Ori del Museo Nazionale Archeologico di Taranto

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Amelia D’Amicis Laura Masiello

Teca in forma di conchiglia inv. 22429-22430

In argento e doratura a caldo. Unite da una cerniera che nella parte posteriore presenta l'iscrizione a puntinatura Opaka Sabaleida, la teca è formata da due valve che imitano la forma del Pecten Jacobaeus (cozza San Giacomo); l'inferiore, concava è solcata da triplici solcature come quelle presenti sulle conchiglie, mentre l'altra, sull'esterno, è ornata da una figura femminile avvolta in parte in un himation (mantello) dorato, che siede su un ketos (mostro), al quale si aggrappa con una mano. Con la testa di pantera e il corpo da felino che termina nella parte inferiore in una coda anguiforme rivolta verso l'alto, l'animale, ricoperto da doratura e con un granato inserito nell'orbita oculare, solca il mare, rappresentato da una tiplice fila di onde in parte dorate. L'interno della valva ripete lo stesso motivo della Nereide sul ketos, in una composizione che presenta comunque una diversa formulazione. La figura femminile, seduta sul dorso dell'animale, è vista di spalle, con il corpo nudo avvolto nella parte

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