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Adriano Cavadini / presidente Club dei 1000
Un Club pregiato
Adriano Cavadini
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presidente Club dei 1000
Adriano Cavadini. Qual è il contributo del Club dei 1000 nel comprendere la società?
È una domanda assai complessa che richiederebbe molto spazio per dare una risposta sufficientemente completa. La nostra società è assai cambiata in questi ultimi anni, a un ritmo sempre più veloce. La diffusione del coronavirus sta ora provocando altri mutamenti che potrebbero avere ripercussioni significative in futuro. Il nostro piccolo “Club dei 1000” cerca soltanto nei
Come aderire al Club dei 1000
Siete interessati ad aderire al Club dei 1000, un gruppo di amici del PLR e allo stesso tempo un luogo d’incontro privilegiato sia con la dirigenza del partito sia con importanti personalità cantonali e federali del nostro Paese, e non solo? Allora basta contattare la segreteria cantonale del PLR, al numero 091/821 4181, oppure scrivendo a info@plrt.ch.

Gli eventi del Club dei 1000 hanno sempre un timing perfetto sui temi di strettissima attualità, così sarà anche per l’incontro di mercoledì, un confronto tra Fulvio Pelli e Christian Blocher sul futuro dei rapporti tra Svizzera e UE. Sono incontri esclusivi e privilegiati per i soci che possono incontrare e dialogare con “conferenzieri” di primissimo piano. Un must che il Club e il suo presidente Adriano Cavadini intendono garantire anche negli anni a venire.
suoi pochi incontri annuali di spiegare determinate situazioni di attualità con l’incontro e la discussione tra i nostri associati e personalità del mondo economico, imprenditoriale, universitario e politico. In questi anni abbiamo avuto il piacere di avere fra noi consiglieri federali, dirigenti di importanti aziende private e pubbliche (ad esempio le Ferrovie federali svizzere), rettori e professori di Università o delle Scuole politecniche federali, alti funzionari dell’amministrazione federale e cantonale, giornalisti, eccetera. Mi sembra che queste serate siano state molto interessanti e particolarmente apprezzate dai nostri sostenitori.
Che ruolo rivestono i “conferenzieri” per il Club e per il PLR?
I conferenzieri, preferibilmente di lingua italiana, sono l’elemento principale della nostra attività e con loro cerchiamo sempre di trovare temi di primo piano. È un compito delicato e non facile perché non possiamo remunerare nessuno e in qualche caso abbiamo dovuto rinunciare alla presenza di una persona che avrebbe arricchito il nostro quaderno degli invitati. Siamo quindi molto grati ai liberali che volessero suggerirci nomi e temi da trattare, che esamineremo con molta attenzione. Purtroppo il 2020 e il 2021 almeno saranno ancora condizionati dal virus che sta infestando tutto il mondo. Diverse iniziative previste nel gennaio di quest’anno per l’intero 2020, come una visita alla Scuola svizzera di Milano, un incontro con Giudici del Tribunale penale federale di Bellinzona o una visita a Berna al Parlamento federale hanno dovuto essere rinviate a tempi più sicuri.
Da presidente non si potrebbe immaginare un progetto “giovani” per il Club dei 1000?
Per essere sinceri non ci abbiamo ancora pensato. Infatti la finalità del “Club dei 1000” è di raccogliere adesioni tra persone in grado di dare un importante contributo finanziario al Partito liberale radicale. Le iniziative descritte in precedenza sono state da me volute per ringraziare questi amici del loro sostegno, permettendo loro di incontrare personalità e di discutere di temi di grande attualità. Dai giovani non possiamo pretendere mezzi finanziari perché le loro disponibilità devono servire per i progetti della loro vita privata e professionale. Non escludo però di coinvolgerli nelle nostre iniziative senza chiedere loro un contributo.
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Due chiacchiere con...
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Natalia Ferrara
Natalia Ferrara. Perché dire NO in Ticino all’iniziativa “Per la limitazione”?
Chiariamolo subito: in Ticino c’è un problema di mercato del lavoro. Me ne rendo conto ogni giorno, confrontandomi con numerose persone della piazza finanziaria che continuano a perdere il lavoro. L’iniziativa “Per la limitazione”, però, rappresenta solo propaganda antieuropea e nessuna soluzione pro Svizzera. L’UDC, infatti, si batte per un libero mercato e rifiuta tutte le misure fiancheggiatrici: salari adeguati, CCL, protezione delle lavoratrici e dei lavoratori in generale. Su questo dobbiamo lavorare, senza buttare all’aria ciò che abbiamo.



Qual è la posizione dei favorevoli? E perché non è sostenibile?
Ancora di recente la signora Martullo Blocher ha spiegato chiaramente in un’intervista che l’UDC vuole il libero mercato, altro che preferenza indigena! L’UDC non vuole imporre regole all’economia, non vuole sentir parlare di responsabilità sociale di impresa, poi, però, fa campagna contro la manodopera dall’estero. Sembra proprio che per l’UDC stavamo meglio quando stavamo peggio, ossia al tempo degli stagionali. La libera circolazione concerne prima di tutto cittadine e cittadini europei che vengono in Svizzera a lavorare e a vivere. Il tema non è solo immigrazione ma integrazione, per altro più agevole con francesi e tedeschi piuttosto che cittadini da ogni parte del mondo. L’iniziativa poi non cambierebbe di una virgola la situazione con i frontalieri in Ticino. Anzi, abbiamo visto che una prassi restrittiva di permessi B e C (di persone che lavorano!) è controproducente.
Su cosa lavorare concretamente?
Formazione, innovazione, eccellenza. Non ci servono gli anticorpi contro gli stranieri, come va ripetendo l’UDC, ma allargare le spalle di noi stessi svizzeri. Dobbiamo rafforzare la nostra posizione interna, ad esempio con percorsi formativi mirati, che portino effettivamente a delle professioni in quei settori dove oggi dipendiamo molto dall’estero. Prendiamo l’ambito sanitario: migliaia di posti di lavoro occupati da frontalieri e da stranieri residenti, è vero, come è vero che nonostante il CCL e dunque nessun dumping, non c’è sufficiente manodopera indigena interessata. Lavoriamo al lavoro, non è uno slogan. Formazione, orientamento e anche lungimiranza per le professioni del futuro.

La politica delle ingerenze, l’ingerenza della politica
Matteo Quadranti, a nome del gruppo parlamentare PLR, denuncia il riemergere della cultura del sospetto nel rilascio dei permessi di dimora, che “impregna il Dipartimento delle istituzioni”, e parla di ingerenza politica nei confronti del Servizio dei ricorsi. Al governo chiede di tornare “a modalità degne di uno Stato di diritto e non di polizia”.
Le recenti affermazioni del consigliere di Stato Norman Gobbi alla trasmissione RSI Falò del 3 settembre hanno portato alla luce, da un lato, procedure quanto meno discutibili per quanto riguarda il rilascio di permessi di dimora e soggiorno sul piano cantonale e, dall’altro, un’ingerenza politica nei confronti del Servizio dei ricorsi del Consiglio di Stato.
Da un punto di vista generale, riemerge con evidenza la cultura del sospetto che impregna il Dipartimento delle istituzioni, che promuove una politica dei permessi che va ben oltre la sacrosanta ed efficiente tutela dell’or
dine pubblico. Non di raro, infatti, le procedure si dilatano e si complicano anche per stranieri che da anni lavorano sul nostro territorio o che sono cittadini di Paesi esteri molto interessanti dal punto di vista professionale o fiscale. Ciò
che preoccupa, inoltre, è un secondo aspetto molto delicato e che concerne il rapporto tra poteri e funzioni dello Stato, nonché la
fiducia nelle istituzioni. Il cittadino si aspetta che il Servizio dei ricorsi del Consiglio di Stato – spesso impegnato con problematiche delicate – sia un’istanza completamente indipendente. Alla luce di quanto emerso dalle dichiarazioni

del direttore del Dipartimento delle istituzioni, invece, questo Servizio avrebbe ricevuto indicazioni da parte del governo sulle prassi da seguire in caso di ricorso nell’ambito del rilascio dei permessi, malgrado questa sia stata più volte severamente criticata dal TRAM. Inoltre, sempre il consigliere di Stato Gobbi si premura di ripetere che le decisioni prese non sono “illegali”, quando invece il TRAM annulla solo le decisioni contrarie alla legge (cfr. LPAmm). È quindi non
solo inopportuno, ma anche errato, affermare che le decisioni annullate dal TRAM non
siano contrarie alla legge. Per questo motivo Matteo Quadranti, a nome del gruppo parlamentare PLR, ha elaborato un’interpellanza che chiama in causa il Consiglio di Stato sull’operato delle Istituzioni e del suo direttore. Ecco le domande.


• Il governo condivide e conferma le affermazioni del consigliere di Stato Gobbi rilasciate alla trasmissione Falò del 3 settembre scorso? • Vi sono indicazioni politiche date al Servizio dei ricorsi anche in altri ambiti sensibili per il cittadino (edilizia, appalti eccetera)? • Nel caso si confermassero le istruzioni – sug
Matteo Quadranti
granconsigliere

gerite o impartite – al Servizio dei ricorsi, non si ritiene che si scalfisca la fiducia del cittadino nei confronti di una via ricorsuale amministrativa che può essere condizionata dalla politica (e che comporta costi di tasse e spese oltre che patrocinio)? • Circa le ispezioni personali e domiciliari degli stranieri investigati, il governo si è posto la questione della legalità delle stesse e dei costi da esse generate? Non ritiene il Governo che siano più tutelati ipotetici autori di reati penali - per cui le perquisizioni e gli ascolti o videosorveglianze richiedono decisioni autorizzative e preventive di magistrati - che non persone senza ancora alcun indizio di reato, infrazione o contravvenzione? • Il dipartimento delle Istituzioni ha ricevuto segnalazioni – da parte di fiduciari, Comuni o altri attori – in merito a difficoltà e lungaggini per ottenere permessi per cittadini stranieri al di sopra di ogni sospetto e interessanti da accogliere sul nostro territorio?


Il Sudoku della settimana

La soluzione del 4 settembre
Il PLR in gita ai Denti della Vecchia
La gita del gruppo ricreativo del PLR ci porterà ai Denti della Vecchia, palestra di roccia di famosi alpinisti e non. Dislivello: da Rosone al passo Strecion 600 metri, eventuale salita al Sasso Grande + 90 metri. Durata salita 1.30 ore, spostamento in cresta lungo il confine con l’Italia alla Capanna Pairolo 1 ora. Il sentiero si snoda tra faggi e pini mugo.
Programma
La gita avrà luogo domenica 27 settembre (riserva domenica 4 ottobre). Ritrovo a Rosone fattoria del Faggio (monti sopra Sonvico) alle 8.30. Dopo Sonvico salendo in direzione Val Colla dopo 2 chilometri troverete sulla vostra destra indicazioni per Rosone e fattoria al Faggio (il percorso sarà segnato con palloncini rosso blu). È un’uscita adatta a tutti, condizione fisica buona, abbigliamento e scarpe da montagna.
Pranzo alla Capanna Pairolo
Affettato misto, polenta e spezzatini, torte e caffè. Al rientro, prima di salutarci, visita con merenda a base di diversi formaggi propri e non, alla fattoria del Faggio, il tutto a 50 franchi, bibite escluse. Iscrizioni entro il 22 settembre – indicando il numero di partecipanti e un recapito telefonico e/o e-mail – a info@plrt.ch, telefono 091/821 41 81. Info: Giorgio Galusero 079 822.25.34 oppure Luigi Balmelli 079 230.13.25.
Opinione Liberale
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Stampa
Centro Stampa Ticino SA Muzzano
CARTA SVIZZERA
l’agenda
Sabato 12 settembre
PLR TICINESE
Commemorazione Giuseppe Buffi ore 10.00 – Palacinema, Locarno È richiesta l’iscrizione, posti limitati
Mercoledì 16 settembre
CLUB DEI 1000
Fulvio Pelli vs Christian Blocher ore 20.00 – Auditorium USI, Lugano
Venerdì 18 settembre
PLR TRESA
Assemblea costitutiva – ore 19.00 Sala multiuso, Ponte Tresa

