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Sostenibilità autocostruita Partecipazione, tecnologie appropriate e tradizione locale per un futuro sostenibile

Francesco Pozzobon è uno studente dell’Università Iuav di Venezia. e-mail: pozzo99@gmail.com

Selfbuild can be understood in different ways: a negative one, in the case of shantytown and favelas which are hanged to the big cities and are place of degradation and misery; a positive way when selfbuild is defined as “assisted selfbuild”, a process which bring in itself multiple potentialities and it is able to start new sustainable development processes. The post earthquake reconstruction of the Ma’anqiao Village, in China, like other selfbuild projects, demonstrate how this practice could contribute to the sustainable development of a community. Participation, appropriate technologies and local tradition are all key elements that can generate “Human Capital” for a sustainable future.

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L’

di Francesco Pozzobon

autocostruzione intesa come pratica impiegata per la realizzazione di edifici può presentarsi in diverse forme e con diversi obiettivi: esiste un’autocostruzione “spontanea”, “autonoma”, che nasce da un’iniziativa personale guidata dalla necessità primaria di avere un’abitazione, spesso innescata dalla mancanza di risorse economiche e che ritroviamo per esempio nelle favelas o nelle baraccopoli con costruzioni fatiscenti e precarie; un altro tipo è l’autocostruzione assistita, o guidata, in cui sono coinvolti nella costruzione i futuri utenti dell’edificio, quindi persone non qualificate ma guidate da una figura professionale come può essere l’architetto. Quest’ultima tipologia di autocostruzione si differenzia per le sue potenzialità che sono in grado di contribuire ad uno sviluppo sostenibile dei paesi cosiddetti in via di sviluppo. L’autocostruzione assistita si compone di alcuni elementi che la caratterizzano: la partecipazione, il coinvolgimento dei futuri utenti senza capacità tecniche; le “tecnologie appropriate” ossia tecnologie costruttive che necessariamente devono essere semplici, per consentire un rapido apprendimento e una facilità di esecuzione dei lavori, ed effettivamente rispondenti alle esigenze richieste. Di conseguenza perciò attrezzature e materiali manovrabili da persone inesperte, che possano essere apprese e applicate con facilità, tutti elementi che ritroviamo nelle low technologies e nelle risorse materiali locali e che spesso fanno parte delle tradizionali tecniche costruttive. Queste, come vedremo, molte volte vengono “innovate” per essere in grado di confrontarsi con particolari condizioni ambientali e fenomeni naturali, come per esempio un miglioramento strutturale che renda la struttura, realizzata tramite tecniche costruttive tradizionali, capace di resistere ad eventi sismici, oppure in generale dei miglioramenti in grado di raggiungere un più alto standard qualitativo. Si parla in alcuni casi di “ibridazione tecnologica” e cioè l’innovazione di tecnologie esistenti integrando


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