Il Parco Archeologico di Aquileia

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Aquileia, storia e archeologia La città romana, tra ricostruzione storica e lettura dei resti archeologici

La struttura urbana Colonia latina e municipium La definizione e l’organizzazione dello spazio urbano La funzione strategica e militare rivestita della colonia induce a ritenere che la costruzione di una solida cinta muraria sia frutto di un progetto unitario, stabilito all’atto di fondazione. La superficie compresa all’interno della primitiva cinta, pari a 41 ha, rientra in effetti nella media delle fondazioni coloniarie di diritto latino coeve, così come la lunghezza del perimetro, pari a 2940 m. La forma stretta ed allungata del circuito murario fu determinata dalle condizioni morfologiche e idrografiche del sito, in particolare dall’esistenza di zone depresse e paludose sia a ovest, sia probabilmente, a sud, e dalla presenza di un grande corso d’acqua (il Natiso cum Turro) a est, che poteva essere sfruttato come potenziamento naturale delle difese murate. L’arretramento del settore orientale delle mura rispetto sul fiume fa pensare, inoltre, che fin dall’inizio fosse prevista in questo punto l’installazione delle strutture portuali, raggiungibili attraverso la porta ubicata situata allo sbocco del cosiddetto decumano di Aratria Galla. Alla primissima fase della colonia di deve riferire la pianificazione dell’impianto urbano secondo una maglia regolare, parzialmente indipendente rispetto al circuito murario e definita dall’incrocio di strade dall’andamento nord-ovest/ sud-est con vie ad esse ortogonali, convenzionalmente denominate cardini e decumani. L’asse generatore del sistema urbano, coincidente con il cardine massimo della centuriazione aquileiese è costituito dalla strada compresa tra la porta settentrionale e quella meridionale della mura repubblicane, l’unica in rapporto sicuro con due ingressi cittadini su lati opposti della cerchia muraria e una delle poche ad essersi perpetuata nel sistema stradale moderno. Il reticolato urbano individuava una serie di isolati (insulae) disposti con il lato lungo nel senso dei cardini. Le ipotesi finora avanzate circa il modulo adottato concordano nel sottolineare l’importanza degli isolati posti a fianco del cardine

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massimo nei settori a nord del foro, la cui larghezza è pari a 135,64 m (460 piedi romani); la larghezza, non ugualmente sicura, corrisponde all’incirca a 100 m (340 piedi), con un rapporto tra larghezza e lunghezza pari dunque a 3;4. La lunghezza costante degli isolati presenta una deroga significativa in corrispondenza dell’area forense, che viene a collocarsi al centro di un blocco di quattro isolati più piccoli, divisi da un decumano. Il complesso forense L’articolazione del complesso repubblicano mostra una sostanziale somiglianza con l’organizzazione planimetrica delle colonne latine del centro e sud Italia come Paestum e Fregellae. Sulla piazza forense si affacciava molto probabilmente anche l’aedes costruita da T. Annius Luscus, nota da un’importante iscrizione, che conferma, tra l’altro il coinvolgimento diretto del membro più rappresentativo della commissione senatoriale in una delle prime e più significative imprese edilizie di carattere sacro della colonia. Benché non sia stato ancora localizzato, è assai probabile che il tempio sorgesse lungo il lato occidentale della piazza, forse presso il Comitium, evidenziando in questo modo lo stretto legame topografico che si instaura anche in altre colonie latine fra i due edifici (Cosa, Paestum). Per quanto riguarda più specificatamente l’area della piazza, il cui piano di calpestio doveva essere in origine semplicemente di terra battuta, sono di grande interesse i “pozzetti” in laterizio sistemati ai suoi margini che sembrerebbero indicare una sostanziale continuità di dimensioni tra il foro repubblicano e l’impianto successivo. La fase del municipium Alla fine del 90 a.C., per effetto della Lex Iulia de civitate, anche Aquileia, come le altre comunità di diritto latino della Cisalpina, ottenne la piena cittadinanza romana, diventando municipium civium Romanorum. Gli interventi documentati in campo urbanistico negli anni


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