il mirabolante mondo di nikink, lessicoliere & tipornografo

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• INDICE • QUELLA COSA CHE SI METTE ALL’INIZIO: SI CHIAMA INTRODUZIONE, VALE COME I COLPI DI TOSSE A TEATRO QUANDO SFUMANO LE LUCI pagina 3

• • PENSO TANTO E APPUNTO ANCOR DI PIÙ • pagina 4 • FACCIAMO DELLE SCELTE, FINGIAMO DI SAPERE QUEL CHE SI FA • pagina 5 • MENTAL FLOSS E VILE DENARO • pagina 7 • TASSONOMIA? DUE CHILI E TRE ETTI, CHE FACCIO: LASCIO? • pagina 8 • COL FILTRO O SENZA? • pagina 9 • INGREDIENTI ED ECCIPIENTI • pagina 10 • UN PASSO AVANTI, PRIMA DI STRAMAZZARE AL SUOLO • pagina 11 • QUEL CHE SIAMO, QUEL CHE VOGLIAMO • pagina 11 • E INFINE, QUALCOSA DI COMPLETAMENTO • pagina 12 • CONTATTI • pagina 14 •



QUELLA COSA CHE SI METTE ALL’INIZIO: SI CHIAMA

INTRODUZIONE VALE COME I COLPI DI TOSSE A TEATRO QUANDO SFUMANO LE LUCI

arduo definirmi, infatti non ho mai preso quest’impegno, non ho mai voluto davvero fare personal branding, come lo definisce il mio amico Tommaso sono un vecchio avanzo di scrittura e scarabocchio, mi piacciono tanto il segno puro quanto il progetto e ho fatto parecchie cose nella vita, in ambito di comunicazione alla consegna dei lavori, questa presentazione del mio web-portfolio sarà probabilmente l’unica parte completa del compito assegnato, mentre il sito sarà ancora per buona parte in cantiere questo non perché abbia battuto la fiacca ma, appunto, perché ho fatto molte eterogenee cose ed è stato impegnativo raccogliere la documentazione ora spiego com’è andata •3•


PENSO TANTO

E APPUNTO ANCOR DI PIù tra il materiale da consegnare, ci è stato chiesto di proporre anche gli appunti, e io non mancherò di allegarne a questo documento, oltre alle immagini a corredo la parte di elaborazione e stesura appunti è stata, in effetti, predominante; amo sviscerare e riconsiderare, non dando nulla per definito, vivendo in bozza a lungo il primo approccio alla complessità del compito di definirmi come professionista con mission e target è stato invero filosofico, un’arrampicata tra concetti scoscesi per ridurre in termini descrittibili il mio percorso, tra lavoro e piacere, pagnotta e dono di sé, professionalità e dilettantismo... antinomie, specularità, false friends, giani bifronte

a un certo punto sono arrivato a questo testo e lì ho capito che bisognava cominciare il lavoro operaio, per scamparla:

ANTINOMIE (AP)PARENTI il sema abita il soma, dirige l’intuizione di un testo nella sapienza di un gesto: usa le braccia per stendere una traccia, tramite un segno, dei residui di un sogno per ritornare coi piedi per terra, ho creato una mind map su MindMeister, web service consigliato dal professor Walter Ruffa, opportunamente divisa in input e output, e ho cominciato a far sul serio •4•


FACCIAMO DELLE SCELTE, FINGIAMO DI SAPERE QUEL CHE SI FA

ho acquistato il dominio nikink.it, presso il provider francese con sede italiana OVH, con hosting a banda illimitata condivisa, 25 GB di spazio disco, base di dati Sql da 50 MB con un massimo di 30 connessioni simultanee, per una modesta somma: poco meno di EUR 24,00 all’anno ho deciso di creare il webfolio con WordPress, perché la customizzazione di questo potente strumento di blogging - che permette un eccellente declinazione come CMS - è un settore in cui intendo continuare a sviluppare le mie competenze e perché considero importante il modello Floss (Free /Libre/ Open Source Software; per approfondire, ecco proprio un manuale Floss su WordPress) ho scelto di utlizzare un responsive theme, ovvero un template grafico collegato a diversi moduli di fogli stile CSS, in grado d’adattare i contenuti agli schermi dei dispositivi mobili, perché credo che questo sia il futuro dei siti internet, tenuto conto dello sviluppo crescente di connessioni in movimento, e che sia una scelta di layout preferibile alla creazione di un sito parallelo per i dispositivi a schermo ridotto, utilizzando framework come JQuery mobile, potenti ed efficaci ma scarsamente declinabili a livello grafico come colori di testo, separatori e sfondi, ho scelto di abbinare, tanto nella presentazione che nel sito, vari gradienti di un blu balena e un caffè: due splendide tinte pastello che ho visto sfoggiare alla Fiat 500 e i cui esadecimali, in effetti, ho ricavato ricercando online foto delle automobili ,-D la palette completa è dunque

blu #415973

beige #a39c91

marrone #635e59

nero #000000

bianco #ffffff

grigio #747372 •5•


come primo plus della mia realizzazione, ho deciso di curare in dettaglio la tipografia del sito, sfruttando la regola CSS @font-face, che permette l’embed di font da server dedicati via JavaScript l’idea è di arrivare ad armonizzare la tipografia web all’immaginario sotteso alla headline “IL RUTILANTE MONDO DI NIKINK LESSICOLIERE & TIPORNOGRAFO”, coniugando gli stili circense, Belle Epoque con estensioni surreali (si pensi ai collage di Une semaine de bonté di Max Ernst) alle discendenze odierne freak e street ho testato diversi plug-in, la cui funzionalità è più o meno ottimale a seconda del tema scelto: - FontMeister, di recente release, dà accesso a tre sorgenti (Google Web Fonts, Typekit e Fontdeck; al momento ho creato una API Key per i soli primi due servizi) ma ho avuto difficoltà nel farlo funzionare su tutti i temi provati: probabilmente ha ancora dei bug - Typecase, plug-in molto semplice, dà acceso solo alla vasta libreria free Google Web Fonts (501 font disponibili al momento) e ne ho sperimentato la stabilità su un sito in lavorazione per un cliente, tuttavia non mi piace il link triangolare alla software house che tocca portarsi appresso in fondo alla pagina: d’accordo esser free, ma è il mio portfolio, non il loro showcase - il plug-in ufficiale per Typekit non è di immediato utilizzo, poiché richiede d’impostar regole CSS tanto sull’account di Typekit che nell’editor del plug-in e, inoltre, nella versione free dà accesso a soli due fonts, tuttavia ho scelto di utlizzarlo perché i due fonts sono quelli usati nella mia headline / header (Rosewood Std e Corn Dog) e perché il tema PageLines supporta nativamente Typekit e ha un’ottima tipografia di corredo •6•


MENTAL FLOSS e vile denaro in generale ho ritenuto preferibile utilizzare template e plugin gratuiti, facendo le prime prove coi free theme responsive Ari, PageLines, Yoko, col preinstallato TwentyEleven e quindi con Responsive TwentyTen, un child-theme con plug-in del noto template di default su Wordpress; il tema attualmente in uso è PageLines,che permette una maggiore customizzazione in una seconda fase vorrei testare i temi-framework - sermpre free - Platform e Constructor (che già conosco) abbinandoli al responsive visual composer Ether Content Builder, plug-in drag&drop sviluppato da CodeCanyon e venduto in licenza single use per $ 30, nella prospettiva di organizzare meglio il materiale, in particolare le gallerie d’immagini commentate

per concentrarmi sui contenuti, favorendoli rispetto al lavoro sul codice, non escludo infatti di integrare parti premium nei siti che sviluppo e svilupperò con WordPress: i due lavori attualmente in corso - il sito per la trattoria El Crinet, che sto creando da solo, e Dossier Catechista, in collaborazione col compagno di corso e socio in affari Mario Altare - si avvalgono l’uno di un template acquistato su Template Monster, l’altro del multi-tema CMS WP Remix, acquistato in licenza multiutente,non esattamente a buon mercato, ma estremamente versatile quanto a possibilità di personalizzare pagine di ogni genere, dal magazine style all’e-commerce potrei dunque utlizzare, in futuro, per nikink.it uno dei seguenti responsive themes di Themeforest: Aware, Pioneer o Modernize, altamente personalizzabili - in specie il secondo, con un editor di pagine drag&drop - che costano circa $ 35 •7•


TASSONOMIA? due chili e tre etti, che faccio: lascio?

stabilite le coordinate web del lavoro, si trattava di raccogliere e creare materiale oltre che d’organizzarlo in categorie: una cosa da nulla, per uno che ha cominciato a lavorare nella comunicazione ventisette anni prima al momento, ho selezionato un centinaio abbondante di documenti e files, riguardanti: - 7 periodici su cui ho scritto e/o che ho impaginato, diretto, ecc. - 14 lavori di grafica, tra logogrammi, stationery, corporate, packaging ecc. - 8 lavori tra lettering, calligrafia, monogrammi, ecc. - 2 lavori di copywriting ed editing - innumerevoli lavori personali, spazianti dalla poesia alla provocazione in quota dada - 6 progetti di blogging e 8 lavori web, più precisamente pertinenti al corso di studi la difficoltà maggiore, nello sviluppare la tassonomia dei miei lavori, la si incontra ove si consideri che molti di questi appartengono a vari ambiti (esempio: ho collaborato per due anni con un vignettista, curando soprattutto il lettering, ma sovente intervenendo in fase di sceneggiatura e layout, sconfinando quindi nel copywriting e nel progetto) son giunto infine alla conclusione di predisporre il webfolio con queste voci di menù e relative sezioni di sottomenù, per un totale di 5 pagine (più eventuali 3 pagine parenti): - .info [la home page: poche righe di presentazione, dati di contatto, griglia di sei immagini linkate alle relative sezioni e sottosezioni] - .bio [presentazione più estesa del sottoscritto e spiegazione della tassonomia] - .img [grafica, lettering, ecc.] - .txt [scrittura] - .web [siti e blog] le tre sezioni di portfolio vero e proprio saranno a loro volta ciascuna divisa in due sottosezioni - .biz e .me - che divideranno i contenuti tra quelli creati per professione e i progetti personali; ad esempio, quanto alla presenza in rete, la divisione sarà tra i siti sviluppati per studio o lavoro e i blog personali o collettivi è da valutare, in una successiva e completa release del webfolio, se si debbano dividere le sezioni in pagina o creare pagine ad hoc (.img.biz - .img.me ecc.) in prevalenza, il webfolio conterrà immagini, che sono nate nel modo che vado a spiegare •8•


col filtro o senza? a margine della raccolta dei dati, eterogenei quanto a formato (immagini, testi, link, pdf) ho voluto esprimere il secondo plus del mio portfolio: l’iPhonografia recentemente sedotto dalla socialità mobile geolocalizzata, grazie all’acquisto di un iPhone, ho iniziato a giocare con Instagram, social network dedicato alla fotografia da smartphone - in formato quadrato e arricchita di filtri e cornici a effetto vintage o grunge - e con Fontli, social network analogo, ma dedicato al ristretto ambito della tpografia e del lettering a margine di Instagram, ho scaricato la app Instaplus, che permette maggior flessibilità: oltre allo scatto diretto si possono recuperare le immagini dall’archivio del telefono, vi si possono applicare più filtri e, solo volendo, si può pubblicare e condividere (Instagram ha la pubblicazione come output di default) in due sessioni fotografiche ho prodotto 62 scatti agli archivi del mio materiale, in buona parte cartaceo, su un set ricavato da un cartoncino nero con inquadratura zenitale o diagonale alto/basso, ricavando poi da ciascuno un’immagine satura (filtro X-Pro +) e una in b/n (filtro Wayne) entrambe riquadrate con HandBurn, che scurisce gli angoli e rende drammaticamente curva la risoluzione finale, per un totale di quasi 200 immagini, considerando alcuni screenshot video caricati da Mac su iPhone, lavorati e riscaricati l’idea è vuoi alternare gli scatti colore - b/n, a seconda delle sezioni, vuoi utilizzarle entrambe con effetto di alternanza mouse-over, come nel theme Aware o utlizzando un apposito plug-in di cui sono attualmente in cerca

•9•


INgredienti

ed eccipienti

questa presentazione è stata creata con Google Drive (ex Google Document) per la stesura del testo, Illustrator e Photoshop CS3 per la creazione della headline, InDesign per il montaggio e l’output in .pdf; infine, è stata caricata sul mio account Issuu per renderla agevolmente sfogliabile • 10 •


UN PASSO AVANTI, prima di stramazzare al suolo

in un prossimo futuro, come terzo plus, intendo dedicarmi al SEO e all’analisi delle statistiche di traffico con Google Analytics (che al momento gira, da anni, su cinque miei blog, ma che non conosco a fondo) per ora ho installato il plug-in WordPress SEO by Yoast, sia su nikink.it che sul sito in lavorazione della trattoria El Crinet ma, al di là delle logiche di meta tag description e keywords, pur utili, sono interessato agli sviluppi del Knowledge Graph che Google ha di recente introdotto sostituendo l’algoritmo Panda col nuovo Penguin, più attento ai contenuti originali e freschi e all’integrazione social, dunque più impegnativo da gestire, ma molto più stimolante, autentico e onesto

QUEL CHE SIAMO, QUeL CHe VOGLIAMO

i due punti fondamentali da sviscerare in questo lavoro sono:

MISSION

la mia missione nella vita è la ricerca dell’inatteso, dello scarto, dell’irrituale, della crepa nella superficie liscia degli eventi e dei fenomeni; mi piace rivelare l’invisibile quotidiano nel dipanarsi del consueto, con onestà intellettuale, attitudine puntuale, spinta ad aumentare la densità dell’intelligenza collettiva nella rete abitata e nel mondo delle relazioni lo so, non sembra che io stia parlando di lavoro, e invece altroché...

TARGET

come obbiettivo professionale, vorrei lavorare per - e collaborare con - persone che abbiano voglia di mettersi in gioco, sempre partecipi, proattive, che amino l’arguzia e il motteggio e non temano la leggerezza professionisti della comunicazione, consapevoli e ricercati nello stile e nelle passioni, curiosi del nuovo ma capaci di sguardo critico, che siano web agencies, case editrici, freelance o clienti privati in qualunque settore merceologico, con preferenza per il settore HORECA, da cui provengo s’intende che la tendenza mobile e social del web mi vedrà protagonista, come cittadino connesso innanzitutto e, spero, come professionista • 11 •


e infine

qualcosa di completamento

allego le promesse tre scansioni dal taccuino d’appunti... e mentre scrivevo queste righe ho riempito altre quattro pagine, ma a un certo punto tocca mettere un punto ah, a proposito di punti: la mia cifra ortografica, sulla scorta della lezione bahuausiana del testo non gerarchizzato, è separare i paragrafi con spazi, non usando mai la maiuscola iniziale né il punto finale: è la mia proposta per la rapidità della comunicazione nell’era ICT, intendo appllicarla ovunque si possa e non sia disturbante, per diffonderla sempre più • 12 •



• CONTATTI • mail

• nicola.pittavino@gmail.com cell • 0039 339 1080050 Skype • nicola.pittavino

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giugno 2012


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