le politiche dell’accoglienza tendono a limitare il contatto, la conoscenza, lo scambio tra le persone che arrivano e gli abitanti dell’isola di fatto lo aboliscono, negandolo
“Chi non voleva o non poteva navigare, doveva emigrare” - rac-
perfettamente alla percezione dei marinai in pensione: il centro di
contano i marinai in pensione. A partire dalla fine dell’Ottocento
prima accoglienza, dal 2015 identificato come hotspot 4 dove vengo-
ma soprattutto dopo la fine della Seconda guerra mondiale, miglia-
no accolti i migranti/richiedenti asilo al loro arrivo e dove restano
ia di persone emigrarono infatti in cerca di fortuna, su grandi navi
per mesi in attesa che qualcuno decida del loro destino, è una co-
passeggeri, verso le Americhe.
struzione recintata, sorvegliata a tempo pieno dalle forze dell’ordi-
Negli ultimi anni P, storicamente un paese di marinai ed emigrati,
ne, distante dal centro storico del paese e inaccessibile a chi non vi
si è trasformato in un paese di approdo per decine di migliaia di
“appartiene” o vi lavora. Questa struttura di ricezione separa fisi-
migranti e rifugiati. Così le rotte marittime di naviganti, di emigra-
camente le persone e le quotidianità di migranti e abitanti, il bianco
ti, di immigrati che si incrociano al largo della Sicilia Sud-orientale
dal nero, e si configura così come istituzione neo-coloniale in terra
sono oggi molteplici.
europea, torretta di controllo della fortezza Europa su un confine
Nelle narrazioni dei marinai in pensione, la vita sulla nave dove
che non permette la costruzione di alti e saldi muri o lo schiera-
trascorrevano la maggior parte dell’anno viene sempre relazionata
mento di eserciti: il mare è un confine liquido, difficile da gestire.
all’ignoto, al viaggio, all’avventura, alla scoperta di popoli e culture
Le politiche dell’accoglienza tendono a limitare il contatto, la
nei porti del mondo, nonché alla lontananza da ciò che è famiglia-
conoscenza, lo scambio tra le persone che arrivano e gli abitanti
re, noto, prevedibile e conosciuto. I giorni di lavoro a mare sono
dell’isola - di fatto lo aboliscono, negandolo.
sinonimo di fatica, nostalgia e senso di estraniazione, in contrap-
In questo contesto i piccoli gesti di solidarietà quotidiana possono
posizione con i brevi periodi di ritorno a casa, alle radici e dunque
trasformarsi in significativi atti sovversivi.
al riposo, “la quiete dopo la tempesta”. Questo contrasto sembra
Infatti, se da un lato i marinai in pensione riescono ad annullare la
diventare ancora più accentuato dopo il pensionamento, con il ri-
presenza dell’Altro all’interno di P, perpetuando le linee di significa-
torno permanente al paese natio, quando i ricordi di viaggio si tra-
to che da sempre caratterizzano le loro biografie e facilitati dall’orga-
sformano in racconti di avventura, quasi leggende, che eroicizzano
nizzazione dello spazio dell’accoglienza, dall’altro molte persone del
la vita di mare ed “esoticizzano” l’incontro con l’Altro.
paese non restano distanti e indifferenti all’arrivo dei migranti e alla
Per questo la presenza di migranti e rifugiati all’interno del pae-
tragicità che caratterizza la traversata del Mediterraneo.
se sembra stonare con il “senso di luogo”, sense of place (Knowles,
La realtà che più risalta, in questo senso, a P, è quella di un grup-
2003), dei marinai e dunque con la geografia emozionale dei luoghi
po di ragazzi locali che si ritrova quotidianamente in un caffè/
della loro vita: l’alterità, il nero, il diverso, appartengono ad altre
bar/centro culturale per leggere, chiacchierare, suonare o sempli-
terre, all’avventura, al viaggio e non al contesto famigliare del pae-
cemente passare il tempo. Sono studenti, disoccupati, lavoratori
se, unico porto sicuro e conosciuto. I migranti continuano ad arri-
– figli di pescatori e marinai – in bilico tra la voglia di andare (emi-
vare a migliaia, ad annegare o a essere salvati nel “mare-di-fronte”,
grare verso il “continente” in cerca di lavoro e di opportunità) e
ma di fatto restano estranei alla quotidianità dei marinai: diventa-
restare (perché nonostante la disoccupazione e le ingiustizie non
no ai loro occhi invisibili, ignorabili, se non addirittura elemento
c’è luogo più bello dell’isola, del loro paese di mare). Nei racconti di
fastidioso, incompreso, fuori-luogo.
questi ragazzi, nelle loro storie di vita, la dicotomia identitaria tipi-
In questo contesto, le politiche dell’accoglienza sembrano adattarsi
ca dell’isolano si rivela chiaramente: il forte senso di appartenenza
10 OFFICINA*