Modulo 2009_10

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Edificio per uffici

Complesso Direzionale Perseo firmato da Goring & Straja Studio situato alle porte di Milano, si integra con il tessuto urbano esistente. Adattandosi con flessibilitĂ a molteplici scenari futuri. 2


Cantiere

Perseo Expò District Un report in fieri dell’edificio rappresentativo delpilastri momento in Italia. Grande profondità dei corpi dipiù fabbrica, numero dei ridotto, finestre e raggi VRV: variati, complessità è la premessa di un progetto aSettori passo circolari breve, impianti la la flessibilità come premessa globale del che è soprattutto energy conscius progetto. Che ha ottenuto la Classe A

Laura Verdi 3


Il Progetto L’edificio è stato concepito in modo da adattarsi con flessibilità alle possibili richieste dei futuri utilizzatori: la profondità dei corpi di fabbrica è di 18-19 metri, il numero dei pilastri strutturali interni è stato ridotto al minimo, il passo delle finestrature, di 1,35 metri, è calibrato sul modulo dato dall’ufficio più piccolo (2,70 metri) che, aggregato, consente la creazione di uffici o sale riunioni di più ampie metrature; la pianta sviluppa anche zone profonde adatte a soluzioni di “open plan”. La planimetria ad “H” permette il frazionamento in diverse configurazioni, da quella di tipo “multi tenant”, con singoli affittuari per metrature di circa 500 m2, ad affittuari che necessitano di spazi più grandi. La possibilità di realizzare due atri separati che danno su due cortili distinti è un ulteriore apporto alla flessibilità dell’immobile. Completamente vetrato e con uno sbalzo sul vuoto di circa 4,5 metri (questa la differenza in lunghezza tra il piano terra e i piani successivi), è il frutto di uno studio ingegneristico che ha permesso la realizzazione dell’ombrello che copre l’intero sviluppo dei due edifici simmetrici, con aggetti fino a 12 metri.

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fficienza energetica ed ecosostenibilità, inserimento urbanistico, flessibilità interna e frazionabilità, questi i tre temi principali sui quali ha puntato lo studio Goring & Straja per la progettazione e la realizzazione del complesso direzionale Perseo, un concorso a inviti vinto dai progettisti nel 2006. “Le idee vincenti sono state: la proposta di un edificio che ha una fortissima immagine, ma che allo stesso tempo è semplice e molto flessibile; l’approccio alle tematiche ambientali; una evidente sensibilità verso l’integrazione urbanistica del fabbricato, oltre alle tempistiche e al contenimento dei costi”, afferma Andrè Straja. Doppio quindi economico Stupisce per la leggerezza l’edificio situato alle porte della città di Milano, in una posizione strategica data dalla vicinanza alla rete infrastrutturale stradale (SS Sempione) e metropolitana (terminal Molino Dorino), dalla limitrofa presenza del polo fieristico di Rho - Pero e del futuro quartiere dell’Expo 2015. Completamente vetrato e con uno sbalzo sul vuoto di circa 4,5 metri (questa la differenza in lunghezza tra il piano terra e i piani successivi), è il frutto di uno studio ingegneristico che ha permesso la realizzazione dell’ombrello che copre l’intero sviluppo dei due edifici simmetrici, con aggetti fino a 12 metri. La geometria deriva da una puntuale analisi del tessuto urbano pre-esistente come il terminal Molino Dorino dall’altra parte della strada, il passaggio pedonale principale dal metrò verso Pero, il flusso viario principale proveniente da Milano, la nuova rotonda e il parco urbano. L’edificio è formato da due corpi identici e collegati tra di loro da un ponte vetrato: ripetere la geometria dei fabbricati ha permesso un considerevole risparmio economico nei costi di realizzazione con conseguente migliore collocazione commerciale dell’immobile sul mercato. La flessibilità Nella progettazione di spazi per uffici devono essere prese in considerazione le molteplici esigenze del mercato che, attualmente, mescola richieste provenienti da culture diverse: da quella anglosassone che privilegia edifici di grande profondità, che consentono la creazione di ampi “open plan” per grandi gruppi lavorativi in stretta comunicazione, a quella europea continentale che continua a preferire modelli più indirizzati all’ufficio chiuso e quindi con profondità di piano ridotte. L’edificio è stato concepito in modo da adattarsi con flessibilità alle possibili richieste dei futuri utilizzatori: la profondità

IL progetto

Località: Pero (Mi) Destinazione d’uso: Direzionale uffici Tempi di realizzazione: settembre 2007- settembre 2009 Committente e Project Manager: Galotti - Bologna Progetto architettonico: Goring & Straja Studio - Milano arch. André Straja, arch.Giacomo Sicuro, arch. Stefan Davidovici Progetto strutture: Plan Team - Bolzano Progetto impianti: Bre Engineering - Milano Studio Tecnico Massacesi - Pescara Progetto Paesaggio: Mutastudio – Architettura Paesaggio - Mantova Coordinatore della sicurezza: Gruppo Servizi Mandy, dott. Mariano Mombelli - Brescia

dei corpi di fabbrica è di 18-19 metri, il numero dei pilastri strutturali interni è stato ridotto al minimo, il passo delle finestrature, di 1,35 metri, è calibrato sul modulo dato dall’ufficio più piccolo (2,70 metri) che, aggregato, consente la creazione di uffici o sale riunioni di più ampie metrature; la pianta sviluppa anche zone profonde adatte a soluzioni di “open plan”. La planimetria ad “H” permette il frazionamento in diverse configurazioni, da quella di tipo “multi tenant”, con singoli affittuari per metrature di circa 500 m2, ad affittuari che necessitano di spazi più grandi. La possibilità di realizzare due atri separati che danno su due cortili distinti è un ulteriore apporto alla flessibilità dell’immobile. Eco sostenibilità come qualità della vita Il concept “qualità della vita” promosso dalla committenza è stato il filo conduttore di tutto il progetto:

Il sistema VRV Il sistema VRV differisce da un impianto tradizionale split soprattutto per la natura del fluido energetico che nel primo caso, il tradizionale, è l’acqua e nel caso del VRV è un fluido frigorigeno ecocompatibile (R410A), di cui viene regolata l’espansione. Questo comporta una grande semplificazione della rete di distribuzione che ha diametri inferiori, tracciati più semplici, elevata lunghezza delle tubazioni, mancanza del vaso di espansione, pompe di minore portata ecc. Oltre a questa semplificazione, il sistema permette, grazie a un’elettronica abbastanza complessa, una notevole precisione locale per locale della qualità del microclima. Non ultimo la tecnologia dei mobiletti interni dà maggior garanzia di silenziosità. La sorgente di calore o di freddo è generalmente a pompa di calore unica condensata ad aria. 5


esso pone una particolare attenzione verso l’ambiente e verso la soddisfazione e il benessere dell’utilizzatore. Sono state valutate le diverse possibilità connesse con la progettazione di un edificio ad alta efficienza energetica e sono state scelte le soluzioni con il miglior rapporto tra costo iniziale e beneficio economico e ambientale di gestione dell’immobile. Il fabbricato e la sua corte interna si orientano verso sud-ovest così da usufruire del massimo apporto solare durante l’inverno. Per proteggere le vetrate sud e ovest dall’irraggiamento solare estivo è stato creato un grande ombrello a brise-soleil posto in copertura. Si è valutato più conveniente, per la protezione solare, operare in orizzontale piuttosto che realizzare sistemi a sviluppo verticale (doppia facciata, ecc.) che avrebbero richiesto un trattamento di facciata di circa 4000 m2 di superficie, equivalente alla superficie della copertura prevista nel progetto. La copertura scelta a brise-soleil, oltre a soddisfare i requisiti di protezione passiva interna, permette la formazione di un ampio giardino coperto e di una vasta superficie a terrazzo anch’esse protette dal sole estivo e dunque utilizzabili. Oltre alle finestre apribili, due sono gli elementi architettonici che attivamente catturano i benefici della ventilazione naturale: gli atri di ingresso e il ponte

Due parole con ... Andrè Straja che ha firmato il progetto del complesso Perseo Modulo: Il tema della sostenibilità si svolge oggi sopratutto in termini di "mix design", nel senso che non si privilegia una scelta energetica (per esempio isolamento oppure schermatura solare) ma si bilancia,

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Il risparmio in energia primaria Per caratteristiche architettoniche di rapporto tra superficie e volume e gradi giorno, definiti in base alla localizzazione geografica, l’edificio avrebbe potuto essere realizzato rispettando i parametri di una classificazione energetica di tipo C. Grazie alla volontà della committenza e operando secondo i criteri illustrati, l’edificio è stato realizzato in classe A, con un risparmio annuo, in termini di energia primaria di più del 50%. Fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione

5,9 kWh/m3

Fabbisogno limite di energia primaria per la climatizzazione

11,9 kWh/m3

Fabbisogno limite di energia primaria per la climatizzazione

13,4 kWh/m3

di collegamento dei due corpi di fabbrica. Entrambi gli ingressi fruiscono di atri protetti in copertura da irraggiamenti eccessivi e dotati di meccanismo di apertura automatica, durante le notti estive, per evacuare il calore accumulato. La connessione tra i due blocchi è assicurata da un ponte su ogni livello con scala di emergenza. Questo volume, anch’esso protetto dal tetto a brise-soleil, gode del microclima presente all’interno del cortile, e con il sistema di chiusura formato da lamelle di vetro apribili regola l’entrata della brezza preveniente da sud-ovest

si "mixano" tutti gli aspetti (involucro, impianti, fonti rinnovabili, gestione) per ottenere la prestazione complessiva che si vuole ottenere, in un predeterminato budget. Questa realizzazione appare significativa in questo senso, perché tutti gli aspetti che contribuiscono alla sostenibilità hanno una forte identità, pensiamo alla copertura ma anche a un orientamento che permette l’utilizzo di corretti apporti di ventilazione e all'impianto a volume variabile: qual è stato l'iter progettuale che ha portato a questa "distribuzione" dei pesi energetici? Qual è stata la strategia iniziale? Andrè Straja: Le priorità sono state identificate attraverso l’analisi delle problematiche essenziali del sito, del brief e i desideri del cliente, in particolare il rispetto dei parametri di classificazione energetica. Alla fine soluzioni specifiche su temi non necessariamente connessi si sono armonizzate in un’espressione unica. Per esempio, avevamo proposto in un altro concorso vinto per un progetto in Marocco, (finora non realizzato) diversi “tetti” che avevano la funzione di creare un ombrello

solare per l’immobile, invece di usare brises soleil o altri elementi che proteggono dal sole. In contemporanea, eravamo molto interessati a rispondere alla posizione strategica del sito (le porte di Pero, subito davanti alla stazione Molino Dorino), la geometria particolare del luogo e la presenza di una rotonda importante. Abbiamo studiato attentamente la configurazione dell’immobile in termini di ottimizzazione delle profondità di piano, efficienza della circolazione verticale e orizzontale, flessibilità, sistemi, strutture e impianti. Per quanto riguarda l’ecosostenibilità sono stati valutati coibentazioni particolari, l’ombreggiamento solare, l’orientamento dell’immobile e la ventilazione naturale oltre alla produzione di energia propria con impianti fotovoltaici e l’uso ottimizzato di risorse gratuite come le acque piovane utilizzate per l’irrigazione e lo scarico dei servizi igienici grazie a una rete duale di alimentazione delle cassette. Fondamentale inoltre è stata la scelta di un sistema impiantistico ad alto rendimento, quindi un corretto mix design tra sistemi passivi e attivi.


Perseo Expò in numeri Superficie territoriale: Superficie edificata fuori terra: Parcheggi privati/archivi interrati: Parcheggi privati scoperti: Superficie a verde: Capienza:

30.000 m2 11.300 m2 5.700 m2 2.300 m2 10.500 mV 999 insediati

(direzione predominante del vento) nel cortile. La folta piantumazione della corte interna e del giardino esterno completano la regolazione del microclima e contribuiscono alla definizione della privacy degli spazi interni. Gli elementi vincenti per la classe A Il sistema edificio-impianto è stato progettato e realizzato con un approccio interdisciplinare integrato, mettendo a sistema tecnologie “passive” con tecniche impiantistiche “attive”. In particolare, oltre a valutazioni che hanno portato alla particolare espressione architettonica, si è lavorato sui seguenti aspetti: - elevata protezione termica dell’involucro caratterizzato da componenti vetrati e opachi particolarmente performanti con infissi caratterizzati da una trasmittanza totale di 1,4 W/m2K con fattore solare di 0,4 e componenti opachi ( pavimenti e coperture)

costituiti da solette in c.l.s. accoppiati a pannelli isolanti caratterizzati dalle seguenti trasmittanze: • Pavimento su autorimessa : 0,24 W/m2K • Copertura : 0,26 W/m2K; - impianto di condizionamento del tipo a volume di refrigerante variabile (VRV) con recupero di calore ed inverter per minimizzare i consumi energetici associati al funzionamento dello stesso impianto ma anche per migliorare il microclima e il confort interno; - impianto di ventilazione meccanica controllata (VMC) per l’immissione di Aria Primaria di Rinnovo, caratterizzato da una efficienza del recupero energetico (88%) notevolmente superiore agli usuali standard operativi (50-60%); - campo solare fotovoltaico, caratterizzato da una superficie captante di ca 250 m2 di pannelli policristallini, coordinato con le lamelle di protezione costituenti la copertura ombreggiante del complesso in grado di produrre annualmente 33500 kWh di energia elettrica. Gli effetti combinati delle scelte operate hanno consentito di ottenere un consumo di energia primaria per la climatizzazione invernale pari a 5,9 kWh/m3 per anno, consentendo per lo stesso edificio una caratterizzazione in Classe Energetica A secondo le procedure emanate dalla Regione Lombardia. Tutte le fotografie © Stefano Gusmaroli per Goring & Straja Studio; Disegni e render per cortesia Goring & Straja Studio.

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La tettoia e i frangisole Per proteggere le vetrate sud e ovest dall’irraggiamento solare estivo è stato creato un grande ombrello a brise-soleil posto in copertura. Si è valutato più conveniente, per la protezione solare operare in orizzontale piuttosto che realizzare sistemi a sviluppo verticale (doppia facciata, ecc.) che avrebbero richiesto un trattamento di facciata di circa 4000 m2 di superficie, equivalente alla superficie della copertura prevista nel progetto. La copertura scelta a brise-soleil, oltre a soddisfare i requisiti di protezione passiva interna, permette la formazione di un ampio giardino coperto e di una vasta superficie a terrazzo anch’esse protette dal sole d’estate e dunque utilizzabili.

Il campo solare fotovoltaico è caratterizzato da una superficie captante di ca 250 m2 di pannelli policristallini, coordinato con le lamelle di protezione costituenti la copertura ombreggiante del complesso, in grado di produrre annualmente 33500 kWh di energia elettrica. 8


Per proteggere le vetrate sud e ovest dall’irraggiamento solare estivo è stato creato un grande ombrello a brisesoleil posto in copertura. 9


Dettagli di involucro Completamente vetrato e con uno sbalzo sul vuoto di circa 4,5 metri (questa la differenza in lunghezza tra il piano terra e i piani successivi), è il frutto di un coraggioso studio ingegneristico che ha permesso anche alla realizzazione dell’ombrello che copre l’intero sviluppo dei due edifici simmetrici, con aggetti fino a 12 metri.

L’edificio è formato da due corpi identici e collegati tra di loro da un ponte vetrato: ripetere la geometria dei fabbricati ha permesso un considerevole risparmio economico nei costi di realizzazione con conseguente migliore collocazione commerciale dell’immobile sul mercato.

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L'elevata protezione termica dell’involucro è ottenuta attraverso componenti vetrati e opachi particolarmente performanti con infissi caratterizzati da una trasmittanza totale di 1,4 W/m2K con fattore solare di 0,4 e componenti opachi ( pavimenti e coperture) costituiti da solette in c.l.s. accoppiati a pannelli isolanti

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