Decamerette

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DECAMERETTE

INTERIOR EXHIBIT DESIGN SS2020

Roberto Gigliotti Davide T. Ferrando Nina Bassoli Nicole Magagnotti Panizza



ESERCITAZIONI

01


ESERCITAZIONE 1 Piccoli Piaceri Domestici





ESERCITAZIONE 2

Planimetria Tavolo



ESERCITAZIONE 3 Nel Paesaggio Domestico



Giorno 3

Giorno 2

Giorno 1



ore 9:00 luce naturale

ore 9:00 luce naturale e artificiale

ore 13:00 luce naturale

ore 13:00 luce naturale e artificiale

ore 16:00 luce naturale

ore 16:00 luce naturale e artificiale



ESERCITAZIONE 4 Your very Own Houselife








MUSÉE DOMINO

02


ATLANTE E TEMA Montaggio dello spazio Rapporto tra spazio e tempo



ARTE NARRATIVA STORICA 600 a.C. - 100 d.C. L’arte narrativa è un tipo di rappresentazione il cui scopo principale è quello di raccontare e illustrare una storia attraverso una sequenza, quasi sempre cronologica che segue un ornine linaere, in cui le scene vengono rappresentate. Il termine “Arte narrativa” appare per la a metà degli anni ’60 , riferendosi alla pittura, scultura, video, fotografia e cinema.Viene utilizzata nel periodo neo-assiro sui palazzi dei reali o in ambito religioso, nelle scene sulle chiese della Bibbia.


Bassolrilievi scolpiti nel 640 a.C. sul muro nord-ovest del palazzo reale assiro del re Assurnasirpal II a Ninive

Fasce di bronzo sulla porta con rilievi commissionate dal reale Shalmaneser III per il suo palazzo a Balawat


NARRATIVA FOTOGRAFICA EADWEARD MUYBRIDGE 1870 Nella fotografia è fondamentale la sequenza delle foto esposte per raccontare una storia o un’azione o un movimento. Il famoso artista Eadweard Muybridge fu colui che per primo riuscì a catturare l’azione del movimento con lo studio della sequenza dell’esposizione di fotografie, precedendo quelli che in futuro poi diventano i frame di video.



SERGEJ EJZENSTEJN 5 TECNICHE DI MONTAGGIO CONNOTATIVO 1925 Sergej Ejzenstejn in Sequences Diagrams e in La Forma Cinematografica studia 5 tecniche di montaggio: metrico, ritmico, tonale, sovratonale, intellettuale. Il montaggio metrico si basa sulla lunghezza matematica dei pezzi uniti da una sequenza che corrisponde a una battuta musicale, tagliando le scene indipendentemente dal contenuto per creare un’atmosfera generale (The End of St. Petersburg - 1927). Il montaggio ritmico al contrario mette in seguenza scene collegate dallo stesso contenuto, azione o movimento (Battleship Potemkin - 1925). Il montaggio tonale basa la sua sequenza sul tono emotivo delle scene, sull’atmosfera creata (The Revenant - 2015). Il montaggio sovratonale è lo sviluppo dei monataggi precedenti basandosi con drammaticità sull’insieme complessivo di toni e sovratoni delle scene (The Godfather Part 1 - 1972). Il montaggio intellettuale segue una sequenza di scene che esprimono un concetto intellettuale (2001: A space Odissey - 1978).


Battleship Potemkin (1925) Sergej Ejzenstejn

The End of St.Petersburg (1927) Vsevolod Pudovkin

2001: A Space Odissey (1978) Stanley Kubrick

The Revenant (2015) Alejandro G. Inarritu

The Godfather (1972) Francis Ford Coppola


VILLA SAVOYE LE CORBUSIER 1931 Con Villa Savoye Le Corbusier presenta l’idea di promenade architecturale, la comprensione dello spazio che è subordinata al movimento suggerito dalla sequenza compositiva dell’ architettura stessa. La rampa ci consente di cogliere, tramite le viste in successione, il senso volumetrico dell’intero edificio.



ARCHITETTURA IN SEQUENZA CARLA MOLINARI 2018 Perché disporre un corridoio lungo, stretto e buio prima di un’ampia stanza circolare e luminosa? In che modo indurre il movimento di una persona secondo un percorso preciso? Che reazioni provoca una serie di stanze in successione uguali per forma ma di colori e luci diverse? La sequenza è un metodo compositivo, un sistema di organizzazione di una serie di elementi secondo uno schema di senso. Questo metodo compositivo dell’architettura causa diverse interpretazioni di spazio e conseguentemente di tempo.



SERIAL VISION GORDON CULLEN 1961 Gordon Cullen considerò l’ambiente urbano come uno spazio che dovesse essere disegnato dalla persona che si muove dentro esso, assumendo il suo punto di vista e prospettiva. L’opera rappresenta il movimento letto come una sequenza pittorica. Lui mostra che la nostra percezione del tempo che passa e della distanza percorsa è diversa da quella reale.



THE MANHATTAN TRANSCRIPTS BERNARD TSCHUMI 1981 L’architettura non tratta semplicemente di spazio e forma, ma anche di eventi, azioni e cosa succede all’interno dello spazio. L’obiettivo dell’opera è di rappresentare il rapporto tra spazi e il loro utilizzo, tra il set e lo script, tra oggetti e eventi. L’architettura è utilizzata come un mezzo di interpretare la realtà che “dirige” il movimento delle persone attraverso lo spazio.



SEQUENZA NARRATIVA CINEMATOGRAFICA MEMENTO - CHRISTOPHER NOLAN 2000 Nel mondo cinematografico la sequenza delle scene è una delle prime cose alla quale pensa un regista per il suo nuvo film, se raccontare la storia seguendo un ordine cronologico o se ritmandola attraverso prolessi e analessi o addirittura stravolgendola completamente come nel famosissimo film Memento del 2000 di Christopher Nolan, considerato un vero capolavoro cinematografico per la sua trama non lineare con un plot twist al centro.



PIANO SEQUENZA 1917 - SAM MEMES 2019 Sam Memes con il film 1917 vince l’Oscar per aver ottenuto il record con il piano-sequenza più lungo della storia, 119 minuti raccontati con un’unica lunga ripresa, senza stacchi e cambi di scena improvvisi. Alfred Hitchcock, con Nodo alla gola del 1948 fu tra i primi a usare il piano-sequenza con lo scopo di dare continuità e coinvolgere lo spettatore in un “tempo infinito”.



LA MOSTRA Labirinto sonoro percettivo Rapporto tra percezione dello spazio e sequenza narrativa temporale



IL LABIRINTO SONORO PERCETTIVO L’idea è quella di creare un allestimento a forma di labirinto con all’interno una serie di sequenze di spazi rappresentati da 4 oggetti sonori, i quali alterano la percezione del rapporto spazio-tempo in base al movimento del visitatore. Questa esperienza, come nella Serial Vision di Cullen, viene percepita grazie al movimento e al punto di vista del visitatore che passeggia tra i corridoi. Il labirinto percettivo sonoro misura 8,02 m x 8,02 m, allestito nel soggiorno e cucina, con 2 entrate posizionate a Nord e Sud. I corridoi che si intersecano tra di loro possono portare alla stanza centrale, sopra la quale si trova un’apertura nel soffitto del labirinto che permette al visitatore di vedere la mappa del labirinto dall’alto e comprenderne il senso attraverso le descrizioni presenti sulle pareti centrali, come il plot twist finale di un film. Le pareti sono composte da pannelli fonoisolanti per distinguere il suono delle casse. I suoni emessi hanno lo scopo di rappresentare spazi precisi della mia casa e sono posizionati all’interno del labirinto seguendo sequenze tratte dal film di Memento e dalle teorie del montaggio cinematografico. Il labirinto viene coperto da un pannello superiore per impedire al visitatore di muoversi con punti di riferimento visivi ma solamente attraverso l’udito. Sono presenti delle luci a led con bassa luminosità diffusa sotto le casse. I corridoi presenti tra le pareti sono distanti 78 cm l’uno dall’altro, uno spazio che consente la presenza di una sola persona essendo un’esperienza pensata per essere svolta individualmente. I suoni emessi sono creati secondo la mia esperienza all’interno della mia casa, seguendo una sequenza del mio movimento in una giornata e sono prodotti in loop. Ho scelto 4 quattro spazi nei quali trascorro più tempo: camera da letto, soggiorno, cucina e bagno e poi in questi spazi ho individuato 4 oggetti che per me li rappresentano: il cuscino, il tappeto, il bollitore e lo spazzolino. Di questi oggetti ho preso in considerazione solamente il suono che emettono, tralasciando caratteristiche estetiche o funzionali. Le casse appartenenti allo stesso oggetto producono un rumore diverso l’uno dall’altro, mai uguale.



DIMENSIONI E DISEGNI TECNICI

SOGGIORNO

460.00 cm

STUDIO

300.00 cm

1120.00 cm

820.00 cm

CUCINA

360.00 cm

810.00 cm


300.00 cm

460.00 cm

1120.00 cm

820.00 cm

360.00 cm

810.00 cm


SCALA 1: 68 78.00 cm cm 78.00 ENTRATA NORD

CASSE

158.00 cm

PARETI ISOLANTI

ENTRATA SUD

802.00 cm 802.00 cm

802.00 cm

158.00 cm

ENTRATA CENTRALE OVEST

ENTRATA CENTRALE EST

802.00 cm

161.00 cm


70.00 cm 8.00 cm

99.00 cm

1.00 cm

160.20 cm

210.00 cm

100.00 cm

9.00 cm

2.00 cm

309.00 cm

158.00 cm 158.00 cm


RENDER DESCRITTIVI



MATERIALI E DESCRIZIONI TECNICHE Le pareti divisorie sono composte da pannelli fonoisolanti in poliuretano espanso di altezza di 2 m con spessore di 2 cm, tenute insieme dal pannello superiore dello stesso materiale e colore di spessore di 8 cm. Queste pareti sono volutamente dello stesso materiale e colore per impedire al visitatore di potersi orientare grazie alla vista o al tatto all’interno del labirinto, ma muovendosi solamente grazie all’udito. Il pannello inferiore di colore verde petrolio che copre il parquet del pavimento della casa ha uno spessore di 2 cm e anche questo è in poliuretano espanso, per agevolare l’aderenza della colla tra pannelli dello stesso materiale. I pannelli permettono di isolare il suono emesso dalle casse di dimensioni 9x9 cm, posizionate agli angoli superiori delle pareti. Il volume dei suoni può variare a seconda del tempo di permanenza, più è alto, più tempo viene trascorso all’interno dello spazio e viceversa. Sotto le casse sono posizionate delle luci a led con batteria con luminosità molto soffusa.



DETTAGLI



PUNTO DI VISTA E MOVIMENTO DEL VISITATORE

Vista dall’esterno dell’entrata labirinto

Vista dall’interno dei bui corridoi


Vista dall’interno dei bui corridoi e della stanza centrale

Vista dalla stanza centrale della mappa luminosa sul soffitto


SEQUENZA NARRATIVA Il punto di partenza per decidere la sequenza in cui i suoni e quindi gli spazi possono essere percepiti è stato il mio movimento all’interno della casa, durante il quale ho percorso una sequenza precisa delle stanze in cui trascorro la maggior parte del tempo: camera da letto, soggiorno, cucina e bagno. Questa sequenza poi è stata integrata alla trama non lineare di Memento, modificandola a quattro piani invece di due, per posizionare gli spazi in un ordine matematico e schematico ben preciso, mantenendo il plot twist nella posizione centrale, ovvero quando il visitatore comprende l’intero senso della mostra, proprio come avviene per lo spettatore durante il film alla fine, ma al centro dell’ordine cronologico degli eventi.

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Camera da letto Soggiorno Cucina Bagno Sequenza della mia esperienza e movimento tra gli spazi in una giornata


QUATTRO STANZE E QUATTRO OGGETTI SONORI Sono stati scelti quattro oggetti che rappresentano i quattro ambienti della casa nei quali trascorro più tempo. Di questi oggetti si esamina il suono che viene emesso, creato dal mio movimento, dalla mia esperienza e dal mio rapporto con essi. Gli oggetti sonori seguono una gerarchia temporale, partendo dal primo, lo spazio in cui passo la maggior parte del tempo, per poi arrivare all’ultimo, quello dove ne trascorro meno. Gli oggetti materiali non verranno raffigurati o esposti siccome il fattore estetico non è rilevante, bensì il loro rumore sarà il soggetto della mostra. LISTA OGGETTI Camera da letto: cuscino Soggiorno: tappeto Cucina: bollitore Bagno: spazzolino 1. Cuscino: il io cuscino sul quale dormo da più di dodici anni senza mai cambiarlo, il cusino senza il quale non riesco a dormire. Il suono dell’imbottitura del cuscino che si comprime quando appoggio la testa e torna nella sua posizione quando la sollevo. Il suono della mia mano che sistema le pieghe della federa stropicciata sulla quale ho appena dormito. Il suono dei miei capelli lunghi che scorrono, cadono e sbattono sulla federa. Il suono delle unghie che picchiettano sul cuscino durante una notte insonne dall’ansia di un esame imminente, come dei cavalli che galoppano. 2. Tappeto: il tappeto del mio soggiorno, color crema e molto soffice, enorme a coprire il chairo parquet, usato spesso come uno corridoio di passaggio di continuo calpestato, da piedi nudi, scarpe sporche, o calzini che una volta erano bianchi, e ogni volta che qualcuno lo calpesta emette un rumore diverso, un rumore quasi impercepibile se non ascoltato da vicino. 3. Bollitore: il bollitore è l’oggetto più utilizzato nella mia casa, il 90% delle volte che passo per la cucina, come rumore di sottofondo si sente l’acqua che bolle, qualcuno che aspetta di farsi un tè, un caffè o di lavare i piatti, per questo ogni volta ci mette sempre meno a scattare il timer, perchè l’acqua all’interno è già calda. Quando sta per spegnersi il bottone, l’acqua bollita fa vibrare il bollitore e quasi il tavolo e poi si sente un lieve fischio del vapore che fuoriesce dal boccale una volta aperto. 4. Spazzolino: il bagno, uno spazio spesso visto con una connotazione negativa, quel posto in cui tutti i rumori rimbombano di più nella mia casa, come il rumore dello spazzolino che rimbomba nella mia bocca strofinando i miei denti, a volte troppo veloce dalla fretta


Diagramma che rappresenta i tempi trascorsi da me all’interno della casa in una giornata. Ogni cerchio segna un periodo di 30 minuti mentre i colori indicano la tipologia dello spazio.



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