Haven Wreck by BLUE & BLUE Viterbo-Italy EXPEDITION 2016

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HAVEN

WRECK

EXPEDITION

2016

In un incerto (meteorologicamente parlando) week-end di ottobre, parto in direzione Nord, verso la Liguria e come spesso faccio invece della A1 prendo l’Aurelia per sentirmi un pochino più vicino al “mio mare”. Mi dirigo verso Arenzano poco oltre Genova per andare a visitare il relitto subacqueo più grande del Mediterraneo! L'11 aprile 1991, la petroliera Haven naufraga nel golfo di Genova provocando la morte di cinque membri dell'equipaggio e rovesciato in mare migliaia di tonnellate di petrolio. Si tratta di uno dei più gravi incidenti marittimi del Mediterraneo! A seguito di una esplosione a bordo si scatena l’incendio del combustibile trasportato dalla nave, riversato in mare dalle cisterne esplose. Dopo la fase iniziale di incendio del combustibile, la nave venne trainata al largo di Arenzano e per una fortunata serie di coincidenze (mare calmo, assenza di vento), la maggior parte del combustibile si esaurisce in una combustione durata quasi tre giorni. Dopo circa 70 ore di agonia, il mattino del 14 aprile la “Superpetroliera” affondò; ora il suo relitto si trova su un fondale di circa 80 metri nelle acque antistanti Arenzano in assetto di navigazione. Migliaia di tonnellate di petrolio finirono in mare e ciò costituì il più grave incidente ambientale avvenuto nel Mar Mediterraneo! Una curiosità in merito alla sua storia ci svela che La Haven (Amoco Milford Haven) aveva diverse navi gemelle, che subirono un analogo destino; la Amoco Cadiz, affondata il 16 marzo 1978 di fronte alle coste bretoni perdendo in mare 230.000 tonnellate di greggio, la Maria Alejandra, esplosa l'11 marzo 1980 di fronte alle coste della Mauritania e la Mycene, esplosa il 3 aprile del 1980 di fronte alle coste della Sierra Leone. Arrivati ad Arenzano, conosco personalmente (potrò in seguito dire finalmente), dopo molteplici telefonate per definire il nostro arrivo, Andrea Bada titolare del Techdive, centro subacqueo al quale mi sono affidato con i miei compagni di avventura; mai scelta fu più indovinata! Ci diamo appuntamento per il giorno successivo dove avrò anche il piacere di rivedere il Mio Amico e Maestro Aldo Ferrucci che ci accompagnerà per un tratto dell’immersione. La Haven è enorme; lunga 334 metri, larga 51 e alta 28 con un pescaggio di 20! Un vero gigante del mare ed è il più grande relitto subacqueo visitabile del Mediterraneo ed uno dei più grandi al mondo! Il castello di poppa è composto da ben sette piani e si innalza dal Ponte di Coperta posto alla base di 54 metri fino ai circa 34 metri del tetto del castello di poppa, per una altezza di ben 20 metri, come un palazzo di sette piani!!! Bene, dopo nemmeno 10 minuti di navigazione, arrivo finalmente sul punto d’immersione insieme a Gianni, Marco, Franco, Giorgio e Marco Sieni che ho conosciuto in una precedente immersione all’Argentario.


Mi preparo insieme ai compagni di avventura ed eseguiti i controlli pre-immersione inizio la veloce discesa verso il relitto che poggia su un fondale di 80 metri. Il programma dell’immersione prevede la discesa fino ad una profondità massima di 54/55 (alcuni in aria, altri in trimix) con un tempo di fondo stimato in 25 minuti; il resto sarà dedicato ahimè ad una lenta ma doverosa fase decompressiva. In questo primo tuffo ci accompagna Andrea Lodola, amico e collaboratore del titolare che conosce alla perfezione la Haven, mentre Andrea Bada insieme al suo amico Alberto, accompagna personalmente Marco Sieni per fare visita alla enorme elica posta a meno 78 metri! Pronti, via… si va giù veloci lungo la cima direttamente sul castello di poppa, la visibilità non è ottimale, probabilmente per la totale assenza di correnti. Quello che ci appare ha già dell’incredibile per le dimensioni della nave! Ci dirigiamo subito verso la parte più profonda prevista per la nostra immersione e iniziamo a girare per il relitto risalendo man mano per visitare la struttura del castello ponte per ponte. Mentre gli altri tre sono già spariti da tempo verso la grande elica a sei pale. La vista che si gode da sotto guardando verso l’alto ha dell’incredibile e per rendermene conto meglio, in seguito la potrò apprezzare guardando le foto di Marco. Lui possiede un attrezzatura adeguata alle dimensioni enormi ed io non avrei potuto certo fare foto consone alla situazione. Grazie Marco!!!

Rimango estasiato da tutto questo e mentre seguo i miei compagni ad un certo punto dalle profondità appaiono delle luci incredibili, che ricordano il film Alien…. E’ Aldo con la sua macchina fotografica corredata da un potente sistema di illuminazione!

Cosi lo fotografo e lui, il Maestro, ricambia con uno scatto che apprezzerò tantissimo in seguito; una foto corredata da una dedica da Amico e persona vera quale è! Finalmente anche io ho una foto. Grazie Aldo!

Inizia la risalita, ci soffermiamo a fare le classiche foto di rito davanti la targa commemorativa del naufragio avvenuto nel 1991, per avere un ricordo indelebile di questa spedizione!


Ed ecco la lenta e lunga fase decompressiva che prevede di cambiare i gas da respirare come il Nitrox 50 a 21 metri con tappe di 3 minuti ogni 3 metri, sino alla sosta finale a 6 metri dove respiriamo ossigeno puro per 11 minuti. Durante la risalita incontro nuovamente Aldo, Andrea e Marco e non posso non scattare delle foto con loro!

L’uscita dall’acqua avviene dopo ben 78 minuti… ne è valsa veramente la pena! Sul gommone e poi a terra non facciamo fatto altro che parlare tra noi, così Andrea Lodola e Alberto Tacchino ci raccontano durante il pranzo le loro innumerevoli immersioni già fatte qui. Durante la cena, insieme ai ragazzi dello staff, condividiamo ancora impressioni ed emozioni. Unico rammarico è stata la poca visibilità sott’acqua ma la gioia di questa prima immersione ha il sopravvento su tutto! Il mattino seguente, dopo aver dormito molte ore, finalmente sono di nuovo pronto insieme agli altri per il secondo tuffo sulla Haven e soprattutto sono sicuro di gustare ancor di più questa immersione avendo già “assaggiato” un pò quello che ci aspettava la sotto… Una bellissima sorpresa ci attende in porto, l’amico Aldo ci accompagna sul gommone per fare da assistenza in superficie data la sua programmata immersione con tre ragazzi portatori di gravi disabilità, tra l’altro molto più gravi della mia. La speranza di avere una migliore visibilità è ripagata, infatti appena messa la maschera guardo sotto di me e vedo già alcuni subacquei con la sagoma del relitto molto più in basso! Arriviamo sulla controplancia (ovvero il tetto del ponte di comando sul castello di poppa) e a 34 metri di profondità la visibilità è veramente buona, e questa foto di Aldo scattata da sotto lo testimonia, grazie! In questo secondo tuffo ho potuto conoscere un’altra bella persona oltre che un subacqueo molto tosto.. Fulvio Finazzi che ha accompagnato Marco Sieni; una bella coppia! Così iniziamo a scendere a circa 40 metri e lo spettacolo è eccezionale, sembra di essere sopra un

tetto da dove si vede una intera città sotto, per quanto appaiono grandi il ponte di coperta da un lato e il retro del castello di poppa dall’altro! Continuiamo il nostro giro e ci soffermiamo ad ammirare decine di dentici molto grandi in caccia di piccoli pesci, il tempo scorre e così proseguiamo il nostro giro sino alla risalita passando di nuovo davanti alla targa commemorativa posta nel 2011 a venti anni dal naufragio del 1991.


Devo dire che non scatto molte foto, forse perchè impegnato a guardare lo scenario meraviglioso, sia per controllare ogni istante dell’immersione per non ritrovarmi impreparato nel caso sorgessero delle difficoltà. Dopo 79 minuti l’immersione termina come quella di sabato mattina, ma con una soddisfazione più grande per essermela goduta ancora meglio. Il rientro a terra apre nuovi scambi di emozioni con chi era al mio seguito e con chi era a terra “vedi” il grande Giovanni, addetto alla stazione di ricarica; di una simpatia unica! Al termine i classici saluti a abbracci di rito con Aldo pronto a partire con i suoi ragazzi disabili insieme al loro sogno da realizzare… poter scendere sulla Haven! Grande Aldo e a tutta l’organizzazione che ha creato l’evento. Via ora, si procede al risciacquo delle attrezzature, una doccia, “il cambio”di piedino e pronto a salutare tutti quelli che hanno vissuto con me questa nuova esperienza, e l’emozione di essermi immerso dopo tanti anni con Aldo. Un grande saluto ad Andrea Bada che mi ha fatto sentire come a casa nel ricevere, preparare, assistere e condividere nel migliore dei modi ogni momento trascorso qui. Ho trovato un nuovo Amico! Ovviamente non finisce quì la mia esperienza sulla Haven, la “Grande Signora” è enorme e non sono assolutamente sufficienti due immersioni per viverla appieno ma molte, molte di più!

Arrivederci Haven!


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