Nella prima fase del “percorso formativo di base” vi sarà la possibilità di scoprire ed utilizzare il Progetto del Capo, come strumento di progettazione e sintesi delle esperienze formative. Fra gli obbiettivi invece del tirocinio vi è quello di permettere il consolidamento, nella Comunità capi, delle proprie scelte e del processo di maturazione del “Progetto del Capo”, nella quotidianità dell’impegno e nel realismo della propria organizzazione personale. Una volta acquisita dimestichezza nell’utilizzo dello strumento, esso può ancora rivelarsi utile, infatti la seconda fase del percorso formativo di base, nel quadro del proprio progetto del capo, ha come finalità di acquisire consapevolezza della scelta di servizio educativo in associazione e giungere alla nomina a capo. Lo stretto legame fra la proposta educativa che facciamo e la competenza necessaria implica, inoltre, che il capo brevettato progetti di acquisire ulteriori competenze, per questo motivo il progetto del capo riguarda tutti i capi. “ Il socio adulto, conseguita la Nomina a Capo ed il Wood Badge, proseguirà il suo cammino
formativo articolando percorsi formativi personali coerentemente con il proprio aggiornato Progetto del Capo ”. Il richiamo all’aggiornamento del proprio progetto del capo mette in luce come esso voglia essere uno strumento flessibile ed estremamente pratico, tutt’altro che un documento contenente astratte indicazioni di principio e, pertanto, immutabile. Il Progetto del Capo, quindi, come tutti i progetti, cerca di indurre un cambiamento, rispetto ad un’analisi personale, per questo motivo risulterà utile indistintamente a tutti i capi che si sforzano di mettere in pratica quanto enunciato dal regolamento circa la “finalità della formazione dei soci adulti”: «i bambini, i
ragazzi e i giovani hanno diritto ad essere educati da adulti che abbiano compiuto scelte solide ed acquisito adeguate competenze». Scelte solide e competenze, che continuamente e possano considerarsi archiviate una volta acquisita “nomina a capo”.
vanno incrementate che è impensabile
Nella redazione del progetto del capo è pertanto necessario focalizzare gli ambiti essenziali da approfondire (una volta identificati con: io e la realtà, io e il servizio, io e l’associazione, io e la fede), adesso più chiaramente riconducibili al testo del Patto Associativo. Questi i quattro “ambiti essenziali” che possiamo immaginare come una sorta di pilastri:
LA COMPETENZA METODOLOGICA - ( io e l’associazione ) Siamo chiamati ad essere padroni del metodo scout direttamente dalla nostra adesione alla “scelta scout”; un metodo desunto dagli scritti e dalle realizzazioni pedagogiche di Baden Powell, dalla Legge e dalla Promessa (Patto Associativo). Il confronto ed il trapasso delle nozioni in staff, la partecipazione al CFM, l’approfondimento in Branca (zonale e regionale), la partecipazione al CAM, la lettura e l’approfondimento dei documenti associativi e delle branche, la comprensione dei meccanismi dell’intenzionalità educativa… sono solo alcuni dei possibili passi che il capo può proporsi volendo incrementare la propria competenza metodologica. Pag. 6