Konrad - Gennaio 2014

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Massimo Visintin addestratore cinofilo riconosciuto Enci e Siac www.senzaguinzaglio.eu

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KONRAD

Nell’ultimo articolo proposto abbiamo compreso come il cane utilizzi i cinque sensi di cui è dotato: l’udito, l’olfatto, la vista, il tatto e il gusto. Attraverso i quali l’animale raccoglie le informazioni trasmesse dall’ambiente circostante, le decifra e le “immagazina” sfruttando le memorie a sua disposizione. La prima memoria che esaminiamo è la memoria affettiva. Interessa il nucleo famigliare e le persone che l’animale conosce. Il cane impara a comunicare con ogni individuo in base a come quella persona si relaziona con lui. L’animale adotta un determinato comportamento e lo riproporrà in futuro, in modo quasi automatico. Questo comportamento, che può essere positivo, di festeggiamento, o negativo, di protezione o diffidenza, viene reso possibile grazie alla memoria affettiva, la quale lo farà discriminare e reagire in uno specifico modo nei confronti di una determinata persona. L’animale viene supportato in tale circostanza dall’udito e dall’olfatto, i due sensi più sviluppati. Attraverso l’udito il cane percepisce il tono di voce della persona, attraverso l’olfatto ne percepisce lo stato d’animo. Tali sensi gli permettono di capire in breve tempo chi si trova di fronte, una persona gradita, oppure no. La seconda memoria da prendere in esame è quella denominata

meccanica: grazie ad essa, il cane esegue le richieste verbali del proprietario e, se ottiene una ricompensa, “meccanizza” quella posizione o comportamento che ha fruttato la gratifica. Esemplifichiamo l’insegnamento di una postura di obbedienza come il terra, posizione abbastanza comoda per il cane (la usa spesso) ma difficile da insegnare: spesso capita di vedere l’amico peloso accasciarsi a terra in posizione di riposo; se a seguito di ciò pronuncerò un comando verbale e lo gratificherò, dopo pochi “esercizi” il cane apprenderà che a quel comando corrisponde quella specifica posizione. Negli esercizi di condotta con e senza guinzaglio al fianco sinistro, per partire viene impartito un comando verbale, ma il cane si mette in movimento solo dopo che la gamba sinistra del conduttore si muove; questo esercizio è dovuto all’apprendimento attraverso la memoria meccanica. Il cane “automatizza” certi comportamenti, strettamente collegati al movimento del corpo del conduttore, sprecando sempre meno energia per eseguire quanto richiesto. La terza e ultima memoria denominata associativa è la più utilizzata a livello addestrativo: si basa sulla comprensione del concetto di riflesso condizionato (PAVLOV, che spiegheremo nei prossimi numeri, trattando il meccanismo d’apprendimento dell’associazione). L’animale, a seguito di una richiesta verbale (ad esempio il comando “seduto”) e in presenza di uno stimolo-cibo, esegue la postura corrispondente: la corretta esecuzione di quanto richiesto sarà premiata con il cibo e gratificata con la voce (riflesso condizionato di primo tipo). Lo scopo è quello di eliminare uno dei due stimoli (nello specifico il cibo) per far apprendere al cane il secondo stimolo memorizzato (il comando verbale) attraverso il processo di associazione.

FEBBRAIO 2014

LE MEMORIE DEL CANE

Senza guinzaglio


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