Oblo' sul Cortile - Ottobre 2012

Page 3

Attualità/Scuola

STORIE DI UN ALTRO MONDO di Martina Brandi

L

a nostra storia è ambientata in un universo molto simile al nostro e ha inizio nel lontano anno 8002. Siamo nell’alter-Italia, dove è appena stato eletto un nuovo governo. Presidente ne è l’onorevole Silvio Berluzbzb. Fin da subito genio, professionalità e competenza dei nuovi potenti appaiono evidenti; una prova immediata ne è l’eclatante riforma passata alla storia col nome di Finanziaria e approvata con l’obbiettivo di far fronte alla crisi economica che ha messo in ginocchio l’intero paese. Servono soldi, Orue per l’esattezza è il nome della moneta locale. Prontamente il ministro dell’economia Giulio Trecolline si adopera per porre fine agli sprechi di denaro pubblico attraverso l’effettuazione di cosiddetti “tagli”. Particolarmente degni di memoria sono i tagli alle risorse per la scuola pubblica effettuati in stretta collaborazione col ministro dell’istruzione Mariastella Gelmizbzb, che acconsente a sottrarre 1.372 milioni di Orue ai finanziamenti destinati all’istruzione, causando una riduzione del personale scolastico pari a 47.000 insegnanti. Quale gesto di grazia nei confronti dei mille mila alter-precari che se prima avevano zero possibilità di assunzione ora ne hanno meno dieci! Non investire nell’istruzione delle nuove generazioni in un momento di crisi è, a rigor di logica, una strategia vincente; anzi, avere neo-diplomati sempre meno istruiti rende più facile sottometterli ai propri giochi di potere… astuti! Ma non è finita qui. Nello stesso anno la presidentessa della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione dell’alter-Camera dei Deputati, la temibilissima Valentina Aprea-chiude-b, propone il ddl 953, altresì detto ex Aprea. Ma in men che non si dica ecco opporsi alla nuova riforma la massa indignata di tutti gli studenti e insegnanti e genitori dell’altermondo, che con la loro protesta riescono a evitarne l’approvazione. Per quanto

riguarda i contenuti della temutissima legge, tenterò di riportarli nella maniera più fedele possibile, il giudizio sia poi lasciato agli attenti lettori. Punto cardine della riforma è l’autonomia statutaria (ovvero autogoverno) delle scuole: ogni scuola sarà dotata di un proprio statuto, in grado di regolare l’istituzione e la composizione degli organi interni (Consiglio di Istituto, Collegio Docenti, Consiglio di Classe) nonché le forme e le modalità di partecipazione della comunità alla vita scolastica, entrambe cose fino ad oggi regolamentate dal “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione” (297/’94) valido su tutto il territorio nazionale. Questo significa in primo luogo che in nessuna scuola sarà più garantita la presenza di quegli organi attraverso i quali tutte le componenti scolastiche possono partecipare in maniera democratica alla vita dell’istituto e in secondo luogo che è minacciato anche il diritto di assemblea, prima ben definito all’interno del Testo Unico. Infatti il ddl prevede il riconoscimento di tale diritto, ma rimanda tempi, forme e modalità al regolamento che ogni singolo istituto stilerà per sé. Stabilisce inoltre che il più importante organo interno (il CdI) venga sostituito da un Consiglio dell’Autonomia (CdA), al quale parteciperanno ancora tutte le componenti scolastiche ma in misura dimezzata; detto ciò anche per quanto riguarda le norme di funzionamento di questo Consiglio, il ddl rimanda al regolamento

interno. Non ci si potrà più appellare, dunque, a una normativa generale e la situazione in ogni scuola potrebbe diventare molto caotica o, nella peggiore delle ipotesi, essere sfruttata a proprio vantaggio da chi in questo modo deciderebbe di imporre le proprie regole. Eclatante è anche la decisione di introdurre eventuali membri esterni all’interno del CdA. Si tratterebbe di rappresentanti delle realtà culturali, sociali, produttive, professionali e dei servizi del territorio in grado di concedere contributi finalizzati al sostegno economico dell’istituto; questo comprometterebbe l’autonomia delle scuole oltre che l’imparzialità stessa degli insegnamenti. Ma perché una scuola pubblica, finanziata dallo Stato, dovrebbe ricevere sussidi da privati? Qui c’è puzza di “privatizzazione”… Anno 2102. Al governo di alter-mondo pare ci siano tecnici di vario tipo (elettricisti, idraulici, meccanici…). Eppure gira voce che di nascosto qualcuno abbia rimesso in gioco il ddl 953 e che con qualche modifica abbia deciso di farlo approvare… in segreto!

Ottobre 2012 | L'Oblo' sul Cortile

3


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.