo porta ad identificarsi col proprio sguardo, l’unico veicolo della sua perversione. Il suo corpo è solo un tramite meccanico per raggiungere i suoi scopi. Quando però assiste alla proiezione dei filmati, si produce inevitabilmente uno slittamento. Da un lato egli mantiene il suo posto di osservatore privilegiato, identificandosi ancora una volta col proprio sguardo, ma, per l’inevitabile immedesimazione che scaturisce di fronte ad una narrazione, si può affermare che Mark si identifichi anche con le proprie vittime e che egli stesso, in quanto «regista», ne sia la causa. Nel suicidio finale, infatti, egli sarà ad un tempo carnefice e vittima, regista ed attore. Peraltro, l’Edipo psicanalitico è in grado di chiarire molte delle ossessioni che abitano il protagonista e che ne veicolano i comportamenti. Vi è una sequenza spartiacque, collocata verso la metà della pellicola, in cui Mark conosce Helen, una romantica e dolce,

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ancorché dimessa ragazza, che abita, in affitto, nello stabile di sua proprietà. È lei l’unica figura femminile vivente a non inquietarlo ed a fargli schiudere l’anima tormentata14. Ed è a lei che Mark indicherà l’identità e la causa dei propri fantasmi, mostrandole una serie di inquietanti filmati15 realizzati molti anni prima dall’ormai defunto padre16, un eminente scienziato, il cui scopo era quello di indagare le reazioni del figlio agli stimoli della paura. Si rivela, in tal modo, il sadismo di cui è stato vittima Mark – vera e propria cavia durante l’infanzia – nonché la formazione in lui di un Super-io alquanto deviato. All’interno di questa serie di filmati, vi sono due momenti decisivi, in grado di spiegare, almeno in parte, l’essenza della personalità del protagonista. Il primo mostra Mark bambino, ripreso ovviamente dal padre, al capezzale dell’amatissima madre ormai morta. È come se l’occhio della cinepresa diegetica prendesse Mark sotto la propria «ala protettrice», sostituendosi alla genitrice. Il secondo fa vedere Mark mentre riceve un dono dal padre: una piccola cinepresa portatile. Una nuova figura femminile è entrata ormai nella sua vita e nella sua psiche e non le abbandonerà mai più. In questo modo, il nostro riesce a sublimare il lutto per la perdita della madre, sia nell’ordine dell’avere (avrà una nuova madre, appunto, la cinepresa), sia nell’ordine dell’essere (identificazione del personaggio con la cinepresa stessa). È questo lo strumento diabolico17, che possiederà la sua anima e che lo spingerà alla tragedia. Powell, attraverso una serie di espedienti narrativi genialmente architettati, ci racconta la sua personalissima storia dell’occhio, che individua, nel rapporto morboso ed ossessivo fra un uomo ed il suo prolungamento meccanico, una delle categorie fondative della nascita del cinematografo nonché, probabilmente, una delle chiavi di lettura fondamentali per comprendere la contemporaneità: il desiderio umano di controllare e dominare il mondo attraverso la tecnologia. L’ambizione più grande di Mark consiste, infatti, nell’essere padrone della vita e della morte (quando uccide) e della realtà tutta (quando riprende),

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ma c’è di più. Il suo scopo ultimo – come rivelerà ad Helen nel memorabile finale, poco prima di suicidarsi davanti agli occhi di lei, a quelli di svariate macchine fotografiche e della sua cinepresa prediletta (che costituirà, secondo la legge del contrappasso, anche l’arma fatale), sincronizzate per registrare il momento del trapasso – è svelare il segreto della paura più atavica dell’essere umano: quella della morte. Gli omicidi precedenti non sono stati altro che il preludio al suo capolavoro finale, alla sua ultima e più grandiosa rappresentazione: il film dettagliato del suo decesso, l’esperienza diretta di quanto di più estremo e decisivo l’uomo possa toccare. È la brama di sentire l’artiglio fatale della fine e farne parte, di poter finalmente carpire il segreto dell’ esistenza, giacché «[…] finché siamo vivi manchiamo di senso»18, come diceva Pasolini. Con un fatto soltanto, semplice e decisivo, non ha fatto i conti Mark: quando saremo morti, qualsiasi sia questo senso, noi non lo conosceremo. NOTE 1 Una carriera comunque costellata da successi, specie nel sodalizio con il regista e sceneggiatore di origine ungherese Emeric Pressburger. Una quindicina d’anni di rapporto artistico e personale assai fecondo ed alcuni titoli memorabili: Duello a Berlino (1943), Scala al paradiso (1946), Narciso nero (1947), Scarpette rosse (1948), fra gli altri. L’occhio che uccide è un progetto che Powell concepisce e sviluppa senza il sodale di una vita, col quale il rapporto, alla fine degli anni cinquanta, risulta ormai consunto, sia dal punto di vista artistico che personale. 2 Gioco paronimico con il nome dello sceneggiatore del film: Leo Marks, decodificatore di messaggi cifrati, durante il secondo conflitto mondiale, e studioso di psicanalisi. 3 Non è questa la sede per un excursus, sia pure in forma di compendio, sulla centralità del vedere nella cultura occidentale, dove esso costituisce il preludio ad ogni forma di sapere e, quindi, ad ogni capacità di controllo sul molteplice fenomenico. Né, tantomeno, è il caso di indagare analiticamente la categoria correlata di immagine. Può essere tutt’al più opportuno ricordare come, da Platone in poi – quindi con il superamento definitivo della filosofia greca delle origini, il cosiddetto pensiero presocratico – si attui una vera e propria rivoluzione teoretica, che pone al centro della speculazione proprio l’idein (il vedere), l’idea (la «veduta» stabile, indeclinabile, incorruttibile), l’e-idos (l’e-videnza, ciò che si dà stabilmente alla vista) e quindi l’uomo, il soggetto privilegiato di ogni vedere e di ogni forma di conoscenza, anche perché potentemente assistito dalla facoltà di intelligere. Con tali premesse, è possibile individuare nel cinema uno dei contesti espressivi privilegiati in cui si incarna

la potenza dello sguardo, uno sguardo organicomeccanico che, oltretutto, riesce non solo a penetrare le maglie del reale, ma anche ad immortalare ciò che ha percepito ed a renderlo, in un certo modo, «eterno». Innumerevoli sono le opere cinematografiche capaci di indagare in profondità le dinamiche del visibile, del rapporto percettivo-conoscitivo fra uomo e mondo nonché, sovente, quelle legate alla riproduzione audio-visuale di quest’ultimo. Fra queste, sapendo di essere estremamente parziali e riduttivi, è possibile citare: Un chien andalou (L. Buñuel, 1929), Film (A. Schneider, su sceneggiatura di S. Beckett, 1964), Blowup (M. Antonioni, 1966), Blow Out (B. De Palma, 1981), La conversazione (F. F. Coppola, 1974, un’incursione amara e lucidissima nei territori della riproduzione acustica della realtà), I misteri del giardino di Compton House (P. Greenaway, 1982) e su tutti, naturalmente, L’occhio che uccide. 4 Espressione popolare anglosassone che indica, appunto, il guardone. 5 L’impulso irresistibile, con esplicite connotazioni sessuali, a scrutare di nascosto il proprio oggetto del desiderio (che può essere costituito da una persona, ma anche da una situazione, in grado di sollecitare le fantasie più riposte ed estreme del soggetto). 6 Il voyeurismo clinico necessita, per manifestarsi come tale, sostanzialmente di tre elementi: la compresenza reciproca, fisica (anche se inconsapevole, almeno nella maggior parte dei casi, per chi è spiato, a meno che non si tratti di un soggetto esibizionista), quindi la contiguità spaziale, sia pure a debita distanza, ed infine la simultaneità temporale. Questi elementi sono tutti mancanti nella particolarissima perversione che interessa Mark. 7 Va notato che L’occhio che uccide è tutto a colori, ma i filmati degli omicidi, che Mark proietta (immagini di immagini, copie di copie della realtà), nella saletta privata del suo appartamento, sono in bianco e nero e senza audio, a parte una traccia musicale, che oscilla ai confini dell’ambito diegetico e di quello extradiegetico. Si potrebbe definire come il tema dell’assassino o, meglio, della morte al lavoro. Forse, lo scarto cromatico ed acustico fra le immagini del film e quelle dei filmati diegetici indica anche la volontà di Powell di mostrare lo scarto ontologico fra i diversi piani della realtà filmica. Una realtà che, proprio per la sua natura esclusivamente iconica, è già di per sé collocata in una dimensione spazio-temporale altra rispetto a quella che si trova al di fuori dello schermo. 8 Dopo la prostituta sgozzata nel primo segmento narrativo, la vittima in questo caso è Vivian, una collega di Mark nello studio cinematografico dove entrambi lavorano, ed è interpretata da Moira Shearer, la protagonista di Scarpette rosse, il più grande successo della coppia Powell/Pressburger. È come se, assieme a lei, Powell «uccidesse» simbolicamente anche tutto il suo cinema precedente. Si noti infatti che, mentre nel primo omicidio il punto di osservazione è quello della cinepresa diegetica, cioè quella manovrata da Mark, nel secondo coincide con la macchina da presa extradiegetica gestita dall’istanza narrativa reale, cioè dal narratore invisibile: il regista. È, per così dire, Powell «in persona» l’assassino. 9 J. Lacan, Scritti, tr. it., Giulio Einaudi editore, Torino 1974, p. 87. 10 Cfr. C. Metz, Cinema e psicanalisi, tr. it., Marsilio Editori, Venezia 1980, rist. 2002, in particolare pp. 53-70. 11 Come sostiene Roberto Nepoti: «Altra opinione comune da sfatare è che lo spettatore s’identifichi nel personaggio […] per un sentimento di simpatia prodotto

dalla personalità diegetica, dai tratti psicologici, e dai comportamenti del personaggio stesso. Al contrario, la simpatia non è la causa dell’identificazione bensì il suo effetto. Non si spiegherebbe altrimenti […] che in una narrazione cinematografica efficace, lo spettatore sia indotto a identificarsi con (quindi a provare “simpatia” nei confronti di) personaggi con cui non condivide alcuna affinità caratteriale, comportamentale o ideologica […]. In via subordinata, non si spiegherebbe neppure la scarsa adesione spettatoriale alle storie troppo edificanti e alle tipologie di personaggi troppo perfette, che secondo intenzioni alquanto ingenue dovrebbero suscitare immediatamente il massimo dell’attenzione e della simpatia; e che, al contrario, spesso ingenerano fastidio per dispregio del principio di verosimiglianza». Cfr. R. Nepoti, L’illusione filmica, UTET, Torino 2004, p. 152 (corsivi nel testo). 12 Caso a sé è costituito da quelle opere filmiche in cui la narrazione risulta assente o troppo magmatica. 13 Gli omicidi sono tre, ma il terzo non viene mostrato. 14 È un caso a sé un’altra figura femminile: la madre di Helen, cieca, ma «con un occhio di troppo», che sembra capire tutto di Mark e che può essere considerata una specie di coscienza esterna del protagonista. 15 Anche questi sono rigorosamente in bianco e nero e senza audio, a parte, ancora una volta, il commento musicale (cfr. nota 7). 16 È Powell stesso a calarsi nei panni del genitore del protagonista, presentandosi visivamente solo in alcuni fotogrammi dei filmati in esame, mentre, nel resto del film, non lo si vede mai. Il regista, tra l’altro, sceglie suo figlio Columba per la parte di Mark fanciullo. Ancora una volta, come in molti altri momenti del film, emerge il suo desiderio di mettersi autoironicamente alla berlina. 17 Si noti che Mark ha creato, nel suo appartamento, un intero set cinematografico, dove innumerevoli sono gli strumenti, quindi anche le macchine da ripresa. Quella che gli regala il padre è un simbolo, una cinepresamatrice o, se si vuole, un’idea, un modello eterno, un archetipo di cinepresa. 18 P. P. Pasolini, Osservazioni sul piano-sequenza in Empirismo eretico, Garzanti, Milano 1972, p. 241.

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DISEGNA IL TUO FINALE 1° PREMIO 2011 Tav. 2/4

DISEGNA IL TUO FINALE 1° PREMIO 2011 Tav. 3/4

Script: Massimo Alì Mohammad Disegni: Sara Fabbri Titolo: E venne il giorno (The Happening) 110

Script: Massimo Alì Mohammad Disegni: Sara Fabbri Titolo: E venne il giorno (The Happening) 111


DISEGNA IL TUO FINALE 1° PREMIO 2011 Tav. 4/4

DISEGNA IL TUO FINALE 2° PREMIO 2011 Tav. 4/4

Script: Massimo Alì Mohammad Disegni: Sara Fabbri Titolo: E venne il giorno (The Happening) 112

Script e Disegni: Lara Orrico Titolo: The Truman Show (id.) 113


DISEGNA IL TUO FINALE 3째 PREMIO 2011 Tav. 4/4

DISEGNA IL TUO FINALE 3째 PREMIO 2011 Tav. 4/4

Script e Disegni: Mario Del Pennino Titolo: Io Sono Leggenda (I Am Legend) 114

Script e Disegni: Aurora Di Maria Titolo: Edward mani di forbice (Edward Scissorhands) 115


DISEGNA IL TUO FINALE MENZIONE 2011 Tav. 1/4

GRUPPO BPER

Script e Disegni: Andrea Izzo Titolo: La passione di Cristo (The Passion of the Christ) 117


TAGLIACORTO! 2010 1° CLASSIFICATO Senza Titolo di Giulio Ferrari

Terme della Salvarola sponsorizza il Maneki Neko for Best Film OZU 19

Citazione in grassetto da Viale del tramonto (Sunset Boulevard, 1950) di Billy Wilder

Avete mai visto gonfiarsi un muro? Io sì, alle mie spalle. Muro giallo ocra beige, su cui stanno appoggiati in verticale dei grandi cartoni, cartoni marroni per definizione. Ma tra i cartoni e il muro c’è una sottile sottilissima pellicola trasparente: perché su quei cartoni dipingete, disegnate, create, copiate le figure dei supereroi, le vostre fantasie di eroi bidimensionali. Ma con la vernice in bidoni, sui pennelli c’è il pericolo di sporcare la vostra camicia non importa che la mamma a casa c’è in cucina in lavanderia in camera a rifare il letto; ma sporcare il muro con la vernice colori tratti gesti, vernice che cola schizza slabbra non rispetta. Per evitare che il muro intatto si sporchi, si contamini, tra il muro e i cartoni c’è una sottile sottilissima pellicola trasparente, che al minimo movimento ondeggia e si inarca: e il muro, distrattamente, pare gonfiarsi. La vostra camicia è proprio orrenda: Cos’ha che non va? Che sembra un muro che si gonfia, mentre l’indossate e ansimate, mentre l’avevate indossata immacolata per prepararvi alla partenza, invece adesso, dopo aver finito di caricare le valigie e i figli, siete sudati la camicia appiccicata al petto umida bagnata in posizioni indecorose, il petto che sale e scende nell’affanno, sembrate un muro che si gonfia, petto largo energie per le ferie riposo frenetico. Ma a provocare quest’ansia in effetti non è la fatica delle membra, ma dentro sono i pensieri di una vacanza serrata; e ad essere orrenda, in effetti, non è la camicia. Partire vi sembra la difficoltà più grande, salire sulla barca, barcone imparereste poi, poi imparerete scafisti respingimenti indesiderati lavoro nero caporalato. Ma adesso l’unica cosa che sapete sono le quattro assi sotto i piedi e i corpi stretti attorno, le uniche cose davanti una terra e un popolo dove state andando che immaginate fatto di eroi quasi supereroi che si sono sollevati da una guerra vergognosa e vi accolgono per continuare a basare la crescita sul lavoro la repubblica fondare con nuove braccia volenterose e diventeranno teste i vostri figli non più laceri nei campi ma in camicia in ufficio, pronti per le ferie. Peccato per un pensiero che inonda tutto: è la cucina di casa che avete lasciato, in ordine per decoro, i muri di quella cucina che è casa, e le lacrime che celate nel petto invece gonfiano i muri della cucina e li gonfiano fino a sgorgare erompere riempire. E vorreste cancellare con mani di vernice, obliare, ma la traccia di lacrime è indelebile sul Mediterraneo. 119


Y a s u j i r o O z u Festival Internazionale del Cortometraggio 19° Edizione - 19th Edition Presidente | President Federico Barbieri Direttore Artistico | Artistic Director Enrico Vannucci

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Il Sassolino n째 51 Ottobre 2011 Edizione Straordinaria Direttore Responsabile Laura Corallo Redattore Marcello Micheloni Stampa Ephemeris Srl, Via Trebbo 69, 41053, Maranello (MO), Italia Registrazione Tribunale di Modena n째1743 del 14/04/05 Impaginazione a cura di VAN @ www.thelaststraydog.com

Paul & Co. Ceramiche sponsorizza il Maneki Neko OZU 2-SHORT OFF 19



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