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Il contributo della scuola pavese allo sviluppo scientifico dell’endodonzia: un’importante priorità
PAOLO ZAMPETTI BRANCHINI Professore di Storia dell’Odontoiatria presso il corso di Laurea Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria dell’Università di Pavia
L’evoluzione tecnico scientifica di una fondamentale branca dell’Odontoiatria quale è l’Endodonzia iniziò negli Stati Uniti d’America intorno alla metà del secolo XIX, (Maynard, primi strumenti endodontici, 1838 e segg; Harding, distruzione della polpa tramite calore, 1852; Barnum, invenzione diga di gomma, 1864; Smith, prima apicectomia, 1874; Parmly, utilizzo coni guttaperca, 1882 Black, primi studi istologici per lo studio morfologico dei canali radicolari, 1890 e segg).
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In Europa, invece, per lungo tempo tale disciplina fu negletta: specialmente nel nostro Paese, che come noto ebbe un ritardo nello sviluppo culturale, scientifico, tecnico, legislativo e professionale dell’Odontoiatria, i denti pulpitici venivano quasi sempre estratti, non esistendo una vera e propria concezione terapeutica del genere. Con questo articolo vogliamo mettere in evidenza il ruolo che ebbe la Clinica Odontoiatrica dell’Università di Pavia diretta Silvio Palazzi (18921979), che fra le molteplici priorità spettanti alla feconda attività clinica e di ricerca, fu certamente antesignana in Italia di un corretto approccio endodontico, tracciando un solco profondo e lasciando una traccia imperitura nell’evoluzione della scienza endodontica, non solo nazionale ma anche internazionale. Come forse non a tutti noto, fu già a partire dagli anni Venti del XX secolo che il Palazzi iniziò i suoi studi e le sue ricerche nel campo di quella che allora era nota come “terapia radicolare”. Fino a quel periodo, coloro che la praticavano (in modo piuttosto empirico) ritenevano impossibile intervenire con una tecnica asettica; valgano fra tutti i nomi dei più importanti luminari dell’epoca (Arlotta, Cavina, Coen-Cagli, Perna, Piperno). Il Palazzi introdusse invece il concetto della sterilizzazione di tutti gli strumenti e dell’intervento in asepsi in terapia radicolare; in una pubblicazione rimasta memorabile introdusse i concetti fondamentali e la tecnica asettico-antisettica in endodonzia. Si consideri che sul finire degli anni Venti le indagini radiologiche in odontoiatria erano ancora poco diffuse, cosicché i pochi che praticavano l’endodonzia non avevano la possibilità di controllo sui processi patologici e sui risultati terapeutici. La scuola di Pavia introdusse il concetto di controllo pre e post intervento tramite radiografie endoorali: ed istologicamente Palazzi riuscirà a dimostrare, primo in Italia, la reintegrazione del tessuto osseo in corrispondenza delle regioni periapicali in denti affetti da periodontite cronica granulomatosa. In base a questi risultati, che avevano convinto il Palazzi che fosse possibile la guarigione e la “restitutio ad integrum” dei tessuti periapicali, si iniziò a proporre una serie di sostanze medicinali di natura colloidale per la medicazione e la cura dei canali infetti. Tale tecnica, che prese il nome di Colloid-Terapia, venne poi largamente utilizzata in Italia ed all’estero: era basata sull’utilizzo di un medicinale, sottoforma di pasta o di liquido, costituito in parte preponderante da argento colloidale, iodoformio e clorofenolo. L’azione sinergica di questi tre medicamenti garantiva un’azione antibatterica in problematiche infettive anche in corrispondenza del periapice, offrendo nel contempo, secondo il Palazzi, la possibilità di stimolare la neoformazione di tessuto osseo là dove mancava. Le paste venivano utilizzate per le otturazioni radicolari: il materiale colloid-argentico in caso di pulpite acuta; il colloid iodo-argentico nella necrosi pulpare e nelle periodontiti. Per l’amputazione della polpa era utilizzata la formula del colloidtriossicresolo. I liquidi invece trovavano il loro impiego nelle medicazioni radicolari. Numerose sono le pubblicazioni scientifiche dell’epoca, che indubbiamente esercitarono notevole influenza nell’ambiente nazionale scientifico.