GaS Studio Monografia

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Teknoebook GLI EBOOK DI TEKNORING IL NETWORK DELLE PROFESSIONI TECNICHE

Monografie di Architettura

GORING & STRAJA

E L’ARCHITETTURA DEI CENTRI DIREZIONALI

a cura di

Diletta Bracchini


“Goring & Straja” e l’architettura dei centri direzionali a cura di Diletta Bracchini

indice Pag. 3 / Le nuove frontiere del centro direzionale: intervista ad André Straja Pag. 9 / Perseo Expo District, Milano Pag. 17 / Affori Centre, Milano Pag. 26 / Green Place, Milano Pag. 37 / Palazzo di Via Don Sturzo, Milano Pag. 45 / Cronologia delle opere 2


Le nuove frontiere del centro direzionale Intervista ad André Straja (Goring & Straja Studio) Il percorso di Goring e Straja Studio si avvale di una solida esperienza maturata in 18 anni di attività tra Milano, Roma e Berkeley, sia nel campo dell’architettura che del design. André Straja, direttore delle sedi italiane, è rinomato per la sua esperienza cosmopolita, qualificata soprattutto nella progettazione di edifici per uffici o terziari e nello space planning legato all’ambiente dell’ufficio o al retail. Attraverso una selezione di quattro progetti che convergono su Milano, abbiamo rivolto il focus sulla qualità architettonica che GaS Studio sta dimostrando nei confronti del Business Centre, una tipologia edilizia a cui il team dedica buona parte del proprio lavoro, spinto da una vasta committenza internazionale. Si tratta degli edifici di Via Don Sturzo in zona Garibaldi, del Perseo Expo District a Pero, dell’Affori Centre nel quartiere omonimo e del Green Place a Milano Certosa.

La concezione di centro direzionale ha subito una grande evoluzione nel corso del tempo, soprattutto rispetto alla veloce evoluzione urbanistica che ha riguardato Milano negli ultimi 50 anni. Come stiamo vivendo questa evoluzione dal punto di vista dell’architettura? Innanzitutto bisogna considerare che l’arrivo a Milano di progetti firmati da architetti di fama internazionale, ha alzato il livello complessivo dell’architettura sia a Milano che nel resto d’Italia. Ovviamente, più si diffonde la comprensione della qualità di un progetto, più questa stessa qualità viene apprezzata e richiesta dalla committenza. Un’altra evoluzione in corso riguarda la grande quantità di nuovi edifici ad uso terziario sorti nel centro di Milano negli ultimi anni; questo fa sì che le aziende trovino logico e conveniente trasferire le proprie sedi in quartieri più centrali e in edifici moderni e di ultima generazione, lasciando liberi i centri direzionali più periferici. Questi ultimi dovranno quindi essere riconvertiti per trovare un nuovo mercato. Le riconversioni potranno considerare un utilizzo residenziale o alberghiero oppure seguire la logica della ristrutturazione per destinare gli spazi a uffici, aggiornando l’edificio con le nuove soluzioni in materia di sostenibilità, efficienza energetica, fruibilità e vivibilità contemporanea. Al momento pare che la crisi economica che ha caratterizzato gli ultimi anni stia per finire, ci aspettiamo che questo tipo di investimento diventi sempre più diffuso. Si tratta di un campo in cui GaS Studio ha una notevole esperienza, speriamo quindi che questa tendenza diventi una solida realtà. 3


Tra i centri direzionali che avete realizzato a Milano esiste un filo conduttore? Possiamo dire che esistono diversi criteri che cerchiamo sempre di affrontare, ma hanno un peso diverso da progetto a progetto. La priorità in un centro direzionale o in un edificio terziario è indubbiamente l’efficienza interna dell’immobile poiché le aziende di una certa dimensione richiedono standard ripetitivi e moduli che permettano di ottenere la massima efficienza e fruibilità dello spazio. L’aspetto energetico sta diventando sempre più importante, tenendo presente che il sole non si comporta allo stesso modo da edificio a edificio. Per questo nei nostri progetti le facciate non sono mai identiche e optiamo per brise soleil, doppie facciate ventilate, o anche nulla di tutto ciò nel caso in cui l’immobile si affacci a nord. Cerchiamo sempre di sfruttare le opportunità che ogni progetto offre: a volte il valore dell’architettura risiede nel contesto urbano in cui sorge, nell’integrazione con l’identità del quartiere o nel senso dello spazio che si crea attorno all’immobile. Altre volte riguarda l’uso dei materiali. Per questo puntiamo a realizzare progetti interessanti e riconoscibili che incrementino la qualità di vita all’interno dell’edificio e nel quartiere, ma allo stesso tempo rispettino le esigenze di budget, in genere molto vincolate. Di certo, parlando di filo conduttore, posso affermare che in GaS Studio non siamo apostoli di uno stile, ma cerchiamo di progettare ciò che sia pertinente alla specificità dell’edificio. Ripetiamo molto raramente idee e spunti da un progetto all’altro, anche se sicuramente abbiamo i nostri cosiddetti “trucchi” sviluppati nel tempo; i nostri progetti non penso davvero che possano assomigliarsi. A voler proprio cercare un filo conduttore mi viene in mente una ricerca di leggerezza e luminosità. Leggerezza, anche estetica, nell’uso di materiali; luminosità come valore aggiunto cercando di portare la massima luce possibile all’interno dell’edificio, senza accettare il calore che ne deriva. A volte, quando ne abbiamo l’opportunità, ci piace l’idea di creare degli atrii multipiano per promuovere la comunicazione interna tra le persone che lavorano ai diversi piani, ma anche per usufruire di ventilazione naturale durante la notte e aiutare in tal modo i sistemi meccanici. Anche in questo caso la funzionalità va a vantaggio dell’immagine: è cosa molto diversa entrare in uno spazio alto 5 piani piuttosto che in uno spazio alto 2,70 metri. Come si configura il rapporto con la committenza, determinata a rafforzare l’immagine del proprio brand attraverso l’architettura del Business Centre? La committenza è alla ricerca di un oggetto architettonico che abbia immagine e specificità. Deve essere riconoscibile, certo, ma deve allo stesso tempo offrire l’opportunità ai futuri clienti, agli utilizzatori finali, di poterlo personalizzare con l’impronta aziendale. Un Business Centre deve quindi attirare l’attenzione in modo positivo ma l’obiettivo è sempre quello di permettere al tenant di manifestarsi, e di far compren4


dere all’utilizzatore i vantaggi della possibile locazione. Inoltre, non bisogna dimenticare che molti dei progetti che abbiamo realizzato nascono senza conoscere l’utilizzatore finale poiché sono spesso frutto di concorsi di progettazione privati in cui 4, 5, 6 a volte anche 10 architetti sono invitati a realizzare la migliore proposta per l’immobile. In questo senso quindi la ricerca progettuale di un’immagine convincente è ovviamente un punto importante nel valore aggiunto che l’architettura può offrire. Alcuni di questi edifici si sviluppano a partire da preesistenze, come ad esempio l’Affori Centre, e rientrano nei progetti di building renovation. Qual è l’approccio nei confronti di una struttura che risale circa agli anni sessanta? I problemi che si riscontrano con edifici di questa generazione sono spesso due. Negli anni ’60 infatti non era previsto l’uso intensivo di controsoffitti tecnici e di pavimenti galleggianti: i controsoffitti, anche se esistevano, erano poco utilizzati, mentre i pavimenti galleggianti non erano indispensabili considerando la scarsa diffusione dell’informatica negli uffici. Dunque riscontriamo qualche difficoltà a gestire il problema delle altezze, spesso troppo basse da soletta a soletta. In secondo luogo gli edifici costruiti in quell’epoca presentano una profondità di circa 12 metri; oggi è invece preferibile una profondità di 18 o 20 metri per ovvi motivi di flessibilità interna: più profondo è lo spazio non interrotto da servizi o strutture, più opportunità riceve l’utilizzatore finale per creare ambienti di lavoro efficienti. Quando progettammo l’Affori Centre non era ancora così comune l’idea di utilizzare il vetro a tutta altezza per le facciate; questo non ha influito sul budget poiché la ristrutturazione di un immobile prevede in genere anche la rimozione totale della facciata preesistente.

L’hub vetrato dell’Affori Centre © Stefano Gusmeroli 5


La vostra architettura è sempre alla ricerca di un elevato grado di risparmio energetico che ha portato molti progetti alla qualifica Gold del sistema di certificazione americano Leed. Quali difficoltà si incontrano per ottenere apprezzabili risultati in termini di efficienza energetica rispetto a questa tipologia edilizia? Anche se il budget a disposizione è spesso limitato, è sempre fondamentale puntare al massimo risultato. La qualifica Leed, quando si raggiunge, è sicuramente una certificazione ma anche un messaggio forte che il committente può presentare come garanzia di efficienza e di qualità progettuale ed etica. Oltre ai progetti Leed Gold C&S (Core and Shell) e CI (Commercial Interiors), GaS Studio ha ottenuto anche il livello più prestigioso Leed Platinum, per un progetto in California sviluppato dal nostro team di Berkeley. Anche in Italia abbiamo recentemente raggiunto la certificazione Platinum per un progetto appena ultimato. Il sistema Leed prende in considerazione tanti aspetti, diversi gli uni dagli altri. In fase di progettazione sei categorie impongono requisiti di partenza obbligatori come ad esempio l’utilizzo di materiali e risorse rinnovabili, siti sostenibili, smaltimento ed efficienza nella gestione delle acque e delle energie; tutti requisiti che trovano poi la loro applicazione in fase di cantiere. Le procedure, che conosciamo bene, ci hanno inoltre consentito di ottenere la certificazione Leed sia per progetti di riqualificazione e ristrutturazione, che per progetti di interior design. Come già accennato, è sempre una “lotta” con il budget. Il Leed non è un sistema complesso ma di buon senso; richiede però un investimento di budget superiore a causa degli elementi che compongono la costruzione e per il grado di professionisti coinvolti nelle diverse fasi del progetto. Lo studio riservato al trattamento delle facciate, all’ombreggiamento e alla ventilazione naturale riveste un ruolo privilegiato nella vostra ricerca; quali sono i vantaggi in termini di costo, manutenzione e fruibilità degli spazi? È chiaro che i costi previsti per una facciata attenta all’ombreggiamento sono rilevanti, ma i vantaggi sono immensamente superiori. La luce che invade un edificio esposto a sud o sud-est è magnifica, ma se si mantiene la facciata senza ombra la luce si trasforma in calore. Questo calore viene poi smaltito dal sistema di raffreddamento, con costi che incidono sul consumo di energia elettrica. Anche l’ombreggiamento presuppone un costo, ma rappresenta prima di tutto una convenienza in termini di qualità di vita: all’interno dell’edificio migliora il comfort degli impiegati e quindi la loro produttività. Mi piace ricordare che, noi essere umani, passiamo la maggior parte della nostra vita adulta sul posto di lavoro. Lavorare per una migliore qualità di vita sul posto di lavoro è quindi un piccolo tributo ad una no6


stra migliore esistenza sulla terra. Un edificio inoltre, come ogni altro oggetto, necessita di manutenzioni regolari e se anche questo è un costo, serve senza dubbio a prolungare la longevità dell’edificio stesso. In che modo il frangisole - che sembra un elemento ricorrente della vostra architettura - diventa allo stesso tempo elemento funzionale ed estetico? Il frangisole rappresenta un accorgimento sofisticato, ma è allo stesso tempo un modo semplice per creare ombreggiamento sull’immobile. L’insegnamento di una volta suggeriva che per le facciate esposte a est e a ovest è bene realizzare un frangisole verticale, mentre sulla facciata sud conviene applicare un frangisole orizzontale. Attraverso l’uso sempre più diffuso di questi elementi, di cui non siamo gli unici utilizzatori, ci si rende conto che in realtà il concetto è ancora più semplice: è necessario progettare un sistema che crei ombra sull’immobile poiché più il sole è diretto (esposizione a sud), più l’edificio deve essere protetto dal calore. Questo ovviamente si riflette sull’impatto estetico dell’immobile, dal momento che il brise soleil è il primo elemento che si apprezza in una facciata. Ogni volta infatti cerchiamo di pensare a qualcosa che offra un senso estetico più ampio al progetto, rendendolo riconoscibile. Abbiamo utilizzato materiali diversi che spaziano dal policarbonato, al legno, al bambù, al metallo...

Le pale di bambù di Green Place © Stefano Gusmeroli 7


Nel caso del Green Place a Milano Certosa abbiamo voluto donare all’edificio un carattere distintivo attraverso l’utilizzo del bambù, un materiale poco costoso ma anche poco convenzionale. Questa scelta ha condizionato altri interventi all’interno dell’immobile come la progettazione del cortile verde con riferimenti in bambù e altri richiami. Il frangisole funge in questo caso anche da elemento di contrasto poiché l’edificio sorge in una zona industriale dal carattere indefinito. In altri progetti il frangisole assolve ad altre funzioni. Nell’Affori Centre, ad esempio i brise soleil sono tutti in policarbonato, ancora una volta un materiale poco costoso e senza alti costi di manutenzione. Il risultato prodotto ricorda un caleidoscopio con effetti molto delicati provenienti dalla luce che si infrange sulla facciata. Grazie ad alcuni dettagli in colore rosso si crea un piacevole gioco di rifrazioni e di scomposizione dello spettro solare, simile ai cristalli utilizzati negli anni ‘60 e ‘70 per scomporre in diversi colori il raggio solare. In ogni progetto proponiamo quindi soluzioni di frangisole, se necessarie, che diventano un segno distintivo per l’immobile caratterizzandolo con forza, mentre assolvono alla loro naturale funzione di ombreggiamento e protezione dal calore.

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Perseo Expo District, Milano Grande attenzione verso l’inserimento urbanistico del fabbricato insieme alla volontà di pensare un edificio per uffici flessibile, frazionabile e dotato di standard energetici ed ecosostenibili elevati, sono state le premesse progettuali che hanno consentito a GaS Studio (Goring & Straja) di aggiudicarsi la vittoria nel 2006 del concorso a inviti indetto per il complesso Perseo. Attualmente (dal 2011) l’edificio accoglie la seconda sede milanese del Gruppo Sole 24 Ore e rappresenta un’architettura semplice e flessibile nella sua organizzazione interna, ma dal forte impatto visivo grazie alla presenza dominante di una copertura in brise soleil a sbalzo.

Il Perseo Expo District © Enrico Cano / Stefano Gusmeroli

Con una superficie territoriale di circa 30.000 mq, di cui 10.500 destinati al verde, il centro direzionale Perseo si sviluppa in 11.300 mq fuori terra e in 5.700 mq interrati; è situato in una posizione strategica nel quartiere di Pero, limitrofo al polo fieristico Rho e ad Expo 2015. Questa architettura in acciaio e vetro si inserisce in maniera naturale nel contesto, poiché lo studio del tessuto urbano a cui è collegato ha ampiamente influenzato la geometria dell’edificio, il quale si apre ad accogliere sia il traffico carrabile (data la vicinanza con la rete infrastrutturale della SS Sempione) attraverso parcheggi scoperti e interrati, che quello metropolitano (Milano Dorino o Pero) predisponendo alcuni ingressi pedonali che arricchiscono l’identità del giardino che circonda la struttura. 9


Il fronte principale Š Enrico Cano / Stefano Gusmeroli

Il fronte posteriore Š Enrico Cano / Stefano Gusmeroli

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Due uguali corpi di fabbrica sono collegati fra loro da un ponte vetrato e individuano una pianta a forma di H, concepita in modo da adattarsi con flessibilità alle possibili richieste dei fruitori, proponendo sia degli spazi per uffici individuali, che alcuni open plan liberi. I volumi sono profondi 18-19 metri, il numero di pilastri interni è ridotto al minimo e il passo degli infissi delle vetrate (1,35 metri) è calibrato in base al modulo dell’ufficio più piccolo (2,70 metri) e alla sua aggregazione. La configurazione ad H permette inoltre di frazionare l’edificio in più unità immobiliari attraverso i due ingressi separati: è infatti possibile dividere il complesso in due unità terra-cielo, oppure suddividere ogni piano in tre unità immobiliari.

Pianta del piano terra © GaS Studio

Sezione © GaS Studio 11


Un atrio d’ingresso © Enrico Cano / Stefano Gusmeroli

Lo spazio interno © Enrico Cano / Stefano Gusmeroli 12


La qualità prodotta dagli accorgimenti adottati da GaS Studio in termini ecosostenibili, ha permesso di raggiungere un elevato grado di benessere interno e una certificazione energetica di classe A+. Molta cura è stata posta nello studio dell’orientamento e del percorso del sole, nella valutazione della migliore schermatura solare in termini di efficienza e costo, nella dotazione di una ventilazione naturale e nello studio del giusto microclima prodotto dal verde. La scelta di orientare l’edificio verso sud-ovest per permettere al sole invernale di colpire le vetrate, è stata supportata dall’esigenza di posizionare un grande brise soleil metallico in copertura in modo da schermare l’irraggiamento estivo. Questa struttura aerea presenta ampie luci e sbalzi notevoli ma alcuni puntoni e tiranti hanno permesso lo snellimento delle travi di sostegno. La schermatura orizzontale consente inoltre di usufruire del terrazzo sul tetto, della corte tra i due edifici e di parte del giardino, determinando un’immagine architettonica riconoscibile e una riduzione dei costi (rispetto all’applicazione di frangisole lungo le facciate, ovvero per 4.000 mq di superficie).

Il brise soleil in acciaio bianco della copertura © Enrico Cano / Stefano Gusmeroli 13


L’ombreggiamento prodotto dalla schermatura in copertura Š Enrico Cano / Stefano Gusmeroli

Per quanto riguarda la ventilazione naturale, oltre alle finestre apribili, gli atrii d’ingresso e il ponte di collegamento catturano i benefici della ventilazione. Entrambi sono protetti dal brise soleil in copertura, godono del microclima presente nel cortile e presentano meccanismi di apertura e chiusura automatica.

Il ponte vetrato di collegamento Š Enrico Cano / Stefano Gusmeroli 14


Diverse piantumazioni arricchiscono il giardino esterno e completano la regolazione del microclima. Sono presenti alberi di betulla, aceri di varie provenienze, biancospini e ginkgo biloba. Percorsi e pavimentazioni si intervallano agli spazi verdi e le rampe che conducono al parcheggio interrato presentano parapetti in acciaio Corten.

Planimetria della vegetazione Š GaS Studio

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Un effetto di leggerezza e sospensione è infine conferito alla copertura in brise soleil attraverso il progetto illuminotecnico di Simes. Alcuni proiettori illuminano i pilastri strutturali nel punto di giunzione con la copertura, enfatizzando il sollevamento; una striscia di luce definisce il perimetro rettangolare della copertura rendendola quasi immateriale. Queste soluzioni, assolutamente incisive, contribuiscono a fare della copertura il simbolo distintivo dell’edificio.

Vista notturna © Enrico Cano / Stefano Gusmeroli

Scheda del progetto Progettisti: GaS Studio (Goring & Straja Architects) www.gasworkstudio.com Località: Pero, Milano Dimensioni: 17.000 mq Superficie territoriale: 30.000 mq (11.300 mq di edificato fuori terra, 5.700 mq di parcheggi interrati; 10.500 mq di superficie verde; 2.300 mq di parcheggi scoperti) Stato: completato nel 2011 Tipologia: centro direzionale Committente: Galotti spa Progetto illuminotecnico: Simes spa Impresa di costruzione: ZH General Construction Company spa Premi: premio Mattone d’Oro 2009 come migliore edificio sostenibile, vincitore dell’Urban Land Institute Awards for Excellence 2011 16


Affori Center, Milano Il complesso per uffici Affori Centre, situato in un’area di espansione del business district milanese a nord del centro città, è il risultato della ristrutturazione e modernizzazione di un edificio esistente costruito negli anni sessanta. GaS Studio (Goring & Straja) si è occupato del progetto di recupero per il gruppo CBRE Investors e ha trasformato l’immagine del vecchio fabbricato in un nuovo centro direzionale compatto, flessibile, attento al valore commerciale dell’immobile e sensibile alle tematiche di risparmio energetico a tal punto che l’edificio si è guadagnato la classe energetica B e il livello di certificazione LEED Gold.

Affori Centre © Beppe Raso / Stefano Gusmeroli 17


Affori Centre Š Beppe Raso / Stefano Gusmeroli

Veduta notturna del centro direzionale Affori Š Beppe Raso / Stefano Gusmeroli

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Tre edifici sono riuniti in un unico complesso di 12.000 mq grazie al corpo centrale, un hub vetrato a tutta altezza che funge da hall d’accesso e di distribuzione. In origine i tre blocchi di forma regolare che compongono il Centro Affori erano separati e collegati solo al piano interrato, contavano quattro piani (oltre a uno con pilotis al piano terra) e presentavano prospetti anonimi con finestre a nastro e pannelli di tamponamento.

L’Affori Centre prima e dopo la ristrutturazione Š Beppe Raso / Stefano Gusmeroli 19


La trasformazione radicale, operata dagli architetti milanesi, ha cambiato completamente il volto dell’edificio (i lavori sono iniziati nel 2008 e si sono conclusi nel 2010-2011). L’unione vincente dei fabbricati ha portato alla progettazione di un atrio funzionale, il piano pilotis è stato risolto con alcune colline verdi in cui si innestano i tunnel di accesso all’edificio e al parcheggio interrato (sviluppato su due pani), i prospetti sono rinnovati attraverso facciate continue vetrate schermate da un traliccio di brise soleil, infine è stato aggiunto in ogni stabile un piano supplementare con un aumento di 1.800 mq totali.

Pianta del piano terra © GaS Studio

Pianta del piano tipo © GaS Studio 20


Sezione © GaS Studio

Il grande atrio è concepito come uno spazio chiuso ma interamente trasparente, funge da piazza comune e nasce come elemento di collegamento verticale e orizzontale dell’intero sistema. Racchiude infatti gli impianti di risalita che gestiscono la distribuzione ai cinque piani di uffici attraverso ballatoi di smistamento che si affacciano verso la hall a tutta altezza. L’accesso al cuore dell’edificio avviene percorrendo un tunnel che penetra la facciata e conduce direttamente alla hall. I colori sono forti e contraddistinguono le aree, il bianco caratterizza il solido dell’ingresso, il rosso colora le pareti che si affacciano sui ballatoi interni e un elegante pavimento in travertino riveste l’atrio.

L’atrio a tutta altezza accoglie il sistema distributivo © Beppe Raso / Stefano Gusmeroli 21


L’hub vetrato ospita la hall Š Beppe Raso / Stefano Gusmeroli

Pareti rosse colorano i ballatoi della hall Š Beppe Raso / Stefano Gusmeroli 22


Il tunnel d’ingresso all’edificio © Beppe Raso / Stefano Gusmeroli

Le elevate prestazioni in termini di sostenibilità ambientale hanno valorizzato il controllo solare, la coibentazione, l’efficienza dei sistemi meccanici e i pannelli solari. L’atrio ad esempio non è stato condizionato poiché usufruisce di ventilazione naturale in estate e di calore espulso in inverno. Le facciate vetrate orientate a sud-ovest presentano vetri ad alte prestazioni e sono protette dall’irraggiamento solare grazie a brise soleil in policarbonato, composti da una griglia regolare montata su una struttura d’acciaio ancorata al prospetto e distanziata quanto basta per permettere la manutenzione. Questo sistema assicura un controllo ottimale della luce e buon ombreggiamento (producendo un risparmio energetico tra il 15% e il 25%) e regala all’edificio un elemento riconoscibile come un pattern.

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Dettaglio del brise soleil in policarbonato Š Beppe Raso / Stefano Gusmeroli 24


Una terrazza schermata dal brise soleil Š Stefano Gusmeroli

Scheda del progetto Progettisti: GaS Studio (Goring & Straja Architects) www.gasworkstudio.com Indirizzo: via Cialdini 16, Milano Dimensioni: 12.000 mq Stato: completato nel 2010/2011 Tipologia: edificio per uffici Committente: CBRE Investors Progettazione strutturale: studio tecnico PLG Progettazione impiantistica: BRE Engineering Impresa di costruzione: Constructors Realizzazione della facciata continua: Zambonini Certificazione energetica: LEED Gold 25


Green Place, Milano Il nuovo complesso edilizio sorge nella periferia di Milano, all’interno del Business District Certosa, a nord-ovest del centro città, vicino a Rho Fiera e prossimo a Expo 2015. Si chiama Green Place ed è stato progettato da Goring & Straja (Studio GaS) per Stam Europe come edificio per uffici e laboratori di produzione. Tre corpi di fabbrica collegati fra loro disegnano un isolato chiuso e compatto che ripensa la tipologia della tipica corte milanese in chiave contemporanea, con fronti mossi e trasparenti, sistemi di schermatura solare in bambù e presenza determinante del verde.

Il Green Place © Stefano Gusmeroli 26


La composizione dell’edificio a corte © Stefano Gusmeroli

Le scelte ecosostenibili che hanno guidato questo progetto rispecchiano l’approccio rigoroso di GaS Studio nei confronti di un’architettura ad alta efficienza energetica. L’edificio, progettato secondo parametri ambientali e tecnologici, è stato certificato LEED Gold C&S, un traguardo già ampiamente raggiunto da Goring & Straja con una serie di riqualificazioni edilizie, come l’edificio in via Don Sturzo Porta Garibaldi, l’Affori Centre e la sede Autodesk in via Tortona a Milano, certificata Leed Gold C&I. Completato nel 2014, il Green Place ha subito un particolare iter progettuale dovuto a tempistiche estremamente ridotte. Il committente, Stam Europe, ha infatti deciso di indire un nuovo concorso a inviti dieci giorni prima della presentazione dei lavori, poiché insoddisfatto delle idee raccolte l’anno precedente. GaS Studio, vincitore della gara, è riuscito in tempi record a proporre una soluzione che punta sull’ottimizzazione e sulla razionalizzazione sia degli spazi che dei costi e si è ritrovato a lavorare su una concessione edilizia già rilasciata e su vincoli morfologici definiti.

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Il fronte di Via Certosa © Stefano Gusmeroli

Sviluppato in 14.000 mq fuori terra (superficie lorda) e in 7.300 mq di parcheggio interrato, il Green Place si unisce alla cortina di edifici esistenti e ricompone l’isolato occupato in precedenza da alcune preesistenze. Due imponenti volumi alti cinque piani risultano collegati da un elemento centrale più basso alto solo due piani e dedicato ai laboratori. Tre atrii distribuiscono il flusso del personale verso gli uffici situati ai piani superiori e conducono agli spazi di produzione al piano terra. Inoltre uno spazio di 500 mq è stato già occupato dalla concessionaria Renault Auto.

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Pianta piano terra © GaS Studio

Pianta piano secondo © GaS Studio 29


Prospetti e sezione Š GaS Studio

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L’intero complesso si presenta introverso e orientato verso la corte interna a cui si accede tramite un passaggio-galleria aperto sotto il corpo più basso. Lo spazio della corte è impreziosito da un giardino pensile che sovrasta il parcheggio interrato e dalle superfici vetrate che caratterizzano i prospetti interni. L’elevato grado di trasparenza trasforma queste superfici in scenografie che lasciano intravvedere gli atrii a tutta altezza dei tre ingressi e il sistema scultoreo delle scale che si intrecciano nel loro sviluppo verticale, evidenziato da un filo luminoso che corre lungo le rampe.

La trasparenza dei prospetti interni © Stefano Gusmeroli 31


L’affaccio verso la corte © Stefano Gusmeroli

Dettaglio della scala interna scultorea © Stefano Gusmeroli 32


Lo studio compositivo delle facciate ruota quindi attorno al principio di trasparenza determinato dal vetro, al quale si aggiunge il gioco di pieni e vuoti prodotto dal sistema di brise soleil in bambù che riveste ampiamente i fronti sulla strada e in parte i fronti verso la corte, ad eccezione del piano terra lasciato sempre vetrato per creare una sorta di basamento trasparente.

Le facciate sono schermate da brise soleil in bambù © Stefano Gusmeroli

Realizzato in acciaio e bambù, il sistema frangisole scherma i piani superiori adibiti esclusivamente ad uffici e disegna un prospetto dinamico attraverso brise soleil a “pale” che si infittiscono, si diradano e si regolano a seconda dell’esposizione solare. L’utilizzo del brise soleil, sperimentato da GaS Studio già nell’Affori Centre e nel Perseo Expo District, diventa nel Green Place protagonista del progetto architettonico. Gli elementi in bambù presentano una sezione circolare dal diametro di 50 mm e sono sostenuti da un telaio di supporto formato da tubolari in acciaio zincato e verniciato, che corrono lungo le fasce marcapiano dell’edificio, a cui si agganciano tramite staffe. Per ottenere il miglior livello di oscuramento, i frangisole si dividono inoltre in tre tipologie: quelli verticali orientabili sono dotati di un meccanismo che aziona il loro movimento; quelli verticali fissi (fronti esposti verso est) sono identici a quelli regolabili 33


ma privi del sistema di movimentazione; quelli orizzontali fissi sono costituiti da pale lunghe circa 4 metri e presentano il supporto in acciaio alle estremità. La situazione di massima ombra, garantita dalla posizione ortogonale delle pale rispetto alla facciata, consta un oscuramento che raggiunge il 70%.

La percezione interna della luce © Stefano Gusmeroli

Il risultato prodotto dalla scelta dei materiali conferisce all’edificio una qualità estetica dal carattere naturale e offre un alto livello di benessere ai suoi fruitori. Vetro e alluminio sono stati utilizzati per il sistema di facciata, il cemento per le strutture e i marcapiani, bambù e acciaio caratterizzano le schermature solari. Infine la corte interna a giardino sui cui si affaccia il complesso segue una geometria a scacchiera: alcune essenze arbustive sempreverdi si alternano a minerali di ciottoli di fiume bianchi o neri e a sedute lapidee che incorniciano alberi di liquidambar; una pavimentazione in pietra naturale disegna i percorsi pedonali. Arricchisce il sistema del verde la terrazza posta sulla copertura del volume più basso, in cui viene riproposta una sistemazione che rispecchia quella del cortile.

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La sistemazione a scacchiera del giardino Š Stefano Gusmeroli

Il complesso per uffici, vista notturna Š Stefano Gusmeroli 35


Scheda del progetto Progettisti: GaS Studio (Goring & Straja Architects), principal in charge AndrĂŠ Straja, project director Giacomo Sicuro Indirizzo: Viale Certosa 144, Milano Dimensioni: 21.300 mq, di cui 14.000 mq fuori terra e 7.300 interrati; superficie del giardino 8.200 mq Stato: completato nel 2014 Tipologia: edificio per uffici Committente: Stam Europe Italia Project Management: Prelios Integra spa Progettazione strutturale: Redesco Progetti Progettazione impiantistica: Ariatta Ingegneria di Sistemi Direzione Lavori: Tekne spa General Contractor: Immobiliare Percassi Demolizioni: Vitali Spa Certificazione energetica: LEED Gold

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Palazzo di Via Don Sturzo, Milano All’interno del quartiere di Milano Porta Garibaldi, attualmente oggetto di una profonda trasformazione urbana, si inserisce un intervento di rinnovamento edilizio firmato dallo studio Goring & Straja. Si tratta della riqualificazione dell’edificio per uffici Central Business District sito in via Don Sturzo 35, oggi sede del “PalAxa”, il quartiere generale del gruppo assicurativo Axa in Italia. Il progetto dell’edificio, commissionato dal gruppo immobiliare General Properties, è stato realizzato dallo studio GaS. La nuova configurazione del palazzo ha reso omogeneo l’impatto dell’edificio con il contesto e ha rivolto molta attenzione all’ambiente e al risparmio energetico.

L’edificio per uffici © Stefano Gusmeroli 37


Via Don Sturzo, il nuovo edificio fronteggia la stazione Garibaldi © Stefano Gusmeroli

L’edificio preesistente di via Don Sturzo, un immobile degli anni ’70, è stato ridisegnato nella sua organizzazione planimetrica, attraverso l’aggiunta di un intero nuovo livello, di un elemento ellittico sulla sommità e di una nuova facciata vetrata che modula il fronte di maggiore visibilità ed esalta la presenza di un’ideale torre circolare posizionata nell’angolo nord-est, il più esposto alla città. In seguito ad uno studio approfondito della complessità del luogo in cui si inserisce (in prossimità della stazione di Porta Garibaldi e di fronte a Piazza Gae Aulenti), la scelta compositiva adottata da Goring & Straja ha assecondato l’andamento dei flussi, determinato principalmente dalla Torre Unicredit di Cesar Pelli, a cui l’edificio si connette idealmente riprendendo la curvatura e l’identità di un volume che si inserisce in maniera omogenea nel contesto.

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Studi compositivi © GaS Studio

L’elemento ellittico in copertura © Stefano Gusmeroli

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La torre ideale posizionata nell’angolo nord-est © Stefano Gusmeroli

L’edificio e la Torre Unicredit © Stefano Gusmeroli 40


L’edificio di via Don Sturzo si sviluppa quindi su 10 piani fuori terra, 4 interrati e un piano ammezzato e si estende su una superficie complessiva di 13.000 mq. Le procedure adottate in fase di costruzione e le soluzione scelte hanno permesso all’edificio di raggiungere, nel maggio 2014, la certificazione energetica LEED Gold, grazie ad alte prestazioni energetiche e idriche, alla riduzione di emissioni di CO2 (attraverso sensori installati nelle sale riunioni che regolano l’immissione di aria in base all’affollamento), alla qualità ambientale degli interni e dei materiali riciclati e riciclabili, all’utilizzo di un’illuminazione Led, di pannelli fonoassorbenti che migliorano l’acustica degli spazi e infine grazie alla progettazione di un tetto verde che conserva il calore naturale e riduce il deflusso superficiale.

Pianta piano terra © GaS Studio

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Pianta piano tipo © GaS Studio

Sezione © GaS Studio

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Acciaio, alluminio, pietra e vetro sono alcuni dei materiali utilizzati. Caratterizzano inoltre l’edificio, due differenti involucri edilizi, individuati nel fronte nord e nel fronte sud. Quello principale si affaccia sulla strada (fronte nord) e presenta una facciata continua con vetri ad alte prestazioni, i cui serramenti si sviluppano da terra fino al tetto, una soluzione che rafforza l’identità dell’edificio e aumenta la luminosità dei locali. Il fronte sud si affaccia verso l’interno del lotto ed è costituito da una parete a cappotto con finitura ad intonaco e infissi a taglio termico.

Il fronte sud, facciata posteriore © GaS Studio

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Gli involucri edilizi dell’edificio Š GaS Studio

Scheda del progetto Progettisti: GaS Studio (Goring & Straja Architects) www.gasworkstudio.com Direzione artistica: GaS Studio Indirizzo: via Don L. Sturzo 35, Milano Dimensioni: 13.000 mq Stato: completato nel 2012 Tipologia: edificio per uffici Committente: Generali Properties spa Progettazione strutturale, impiantistica e direzione lavori: General Planning www.generalplanning.com Imprese costruttrici: Minotti srl per le opere edili, Giuliani soc. coop. per il sistema di facciata Certificazione energetica: LEED Gold 44


Profilo e cronologia delle opere GaS Studio è una società fondata nel 1997 con sedi a Milano, Roma e Berkeley. Si occupa di progettazione integrata e di interior design per clienti nazionali e internazionali. Diretta in Italia da André Straja, Giacomo Sicuro e Lenka Lodo, offre una serie completa di servizi alle imprese: masterplanning (progettazione urbanistica), progettazione architettonica, architettura degli esterni, architettura di interni, project management, riqualificazioni edilizie, risanamento e restauro, space planning, programmazione e analisi, pianificazione e riqualificazione urbana del paesaggio. L’approccio rigoroso nei confronti dell’architettura di GaS Studio affonda nelle origini dei partner e nella loro esperienza cosmopolita che li hanno portati a sviluppare interessi particolari per opere dedicate a un grande pubblico e concepite come punti nodali del tessuto urbano.

MAIN PROJECTS • Stam Europe, Green Place, 2014 / Pending Leed Gold C&S • General Electric Capital Real Estate, The Gate 2014 / Pending Leed Gold C&S • Generali Properties, Don Sturzo, Milano, 2013 / Certified Leed Gold C&S • Autodesk Headquarter, Milano, 2012 / Certified Leed Gold C&I • CB Richard Ellis Investors, Affori Centre, Milano, 2010 / Certified Leed Gold C&S • Developer Galotti spa, Perseo Expo District, Milano, 2010 / Certified Classe A • Il Sole 24 Ore, Milano, 2011 • Fendi Flagship Store, Roma, 2011 • Nespresso Boutique, Montpellier, 2013 • Microsoft Headquarter, Roma, 2008 • The Carlyle Group, Palazzo Della Vetra, Milano, 2005 • G&W Invest, Hilton Double Tree, Milano 2008

CONTACT Via Friuli, 65 - 20135 Milano tel. 02 78622050 lodo@gasstudio.it www.gasworkstudio.com

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