MY INTERVIEW ON PROGRESS MEDIA MARCH 2010 - INTERVISTA SU PROGRESS MEDIA MARZO 2010

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PROGRESS news

Anno XV N째1 2010

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EDITORIAL

NON C’E’ PACE FRA GLI ULIVI …vecchio detto che ben si addice alle nostre menti costantemente in movimento… Quando sentiamo che il mercato non risponde accelerando come noi, aggrediamo la nostra giornata! Mai pace: come è noto, ogni cambiamento ha inizio dalla mente ed è sicuramente foriero di motivazione. Per questo voglio invitare tutti quanti abbiano a cuore il proprio lavoro o la propria impresa a prestare attenzione a quanto segue. Lo sapevate che l’importanza che attribuiamo alla meta che vogliamo raggiungere determina il flusso di energia emesso dal nostro corpi? Più sarà concreta la volontà di raggiungere lo scopo, maggiormente la nostra mente stimolerà l’emissione di energia. Vale quindi la pena soffermarsi a capire cosa si vuole veramente realizzare, in quanto tempo ed in quale misura. Il tempo investito per questa riflessione è oro colato. La volontà ed il pensiero si raffrontano regolarmente. Se la mente realizza che la volontà ed il pensiero sono in armonia, saremo sicuramente sereni ed aperti e sarà immediato l’avvicinarsi al raggiungimento della meta prefissata. Per contro, se vi è un conflitto tra questi due elementi, ai nostri occhi e a quelli di chi osserva, daremo l’impressione di essere scontenti ed insicuri e si frapporranno tra noi ed i nostri scopi ostacoli insormontabili.

Raramente ci si arrabbia per qualcosa che non approviamo del comportamento degli altri, ma più spesso per la discrepanza fra le nostre aspettative e la realtà. A noi non deve importare chi sia la persona che ci ha fatto alterare, non facciamoci destabilizzare dall’emotività, prestiamo attenzione agli altri, impariamo ad essere obiettivi ed umili, riconosciamo i meriti di chi abbiamo di fronte, piuttosto che giudicare. Le critiche gratuite, come le arrabbiature, non solo non portano a risultati positivi, ma ci rallentano nel lungo cammino per il raggiungimento dei nostri obiettivi. La qualità dei nostri pensieri determina la qualità del nostro successo! Il settore in cui operiamo è eterogeneo, veloce, attivo, in continuo cambiamento. Nella nostra attività non vengono solo soddisfatte le basilari esigenze di ogni persona: chi collabora e lavora con la nostra struttura vive intensamente ogni momento della giornata in modo assolutamente inusuale. In nessun altra attività professionale vengono così costantemente miscelati divertimento, spirito di appartenenza, successo, guadagno e prestigio, ottenibili, se si vuole, con tanto sacrificio anche in brevissimo tempo. E vai!!! Buon lavoro a tutti Il Presidente Giorgio Saretta

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CONTENTS N° 1

COVER STORY

STRATEGY

Head around:

Quando il nutrimento dell’anima è ciò che riempie il carrello. Comunicazione tra subliminale e multisensoriale.

“Venditori di Favole”: quando la letteratura per bambini diventa un ricettacolo di creatività.

Miami? Sounds Really Good!!

07 SOUL KITCHEN & FOOD MARKETING...

7 GOLD

12 GOLD & PROGRESS COMMUNICATION

La nascita della nuova concessionaria esclusivamente dedicata alla vendita degli spazi su 7 Gold Telepadova.

DGTV

13 Digitale Terrestre

Conto alla rovescia. I vantaggi del DTT.

NEW MEDIA 14 QR CODE

Il codice potenzia la comunicazione. 3

PROGRESS DIVISIONE NAZIONALE 16 TV, RADIO E STAMPA

Nuova apertura a Vicenza.

Il primo numero del Progress News per questo 2010 apre mille nuovi scenari e possibilità così come punta ad inaugurare nuovi discorsi e curiosità da scoprire e, perché no, anche gustare insieme a tutti voi. Così iniziamo il nuovo anno condividendo input trovati come sempre a spasso per il mondo comunicato o provenienti dall’universo stesso di Progress. Un numero che ancora una volta punta in modo brillante ad aggiornare voi operatori di marketing e comunicazione d’impresa sulle novità del settore: business, informazione, comunicazione, creatività, viaggi e grandi passioni del tempo libero, con un’attenzione particolare al Nord Est. Buona lettura e Buon Anno.

20 Creatività e dintorni

21 EXPERIENTAL MARKETING

Dal Marketing Tradizionale all’Experiental Marketing: is this a revolution?!

Sinergy

22 Formazione

AF Solutions e Progress.

32 VIAGGIANDO con la testa fra le nuvole

Thelma & Louise giocano a Miami Vice seguendo ancora quella vecchia riga gialla sino al Superbowl 2010… rincorrendo il ritmo.

BIKERS WORLD

34 CUSTOMIZE YOUR PASSION

Qualità e prestigio premiati.

Non solo Harley Davidson ma un vero e proprio “free-way of life”.

DESIGN FOR TRADE&BUSINESS

Mobile

25 VALPANERA

26 Net CenteR

Galleria polifunzionale di riferimento per il mondo del business e del trade.

MED NEWS

28 MEDICA FERRI

Benessere a 360°.

37 MOBILE in movimento

+20% di investimenti in Italia nel 2009.

PROGRESS COMMUNITY 38 CHI NON CAMBIA E’PERDUTO… E PERDENTE!

Le nuove metriche del Social Media Marketing.


PROGRESS NEWS

Anno XV

N°1 2010

President & Publisher GIORGIO SARETTA Ceo LORENZO SCHIEVANO Marketing Director PIERPAOLO CESARI

Editorial Board Editor Director NAIKE SARETTA Copy Editor CATERINA LEONELLI Production Director LAURA CORTIVO Pre-Press MARZIA ZULIAN, ANNA BERTONCELLO Printing GRAFICHE EDEN

Art Director NICCOLÒ FEDRIGO Graphic Designer MARZIA ZULIAN, ANNA BERTONCELLO 4

Photographer CATERINA LEONELLI, NICCOLÒ FEDRIGO, MAURIZIO LEONELLI Contributing Editors Enrico Bianchi, Alberto Antonello, VALENTINA ZAMBON, MAURIZIO LEONELLI Thanks To: Antonveneta, Risskio, Tempus, Morato, Sonus faber, Valpanera, Roadhouse Grill, Porsche Italia.

QUESTIONS/ADDRESS: Progress & Partners Srl Pubblicità || Via della Croce Rossa, 26 - 35129 Padova C.F e P.IVA 03967040282 || Cap. Soc. Euro 5.000.000,00 i.v. || Ph. +39 049.80.70.322; Fax +39 049.80.75.994 EMAIL: marketing@progressmedia.net


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TEMPUS - OROLOGI D’EPOCA - Via San Fermo, 4 - 35137 Padova Tel. 049.87.11.578


Soul Kitchen & Food Marketing... quando il nutrimento dell’anima è ciò che riempie il carrello. Comunicazione tra subliminale e multisensoriale. Caterina Leonelli e Naike Saretta

Ancora una volta controcorrente la redazione del PNews sceglie di iniziare questo 2010 con uno di quegli argomenti che, luogo comune vuole, sia tra gli intoccabili di inizio anno: il cibo! Non saranno di certo i chili di troppo radunati a corte durante i luculliani pasti di festa a farci dimenticare quale sia una delle forze del nostro paese sia sul piano culinario che comunicativo: esportiamo da secoli non solo eccellenti prodotti ma anche un concetto di food legato indissolubilmente alla nostra cultura e al nostro modo di vedere la vita, perché no, “spaghetti e mandolino”.

Stereotipo certo, ma se fossero tutti come questo l’Italia avrebbe di che vantarsi non credete? Senza nulla togliere ad avanguardisti come Ferran Adrià e la sua dalla cucina molecolare all’El Bulli madrileno (eletto migliore del mondo negli ultimi tre anni dalla rivista britannica Restaurant), ciò che vogliamo fare qui non è solo un inno alla nostra tradizione culinaria nazionale, bensì un discorso su come la comunicazione per arrivare deve necessariamente diventare olistica e multisensoriale e in un simile contesto è proprio il cibo a farla da padrone.

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Partiamo per esempio da un film che in questo momento sta facendo molto parlare e sorridere di gusto: “Soul Kitchen”, sceneggiato e diretto da Fatih Akin con Adam Bousdoulos, Moritz Bleibtreu, Anna Bederke (Leone d’argento e gran premio speciale della giuria al Festival di Venezia). Un’opera molto divertente e riuscita, una commedia sulle mille culture della Amburgo di oggi che gravita attorno a un ristorante e ai personaggi che in esso lavorano: il Soul Kitchen che, con un cambio di chef, da banale tavola calda con un nome che omaggia la musica soul si trasforma in “cucina per l’anima”. Creativamente interessante la scelta di questo gioco, anche semantico, tra musica e anima unite da un ponte fatto di brillanti personaggi ed estrosi piatti afrodisiaci ci rimanda a un altro piccolo capolavoro della cinematografia degli ultimi anni: Chocolat, diretto dal regista Lasse Hallström ne 2000 con Juliette Binoche e Johnny Depp. Film apripista sul tema che spinge al massimo le associazioni immaginifiche relative al cioccolato e ai suoi poteri quasi “magici” creando una suggestione molto coinvolgente e, sì, anche una discreta acquolina.

Olio, vino, pasta, formaggi e mille sapori sono i voluttuosi elementi di un mondo sensoriale che l’Italia sa come pochi altri paesi mandare all’estero e far vivere con una forza comunicativa eccezionale, un vero e proprio viaggio esperienziale che nasce da un semplice morso o sperimentazione olfattiva. Mondi paralleli a tratti grotteschi nascono da questo nostro patrimonio immenso, dalle tovaglie a quadretti in stile Lilly e il Vagabondo nei ristoranti italiani di mezzo mondo sino all’abuso assoluto di aglio per sopire le incompetenze di improbabili “Chef Tony” con gli occhi a mandorla, per finire con l’esilarante “Alfredo Souce”, il non plus ultra dell’Italian Style Made in USA (inutile dire che questa salsa speziata e pomodorosa non esiste da noi tanto meno nella sua variante con polpette, da passarsi a colpi di muso sempre in stile Lilly e il Vagabondo). E allora eccoci qui, con le nostre dispense piene e la voglia di gustare i medesimi ingredienti sia nella loro versione tradizionale che reinterpretati in modi nuovi, come abili misture di sapori di sempre. Cominciamo con un evento internazionale recentissimo dedicato alla nostra tradizione culinaria: l’International Day of Italian Cuisines (Giornata Mondiale della Cucina Italiana) che il 17 gennaio 2010 ha celebrato la Tagliatella alla Bolognese. L’ evento, promosso dal GVCI (Gruppo virtuale cuochi italiani) ha coinvolto centinaia di cuochi in oltre 50 paesi impegnandoli a cucinare simultaneamente il famoso piatto per dire no ai taroccamenti e alle falsificazioni della cucina e dei prodotti italiani nel mondo, è stato presentato in anteprima il 13 gennaio a New York con la presenza di alcuni tra i più celebri ristoratori e “sfogline” della tradizione emiliana.


La comunicazione olistica e multisensoriale che gravita attorno al food origina, nel suo momento avanguardistico, in contesti di nicchia come il lavoro dello chef marchigiano Moreno Cedroni e il suo testo “Susci e sushi” (www.susci.it), un piccolo colpo di genio che ha cavalcato la moda della cucina orientale unendola alla forza degli ingredienti base del nostro territorio nazionale.

Questi prodotti vengono comunicati come sinonimo di qualità, prelibatezza e aroma inconfondibile nel claim “Il perfetto piacere del formaggio” e con un packaging che volutamente stona a scaffale per la sua semplicità e apparente artigianalità tra i mille colori delle major della GD, elevando così il prodotto in base a uno standard qualitativo più alto.

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Come sempre e in ogni settore, dall’armadio alla cucina, ecco diffondersi a macchia d’olio la tendenza nella grande distribuzione dove da un mood comunicativo più emotivo che sensoriale in stile “Dove c’è Barilla c’è casa” si giunge a toni di voce di pseudo nicchia soprattutto sul piano del packaging per prodotti ad enorme diffusione, con l’onnipresente obiettivo di “condurre il target dentro a un mondo di sensi che gli permettano di vivere un’esperienza legata al prodotto. Un esempio tra i tanti può essere quello dei formaggi a marchio Kaltbach - Gli stagionati in Grotta di Emmi (leader svizzero nel settore dei formaggi e dei prodotti freschi).

Vagando per la rete alla ricerca di “food mood” non è da escludersi la possibilità di imbattersi in improbabili esperimenti o in interessanti progetti come Food Design (www.fooddesign.it), ad esempio: un Laboratorio di Architettura Alimentare che riunisce esperienze e conoscenze di Chef, Designer, Tecnologi, Chimici, Fisici e Scienziati sotto l’egida della filosofia del Bauhaus. Lo scopo è quello di esplorare il cibo e l’alimentazione sotto tutti gli aspetti, in particolare quelli comunicativi, ovvero quando la forma diventa l’elemento caratterizzante per identificare il prodotto.


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Un altro ambito interessante e tangenziale al food è quello del vino: mercato complessissimo che si comunica poco sui canali tradizionali e che fa della multisensorialità e della degustazione esperienziale un suo must. La massima espressione in termini di comunicazione su larga scala sta nel mondo fantastico che gira attorno allo champagne con immagini di prodotto eleganti, sofisticate, attente al particolare e ricche di tutti quegli elementi in tutto e per tutto connessi ai linguaggi dell’alta moda. Basti pensare che alcuni dei principali brand di Champagne (Krug, Moët et Chandon, Veuve Clicquot-Ponsardin, Mercier) appartengono infatti alla holding francese LVMH (Moët Hennessy Louis Vuitton S.A.) la maggiore multinazionale specializzata in beni di lusso su scala mondiale. Il forte legame tra questi Champagne, il mondo ed il linguaggio della moda e del lusso si palesa a partire dagli eventi e dalle attività di sponsorship e co-markenting sino alla classificazione della produzione di queste case con il termine “collezione”.

L’immagine, quanto il packaging e le attività di comunicazione istituzionale e non, di questi prodotti ha un ciclo di vita legato ad una forte stagionalità, quasi a riprendere la suddivisione autunno/ inverno e primavera/estate propria della moda, con eventi ad hoc e special pack spesso firmati da designer e stilisti più in voga. Ecco allora, Dom Perignon Rosè Vintage e la campagna “Room Service”: la favola firmata Karl Lagerfeld (Direttore Creativo delle Maison Chanel) con Eva Herzigova, un film ideato per essere una favola contemporanea di un’irresistibile attrazione tra una giovane donna e un uomo tra le stanze di uno degli hotel più chic di Parigi, tra lusso ed edonismo in cui viene comunicato non il prodotto in sé ma l’esperienza, lo stile di vita, i sensi e i sentimenti ad esso connessi. Parlando di comunicazione olistica e multisensoriale legata al food & wine abbiamo volutamente ignorato realtà ormai consolidate come Slow Food e simili, non perché ritenute poco interessanti ma semplicemente perché ormai definite e stradiscusse. Il nostro intento qui è quello di riflettere in modo incondizionato e non sponsorizzato su fenomeni banalmente presenti sulle tavole di case e ristoranti di mezzo mondo in cui ormai la “cucina per l’anima” del film di Fatih Akin riempie occhi, naso, cuore e non solo lo stomaco di milioni di buone forchette o presunte tali che vagano per il mondo con un nuovo motto stretto tra i denti: “non si vive di solo pane”. Caterina Leonelli Naike Saretta Redazione Progress News


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7 Gold & Progress Communication

la nascita della nuova concessionaria esclusivamente dedicata alla vendita degli spazi su 7 Gold Telepadova

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Il passaggio dal segnale analogico al digitale terrestre è il cambiamento più significativo nel mercato dei media degli ultimi 50 anni. Le opportunità ed i cambiamenti che ne deriveranno saranno determinanti nella modalità di fruizione del mezzo televisivo da parte degli utenti. Di conseguenza anche chi opera nel mercato dell’advertising televisivo dovrà affrontare alcuni cambiamenti, adottando le scelte in grado di valorizzare al massimo la propria offerta di contenitori pubblicitari. Ecco che a fronte di tali mutamenti, Progress Pubblicità, da sempre all’avanguardia nell’interpretare al meglio le esigenze del mercato, ha sviluppato un soluzione in grado di fornire maggiore specializzazione ai propri clienti. Da Progress Pubblicità e 7 Gold è nata una nuova realtà, 7 Gold & Progress Communication, una concessionaria perfettamente integrata nella struttura editoriale, in grado di cogliere al meglio le innovazioni del mercato, prima fra tutte il diffondersi del digitale terrestre. La nuova concessionaria sarà dedicata esclusivamente alla vendita degli spazi pubblicitari su 7 Gold Telepadova. Le conseguenze per i clienti sono esclusivamente positive. La nuova concessionaria saprà coniugare la trentennale esperienza di Progress e del suo personale, con le sfide tecnologiche proprie del

mercato televisivo e quindi con la 1° TV del territorio da sempre, 7 Gold Telepadova. Ecco perché la nuova struttura avrà sede in Via Venezuela a Padova, proprio presso la sede dell’emittente. Il trasferimento nei prestigiosi uffici, previsto per la primavera di quest’anno, è sinonimo di massima dedizione alle esigenze dei nostri clienti, con la possibilità di valutare direttamente presso i nostri studi la propria campagna televisiva.


Digitale Terrestre conto alla rovescia

I vantaggi del DTT

Uno dei vantaggi principali del DTT è che il numero di canali potenzialmente potrà aumentare, a differenza del sistema analogico che aveva saturato tutte le frequenze a disposizione. L’altro vantaggio è una migliore qualità visiva, ma che non ha nulla a che vedere con l’alta definizione in senso stretto. Ecco quindi uno dei lati meno pubblicizzati del DTT: tutte le TV attualmente in commercio devono integrare un decoder per il digitale terrestre ma non tutte ne integrano uno in grado di ricevere i canali HD, ovvero uno fornito di CAM CI+. Un vantaggio di cui si sente parlare spesso è quello della maggiore interattività dei canali digitali, anche se per poterlo fare occorre collegare il decoder anche ad una linea telefonica o all’adsl di casa. Per poter godere dell’interattività del sistema occorre avere un decoder in grado di farlo in quanto esistono diversi tipi di decoder. Un’altra possibilità proposta è quella che in futuro tramite il DTT potremo usufruire di servizi di pubblica utilità che oggi otteniamo solo tramite internet. La diffusione del segnale DTT ha un altro vantaggio, ed è quello di un minore inquinamento elettromagnetico in quanto minore è la potenza richiesta per poter effettuare la trasmissione audio-visiva.

I canali del digitale terrestre si ricevono attraverso la normale antenna, quindi di norma non è richiesto alcun intervento da parte di un antennista ma questo dipende comunque anche da come è configurato l’impianto della propria casa. Ad oggi la copertura sul suolo Italiano non è ancora totale. Alcune regioni sono già state digitalizzate al 100%, ma per le altre ci sono degli scadenziari da rispettare oltre i quali, se non ci faremo trovare pronti comprando una nuova TV con decoder integrato oppure accostando un decoder DTT al nostro vecchio TV, rischieremo di rimanere senza canali televisivi. Il periodo previsto per il passaggio al DTT nel Veneto è il secondo semestre 2010, per cui per quella data sarà meglio farsi trovare pronti ed informati.

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QR

Il codice potenzia la comunicazione

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Il simbolo che compare a lato di questa pagina è la porta di accesso ad una serie di contenuti interattivi scaricabili direttamente sul cellulare. Si chiama Qr Code e per poterlo utilizzare basta fotografarlo con il telefonino. Lo scatto consente di usufruire istantaneamente di materiali multimediali sviluppati per reti e dispositivi mobile. Inventato nel 1994 da una società giapponese, il Qr Code sta spopolando nel mondo grazie alle numerose applicazioni che consente di sviluppare. Mc Donald’s in Giappone lo applica sul pack dei propri panini per indicarne le proprietà nutrizionali, Blockbuster negli Stati Uniti lo applica sulle confezioni di plastica per consentire di vedere il trailer del film, Lufthansa lo utilizza per effettuare il check in all’aereoporto. Il Code può essere applicato su manifesti, teloni, riviste, abbigliamento, imballaggi, biglietti, veicoli, opuscoli, volantini, schermi, pannelli digitali. Ecco perché le potenzialità sono molteplici. Il code può essere utilizzato per il monitoraggio della supply chain, garantendo la tracciabilità dei prodotti; può essere utilizzato per il lancio di nuovi prodotti, attraverso video di presentazione; può essere un contenitore di manualistica per la scheda prodotto destinata al cliente o al commerciale; può essere utilizzato per la catalogazione di libri, dvd, cd, inserendo le informazioni su autore, produzione o addirittura un trailer o un demo; è un ottimo veicolo per eventi culturali e mostre, in cui il code può fornire informazioni di accesso ai turisti fino alla prenotazione ed acquisto del biglietto; può essere utilizzato dalle agenzie immobiliari per la vendita degli immobili inserendo di volta in volta gli aggiornamenti sulle case in vendita. Le potenzialità offerte dal code

sono ancora più elevate se si pensa agli applicativi per le pubbliche amministrazioni, in grado di informare i cittadini sugli orari dei trasporti pubblici, dando informazioni di sportello, consentendo di acquistare e validare il biglietto per musei, autobus, etc. Progress, per il Guggenheim, ha inserito un code nella stazione di Venezia, dando la possibilità agli utenti che lo cliccavano di ottenere le indicazioni per raggiungere la sede del museo; per Morato Pane ha sviluppato un concorso attraverso l’applicazione del code su alcuni pack; per Despar ha sviluppato delle operazioni di marketing virale per la promozione della linea di prodotti Vital dedicati al benessere ed alla vitalità della persona. Giorgio Saretta, Presidente di Progress Pubblicità, dice a proposito della tecnologia mobile: “Operiamo da 30 anni nel mercato della comunicazione e ci siamo sempre dedicati alle tradizionali leve dell’advertising classico. Oggi sempre più si rende necessario integrare le campagne tradizionali con le opportunità dei new media, in grado di dialogare in modo mirato con il target di riferimento”. Lorenzo Schievano, Amministratore Delegato, aggiunge: “crediamo particolarmente in questo tipo di media, ecco perché da due anni stiamo investendo in questo mercato ed abbiamo sviluppato una divisione interna dedicata alla progettazione di soluzioni mobile. Acquisire il know how in questo settore rappresenta un vantaggio competitivo determinante, visto la rapidità con cui si diffondono le tecnologie e le applicazioni per iphone, smartphone e simili”.


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MEZZI NAZIONALI TV, RADIO E STAMPA: L’OFFERTA NAZIONALE DI PROGRESS PER IL 2010

Grandi novità in questo nuovo anno per quanto riguarda l’offerta dei mezzi a carattere nazionale rappresentati in esclusiva da Progress. Nuove emittenti, graditi ritorni e rinnovati successi: un’offerta tutta nuova che incontrerà le esigenze di comunicazione di ogni tipo di investitore.

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Nel campo dei mezzi televisivi, grande ritorno è quello del circuito nazionale 7 Gold, l’ottava rete generalista italiana, le cui punte di diamante permangono i grandi eventi sportivi seguiti e commentati da Diretta Stadio e da Il Processo di Biscardi. Successi assicurati, con picchi di share che danno filo da torcere ai grandi network nazionali. Le ultime notizie dall’Italia e dall’estero sono invece al centro di CNR Tv News, il primo network all news che tutti i giorni, nelle sue 6 edizioni, informa i telespettatori di 7 Gold e delle principali superstation italiane su tutto quello che accade nel mondo. Grandissimo successo per il target kids sta ottenendo K2, la prima emittente per bambini e ragazzi ad essere trasmessa contemporaneamente in analogico, sul satellite e sul digitale terrestre. Grazie a programmi di punta come i Pokemon e il nuovissimo cartoon A tutto reality: l’isola, K2 si è rivelato un campione di ascolti, raggiungendo in brevissimo tempo il podio tra i canali televisivi destinati a questo tipo di target.

Nuovi ingressi nel carnet delle emittenti televisive rappresentate sono il canale satellitare Hallmark (canale 127 di Sky), che grazie alle sue produzioni internazionali come Poirot e Dallas si rivolge ad un target prettamente femminile, e il nuovissimo Poker Italia 24, il primo canale interamente dedicato al poker sportivo, trasmesso sia sul digitale terrestre che al canale 222 di Sky e diretto da Maurizio Caressa. Per quanto riguarda la radio, resta inossidabile al primo posto dei network più ascoltati la rete nazionale CNR Radio FM, che con i suoi giornali radio esclusivi trasmessi da oltre 40 radio locali in tutta Italia, da Radio Lattemiele e da Radio Cuore raccoglie ogni giorno più di 6 milioni di radioascoltatori.


turismo più letto e diffuso, con oltre 300.000 mila copie al mese.

Gli investitori che vogliono differenziare il proprio messaggio a seconda delle diverse regioni italiane possono, inoltre, approfittare della possibilità di pianificare le migliori emittenti radiofoniche e televisive locali, andando così a colpire esclusivamente il reale target di interesse senza dispersioni di investimento.

Indicate per il target delle preadolescenti e delle giovani donne sono invece 3 riviste leader nel settore: Ragazza Moderna, Young 18 e la storica Cioè, delle vere e proprie indispensabili guide per il mondo delle ragazze del ventunesimo secolo. Televisione, radio e stampa: il panorama dei mezzi rappresentati dalla Divisione Nazionale di Progress non è mai stato ricco come quest’anno, un’opportunità imperdibile per tutte le aziende che desiderano promuoversi nell’intera penisola.

La vera novità di quest’anno nell’ambito dei media nazionali è rappresentata dalla presenza di alcune importanti realtà editoriali della carta stampata. Innanzitutto il network E Polis, uno dei primi quotidiani a diffusione nazionale con 19 edizioni sparse per tutto il territorio italiano: oltre 500.000 copie diffuse ogni giorno e un lettorato che supera 1.400.000 persone. Uno strumento autorevole ma allo stesso tempo moderno. Sul fronte dei periodici, una menzione speciale è meritata da Qui Touring, l’organo ufficiale del Touring Club Italiano, nonché il mensile italiano di

Alberto Esposito Progress Divisione Nazionale Via della Croce Rossa, 26 35129 Padova Tel. 049/8070322 Fax 049/8075994

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CREATIVITà e dintorni “Venditori di Favole”: quando la letteratura per bambini diventa un ricettacolo di creatività.

In un mondo in cui è quasi normale che a una proiezione di film per ragazzi come Harry Potter o Shrek ci siano più adulti che bambini, e all’attesissima vigilia dell’uscita del preannunciato ultimo capolavoro in 3D di Tim Burton con “Alice in Wonderland” (nelle sale italiane dal prossimo 3 marzo), a chi come noi campa di comunicazione viene da chiedersi: cosa succede a un pubblicitario se per caso si fa un giro nell’area Kids di un book store?

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La risposta è molto semplice, almeno quanto all’apparenza potrebbe sembrarlo un racconto per ragazzi: veniamo colpiti da raffiche di stimoli creativi a non finire. A partire dai materiali utilizzati per poi giungere alle scelte grafiche e al banale tratto questi “piccoli capolavori per i piccoli” incarnano sì la grande importanza che oggi si dà anche alla pedagogia percettiva ma non solo. Questi lavori sono l’emblema di come i processi di comunicazione si sono evoluti e di quanto il target stesso sia diventato più abile e, di conseguenza, più esigente, fino al punto di confondere i confini di età e destinazione di un libercolo che può dare il medesimo piacere a un bambino quanto a un adulto. I linguaggi di letteratura per ragazzi e non si mixano e si appropriano l’uno dei codici dell’altro sino a produrre eccezionali capolavori e grandi fenomeni di comunicazione. Accade allora che tra gli scaffali delle librerie per ragazzi il nostro creativo possa imbattersi in un fascicolo quadrato interamente bianco che lo incuriosisce, sembra quasi un quaderno da disegno finito lì per caso, niente di più errato! Il libretto in questione è “Capuccetto Bianco” di Bruno Munari (Edizioni Corraini, 1981) uno dei massimi protagonisti dell’arte, del design e della grafica del secolo scorso, un vero e proprio artista dell’espressione visiva (pittura, scultura, cinematografia, design industriale, grafica) e non solo, che fondò la sua opera poliedrica sul tema del movimento, della luce e dello sviluppo della creatività e della fantasia nell’infanzia attraverso il gioco. E questo si esemplifica al meglio in Capuccetto Bianco, la reinterpretazione di Cappuccetto Rosso fatta di pochissime parole scritte al piede di pagine interamente bianche che “raffigurano” un paesaggio interamente imbiancato di neve e si limitano a suggerire con precisione chirurgica al lettore ciò che sta accadendo. Munari descrive le scene, che ci si aspetterebbe di veder disegnate, usando i colori e delle suggestioni che fanno lavorare la mente di chi legge, stimolando un’elaborazione creativa e del tutto personale della storia. Due pagine bianche e la sola frase “Mai vista tanta neve” lasciano interdetta la mente poco allenata allo sforzo creativo di un adulto ma dopo una breve pausa incantano fino a farci tornar bambini. Grazie alla sua abilità comunicativa, Munari fu tra i primi negli anni del boom economico a incarnare la figura dell’artista operatore-visivo al servizio delle aziende alle prese con la rinascita industriale italiana del dopoguerra.

Venendo ai giorni nostri, ci troviamo di fronte anche a un moto inverso, ovvero all’utilizzo di codici propri della comunicazione per l’infanzia per materiale rivolto all’adulto. E’ questo il caso del film di animazione “Valzer con Bashir” (in inglese: Waltz with Bashir) del 2008 scritto e diretto da Ari Folman, che in modo molto intenso descrive l’esperienza della missione dell’esercito israeliano durante la prima guerra in Libano. Altri esempi in letteratura sono la graphic novel “Maus” (Maus: A Survivor’s Tale) di Art Spiegelman (Einaudi. Stile libero, 2000), la traduzione in fumetto dei racconti del padre dell’autore sopravvissuto ad Auschwitz; oppure le fenomenali e agrodolci storie dedicate all’universo femminile iraniano in “Persepolis” di Marjane Satrapi (Sperling & Kupfer). Tanto per tornare alla regina degli stimoli creativi, Alice nel Paese delle Meraviglie, eccone una versione interessante illustrata per la Harper Collins da Camille Rose Garcia (www.camillerosegarcia.com), “creepy” artista californiana assolutamente interessante, un valido antipasto a ciò che Tim Burton ci mostrerà a breve al cinema. Grafica e toni apparentemente dedicati solo all’infanzia dunque attirano la nostra attenzione da quel “Piccolo Principe” ormai divenuto un brand internazionale sino al fumetto “Giraffes in my hair: a rock’n’roll life” di Bruce Paley e Carol Swain (Fantagraphics Books, 2009), racconto unico sulla love generation degli anni 60 e 70 in pieno stile Kerouac narrato in graphic novel. Veniamo allora alla risposta pratica alla domanda che ci siamo posti a inizio articolo: che accade al creativo pubblicitario che entra in contatto con simili sistemi narrativi?


Ci risponde Eloise Morandi, giovane e poliedrica promessa della creatività italiana da anni all’opera come art director in molti ambiti: dal graphic design di un documentario sulla Maddalena, allo studio dell’immagine dell’album per un gruppo musicale e la realizzazione di scenografie, da progetti di packaging sino all’interior design. Poi, sì, poi c’è quello che lei stessa chiama «il mio lavoro “ufficiale”, quello diurno, collaboro per lo StudioPaoloBazzani che principalmente si occupa della direzione artistica e la comunicazione per Antonio Marras e Kenzo». Il suo lavoro nasce dunque da queste esperienze professionali e dalla formazione presso la Scuola Politecnica di Design a Milano, una scuola di vera creatività da cui sono passati nel corso degli anni insegnanti del calibro di Gio Ponti, Max Huber, Pino Tovaglia, Isao Hosoe e l’insuperabile e citatissimo Bruno Munari, che con la sua eredità ha ispirato anche la poliedricità artistica di Eloise attraverso ciò che lei stessa definisce «la sua poesia di progetto, il linguaggio, il suo pensiero cortese, l’intelligente approccio agli oggetti e ai segni mi rapiscono come una gigante astronave. Per due anni mi chiudo nella mio studio-camera per studiare, sperimentare, analizzare, stendere scale di colore, leggere, o-s-s-e-r-v-a-r-e». Ed ecco come nasce Nina: un piccolo personaggio per “piccoli grandi e grandi piccoli” assolutamente in tema con il discorso fatto in questo articolo. «Ricordo la prima volta che l’ho schizzata. Stremata durante il Salone del Mobile 2004, un vero e proprio bombardamento di input e design, ero seduta su un marciapiede (a Milano non ci sono le panchine), block notes e Faber Castell 0.5 alla mano ho disegnato Nina e non ho smesso più. La notte stessa avevo creato il personaggio in stoffa. Dovevo forse sfogare le mie tensioni emotive e artistiche in qualcosa che fosse mio e non il risultato di un brief o di un brainstorming tipico dell’agenzia pubblicitaria per cui lavoravo in quel periodo», ecco da dove origina la creatività alla Munari, multitasking, senza limiti. La piccola Nina nel corso del tempo ha preso vita sempre più divenendo soggetto di brillanti quadretti vignetta, sino alla massima espressione nei “Libri Fazzoletto”, “silent books”stampati su stoffa, e nella collana di racconti di prossima uscita “Nina and Other Little Things” con i testi scritti dall’autrice Laura Borioni e illustrati da Eloise. L’innovativa, efficace, e quindi vincente, scelta di illustrare le storie di Nina su stoffa nei “Libri Fazzoletto”, ha così portato la piccola Nina prima a essere esposta presso L’HUb a Milano, un interessante laboratorio di rigenerazione tessile sui Navigli, poi a ottenere uno spazio presso la fiera WhiteKids, ove ha ricevuto ottimi riscontri anche dall’estero. Eloise stessa si rallegra e afferma, «per me questo è molto importante, essendo nata a Londra sarebbe meraviglioso poterli pubblicare nella mia terra natia». Modelli ispiratori? «Confermo Munari al primo posto, subito dopo gli incantevoli Peanuts del grande Schulz e Linea di Osvaldo Cavandoli. Su tutti “superpartes”, la natura ispiratrice assoluta e di cui ho un profondo rispetto». Venditori di Favole dunque? E perché no? D’altronde è proprio la creatività a permetterci quando vogliamo di finire ogni tanto con un bel “e vissero tutti felici e contenti”. Caterina Leonelli Redazione Progress News

“NINA AND OTHER LITTLE THINGS” WEB SITES:

ninatheotherlittlethings.blogspot.com vimeo.com/8827529

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• Mantova

Tanto gusto. Prezzo giusto.

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via dELLE MAgLiAiE, 37 tel: 059 642701

• vaReSe (Buguggiate) ViA VERdi, 26 tel: 0332 490033

• tRezzano sul navIgLIo (MI) via COLOMbO, 13 (USC. 5 tANg. OVESt) tel: 02 48403782

• LISSone (MB) via CiLEA, 2 tel: 039 2781800

• coRSIco (MI)

viale itALiA, 53 (USC. 5 tANg. OVESt) tel: 02 4401158

• vIcenza

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StRAdA PAdANA VERSO VERONA, 81 tel: 0444 291092

• SegRate (MI) via RiVOLtANA, 64 tel: 02 70200212


EXPERIENTAL MARKETING

DAL MARKETING TRADIZIONALE ALL’EXPERIENTAL MARKETING: IS THIS A REVOLUTION?!

Cominciamo alle origini: cos’è il Traditional Marketing? Una approccio strategico che si basa su fattori presenti, meccanici, razionali, caratterizzati da una visione analitica del consumatore, dei prodotti e della concorrenza. Non si basa sulla psicologia del consumatore, su i suoi punti di vista e sulle reazioni che ha di fronte ha prodotti differenti. Le caratteristiche costruttive di tale approccio risiedono nel fatto che racchiude in sé i più importanti concetti di segmentazione di marketing come posizionamento e strategia: d’altro canto però ha un limite determinante, si concentra solo su mere misurazioni analitiche, basate più spesso sul “fare la cosa bene” piuttosto che sul “fare la cosa giusta”; si tratta di una visione “miope” del panorama competitivo. E l’Experiential Marketing? Sensazioni, emozioni, cuore, senso, vista, olfatto, stupore, passione, paura, vissuto….a tutto questo, si grazie! Quelle che sono sempre più le esigenze del cliente / consumatore, sono prodotti, comunicazione e campagne che colpiscano i loro sensi, tocchino il loro cuore e stimolino la loro mente. Si cercano sempre più prodotti e campagne che ci rappresentino, che ci ricolleghino e si possano incorporare nella nostra vita quotidiana, che rappresentino esperienze. Ecco, allora, alcuni dei punti che differenziano l’Experiencial Marketing dal Marketing Tradizionale: - FOCUS NELLE ESPERIENZE DEL COSUMATORE, che sono il risultato di sensazioni vissute che rappresentano il grilletto necessario a stimolare sensi, cuore e mente; - ANALISI DELLA SITUAZIONE DI CONSUMO, in cui non si tratta più di prendere in considerazione il singolo prodotto, ma nel complesso la situazione in cui il prodotto viene fruito e il periodo successivo all’acquisto, che rappresenta uno dei fattori principali per la customer satisfaction e la brand loyalty;

- IL CONSUMATORE COME ANIMALE RAZIONALE ED EMOZIONALE, in cui la generazione di emozioni, stimoli, necessità, pensieri e sensazioni si produce attraverso una selezione naturale che risolve il problema mettendolo “faccia a faccia” con il bisogno primario di evolversi socialmente. Quella fino ad ora fornita è solo una piccola introduzione, una pillola di ciò che caratterizza e sul come si può sviluppare questo tipo di approccio al marketing, esperienziale per l’appunto. Resta, comunque, da tenere presente che per avvicinarsi più facilmente a una visione di questo tipo sarebbe importante che anche l’organizzazione che sviluppa un progetto/ strategia di experiential marketing sia a priori orientata su questa nuova evoluzione del marketing tradizionale; ciò significa anche un coinvolgimento maggiore da parte di tutte le strutture organizzative, prendendo spunto anche dalle esperienze personali del team di lavoro, dal vissuto di ognuno degli “specialisti” coinvolti. Quindi, sebbene ci appaia più sensato, in una situazione economica come quella che stiamo vivendo, rimanere ben ancorati a terra, l’invito che mi sento di rivolgere a voi è di non perdere di vista le vostre ambizioni, necessità e sogni, come individui e come aziende, perché essi rappresentano l’energia e il carburante necessario per la macchina del marketing, della comunicazione e di conseguenza del mercato per muoversi. Spero di aver sollecitato la vostra curiosità… THE WORLD NEEDS EXPERIENTIAL! Naike Saretta Redazione Progress News

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Formazione

AF Solutions e Progress

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AF Solutions è una società specializzata nella fornitura di servizi per aziende in ambito formativo ad alto livello; tali servizi sono orientati alla condivisione di strategie innovative di acquisizione e fidelizzazione dei clienti. Progress ha creato una sinergia con AF Solutions per beneficiare dell’esperienza di consulenza aziendale e delle tecniche di negoziazione che sono alla base delle competenze offerte. Il rapporto azienda – cliente è la chiave del successo aziendale, da cui dipende il futuro dell’azienda stessa: è importante saper acquisire nuovi clienti ma soprattutto riuscire a fidelizzarli. Amadeo Furlan di AF Solutions, considerato uno dei massimi esperti in Italia nell’ambito della formazione, ha messo appunto una particolare tecnica di vendita denominata “negoziazione spaziale direzionale” che consente di sviluppare le proprie doti comunicative e migliorare l’approccio relazionale con gli altri. Oltre a strumenti di formazione tradizionale in aula, vengono utilizzati metodi di partecipazione attiva e coinvolgimento emozionale attraverso esercizi, case history, filmati e anche formazione outdoor. Lo scopo è quello di far acquisire alla forza vendita una metodologia precisa di vendita e fornire gli strumenti per abbattere la barriera di diffidenza da parte del cliente durante una trattativa commerciale.

La negoziazione deve diventare una sorta di “seduzione”: il negoziatore deve inizialmente essere in grado di stimolare la curiosità delle persone con le quali si interfaccia, per stabilire successivamente una sorta di feeling – empatia fino al raggiungimento di un rapporto fiduciario. AF Solutions ha curato i progetti di formazione di importanti realtà aziendali, mirati soprattutto alla valorizzazione delle risorse umane in azienda. Progress mette a disposizione dei propri clienti questa ulteriore opportunità, facendosi promotrice dei servizi formativi di AF Solutions per quelle realtà aziendali in cui si vuole dare al proprio personale commerciale la così detta “marcia in più”.


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IL VINO di premiata

qualitĂ .


VALPANERA

QUALITà E PRESTIGIO dall’antica tradizione friulana

L’ Azienda agricola VALPANERA sorge in Friuli, nella zona DOC Friuli Aquileia, ed è specializzata nella produzione e nella valorizzazione di Refosco dal Peduncolo Rosso, un antichissimo vitigno autoctono del Friuli Venezia Giulia, del quale è uno tra i maggiori produttori in Italia. Con una superficie aziendale di 55 ettari vitati (dei quali 42 ettari riservati al Refosco dal Peduncolo Rosso), Valpanera conta quattro vigneti, che sorgono tutti nelle vicinanze della cantina di vinificazione: Scodovacca, dal terreno argilloso, dedicata alla produzione di Refosco e Cabernet Sauvignon e a linee di vini corposi (come Riserva ed Alma); Villa Vicentina, dal terreno argilloso; Terzo d’Aquileia, dal terreno sabbioso/ argilloso; Fiumicello, che sorge vicino al vecchio letto del fiume Torre, su un terreno sabbioso/ghiaioso, ideale per la produzione di Chardonnay, Sauvignon e Tocai (uve bianche). La gestione della produzione e le lavorazioni dei vini sono svolte esclusivamente da personale interno aziendale, in modo manuale, per permettere di seguire al meglio ogni delicata fase del ciclo biologico della vite e del vino. La produzione si svolge con metodi prevalentemente biologici, in cantina, con il supporto delle più sofisticate e avanzate tecnologie di vinificazione.

I migliori vini vengono destinati alla cantina d’invecchiamento, nella quale vengono lasciati a riposare all’interno di botti e barriques di rovere francese: tra questi, il Refosco Superiore, il Refosco Riserva, l’uvaggio rosso ALMA e lo Chardonnay Carato. Grazie alle condizioni pedoclimatiche particolarmente favorevoli e al terreno di natura argillo/sabbiosa di origine alluvionale su cui sorgono i vitigni, nasce il pregiato Refosco dal Peduncolo Rosso di VALPANERA, che può vantare una selezione naturale millenaria, nonché un riconosciuto valore e prestigio. Dopo un’accurata selezione, il vino Refosco di VALPANERA (Refosco Classico, Refosco Superiore e il pregiato Refosco Riserva) è stato infatti scelto per imbandire la tavola del Comandante dell’Accademia Navale di Livorno, in occasione dei pranzi di gala con le maggiori autorità diplomatiche. Inoltre, Valpanera ha acquisito la commessa sulla prestigiosa Nave Amerigo Vespucci, utilizzata per l’attività addestrativa degli allievi dell’Accademia Navale. A conferma del prestigio di cui gode l’Azienda Valpanera, tra i Riconoscimenti ottenuti è da menzionare la medaglia d’oro che la Commissione Europea di Bruxelles ha conferito alla cantina friulana in un concorso vinicolo a livello mondiale.

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LOGO DEFINITIVO

DIMENSIONI PER L’UTILIZZO DEL LOGO SU VARI FORMATI

Net CenteR

galleria polifunzionale di riferimento per il mondo del business e del trade FORMATO A5 Biglietto da visita Buste With Compliments

Quarantamila metri quadri di puro rigore architettonico, distribuiti su una piazza rialzata pedonale, due avveniristici palazzi in vetro e acciaio e uno spettacolare grattacielo, la Torre Rossa, caratterizzata nei suoi 72 m di altezza dallo sviluppo trapezoidale a rapporto variabile delle facciate in vetro e dall’impatto cromatico potente dei suoi pannelli frangisole in alluminio rosso: ecco il Net Center, grande centro polifunzionale alle porte di Padova. Il complesso è composto da Palazzo Tendenza, che oltre agli spazi commerciali dispone di un’ampia e luminosa galleria, attraversata da passerelle e pronta a ospitare eventi e mostre. L’eccellenza, il design legato alla tecnologia più avanzata sono i fattori attorno ai quali è stato studiato il Net Center, che aspira a diventare non solo un polo strategico e logistico per gli “affari”, ma anche un luogo d’incontro, dove la galleria e la piazza centrale diventano punto d’aggregazione cittadino. Lussuose gallerie di negozi, alberghi e servizi e poi uffici, showroom e centri congressuali legati all’aspetto più affaristico, senza dimenticare la parte architettonica e culturale, considerate le direttrici concettuali di dinamismo innovativo. POSITIVO

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Oggi il Net Center si propone come il primo passo per ridisegnare la mappa della periferia di una città, Padova, e del territorio ricco di arte, cultura e realtà produttive del Nord-Est italiano, da anni centro reale della crescita del paese. Nel febbraio 2006, il progetto del Net Center è stato rilevato per intero da un’alleanza di imprenditori radicati nell’area del Nord-est. Net srl, la società appositamente creata per l’operazione e guidata dal padovano Mauro Bertani, si fonda su un modello di esperienza professionale consolidata che le ha consentito di gestire tutte le fasi dello sviluppo del progetto, dall’acquisizione dell’area all’avanzamento dei lavori, dalla promozione alla selezione della clientela per la vendita degli spazi. La filosofia societaria si riassume in pochi concetti cardine: eccellenza, visione globale e dinamismo. L’esperienza tecnica combinata con le capacità negoziali e la massima expertise finanziaria che convergono in Net si pongono dunque al servizio del progresso della macroregione e dell’intera economia nazionale, trovando un punto di equilibrio sinergico fra investimento privato e bene comune con una tempistica di realizzazione estremamente agile.

FORMATO A4 1° foglio Blocco note

FORMATO A3 Cover Brochure Cartellina

NEGATIVO

Pant 1815C Pant 429C


ARS NOW SERAGIOTTO MARIO NIGRO :: PINO PINELLI

fino al 6 M ar z o 2 0 1 0 saranno esposte le opere di Mario Nigro e Pino Pinelli, risalenti alla fine degli anni ’80.

IL

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M ar z o

2010

verrà inaugurata la mostra dedicata a Igino Legnaghi, affermato scultore veronese, e Mario Tessadri, che si distingue per le sue accattivanti opere monocrome e disegnate ad effetto “tessitura”.

da martedì a sabato 1 5 . 3 0 - 1 9 . 3 0

info@arsnowseragiotto.it www.arsnowseragiotto.it

VECCHIATO ART GALLERIES

Cesare Berlingeri: Corpi & Piegature 2005/2010. 28 Gennaio - 20 Marzo 2010 viene presentata la più completa e innovativa mostra personale dell’artista calabro realizzata in Italia. Oltre 60 opere esposte, prodotte negli ultimi 5 anni, rappresentano in maniera esaustiva e inconfondibile il percorso artistico intrapreso da Cesare Berlingeri fin dal suo esordio, negli anni Settanta. Il fascino delle Piegature si affianca alla plasticità e alle forme morbide e sinuose dei Corpi, in un percorso attraverso il quale gli appassionati d’arte potranno conoscere ed apprezzare la genialità dell’artista. Via Alberto da padova, 2 35137 Padova - Italy Tel: +39 (0)49 8561359 Fax: +39 (0)49 8710845 info@vecchiatoarte.it da lunedì a sabato 9 . 0 0 - 1 3 . 0 0 15.30 19.30

Via Dondi dall’orologio, 31 35139 Padova - Italy Tel +39 049 2050321


MEDICA FERRI BENESSERE A 360°

Medica Ferri è un centro medico unico nel suo genere, che si propone di ampliare la cultura del poliambulatorio, unendo la competenza di specialisti e utilizzando aggiornati protocolli e tecnologie, per un trattamento completo della nostra salute. La razionalità della medicina clinica più sofisticata si coniuga così con la delicatezza della medicina del benessere.

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Il centro, diretto dalla Dott.ssa M. Rotundo, propone un approccio innovativo, che prevede un check up completo e rapido (Check Medex Express) con protocolli medici, biotecnologie e conoscenze naturali. A Medica Ferri non è innovativo scoprire soltanto la causa della malattia bensì la “salutogenesi”, ovvero come si raggiunge, si rinforza e si mantiene il benessere psicofisico. Medicina metabolica preventiva, terapie e programmi anti-aging, terapia nutrizionale con check up di primo livello e successivo upgrade, fisioterapia mirata alle esigenze del paziente, oltre a check up molecolari d’eccellenza, con l’innovativa introduzione della ricerca genetica di polimorfismi del Dna (che mettono in evidenza il rischio cardiovascolare). Vi è anche un settore dedicato alla cura della donna, dall’adolescenza sino alle dinamiche legate alla gravidanza e alla menopausa.

Il filone di analisi conoscitiva (medical expertise) all’interno del Centro inizia con la Dott.ssa Luisa Finotti, specialista in scienze dell’alimentazione, che esegue un check di primo livello del paziente e definisce le conseguenti attività specialistiche , seguendo un iter diagnostico ritagliato su misura. La dottoressa rileva i cosiddetti sintomi vaghi della persona, con un successivo check attraverso un approfondimento tecnologico (Bia e Tomex) che permette di fornire una fotografia individuale, e di lavorare sullo stress integrato. Gli accertamenti specialistici di secondo livello (upgrade) vedono impegnata un’efficiente equipe formata dal Dott. C. Sarais, Prof. L. Daliento, Dott. C. Schiraldi, Dott.ssa E. Tonin, Dott.sa A. Russolo e le psicologhe Dott.ssa S. Seppi e C. Mastella.


Medica Ferri fornisce una sorta di libretto di istruzioni per avere uno stile di vita corretto e limitare i rischi derivanti dallo stress, raggiungendo così un corretto equilibrio della persona, con un programma antinvecchiamento costante ed efficace. Ma non è finita qui: Medica Ferri è molto altro ancora con il settore Beautymed e con l’offerta di cure tecnologiche appropriate, associate alla presenza del rinomato ed esperto chirurgo plastico Francesco Salvatore Mirabile e della Dott.sa Cristina D’Aloisio, medico estetico.

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In ambito odontoiatrico è presente un’attiva collaborazione con lo studio dentistico Poliodontomedica Milano, diretto dal Dott. G. Molinari,che si avvale della nuovissima tecnica di protesi computerizzata (cad-cam) e implantochirurgia tac guidata. Nel settore sportivo Medica Ferri si avvale di medici, fisioterapisti e personal trainer d’esperienza (V. Garaventa), che agiscono in equipe per migliorare la performance dello sportivo. Non soltanto cura, ma soprattutto prevenzione e benessere a 360°, è proprio così che Medica Ferri si propone di essere partner di fiducia dei propri pazienti.

Dott.ssa Maristella Rotundo


Miami? Sounds Really Good!! Thelma & Louise giocano a Miami Vice seguendo ancora quella vecchia riga gialla sino al Superbowl 2010… rincorrendo il ritmo.

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Il battito del corazon (e lo diciamo in spagnolo perché è la lingua più parlata qui) si alterna tra il ritmo latino dei mille cubani, che fanno la forza lavoro di questa immensa macchina turistica, e il battito ondeggiante e irriverente dell’hip hop e R&B sparato fuori dai finestrini di una Cadillac Escalade in Oceans Drive da una specie di Jay-Z al volante. Oh, aspettate un attimo, quello è Jay-Z! Impossibile non muoversi a Miami Beach, anche inconsciamente il ritmo ti prende e anche le nostre amiche Thelma e Louise non possono che accompagnarlo, un sorso al margarita gigante sul tavolo e una mano a domare i capelli appena scesi dalla Mustang Cabrio al termine di quella US Route 1 che ricorda tanto la HighWay 1 iniziata in California qualche mese fa.

La 1 finisce letteralmente nel mare di Key West, non c’è scampo quella è proprio la strada percorsa da Ernest Miller Hemingway chissà quante volte negli anni in cui ha abitato in quest’isola che culmina con il punto più a sud degli States. La Route 1 il buon Ernest la fece per l’ultima volta lasciando una casa ora museo, la moglie Pauline, i figli e un numero imprecisato di gatti che ancora popolano l’isola. Non c’è più Hemingway ma l’isoletta non lamenta l’assenza di personaggi interessanti, dalle corpulenti Drag Queens che t’invitano nei locali di Duval Street, ai musicisti che salgono e scendono dal palco dello Sloppy Joe’s Bar (il preferito dello scrittore, quasi socio, anche se ora in una location diversa dall’originale mantiene sempre un certo fascino). Il personaggio di certo più divertente risponde al nome di Mr Mojito, un vecchietto che ha tutta l’aria di aver servito anche gli antenati del celebre scrittore, prepara Mojito al tramonto al suo chiosco ora rilevato dal Westin: 15 dollari per due deliziosi cocktail da consumare davanti a un tramonto mozzafiato. Non vi darò indicazioni, lo troverete in fondo a Duval Street, seguendo il sole calante.


Una settimana a Miami in febbraio è esperienza non da poco, il Sunshine State può punirti non appena lo dai per scontato con un vento bestiale o un veloce temporale quasi apocalittico ma si fa perdonare poi in fretta facendoti attendere il sole sotto al tendone di Starbuck’s in Ocean Drive assieme a personaggi tra i più improbabili: una vecchietta con l’ossigeno a mano, una vecchietta che dimostra 30 anni, un biondo Golden Retriever che socchiude l’occhio ogni volta che lo sfiora un goccia, una giovane cheerleader, uno skater e un paio di atletici joggers, tutti con il loro caffè lunghissimo in mano e l’aria interrogativa di chi si chiede “finirà presto di piovere?”. Detto fatto: sole e venticello, che meraviglia. Anche la valigia è un mix&match tra guardaroba estivo e invernale, in 20 minuti passi dai 16 ai 30 gradi, ne consegue ogni possibile ed immaginabile segno di abbronzatura (ivi inclusa la manica del maglioncino in cachemire). Naturalmente questo avviene solo a noi “freddolosi” europei, nessun americano indosserà mai poco altro che una T-shirt o una felpina leggera, sia all’esterno della sera che nel cuore di locali delle movida notturna raffreddati dalla solita aria condizionata a mille (utile solo perché qui ancora si fuma dentro dappertutto). Ma torniamo al sound… In pieno periodo Superbowl 2010 (vinto dai mitici Saints di New Orleans con una serie di acrobazie al limite del miracolo atletico) Miami si comporta da perfetta città ospite: V.I.P. è la parola d’ordine per chi cerca party esclusivi, ma non è da meno ciò che si riserva ai “comuni mortali”! La spiaggia è stata invasa per una settimana da palchi e manifestazioni come la partita tra Celebrities di cinema e tv americana e l’estasiante Pepsi Fan Jam Super Bowl: una serie di concerti in riva la mare con le grandi star delle musica made in USA, Rihanna, Timbaland, Nelly Furtado, il tutto a pochissimi dollari e un paio d’ore di fila per stare sotto al palco hot dog e Coors Light alla mano. Fantastico. L’altra grande occasione di musica, che non ha di certo ignorato dovute citazioni al SuperBowl, è stata la seconda data del Tour Mondiale dei Black Eyed Peas alla American Airlines Arena, chiamarlo spettacolo è davvero dire poco. Trovarsi a portata di mano concerti di questo tipo o star della musica che si esibiscono a sorpresa nel club dove ci si trova a passare: questa è l’America del “sogno”, dove riesci a respirare assieme ai mille odori di cibo in costante produzione attorno a te anche quel sapore di glitter misto R&B. Coloro che dalla piccola grande Europa sembrano irreali, intoccabili, beh eccoli lì a pochi passi a far davvero bene il loro lavoro, come non avresti creduto davvero. Che altro dire? Scoprire mentre stai stesa in spiaggia e ti spalmi la crema che il volo di ritorno in Italia è in ritardo di qualche ora per tempeste di neve in corso… decisamente non ha prezzo. Articolo e foto Caterina Leonelli Redazione ProgressNews

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CUSTOMIZE YOUR PASSION non solo Harley Davidson ma un vero e proprio “free-way of life”.

Un rider di quelli veri, Maurizio Leonelli in arte Kokobike Rider, ci parla di una passione senza tempo e spazio, da un libro sulle sue esperienze on the road negli USA alla fiera di Motor Bike Expo a Verona dove a gennaio 2010 ha presentato la sua KokoLarry Bike sino al progetto/evento Italian Country Mile (http://www.italiancountrymile.com/) ovvero un raduno itinerante che seguirà in Harley-Davidson la prossima Mille Miglia. Una passione da costruire, verniciare, ricercare, personalizzare... e pensare che c’è chi lo chiama solo hobby!!

FARE IL BIKER… È UN LAVORO SPORCHISSIMO MA, COME SI SUOL DIRE, QUALCUNO DOVRÀ PUR FARLO

Quando 12 anni fa mi avvicinai al mondo Harley avevo di mio solo una gran passione per l’America e tutto ciò che era americano, ero convinto di esserne quasi malato, la mia “automobile” era un pick-up GMC a tre posti e cassone, giravo per Bologna, ma dentro di me ero a San Diego. A proposito, 12 anni fa ero un 45enne con una smisurata sindrome di Peter Pan in vigorosa crescita. Poi arrivò il contagio, quello vero, una Harley-Davidson 883 gialla, vibrava come un martello pneumatico, ma, che meraviglia!

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www.italiancountrymile.com softailrider@iportici.com


Strada facendo, ed è stata tanta, sono passate tante Moto, tutte rigorosamente costruite con buon ferro americano sulle rive del lago Michigan, due di esse sono anche tornate sui loro passi, hanno traversato l’oceano dentro una cassa ed hanno attraversato gli States in lungo e in largo, e tanto per rubare due parole a un ragazzino che di moto (anche se più veloci) se ne intende: CHE SPETTACOLO! Sul viaggio del 2003 io e Claudia, mia moglie, abbiamo scritto un libro a due mani “Il Viaggio della Vita” ricco di splendide immagini very american. Ma questo sporco duro lavoro non si ferma mai, così ho cominciato a smontare, segare, sognare, verniciare e rimontare e sognare ancora. Tutte le volte che mi capitava di andare negli USA tornavo a casa col le valigie piene di pezzi, ben nascosti fra gli indumenti, ma pesanti, molto pesanti. A parte la normale amministrazione, e per normale intendo che quando compri una nuova Harley come minimo cambi subito marmitte, comandi mani e piedi, specchietti e altri deliziosi gioiellini, dopo un paio di anni dall’acquisto della prima Big Twin, come noi innamorati chiamiamo il bicilindrico a V di Milwaukee, un Fat Boy sempre giallo nel 2000, ho cominciato a pensare che non bastava così com’era quindi via all’operazione The Fattest Boy, per inciccionirlo la prima cosa è stata montare la gomma posteriore più grossa allora disponibile una Metzeler 240, robetta, oggi siamo arrivati a 380, e parliamo di larghezza in millimetri; chiaramente riverniciato tutto e, appena pronto siamo partiti io e Claudia per la Spagna, 6000 km, che santa donna! Ma per la carogna incontenibile che vive nella pancia del biker The Fattest Boy non bastava più, così dopo un altro paio di anni l’ho completamente rifatto e in un anno di lavoro è diventato la KokoBike. E qui è doveroso raccontare chi è Kokopelli, importante soggetto della mitologia degli Indiani d’America; non ci sono ovviamente grosse certezze, la leggenda narra che questo pifferaio che veniva dal sud, probabilmente azteco, arrivasse nei villaggi degli Anasazi per insegnare loro a seminare il granturco, e la notte, mentre mandava gli uomini del villaggio nei campi a fecondare i semi, lui pensava alle giovani squaw, che la mattina dopo alla sua partenza mostravano una lacrimuccia, e qualche mese dopo si arrotondavano un po’. Simpatico no? Quindi perché non dedicare a lui tutte le mie moto?

Il tempo passa, il biker invecchia, Peter Pan è ormai un gigante, occorre una nuova idea stimolante… Così mi innamoro delle moto di Indian Larry, personaggio decisamente controverso, galera, droga, vive l’epoca di Andy Wharol e fa parte dei suoi amici, ne ha fatte di tutti i colori, soprattutto di moto, coloratissime e veramente geniali, New York Style bikes, le ha inventate lui. Famoso per cavalcare i suoi ferri in piedi sulla sella a braccia aperte in ogni occasione possibile, nel 2004 ci lascia le penne, nel corso della sua performance cade e batte la testa, addio Indian Larry! Mi viene facile immaginare Kokopelli lassù fra le nuvole che incontra Indian Larry che cavalca un cirro, in piedi sulla sella e a braccia aperte, e gli chiede: hai voglia di costruirmi una moto? E così parte la scheggia che genererà la KokoLarry, la mia ultima creatura. Compro un vecchio Night Train del 2003, anno del centenario Harley-Davidson, quindi moto già storica per questo, solito smontaggio radicale, serate passate con lo Smilzo di H-D Bologna a pensare come farla, interminabili viaggi da Alessandro di KSignature, bravissimo painter in quel di Concordia nella bassa modenese, solito viaggio di ritorno da Miami con la valigia carica e, dopo due lunghi anni, se ne esce KokoLarry, la più bella! Presentata allo scorso Motor Bike Expo a Verona. La prossima avventura? First Italian Country Mile: un progetto già attivo negli USA ma ancora tutto da pensare per l’Italia. Ecco come il Peter Pan, non più sazio solo di viti e bulloni, ha deciso di impiegare il suo tempo: passione segue passione in questo raduno Harley-Davidson itinerante che mischierà i nostri i gas di scarico con quelli delle auto storiche della Mille Miglia. Trovate ogni info e i dettagli per iscriversi, solo se avete una Harley, a questo indirizzo web www.italiancountrymile.com e potrete comunicare con me dall’area blog o a questa mail softailrider@iportici.com. Ah, dimenticavo, fra una riga e l’altra di questo breve racconto, sto smerigliando la carrozzeria del mio Softail Custom, non ne potevo più di vederla nera… qualcuno doveva pur farlo!!!

Foto, moto e articolo di Maurizio Leonelli, Kokobike Rider.

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Mobile in movimento

+20% di investimenti in Italia nel 2009

I numeri del mobile marketing in Italia sono ancora contenuti, ma il settore è in forte crescita ed attira sempre più gli interessi degli investitori. Il Mobile Mktg è la forma di comunicazione che oggi più di ogni altra è in grado di offrire sperimentazione ed innovazione. Secondo l’Osservatorio Mobile Marketing & Service della School of Management del Politecnico di Milano i settori con una maggiore propensione agli investimenti mobile sono intrattenimento, editoria e media, abbigliamento e accessori, automotive Alcune delle aziende che investono in questo media stanno portando avanti interessanti sperimentazioni. E’ il caso di Dolce & Gabbana che nel 2009 ha sviluppato “D&G Fashion Channel”, un’applicazione gratuita per iPhone in lingua inglese che ha registrato circa 100 mila download.

Gli utenti possono così visualizzare i video delle sfilate, sfogliare il catalogo dell’utlima collezione, accedere allo store locator. Anche BMW Italia ha sviluppato un suo applicativo per iPhone che permentte di prenotare un test drive durante alcuni eventi in cui la casa automobilistica bavarese è stata protagonista. Proprio il boom dell’iPhone pare aver impresso una potente accelerazione al mobile marketing italiano, convincendo i principali brand a servirsi di tale strumento come veicolo di comunicazione. Le prospettive sono entusiasmanti. Il mobile mktg infatti, sembra essere l’unico media in grado, ancor più del web, di gestire in modo innovativo la relazione con il cliente/utente, fornendo benefici esclusivi sia in termini di riduzione dei costi, sia sotto il profilo dell’aumento del servizio erogato al cliente.

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CHI NON CAMBIA E’PERDUTO… E PERDENTE!

Le nuove metriche del Social Media Marketing

I consumatori multicanale nel nostro paese sono oltre 20 milioni, vale a dire più del 40% degli italiani, i quali cercano nei media personalizzazione, rilevanza e interattività. Le aziende lo sanno ma fanno ancora fatica ad adeguarsi a questa realtà. Bisogna cambiare, ridefinire il linguaggio e i relativi sistemi di misura nel verificare l’efficacia delle proprie azioni. Il word of mouth e i messaggi virali si propagano in rete, corroborati da campagne promozionali sempre più mirate ed efficaci sui social media. Il passaparola diventa la leva aggiuntiva del marketing, il web si trasforma nella piazza virtuale dove sempre di più si prendono le informazioni prima di decidere un acquisto. 37

L’utente/consumatore è attivo e co-creativo, oggi in rete non avviene una vendita ma un dialogo, seguendo la nuova regola delle quattro “C”: - Contenuti - Contesto - Canali - Conversazione Per una comunicazione adeguata da parte delle aziende è essenziale progettare esperienza e dialogo, proprio perché l’esperienza diviene messaggio. Sono gli individui a scegliere il palinsesto, in quanto ci sono sempre più strumenti per scegliere il proprio personale stream (multicanale ovviamente). Intrattenimento, forme emozionali, empatia, passaparola: bisogna entrare nei flussi degli individui e colpire nei vivistitial, in quelle situazioni di vita comune, dove la soglia di attenzione è più alta e le persone sono emotivamente più esposte. Il marketing crea sempre meno campagne e sempre più strumenti per accaparrarsi il consenso di quello che idealmente deve essere un Happy Digital Customer, ovvero un cliente che vive e pensa in digitale, e ne è di conseguenza felice.

Nuove forme di dialogo nei social media significano anche nuove metriche per valutare le interazioni. Cambia dunque il modello impresa/mercato, cambiano i metodi di misurazione, sul web non contano più solo le impression, ma anche e soprattutto il word of mouth e il buzz, aumentando così il numero di conversazioni in rete e facendo di conseguenza entrare in campo il concetto di Engagement Rate (un nuovo indice di coinvolgimento che misura la performance della propria attività). Si affievolisce quindi il concetto di Costo/ Contatto per lasciar posto a quello di Qualità/Contatto. La democratizzazione dei contenuti che viene a crearsi sul web, porta con sé il rischio di perdere il controllo delle conversazioni che si instaurano, proprio per il rapporto paritario che caratterizza questa inedita dialettica tra aziende e consumatori. Ma è un rischio che va affrontato! Per chi si approccia a queste nuove dinamiche può essere comunque sufficiente seguire poche ma importanti regole: - Saper ascoltare - Metterci la faccia - Essere trasparenti - Mostrare passione - Dare continuità La convergenza dei media sta creando tutti questi nuovi fenomeni e anche nel web, sempre più network, già di per sé ampi e multifunzione, sono integrati tra di loro: le fan page di Facebook aggiornano in automatico il relativo profilo su Twitter, che a sua volta riflette l’update prima su Linkedin e poi ora anche su Buzz, la nuova piattaforma “social”, nata da qualche giorno con Gmail, il più importante servizio di web mail presente in rete e fornito da Google. Questo sembra solo l’inizio di una nuova era, noi saremo felici di continuare a sorprenderci!




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