
2 minute read
Una disciminazione da superare
N. 2 / 2022 Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Pavia
DALLA PARTE DELLE DONNE Una discriminazione da superare
Advertisement
FRANCESCA MELISSANO
Osservatorio Violenza OMCeO di Pavia Una bella espressione, ricorrente in occasione di campagne elettorali, presentazione di
Commissioni, Giunte, palinsesti televisivi, persino Società Scientifiche. E poi, quotidianamente, storie di discriminazione nei contesti lavorativi con carriere complicate, retribuzioni inadeguate. Storie di donne che rinunciano a percorsi professionali interessanti, Illudendosi di essere compagne di vita e madri migliori, essendo state educate al “sacrificio”.
Vorrei proporre una riflessione sulla necessità di un approccio nuovo, non retorico. Un’analisi di sistema. A partire dal linguaggio. Al medico di sesso maschile i pazienti si rivolgono dicendo “dottore”. Alle donne medico invece è molto spesso riservato “signora” o “signorina“ per le più giovani. Quando succede a me, formulo una semplice domanda: Mi chiama signora perché sono una donna? E la risposta mi inquieta: “No, è solo per rispetto”. Non mi rassegno e ogni volta ripeto: Il rispetto è riconoscere la persona e il suo ruolo nel contesto! Certo, un’ evoluzione vi è stata. Negli anni ‘70 alla domanda: “Lei Professore si farebbe operare da una donna? Un notissimo chirurgo rispose “Giammai!”. Oggi i Colleghi non osano esprimere concetti simili e probabilmente non pensano nulla di simile. Siamo tutte e tutti interpellati in merito alla necessità di un differente paradigma che meglio definisca diversità e nel contempo unicità. Ogni giorno le cronache riportano storie di stalking, violenze, femminicidi. Dal primo gennaio 2022 ad oggi, sono state 57 le donne uccise in modo violento da congiunti, compagni, mariti, ex compagni. Secondo i dati del Viminale: una ogni tre giorni. Secondo l’ultimo rapporto annuale della Polizia di Stato, diffuso nello scorso aprile, incrementati anche i cosiddetti “reati spia“, espressione di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica diretta contro una donna in quanto tale. I maltrattamenti sono stati 17.423 nel 2018 e 22.431 nel 2021 (l’82% contro donne), 4.886 le violenze sessuali nel 2018 e 4.960 nel 2021 (oltre 9 su 10 contro donne). Impegniamoci tutte e tutti per un cambiamento profondo di un sistema ove sono le donne a pagare il prezzo più alto. Per le disuguaglianze sociali, per le sempre maggiori difficoltà per l’accesso alle cure e all’istruzione, per la mancata integrazione provenendo da altri Paesi. Non ricordiamoci delle donne soltanto il 25 Novembre e l’8 Marzo. E non regalateci mimose.
