NIP #22 Settembre 2014

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Rinascita a cura di Elisabetta Pallini

Il Corviale sorto ai margini di Roma nel postguerra, fu progettato nel 1972 da una squadra coordinata dall’architetto Mario Fiorentino. Il Serpentone (dovuto alla lunghezza di oltre un km, e all’abnorme numero di appartamenti) doveva essere un luogo di aggregazione con diversi spazi comuni. Doveva, essere diviso in lotti ognuno dei quali con sala condominiale. Erano inoltre previsti nel progetto sale per le riunioni, scuole, e un piano interamente dedicato agli esercizi commerciali. L’idea, ispirata dalle teorie di Le Corbusier, era quella di porre freno all’edificazione incontrollata della periferia romana di quegli anni, ed offrire un’alternativa al vivere lontano dal centro cittadino. Purtroppo non andò così. I lavori vennero affidati ad un’unica impresa edile che fallì e che riuscì quindi a concludere solo la parte residenziale del progetto. I primi appartamenti vennero consegnati a partire dal 1982, ma già poco tempo dopo iniziarono anche le occupazioni abusive che sarebbero durate fino agli anni ‘90. Così, il Corviale, che si proponeva in totale contrappunto al modello abitativo dell’epoca, divenne invece la traduzione di questo: un quartiere dormitorio. A Roma tutt’ora è sinonimo di malavita, abbandono e degrado. A vederlo per la prima volta il Corviale si presenta esattamente come lo descrivono. Ogni tanto si vede spuntare da un corridoio o da una finestra una persona che osserva con diffidenza. Qualcuno a volte rivolge una parola amichevole, apre i portoni del proprio lotto e racconta parte della sua storia. Un’anziana signora lì dall’84, dice è casa sua anche se le porte sembrano delle prigioni, ma che stanno tentando di migliorare. Una coppia stizzita dice che il comune non provvede a niente e che ognuno di loro, individualmente, cerca di rendere il proprio spazio più abitabile e accogliente. Nell’alienazione dell’edificio, nonostante tutto infatti, possiamo notare segni concreti della presenza umana. Di quell’attaccamento alla propria casa, abusiva o meno che sia. Corridoi con piante e fiori, porte adornate con ghirlande e luci colorate, tappeti rossi nel salone di ingresso. C’è quella voglia di essere altro, di non essere solo sinonimo di fatiscenza. Il Corviale è prima di tutto desiderio di rinascita.


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