Liliana Babbi Cappelletti, Le Sfilature legate

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Come preparare “i mazzetti” Per poter procedere al meglio nell’eseguire le sfilature a fili legati, è meglio suddividere i fili di tessuto rimasti in tanti mazzetti (o colonnine) regolari. Il numero di fili che ogni volta dovranno essere uniti dipende sempre da quale sfilatura si deve eseguire, oltre che naturalmente dalla grossezza del tessuto. A volte capita di vedere, soprattutto in vecchi arredi, che i mazzetti non sono stati preparati e che si è lavorato direttamente sui fili sciolti: questo avviene generalmente quando si esegue una tessitura sui fili (esempio a punto rammendo) o quando la ricamatrice è stata un po’ troppo frettolosa e trascurata. Le tecniche che consentono di formare dei mazzetti perfetti sono fondamentalmente due, l’orlo a giorno ed il punto quadro o resca, ma un tempo e soprattutto in altri paesi venivano adoperati a questo scopo anche dei punti generalmente utilizzati come solo ornamento (il punto incrociato, il punto corallo, il punto indietro scambiato o punto alveare, il punto spirito o punto cretese, il punto a zig-zag semplice e doppio, ecc.). Orlo a giorno (o giornino) e punto quadro sono considerate sfilature vere e proprie, utilizzate spessissimo anche da sole, così come sono e nelle loro varianti (orlo a giorno doppio e scambiato, punto quadro doppio e scambiato). Queste due tecniche sono definite anche “sfilature semplici”: tutti gli altri tipi di sfilature vengono invece chiamate “composte”, poiché generalmente eseguite con più tecniche differenziate. Prima di spiegare come si lavorano le sfilature legate sarà quindi opportuno descriverne e illustrarne l’esecuzione.

L’orlo a giorno o “giornino”

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Viene eseguito di norma sul rovescio dell’arredo. Dopo aver “sfilato” dal tessuto un certo numero di fili a seconda dell’altezza che si vuole ottenere, se si è vicini ad un orlo (poiché l’orlo a giorno viene utilizzato spessissimo per “fermare” l’orlo al tessuto stesso) si inizia entrando con l’ago dentro a questo e nascondendo in esso almeno 2 o 3 cm di filo. Se invece il giornino è lontano da questi, si incomincia con una piccola filza eseguita subito sotto la sfilatura (schema 9): in questo caso, l’ago uscirà esattamente nel punto in cui si dovrà iniziare il lavoro. Si passa con l’ago da destra verso sinistra sotto 3 o 4 fili, come illustrato nello schema 10, quindi si esegue un punto verticale subito accanto al mazzetto di 3 o 4 fili, prendendo in verticale 2 fili di tessuto (schema 11). Si procede ripetendo la sequenza sino al termine della sfilatura.

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